23 • Chi non muore si rivede • QUARTO ANNO
1 Settembre
Don't go tonight
Stay here one more time
Remind me what it's like,
And let's fall in love one more time
I need you now by my side
It tears me up when you turn me down
I'm begging please, just stick around
I'm sorry, don't leave me,
I want you here with me
Questa canzone sta descrivendo il mio stato adesso. Vorrei Draco. Vorrei stare con lui. Sorridere con lui. Tenergli la mano. Baciarlo. Sono stata una cogliona. Una perfetta idiota.
Non riesco nemmeno a guardare fuori dal finestrino della locomotiva per quanto sono triste e incazzata con me stessa. Non riesco a scrivere, non riesco a disegnare, non riesco a fare niente.
Anche se continuo a dire che qualcuno gli abbia cambiato la mente per pensarla così. Va bene che ce l'ha con il Golden Trio da sempre, ma non avrei mai immaginato che si tramutasse tutto come una settimana fa.
Luna: Hey, pensa che quest'anno avrai i tuoi cugini vicini.
Cho alza gli occhi, mi abbraccia e mi accarezza. Mi fa piacere che le ragazze cerchino in qualche modo di rialzarmi e di pensare ad altro. Ma è difficile pensare ad altro quando in testa hai una persona che nemmeno merita i tuoi pensieri.
Cho: Ci ha perso lui, come sempre ti dirò e come sempre sarà tra voi due. Tu sei una ragazza fantastica. E lui un ragazzo ancora non maturato per capire che cos'è il sentimento dell'amore.
Luna: Altrimenti fai come ti ha detto tuo fratello. Accetta le sue condizioni, chiudi un occhio e vai avanti.
Cho: È difficile accettare le condizioni di Malfoy. Soprattutto, dopo quello che hanno passato.
Ho dovuto dire loro tutto quello che mi è successo alla Coppa del Mondo di Quidditch. E loro, come me, sono rimaste sotto choc. Soprattutto dopo che mi aveva promesso che avrebbe fatto di tutto pur di starmi accanto.
Come quella giornata, sono state solo parole al vento che ormai sono andate via con l'ultima speranza di vedere un Draco diverso con me.
Cho: Anche se temo che dovrà aspettare un po'.
Indica il castello di Hogwarts. Siamo finalmente arrivate dopo un viaggio tranquillo di per sé, ma burrascoso per quello di cui abbiamo parlato.
Poso nello zaino il libro che stavo cercato di leggere durante il viaggio. Appena il treno si ferma, scendo dal treno e mi dirigo alle carrozze insieme alle ragazze.
Appena saliamo sull'unica carrozza libera al momento, parte. Stranamente va anche più veloce degli altri anni. Intanto sento urlare Hagrid a quelli del primo anno di salire sulle barche. E i ricordi del primo anno mi affievola o leggermente la mente.
Dopo qualche metro di camminata, vediamo correre verso di noi Pansy. Appena si avvicina a noi, salta sulla nostra carrozza in movimento e si siede vicino a me. È molto affannata, è quasi sembra che stia per avere un infarto, dato che posa la mano al livello del cuore.
Pansy: Socia, cosa è successo?
Molte cose, socia. Cose orribili, socia. Che nemmeno potresti mai immaginare.
Luna: Non te l'ha detto Draco?
Pansy: È stato in silenzio per tutto il viaggio, guardava sempre fuori dal finestrino. Quindi ho pensato che fosse successo qualcosa tra lui e T/n.
Cho: È davvero confuso quel ragazzo.
Pansy: Anche se, alcune volte, guardava anche nella tua direzione, T/n.
Faccio spallucce guardando da un'altra parte. Mi guardava... sappiamo fare solo questo a quanto sembra. Guardarci senza dire niente. Soprattutto lui.
Pansy: È un mortorio? Un cimitero? Un funerale? No. Quindi, T/n, dimmi-
T/n: È colpa sua, ma anche mia. Per la mia colpa so già come cercare di apparare. Non so se funzionerà, quindi... fammi pensare per bene a cosa dire. Però deve essere anche lui a fare la stessa cosa. Altrimenti veramente è finita tra noi due.
Lo dico arrabbiata e a tratti urlando. Ma non volevo.
T/n: Scusa, Pansy... non volevo. È che questa situazione... te lo giuro non so come agire, che fare in caso non vada secondo i miei piani... sto uscendo pazza, te lo giuro.
Pansy: Tranquilla... e qual è il tuo piano?
T/n: Parlargli.
Pansy: T/n, sappiamo che parlare con Draco è come parlare ad un muro-
T/n: Almeno ci provo.
Arriviamo alla porta d'ingresso, scendiamo e ci dirigiamo alla Sala Grande, magnifica come sempre, decorata per il banchetto d'inizio anno. Piatti e calici d'oro scintillano alla luce di centinaia e centinaia di candele che galleggiano a mezz'aria sopra i tavoli. Le quattro lunghe tavolate delle case sono affollate dalla maggior parte studenti.
Pansy si dirige verso la sua tavolata, e lo stesso facciamo io, Cho e Luna. Ci sediamo nei posti più vicini ai professori. Dopo lo Smistamento, Silente fa il solito discorso di inizio anno, ma so che quest'anno sarà più bello degli altri anni.
Silente: Dunque! Devo richiamare ancora una volta la vostra attenzione su alcuni avvisi. Mastro Gazza, il custode, mi ha chiesto di dirvi che la lista di oggetti proibiti dentro le mura del castello quest'anno è stata estesa agli Yo-yo Ululanti, ai Frisbee Zannuti e ai Boomerang Rimbalza tutto. La lista completa comprende qualcosa come quattrocentotrentasette oggetti, credo, e può essere consultata nell'ufficio di Mastro Gazza, se qualcuno volesse controllare.
Gazza sempre il miglior guastafeste del mondo. Ma so già che Fred e George stanno già inventato qualcos'altro. Infatti li vedo parlare e ridere.
Silente: Come sempre, vorrei ricordare a tutti voi che la Foresta Proibita entro i confini del parco della scuola è proibita agli studenti, come lo è il villaggio di Hogsmeade a tutti coloro che non sono ancora al terzo anno. E per quelli che andranno lì, sono lieto di informarvi che adesso potete anche smateralizzarvi direttamente lì, ovviamente dopo le lezioni.
Almeno posso andare ad Hogsmeade, posso andare da Landon quando voglio. Chissà come sta. Come ha passato tutto questo tempo senza di me. Non vedo l'ora di rivederlo. Dobbiamo parlare di molte cose noi due.
Silente: È altresì mio doloroso dovere informarvi che la Coppa del Quidditch quest'anno non avrà luogo.
Oddio, niente allenamenti. Draco sarà più libero quest'anno. Sicuramente l'ha fatto per il Torneo Tremaghi.
Cho: T/n.
La guardo.
Cho: Draco ti fissa da quando è entrato.
T/n: E allora?
Cho: Come "E allora"?
Mi dà uno schiaffo dietro la nuca. Ansimo dal dolore ma senza farmi sentire da tutta la Sala Grande. Che male.
Luna: Cho, non fare casino.
Cho: Se T/n mi fa incazzare.
T/n: Si, tanto è sempre colpa mia.
Cho: Non volevo dire questo.
T/n: Lascia stare.
Ci mancava solo lei. La prossima è Luna? Poi Pansy? E i ragazzi? Tanto ormai, sembra vada di moda odiarmi. Tra poco anche i miei fratelli mi odiano. Chi si vuole aggiungere alla lista?
Silente: Ciò è dovuto a un evento che prenderà il via da oggi e continuerà per tutto l'anno scolastico, impegnando molto del tempo e delle energie degli insegnanti: ma sono certo che vi divertirete tutti enormemente. Ho l'immenso piacere di annunciare che quest'anno a Hogwarts...
Le porte della Sala Grande si spalancano. Sulla soglia c'è un uomo appoggiato a un lungo bastone, avvolto in un mantello nero da viaggio. Questa persona raggiunge Silente. Tende una mano coperta di cicatrici quanto il volto, Silente la stringe e poi si volta verso di noi.
Silente: Vorrei presentarvi il nostro nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Il professor Moody.
E anche quest'anno Piton ha fatto la fine di Emily. Silente si schiarisce di nuovo la voce.
Silente: Come stavo dicendo, nei prossimi mesi avremo l'onore di ospitare un evento assai emozionante, un evento che non ha luogo da più di un secolo. È con grandissimo piacere che vi informo che il Torneo Tremaghi quest'anno si terrà a Hogwarts!
Dopo molto tempo mi compare un sorriso in volto. Luna lo nota e avvisa anche Cho. La guardo, mi sorride ed io ricambio. Mi prende anche per mano. Con le ragazze non riesco veramente ad essere arrabbiata.
Silente: Dov'ero rimasto? Ah, sì, il Torneo Tremaghi... be', alcuni di voi forse non sanno di che si tratta, quindi spero che quelli di voi che lo sanno mi perdoneranno questa breve spiegazione, e sono liberi di pensare a quello che vogliono.
Luna: Noi ci dissociamo da questa ignoranza.
Cho: Confermo.
Dicono tentando di attirare la mia attenzione. Ma niente. Rimango con una mano appoggiata alla testa a guardare e ascoltare Silente. Mi ha sempre calmato con la sua voce lenta, calma e pacata.
Ed è un momento che mi voglio godere prima che inizino lezioni, compiti ed interrogazioni. Quindi, la calma prima della tempesta.
Silente: Il Torneo Tremaghi fu indetto per la prima volta settecento anni fa, come competizione amichevole tra le tre maggiori scuole europee di magia: Hogwarts, Beauxbatons e Durmstrang. Venne scelto un campione per rappresentare ciascuna scuola, e i tre campioni gareggiarono in tre imprese magiche. Le scuole si alternavano nell'ospitare il Torneo ogni cinque anni, e tutti convennero che fosse un modo eccellente per stabilire legami tra giovani streghe e maghi di diverse nazionalità... almeno fino a quando il tributo di morti non divenne così elevato che fu deciso di sospendere il Torneo.
Tributo ai morti. Facevate sfide adatti veramente a tutti senza pericolo di vita, ed era fatto.
Silente: Ci furono parecchi tentativi nel corso dei secoli di riportare in auge il Torneo, nessuno dei quali ebbe molto successo. Comunque, i nostri Uffici per la Cooperazione Internazionale Magica e per i Giochi e gli Sport Magici hanno deciso che i tempi sono maturi per un nuovo tentativo. Abbiamo lavorato molto nel corso dell'estate per far sì che questa volta nessun campione o nessuna campionessa si trovi in pericolo mortale.
Non so, mi sa di gufata. Sperando ovviamente che non succeda niente. Anche se mi fa male la testa. Cosa può andare di storto questa volta?
Silente: Presidi di Beauxbatons e di Durmstrang stanno per arrivare con la loro squadra scelta di campioni, e la selezione dei tre sfidanti.
Adele e Clyde, tra poco ci potremmo rivedere. Almeno avrò con chi sfogarmi e avrò più persone con cui distrarmi dall'unica persona che non dovrei pensare più di tanto.
Silente: Un giudice imparziale deciderà quali studenti saranno più degni di gareggiare per la Coppa Tremaghi, la gloria della loro scuola e un premio personale in denaro pari a mille galeoni. Pur sapendo quanto ciascuno di voi sia desideroso di portare a Hogwarts la Coppa Tremaghi... i Presidi delle scuole partecipanti, assieme al Ministero della Magia, hanno convenuto di imporre un limite d'età per gli sfidanti di quest'anno. Solo gli studenti dell'età giusta, cioè da diciassette anni in su, potranno proporsi per la selezione.
Allora il Ministero della Magia, oltre a fare cazzate, riesce a fare anche cose giuste. Wow. Sono scioccata.
Silente: Questa è una misura che riteniamo necessaria, dal momento che le prove del Torneo saranno pur sempre difficili e pericolose, quali che siano le precauzioni che prenderemo, ed è altamente improbabile che gli studenti al di sotto del sesto e del settimo anno siano in grado di affrontarle.
Incoerenza fino alla fine.
Silente: Mi assicurerò personalmente che nessuno studente di età inferiore inganni il nostro giudice imparziale e lo induca a nominarlo campione di Hogwarts. Pertanto vi prego di non perdere tempo a iscrivervi se avete meno di diciassette anni. So che tutti voi tratterete con la massima gentilezza i nostri ospiti stranieri durante il loro soggiorno, e darete il vostro sincero sostegno al campione di Hogwarts quando verrà designato o designata. E ora, che entrino gli studenti della Beauxbatons.
Dei tavoli si aggiungono al nostro tavolo e a quello dei Serpeverde. Subito dopo, la porta della Sala si spalanca ed entrano gli studenti della Beauxbatons. Con le loro divise celestine. Ovviamente tutti i ragazzi con gli ormoni a mille le guardano come se fossero scesi angeli sulla Terra.
Dopo aver finito il loro magnifico balletto, Silente ringrazia gli studenti e la preside della loro scuola per essere venuti qui. Poi, Silente le indica il nostro tavolo.
La prima a girarsi è proprio Adele, che appena mi vede, corre subito verso di me. Mi alzo e, non faccio nemmeno in tempo per spalancare le braccia per abbracciala che lei è subito mi abbraccia.
Adele: Cugiiii, come va? Mi sei mancata molto! (Lo dice in italiano)
T/n: Ti prego, parla inglese, non voglio che ascoltano la mia voce in italiano.
Adele: Sei una palla. (Lo dice in italiano)
T/n: Tu di più. (Lo dice in italiano)
Adele: Hai visto? Alla fine ti ho fatto parlare in italiano.
T/n: Solo perché tu sei una grande bastarda.
Adele: E tu una fessacchiotta.
Non solo in queste scemenze. Anche in amore, a quanto pare. Alzo gli occhi al cielo e ridiamo all'unisono. Ci sediamo e presento Adele alle altre, e alle altre, Adele.
Cho: Grazie per essere venuta, non parla da quando ci siamo rincontrate.
Adele: Serio? Perché?
Luna: Lunga storia.
Adele: Ok, allora dimmi chi devo picchiare, e lo faccio.
La guardo e ci mettiamo a ridere. Ma finimmo subito, poiché Silente vuole ancora parlare.
Silente: Adesso, penso che siamo tutti pronti ad accogliere gli studenti della Durmstrang.
Dalla porta entrano gli studenti della Durmstrang. Con le loro divise rosso fuoco, e con i loro bastoni che fanno milioni di scintille. Ma questa volta, sono le ragazze con l'occhio lungo.
Finito lo spettacolo, Adele cerca di attirare l'attenzione di Clyde. Si gira e, appena ci vede, fa un cenno di testa.
Dopo che Silente ringrazia gli studenti e il preside della scuola, si dirigono al tavolo dei Serpeverde. Tranne uno, Clyde, che si avvicina a noi. Abbraccia da dietro me e Adele e ci scompiglia i capelli.
Adele: Dai, mi sono fatta lo shampoo prima di venire qui.
Clyde: È bello anche per me vederti, cuginetta.
T/n: I magnifici tre di nuovo insieme.
Clyde mi dà un bacio sulla fronte e raggiunge i suoi compagni. Si siede vicino ad un ragazzo biondino... ma più lo guardo, più mi è familiare. Ma appena alza lo sguardo lo vedo... no, non può essere. No lui. Non di nuovo. Non riesco a dire niente. Ma poi mi esce sotto voce un...
T/n: Nathan.
Cho: Nathan? Cosa c'entra Nathan?
Luna si gira in posizione dove stavo guardando io e Cho la segue. Ma ormai Nathan nota che lo stiamo fissando. Ci vede, ci sorride e ci saluta. Io, Cho e Luna ci guardiamo e iniziamo a mangiare.
Adele: Noto che il compagno che sta vicino a Clyde ti sta fissando. Hai già fatto colpo cugina.
La guardo, mi metto il cappuccio della mantella in testa e poggio la testa sul tavolo.
Adele: Ho detto qualcosa di male?
Luna: Già conosciamo quel tizio.
Cho: Ti diciamo solo di stare attenta.
Adele: Va bene.
Fa spallucce. Ovviamente, avendo ancora tredici anni, non sa ancora certe cose. E secondo me non è nemmeno il momento giusto per dire le cose come stanno tra me e Nathan.
Cho: Non per qualcosa, ma sono purtroppo storie lunghe, e che preferiamo parlarne in privato.
Adele: Va bene. Non ci sono problemi.
Luna: Immagino che dormirete nei nostri dormitori.
Adele: Si, e io mi sono già organizzata per stare insieme a T/n. Contenta cugi?
Gli mostro un pollice in su. Mi fa ancora male la testa. Mi fa così male che tra poco potrei svenire a terra e nemmeno me ne accorgerei. L'unica cosa che mi viene in mente di fare in questo momento e andarmene, e quello faccio.
Cho: T/n-
È l'ultima cosa che sento prima di uscire dalla Sala Grande. Mi dirigo verso il cortile principale e mi siedo a terra, con la testa sulle ginocchia. Draco che c'è la con me, Nathan che è ritornato, manca solo che Voldemort arrivi e mi uccida. Sarà un inferno quest'anno. Ma questa volta lo dico veramente.
Appena esco dalla sala grande, mi dirigo al cortile principale con il grande albero. E mi siedo proprio qui, con le mani tra i capelli, pregando qualsiasi cosa pur di farmi finire questo inferno. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?
X: Non mi aspettavo tutta questa gioia di vedermi.
Alzo lo sguardo ed è... Nathan. È seduto a gambe incrociate di fronte a me. Mi sorride. Non dico niente lo fisso solo.
Nathan: Facciamo gara di sguardi? Lo sai che da quando mi hai cacciato da questa scuola, mi sono allenato duramente per guardarti? Anche con molte persone intorno senza farmi vedere. Soprattutto dal tuo ragazzo.
Sto ancora zitta. Lo guado solo. Non ha capito che l'abbiamo cacciato per un motivo?
Nathan: Come vuoi tu, ma attenta, sono un campione nella mia scuola.
Ci guardiamo senza sbattere ciglio per trenta secondi, poi io chiudo per un millisecondo gli occhi.
Nathan: Vinto.
Basta con questo silenzio, e questa gentilezza da parte sua verso di me. Perché se non sono esplosa prima, da quest'anno farò una terza guerra mondiale.
T/n: Cosa vuoi?
Nathan: Allora non hai perso la tua bellissima voce.
T/n: Rispondimi, ti prego.
Nathan si sistema bene a terra. Mi guarda quasi preoccupato. Forse ho urlato un po' troppo.
Nathan: Sembrava che avessi visto un mostro, così sono venuto a controllare se era tutto ok.
T/n: Il mostro l'ho visto, adesso sta anche di fronte a me con i suoi capelli di merda.
Sorride e si avvicina alla mia destra.
Nathan: Ho parlato con Astroia. Mi ha detto che non vuole più a che fare con me. Di starle alla larga perché non vuole giocare allo stesso gioco mio di l'anno scorso. E mi ha detto anche che tu e Draco vi siete messi insieme.
T/n: Non più se veramente t'interessa.
Nathan: Spiegati meglio.
Pensavo di averlo pensato. Non glielo dovrei dire, perché non ci voglio avere nemmeno io a che fare con lui. Ma ormai sono arrivata al punto che mi potrei fidare anche a Voldemort in persona piuttosto che credere a Draco.
T/n: Il giorno della Coppa del Mondo di Quidditch, quando è successo tutto quel casino del marchio, abbiamo litigato, e non ci parliamo da allora.
Nathan: E di chi è la colpa?
T/n: Sua che è un cretino di merda e se la prende con i Mezzosangue e con i Sanguemarcio, mia perché... perché sono io.
Nathan: Non penso si possa incolpare una persona solo perché è quella persona.
Dove sta il trucco? Perché si comporta così dolcemente? Che gli abbiano cambiato il cervello dalla Drumstrung. So che è una specie di scuola militare tra poco, ma non credevo così ferrea. Oppure sta facendo così per prendermi in giro un'altra volta.
T/n: Allora sei andato alla Durmstrang.
Nathan: Si nota così tanto?
Adesso vuole anche scherzare con me? Giuro che non capirò mai i ragazzi. Tra poco mi faccio lesbica, e così mi tolgo ogni pensiero.
T/n: Quante te ne sei fatte in mia assenza in quella scuola?
Lo guardo, pensa che io stia scherzando, ma sono molto seria.
Nathan: Siamo per la maggior parte ragazzi. E quelle poche ragazze che ci sono, sembrano dei maschi.
T/n: Allora quanti te ne sei fatti?
Gli sorrido aspettando una risposta del cazzo, come solo lui sa fare. Ma non risponde e guarda in cielo.
Nathan: Preferisco di gran lunga la Torre di Astronomia.
T/n: Se vuoi andare, vai.
Nathan: E lasciarti da sola in queste condizioni? Non se ne parla. Dove vado io, vieni pure tu.
Mi prende la mano e ci smaterializziamo sulla Torre di Astronomia. Anche a me piace molto l'astronomia e guardare il cielo. M'ispira di più a scrivere e pensare profondamente a certe cose.
Ma in queste situazioni vorrei stare con qualcuno della famiglia, con una persona che mi sta molto al mio fianco o da sola. E non con un essere così spregevole.
Nathan: Mi mancava questo posto.
Mi guarda e si avvicina a me. Io stranamente non mi muovo. Rimango ferma. Voglio vedere veramente dove vuole andare a finire questa storia tra noi due.
Nathan: Noi qui abbiamo un conto in sospeso.
T/n: Non cominciare, ti prego. Oggi veramente non sto in vena.
Nathan: Quindi mi stai dicendo che se stavi in vena lo potevamo fare?
Mi dice con un grosso ghigno. Gli do un pugno sui pettorali e mi faccio male. Cazzo, ma quanto si è allenato?
Nathan: Si lavora sodo alla Durmstrang, lo dovresti sapere.
Mi guarda che soffro. Con una mano prende la mia, quella com cui ho colpito i suoi pettorali e mi dà un bacio sulla mano. Con l'altra mano mi accarezza la guancia.
Ci guardiamo. Ci guardiamo senza fare niente. Ma non riesco a sopportare questa cosa. Così mi allontanano da lui, quasi impaurita e correndo via da lui.
T/n: Devo andare... voglio andare.
Nathan: Se qualcosa, sai già dove trovarmi.
Mi smaterializzo alla Stamberga Strillante. Ma, prima di entrare, dico a Cho, Luna, Adele e Clyde di coprirmi fino a quando non arrivo. Devo parlare con Landon... non so che cazzo fare. E Landon è l'unico che mi potrebbe dare delle risposte esatte e giuste.
Entro e vado di sopra, ma non c'è nessuno. Aspetto e aspetto, anche mezz'ora, anche un'ora, ma niente. Decido di stendermi sul suo letto, a cui non avrei dato un centesimo per la sua comodità.
E invece è così morbido che, mano mano che passa in tempo, chiudo gli occhi. Cerco in tutti i modi di rimanere sveglia in attesa dell'arrivo di Landon. Ma il sonno prende il sopravvento e mi addormento su quel morbido e caldo letto.
✩。:*•..•*:。✩
Il giorno dopo
Mi sveglio e mi ritrovo Landon seduto sulle sedie, vicino a me. Anche lui sta dormendo. A dalla sua angolazione, sembra che mi ha voluto in qualche modo osservarmi per tutta la notte. Che dolce che è.
T/n: Buongiorno, Landon.
Dallo spavento, cade dalle sedie. Subito si rialza e mi viene ad abbracciare forte, molto preoccupato. Tutto questo, mentre rido. E no. Sentivo questa risata da molto tempo.
Landon: Sento che non stai bene. Sei... un mix di emozioni che non riesco a percepire bene.
T/n: Nathan è tornato, Draco non mi parla da... settimane... E sta diventando tutto complicato nella mia vita.
Landon si siede vicino a me e mi prende la mano. Per la prima volta mi trovo bene con il tocco di un ragazzo. Ma, comunque sento che qualcosa non va. Questo tocco non mi è affatto familiare. Non è per Landon. È colpa mia che penso ancora a Draco.
Landon: Mi dispiace, ragazzina. Veramente ti vorrei aiutare, ma penso che dovremmo parlare di questa tua situazione un'altra volta.
T/n: Perché scusami?
Mi indica l'orologio. E tra dieci minuti dovrei stare in aula a seguire le lezioni. Come ho fatto a non mettere una sveglia prima di addormentarmi?
T/n: Perfetto... la prima la posso saltare. È divinazione, se non erro. Quindi, non mi noterà mai quella pazza.
Landon: Sei sicura che basta un'ora per parlarci del casino che hai in testa?
In effetti ha ragione, ne sono successe di belle da quando ci siamo visti l'ultima volta. Draco ha fatto il geloso, ha tentato di violentarmi, poi viene alla mia festa, ci ribaciamo ben tre volte, poi facciamo finta che siamo amici, poi fa le sue solite stronzate da purosangue inferocito.
E adesso è ritornato Nathan, con un nuovo carattere e aspetto. Ed io e Draco siamo di nuovo al punto zero, se non meno uno. E non so realmente cosa fare nella mia vita.
T/n: Allora me ne vado, ma comunque salto la prima. Sono morta dentro per quanto mi riguarda.
Landon: Buona fortuna, allora. Per la seconda ora.
T/n: Grazie mille, lupacchiotto.
Ci guardiamo e ci sorridiamo a vicenda. Poi prendo la bacchetta e mi smaterializzo nella mia stanza. Appena arrivo, trovo Adele stesa sul mio letto che dorme ancora.
T/n: Adele, questo è il mio letto.
Adele: "Grazie mille per avermi parato il culo" (Lo dice in italiano)
Dice cercando di fare la mia imitazione.
T/n: Voglio morire! (Lo dici in italiano)
Adele: Tua citazione da... quando sei nata se ricordo bene.
Mi butto sul mio letto, a faccia in giù mentre lei si alza per guardarmi.
Adele: Giornata no?
T/n: Giornata no.
Adele: Pensa a me che ho il ciclo, primo giorno.
T/n: Pensa a me che ho un ex fidanzato che mi odia ma che mi vuole allo stesso momento e uno stolker pervertito e maschilista che mi perseguita.
Adele: TI SEI FIDANZATA?! (Lo dice in italiano)
T/n: Lo ero, tanto per precisare, ma non cantarlo ai quattro venti.
Adele: Adesso mi spiego il tuo strano comportamento di ieri e di questi anni che siamo state separate.
Si avvicina a me e mi abbraccia. E anche io faccio la stessa cosa.
T/n: Oggi saltiamo la giornata di lezioni?
Adele: Oggi saltiamo la giornata di lezioni.
T/n: Vogliamo saltare anche dalla Torre di Astronomia?
Adele: Va bene lo stesso.
Ridiamo e ci rimettiamo a dormire. Chissà cosa starà pensando Draco, che starà facendo. Sicuramente senza di me sta meglio. E mi sta bene. Dopo tanto tempo mi sta bene che lui stia bene. Se è più felice senza di me, che continui così.
Preferisco venderlo felice senza di me che vederlo infelice per colpa mia. È la cosa giusta da fare al momento. Dopo tanto tempo ho capito questa cosa. È sarà meglio per entrambi.
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