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22 • Ci sei solo tu nei miei pensieri • QUARTO ANNO

Draco Pov
Solo per la nostra amicizia se ti sta bene... Non mi sta bene. Non mi sta affatto bene. Ma a quanto pare, questo mi merito dopo quello che le ho fatto. Ed è questa la punizione che mi merito.

Draco: Tutto pur di riaverti con me.

T/n annuisce. Mi perdo nei suoi occhi corlo e mare in tempesta. Prima non erano così i suoi occhi. Lo sono diventati da quando mi ha lasciato.

Draco: Posso?

T/n: Cosa?

Ha il fiato corto, nonostante prima parlasse perfettamente con sua cugina. Mi guarda anche lei. E ho una voglia matta di ricominciare da poco, ma seriamente questa volta.

Draco: Baciarti.

Lei scuote la testa, e per un momento guarda anche in basso. Così con due dita, le prendo il mento e quasi la obbligo a guardami. E lei lo fa, senza opporsi.

T/n: Draco...

Draco: Ti prego... mi manchi...

T/n: Anche tu, Draco. Ma quello di un tempo. Non quello che mi ha fatto del male.

Draco: Sto cambiando...

T/n: Appena lo noterò, vedremo come finire la nostra relazione malsana che abbiamo per l'altro.

Draco: Quindi?

T/n: Quindi cosa?

La bacio sulle labbra. E ogni secondo che passa, si fa più intenso. Ma ha perfettamente ragione T/n. La nostra è una relazione malsana che già dovevamo capire fin da piccoli. Io dovevo essere il cattivo della sua storia, e invece sto diventando il suo principe azzurro dal passato oscuro.

T/n posa le mani intorno al mio collo, e poi lo fa scendere lungo la camicia, sbottonandomi ogni singolo bottone. Ed io mi avvicino a lei, facendole sentire ogni singolo muscolo sulla sua pelle.

Adrian e Niklaus: T/n!!!

T/n: Merda...

Si allontana da me. Sembra imbarazzata e preoccupata.

Draco: Spero tu intenda per i tuoi fratelli-

T/n: Intendo per tutto... Senti, vai da loro, io farò il giro lungo dietro la casa, sperando che non vadano a vedere mai le telecamere di sicurezza. M'inventerò qualcosa e tu non dire niente.

Draco: T/n-

T/n: È stato un errore, e lo sai bene-

Draco: Non è vero, T/n. Non è stato un errore e lo dovresti ammettere anche tu. Provi ancora qualcosa per me. Ma ormai ti sei fissata sul fatto che io sto diventando Nathan. E dopo quello che ti ha fatto passare, non vuoi un altro rompicoglioni come lui intorno. Ci sta, e ti capisco alla perfezione. Ma sto cambiando. O almeno sto cercando. Perché non riesco a stare senza di te. E tu non riesci a stare senza di me.

Non fa in tempo a rispondere che scappa via dentro casa all'ennesima chiamata dei suoi fratelli. Ed io rimango lì impalato. Dalla rabbia, tiro un pugno sulla parete dove prima ci stavamo baciando.

Adrian: Eccoti finalmente.

T/n: Mi sono voluta cambiare.

Niklaus: Stavi bene prima.

Solo in quel momento mi faccio avanti e mi dirigo insieme ai ragazzi. Subito sento lo sguardo pungente di Adrian e quello furioso di Niklaus trapassarmi come una freccia in tutto il corpo. Faccio finta di niente. Poso la camicia a bordo piscina e mi butto, guardando T/n che si è messa solo un copri costume nero.

Pansy: Draco, tutto bene?

Draco: Si, perché?

Pansy: Sai cosa intendo.

Draco: Sto bene.

Non sta abboccando. Non sta proprio abboccando.

Pansy: Lasciala un momento in pace. Se fossi stata in lei, si avrei massacrato di botte, e lo sai. E lei è già tanto se ti parla ancora.

Pansy ritorna dalle ragazze, mentre T/n ci richiama tutti vicino a lei.

T/n: Ragazzi, ho delle belle notizie! Mia cugina dall'italia ha detto che quest'anno ci sarà il Torneo Tremaghi!

Goyle: Il Torneo...?

Cho: Tremaghi... Non l'avete mai sentito in vita vostra?

Goyle: No. Cos'è?

Pansy: Solo il più importante Torneo tra tre scuole di magia.

T/n: La nostra Hogwarts, la Durmstrang - la scuola di magia delle regioni nordiche - e la Beauxbatons -la scuola di magia francese.

Dice rientrando in piscina. Si mette in mezzo alle ragazze e appoggia le braccia lungo il corrimano della piscina.

Luna: E perché te l'ha detto?

T/n: Perché mia cugina va alla scuola di magia di Beauxbatons, dato che è italiana, e oggi l'hanno avvisata di questo viaggio.

Goyle: E per quanto tempo staranno?

T/n: Tutto l'anno.

Tiger e Goyle: Allora saremo pronti ad accogliere le ragazze della Beauxbatons.

Ovviamente, loro pensano solo a quello. Che poi a essere anche un briciolo di speranza. Intanto Adrian risponde al telefono e se ne va, guardandomi con profondo odio. Niklaus invece si butta in piscina.

Luna: Vi informo che ci sono anche i ragazzi.

Blaise: Ma a noi interessano solo le ragazze.

X: Hey, T/n, auguri!

Arriva una ragazza bionda, affiancata dal fratello maggiore di T/n, Adrian. Sarà la sua ragazza.

T/n: Grazie Lilith.

Cho: Luna, T/n, vi ricordate che esattamente un anno fa, facemmo la videochiamata con il Glow-up della festeggiata?

Luna: Siii.

T/n: Si e non me lo voglio ricordare.

Come mai? Cose è successo?

Cho: Ah giusto... Nathan.

Ah vero. Quella stupida chiamato che ha fatto scattare quel piano per mandare a quel paese Nathan. Che poi ha portato al fidanzamento ufficiale tra me e T/n. E poi alla nostra rottura per i miei cazzo di problemi.

Draco: Lo stesso giorno che l'ho chiamato per la festa dei Serpeverde.

T/n: Si, ricordo ancora quanto eri geloso ai tempi.

È la prima frase che mi dice davanti a tutti i presenti dopo la nostra rottura. Infatti tutti la guardano molto stranita. Soprattutto Adrian.

Goyle: Quando Draco non è stato geloso di te?

Tiger: Secondo me è ancora geloso sotto sotto, nonostante non state più insieme.

T/n: Fatti suoi.

Mi guarda con un ghigno, ed io le ricambio con la stessa moneta.

Pansy: Infatti, se mi davano un soldo per ogni volta che Draco è stato geloso di T/n, ero ricca.

Draco: Si, ma adesso piantatela. Come ha detto la festeggiata, sono fatti miei.

T/n: Già...

Odio che gli altri mi descrivono in questo modo. Non sono più così. Solo T/n ha visto il vero me. E mi basta lei. Mi basta che lo sappia lei e nessun altro.

✩。:*•..•*:。✩

T/n Pov
Ad un certo punto, mi ritrovo piena di panna in faccia. Tolgo la panna dagli occhi e, vedo e sento mio fratello Adrian ridere a crepapelle. Insieme a lui, anche tutti gli altri.

Adrian: BUON COMPLEANNO, SORELLINA!

T/n: Vaffaculo fratellone! (Lo dico in italiano)

Lilith: E non è ancora finita!

Lilith prende la bacchetta, fa fluttuare piatti pieni di panna e li butta a tutti gli altri. Anche questi piatti sono pieni di panna.

Pansy: Ok, questa la considero guerra!

Tiger e Goyle: E che guerra sia!

Tutti usciamo dalla piscina, prendiamo le bacchette e ce le puntiamo addosso. La guerra con la panna inizia e dopo cinque minuti, siamo diventati come delle nuvole.

Niklaus: Va bene. Va bene. Adesso... tuffo in piscina!

T/n: No sai...

Ma è troppo tardi, si e già buttato. I nostri genitori odiano quando entra anche un granello di cibo in piscina.

T/n: Non ti ricordi cosa avevano detto i nostri genitori?

Niklaus: No e... No.

E ovviamente insieme a lui, si avviano anche gli altri. Invece Draco si avvicina a me.

T/n: Prima che ti venga in mente di prendermi in braccio e buttarmi in piscina per vedere che si cambiato, vorrei prima togliermi tutta questa panna di dosso.

Draco: Va bene... ma sporcheresti la casa.

T/n: Ci sono anche le docce esterne.

Draco: Ti accompagno.

T/n: Si ma con discrezione se veramente ci tieni a me.

Draco: Va bien, madame.

T/n: Merci, monsieur.

Con una distanza di qualche centimetro l'uno dall'altra, lo conduco fino alle docce esterne. Ce ne sono due, perfette per noi due. Arriviamo lì, le apriamo e cerco di togliere più panna possibile. Lo fa anche Draco, ed è bellissimo quando lo fa, lo devo ammettere.

Non riesco a togliere lo sguardo da lui. Soprattutto con quei lunghi capelli che si poggiano vicino ai suoi occhi. Mi sta salendo una voglia matta di ribaciarlo. Ma non posso. Mi ero fatta una promessa e, solo dopo pochi minuti che l'ho visto, l'ho infranta.

Draco: C'è l'hai ancora sui capelli.

T/n: Cosa?

Draco: La panna... c'è l'hai ancora sui capelli.

Dice avvicinandosi a me, mi accarezza i capelli e si guarda intorno.

Draco: Ci sono telecamere anche qui?

T/n: No ovviamente.

Non mi fa nemmeno finire di parlare che subito mi bacia. Mi sbatte delicatamente al muro e continua a baciarmi. È come se avesse sentito tutto quello che penso. Forse è solo casualità. Forse pensiamo la stessa cosa.

Mi prende da sotto le cosce e me le fa alzare così da incrociarle intorno alla sua vita. Mi esce qualche gemito e subito Draco mi tappa la bocca. Oh diavolo mio, che peccato che sto facendo.

Draco: Hey, ci farai scoprire.

T/n: Forse voglio questo sotto sotto.

Draco: Non credo a questa enorme bugia, T/n.

Dice facendomi scendere a terra e accarezzandomi i capelli.

Draco: Meglio se andiamo dagli altri. Chissà cosa staranno pensando. È la seconda volta che ci vedono scomparire da soli.

T/n: Ti prego non farmici pensare...

Draco: Te ne penti?

T/n: No... e lo dico sinceramente.

Draco: Lo so, piccolina mia.

T/n: Tu invece? Te ne penti?

Draco: Mi pento solo di averti fatto del male. E lo dico sinceramente.

Lo so, Draco. Nel profondo del tuo cuore lo so perfettamente.

T/n: Va bene... ti credo.

Draco: Finalmente.

Ci ridiamo a vicenda. E, dopo tanto tempo, mi sento bene a stare in sua compagnia. Ma ancora non lo posso perdonare del tutto. Stiamo per andare ma Draco mi butta l'acqua lungo dietro tutta la schiena.

Draco: Tenevi ancora un po' di panna dietro la schiena.

Dice ridendo.

T/n: Anche tu hai ancora un po' di panna addosso.

Draco: Dove?

Mi avvicino a lui e lo bacio.

T/n: Adesso te l'ho tolta.

Lui ride e mi segue ad ogni passo che mi avvicino alla piscina.

Draco: Giuro che un giorno mi farai uscire pazzo con le tue emozioni.

T/n: Hai fatto la stessa cosa con me. Quindi, adesso abituati.

Corro verso la piscina, ormai piena di panna. Mi ci butto a capofitto. Do il tempo a Draco di venire senza far vedere che siamo venuti dalla stessa direzione. Continuiamo a schizzarci l'acqua a vicenda, e ci siamo tutti divertendo.

✩。:*•..•*:。✩

Dopo un'ora di divertimento e svago, ci asciughiamo con l'aiuto della magia. Ognuno si mette la camicia o il sopra costume che si è portato e lo indossa, pronti per scoprire la torta.

Appena Adrian me la porta, tutti iniziano a cantarmi "tanti auguri a te". Io mi avvicino al tavolo con le mie mani che mi coprono la faccia. Sono imbarazzata perché... che cosa bisogna fare nel mentre mi cantano questa canzone? Cioè... non posso stare immobile, questo è poco ma sicuro.

Riesco a notare solo una cosa. L'unico che con canta e Draco. Anzi, batte solo le mai e mi guarda senza dire niente. Forse ha capito che sono in imbarazzo.

Quando tutti finiscono di cantare, sono già di fronte alla torta, soffio sulle candeline e mi sparano miliardi di coriandoli. Adrian prepara le varie porzioni con l'uso della magia e, dopo che tutti abbiamo avuto un pezzo della torta, ce la mangiamo.

Niklaus: Fratello.

Adrian: Dimmi, fratellino.

Niklaus: Parlando del discorso di prima, mica sai come funziona il Torneo Tremaghi?

Adrian: Certo... Il Torneo Tremaghi si svolgeva ogni cinque anni. Chiunque voglia partecipare deve mettere il suo nome nel Calice di Fuoco che è un giudice imparziale.

Blaise: Quindi può partecipare chiunque?

Lilith: Si, dal primo fino al settimo anno.

Adrian: Il Calice "sputa fuori" il nome, facendo così diventare ogni ragazzo scelto uno dei campioni. Ogni campione è vincolato da un contratto magico a partecipare al Torneo.

Pansy: Che ansia.

Cho e Luna: Confermo.

Adrian: Ogni Torneo è composto da tre prove che sono studiate per testare il coraggio, l'intelligenza, l'intraprendenza e le abilità magiche. Cambiano ogni volta che si fa questo Torneo.

Tiger: Lo sapevo.

Goyle: Non avrebbe senso fare ogni volta le stesse prove, sapresti già cosa fare e come affrontarle.

Adrian: Si suppone che ogni Campione debba superare le prove senza aiuti esterni. Barare è disapprovato, anche se è risaputo sia successo molte volte durante la storia del Torneo. Ma che rimanga tra noi.

Lilith: Ma la parte più bella, almeno per me, è il Ballo del Ceppo la vigilia di Natale. Ci si veste tutti eleganti, i campioni scelti, uno per ogni scuola, aprono le danze e poi, balli, canti, cibi.

Tutti: Wow.

Almeno dai racconti sembra bella questa esperienza. E non vedo l'ora di viverla anche nella realtà.

✩。:*•..•*:。✩

Alla fine della giornata, rimaniamo solo io, Draco, Niklaus, Lilith e Adrian. Quest'ultimi due, rimangono in giardino, Niklaus va a giocare alla play, invece io e Draco andiamo in camera mia. Vuole vedere la rosa che mi regalò... ormai due anni fa...

Draco: Ricordo ancora quando te l'ho regalata.

Si avvicina alla rosa.

Draco: Mi ero quasi scordato che era il tuo compleanno. Ho chiesto ai miei genitori cosa ti potevo fare... mia madre mi ha detto di prendere una rosa nel nostro giardino e lei ha fatto questa magia.

Mentre parla, la rosa si riempie di petali e di foglie nuove. Le vecchie sono già cadute a terra e La Rosa stava quasi per appassirsi del tutto.

Draco: Chiudi gli occhi.

T/n: Cosa?

Draco: Chiudi gli occhi e metti le mani davanti a te e vicine.

Faccio quello che mi dice. Dopo qualche secondo sento un peso sulle mani. Aspetto solo che Draco mi dia il via libera per aprire gli occhi.

Draco: Quando vuoi.

Apro gli occhi, e sopra le mani mi trovo un diario, chiuso con una chiave legata ad una lunga catena. Prendo la chiave e noto che c'è l'iniziale del mio nome.

T/n: Wow... è proprio bello.

E dopo tanto tempo lo guardo.

T/n: Grazie mille Draco. Adesso mi fai pentire del regalo che non ti ho fatto al tuo.

Draco: Eri arrabbiata con me, ci sta. E me lo sono meritato, lo ammetto.

Ci guardiamo e ridiamo. Nonostante tutto quello che abbiamo fatto prima.

T/n: Draco?

Draco: Si piccolina?

T/n: Tra poco c'è la Coppa del Mondo di Quidditch. Tu ci verrai?

Draco: Certo, come ogni anno. È il 22 Agosto, se non mi sbaglio.

Poi mi guarda bene...

Draco: Cosa c'è? Vuoi compagnia?

T/n: Tu la vuoi?

Draco: Solo la tua.

T/n: Allora, ci incontreremo lì?

Draco: Certamente, Madame.

✩。:*•..•*:。✩

22 Agosto

È la prima volta che vado ad uno stadio di Quidditch, non mi ha mai interessato questo sport. In realtà non mi hanno mai interessato gli sport in generale, sia dei maghi, sia Babbani.

I miei fratelli si sono "truccati" con i colori della squadra che tifano. Io invece sono truccata in modo molto simile a mia madre. Ombretto color carne, eyeliner nero e rossetto di un rosa chiaro.

Mi sono vestita anche in modo abbastanza elegante. Camicia bianca, giacca grigia, idem i pantaloni e scarpe con i tacchi neri. Sembravo la copia spudorata di mia madre. Ma dovevo per forza vestirmi così.

La Coppa del Mondo di Quidditch verrà vista da miliardi di persone, ci sarà anche il ministro Caramell in persona, non posso far fare una brutta figura alla famiglia... però i miei fratelli possono truccarsi e fare quel che gli piace.

Adrian: Dato che per T/n è la prima volta che viene qui, la informo che ci sono centomila posti. Una task force del Ministero, cinquecento persone, ci ha lavorato per un anno-

T/n: Già è tanto che sono qui, Adrian.

Adrian: Ti odio.

Dice colpendomi alla spalla, per poi prendermi sotto braccio. Camminiamo vicini e ci avviciniamo al resto della famiglia. La strega alla biglietteria ci dice di salire sopra, il più in alto possibile.

Saliamo le scale e incrociamo il Ministro Caramell, la famiglia Weasley insieme ad Harry ed Hermione, e la famiglia Malfoy. Stanno "discutendo", come sempre.

Caramell: Lucius ha appena fatto un'offerta molto generosa all'Ospedale di San Mungo per Malattie e Ferite Magiche, Arthur. È mio ospite, qui.

Ecco perché Draco viene ogni anno qui. Per leccare il culo a Caramell. Me lo dovevo aspettare da lui.

Arthur: Che... che bel gesto.

Padre: Signori, già ero in tensione per la partita... ma sento la tensione anche qui.

Caramell: Tarquin Prince! Althea Gamp! Finalmente posso vedere la vostra famiglia al completo!

Caramell si avvicina a mio padre e a mia madre e gli stringe le mani. Riesco a vedere solo Draco vicino a suo padre e sua madre. Somiglia molto al padre, tutti e due vestiti in total black, con i loro capelli biondo platino.

Ci guardiamo, sorridiamo e ci salutiamo solo con la mano. Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno che passa, Draco si fa sempre più bello. E odio tutto questo. Soprattutto dopo tutto quello che stiamo passando.

Niklaus: T/n!

T/n: Si?

Non mi ero nemmeno accorta che Caramell stava aspettando la stretta di mano da parte mia. Gliela stringo e se ne va. Draco nota ciò e ride.

Padre: Lucius, ci sediamo vicini?

Lucius: Come ai vecchi tempi. Arrivederci, Weasley.

Padre: Salve a tutti voi.

Dice andando da loro. Sia Harry, che Hermione, che Ron mi salutano e ricambio il saluto. Mio padre si siede vicino a Lucius, mia madre vicino a Narcissa, poi mio fratello Adrian, Niklaus e, lontani da loro, io e Draco.

Draco: Lo so che ti annoierai.

T/n: Tu dici?

Draco: Ti conosco.

Draco guarda verso le nostre famiglie e cerca di baciarmi sulle labbra con un bacio a stampo. Ma io gli porgo la guancia. Lui, senza dirmi e fare niente, annuisce e mi da dei leggeri colpi alla coscia. Intanto, una delle tante partite inizia, e già vorrei spararmi per le urla dei tifosi.

T/n: Quanto vorrei andare da qui.

Draco: Se vuoi lo facciamo.

T/n: No... le nostre famiglie sono qui e potremo fare una figura di merda davanti al Ministro.

Draco: E allora?

T/n: Draco... fai sul serio.

Draco: Dal tuo compleanno si. È questo il mio regalo per te e per il resto della mia vita.

Draco si alza e va dal padre, quindi anche da mio padre. Gli parla, entrambi i nostri padri si girano verso di me, poi si rigirano verso Draco e annuiscono. Chissà cosa gli avrà detto.

Draco: Dai seguimi.

T/n: Sul serio possiamo andare?

Draco: Certo. Ho avuto la benedizione da entrambi i padri.

T/n: La benedizione si chiede in un altro momento.

Draco: Credo che siamo troppo piccolo per una vera e propria benedizione. E poi c'è una ragazza che deve andare avanti dal passato.

T/n: Se il passato le ha fatto male per colpa di un ragazzo, non sarà tanto semplice dimenticare.

Draco prende la bacchetta e ci smaterializza fuori dallo stadio. Mi prende per i fianchi, mi avvicina a lui per evitare che io mi allontani da lui o cadi. Io avvolgo le mie mani sul suo collo.

Draco: Adesso so cosa provi quando ti tocco una qualsiasi parte del corpo con le mie mani.

T/n: Senti il mio anello freddo?

Draco: Si, ed è piacevole.

T/n: A me fa venire i brividi di freddo.

Draco: Tu mi fai venire i brividi. E oggi, con questo bellissimo vestito e trucco così elegante, ancora di più.

Appoggio la testa sul suo petto e sorrido. Percepisco che sono rossissima in faccia. Draco mi abbraccia e mi accarezza i capelli nel mentre ride. Stiamo ritornando come prima. Ma sarà difficile dimenticare quel fatto.

Draco: Grazie mille anche a te per i complimenti che mi hai fatto.

T/n: Come posso dirteli se sono in stato di imbarazzo.

Draco: Imbarazzo per te significa non dire niente?

Dice ridendo e e continua ad accarezzarmi i capelli.

T/n: Secondo te perché mi sono incantata guardandoti?

Draco: Volevo sentire le tue parole.

T/n: Le mie parole...?

Mi guarda e mi sorride.

T/n: Ogni volta che ti vedo, ti fai sempre più bello e sexy.

Draco: Grazie... vedi, io posso parlare anche dopo un bellissimo complimento da parte tua.

T/n: Si vede che sei abituato ad avere complimenti da ragazze.

Gli dico sorridendo. Lo sto mettendo alla prova.

Draco: Solo da una ragazza... tu. Ci sei solo tu nei miei pensieri, T/n Prince.

Ed ecco che mi faccio di nuovo rissa. Dovrei smetterla. Non siamo più fidanzati. Non mi dovrebbe fare queste effetto, e comunque me lo fa. Non riesco a non farlo.

T/n: Grazie...

Draco: È l'unica cosa che sai dirmi?

Nella sua domanda c'è un offesa dietro. Ma dal tono capisco che sta scherzando. O me lo sta facendo credere.

T/n: Sinceramente Draco, non me la sento di dirti altro al momento.

Draco: Non te la senti o non vuoi?

Si avvicina a me, e - molto preoccupato - si avvicina a me. Poggia le mani lungo i miei fianchi, e per un momento mi sento meglio. Ma è un momento che passa alla velocità della luce.

T/n: Non me la sento.

Draco: Ma vorresti. E questo mi sta bene.

T/n: Non vuoi sapere cosa ti vorrei dire.

Draco: Immagino.

Sogghigna e mi accarezza la guancia. Mi sorride e nei suoi occhi vedo, dopo tanto tempo, i suoi occhi più chiari. Più lucciconi e più vivi del solito.

T/n: E se dovessi immaginare male?

Draco: Ti conosco. Conosco anche la tua mente. E per quanto geniale può essere, su questo non capisce più nulla.

T/n: Infatti è così. Altrimenti non ti saprei spiegare come mai mi sono fatta abbindolare da te.

Draco: Anche adesso ti stai facendo abbindolare da me. Quindi significa che, come me, non hai fatto altro che pensare a noi due e che hai ancora una bella cotta per te. L'hai dimostrato alla tua festa di compleanno quando ci siamo baciati ben due volte. Ma il tuo orgoglio ti blocca da fare questo passo... perché?

T/n: Perché ormai ho paura.

Ammetto finalmente. Lui mi guarda abbindolato. Non si aspettava una risposta del genere. Ma l'ha avuta.

Draco: Hai paura di me?

T/n: No... Ma di provare di nuovo quello che ho provato per te.

Draco: Perché hai paura che succeda quello che ti ho fatto?

Annuisco solo. Le parole muoiono nello stomaco e non riescono ad uscire dalla bocca. Lui subito mi abbraccia e mi bacia la fronte.

Draco: Non succederà mai più. Te lo prometto. Potessi uccidermi se lo rifarei.

Non abbiamo il tempo di conversare ancora che i nostri genitori ci chiamano per andare ognuno nelle rispettive case. Non ci credo che è passato già il tempo delle gare.

Lucius: Spero vi siate divertiti.

Madre: Ma secondo me ci dovete dire qualcosa voi due?

Dice con un grande sorriso. Io e Draco ci guardiamo e in coro diciamo all'unisono "no". Se me lo avesse chiesto qualche mese fa, avrei detto tutto. Ma adesso non so come inquadrare la relazione mia e di Draco.

Niklaus: Secondo te T/n si mette con lui? Sono come fratelli, è impossibile.

Narcissa: Fratelli troppo vicini a mio modesto parere.

Adrian: Tranquilla signora Malfoy, anche con noi si comporta così.

Padre: Confermo. Lucius, ci vediamo.

Lucius: Al prossimo evento.

Nemmeno il tempo per fare un altro passo che un'esplosione compare nel cielo, con tante scariche verdi. Draco mi prende la mano e mi porta verso il bosco, e a noi ci seguono anche le nostre famiglie. Appena entrati, vediamo Harry, Ron ed Hermione... Ron purtroppo è a terra.

Ron: Sono inciampato su una radice.

Draco: Be', con dei piedi di quelle dimensioni è difficile evitarlo.

Ron si avvicina a Draco, molto incazzato. Io mi metto in mezzo a loro.

T/n: Già siamo in pericolo, figurati se ci mettiamo a litigare adesso.

Hermione: Confermo con T/n.

Ron: Ma...

Harry: Ron, ascoltala.

Draco: Non è meglio che vi muoviate, adesso? Non vorrete che riconoscano anche Hermione, vero?

Hermione? Che cosa centra Hermione?

Hermione: Che cosa vorresti dire?

Draco: Granger, stanno cercando i Babbani. Vuoi far vedere le mutande a tutti? Perché se è questo che vuoi, aspetta solo un attimo... vengono di qua, e almeno ci faremo una bella risata.

Lo ammazzo. Odio quando fa il bullo con loro. Odio quando si comporta così. Non dico niente adesso. Non posso dire niente. È inutile. È inutile avere una conversazione con lui. Rimane sempre sui propri passi.

Harry: Hermione è una strega.

Draco: Vedila un po' come ti pare, Potter. Se credi che non possano riconoscere una Sanguemarcio, restate pure dove siete.

Ron: Bada a come parli!

Rimango sorpresa dal coraggio che ha Ron di mettersi contro Draco. Ma lui non ha ancora capito che è inutile parlare con lui.

Ron: Mi sorprendo anche di te, T/n.

T/n: Per una volta che non centro niente.

Draco: Lasciala in pace.

Harry: E tu lascia in pace noi.

Draco mi tiene la mano. Un'altra esplosione con i fulmini verdi. Tutti ci spaventiamo, tutti a parte Draco. Si aspettava già tutto questo. Perciò mi ha voluto portare qui nella foresta. Ecco perché parla così. Ma chi ti ha ridotto così?

Draco: Si spaventano per un nonnulla, vero? Immagino che tuo padre abbia detto a tutti quanti di nascondersi... Che cosa sta facendo? Cerca di salvare i Babbani?

Harry: Dove sono i tuoi genitori? Là fuori con il cappuccio in testa, vero?

Draco non dice niente. Lo guarda solo, ma non in modo arrabbiato... sorride.

Draco: Be'... se lo fossero, non verrei a dirlo a te, vero, Potter?

T/n: Piantatela, avete rotto. Golden Trio andate...

E Draco si mette a ridere.

T/n: Tranquillo che anche noi dobbiamo fare un bel discorsetto.

Harry, Ron ed Hermione se ne vanno. Io mi giro incazzatissima verso Draco.

Draco: Mi stavo solo divertendo a sfotterli. Sai che a me piace.

T/n: Sanguemarcio, Babbani, odio e odio su persone che hanno la magia anche se non la dovrebbero avere. Cresci Malfoy, i tempi sono cambiati. Dobbiamo accettare questa cosa.

Draco: Ancora che mi chiami con il mio cognome?

T/n: Si, Malfoy. Mi stai facendo incazzare, e ti chiamo come cazzo voglio io.

Draco mi prende per i polsi. Odio quando fa così. Lo sta rifacendo. E per fortuna che fino a qualche momento fa mi aveva promesso che non avremmo fatto nulla.

Draco: Ti odio quando mi chiami con il mio cognome.

T/n: Anche io ti odio quando tratti la gente di merda, ma non si può avere tutto dalla vita, Malfoy!

Draco mi sorride e se ne va, lasciandomi sola.

T/n: Dove cazzo vai adesso?

Draco: Non sono più cazzi tuoi... Prince.

Si smaterializza non so dove. Sono sola... mi ha lasciato sola. Non faccio in tempo a pensare ad altro che sento dei passi dietro di me, è Niklaus che mi prende per una mano e ci smaterializza a casa nostra.

Padre: Ci siamo tutti?

Adrian: Si... si...

Dice buttandosi sul divano del soggiorno. È stanco, e con l'affanno. Ma lo stesso sono tutti.

Madre: Tutto bene?

Niklaus: Una specie... ma... cos'era quel marchio comparso in cielo?

Per un momento i miei genitori non vogliono parlare, ma mio padre prende la parola.

Padre: Il marchio nero, simbolo dei Mangiamorte, simbolo di Voldemort. Domani faremo una lunga chiacchierata al Ministero della Magia.

Mi dirigo in camera mia, senza dire niente. Mi chiudo a chiave e mi dirigo a letto, a piangere sopra il cuscino.
Perché mi ha lasciato sola? Perché non mi ascolta? Perché deve essere così complicato? Sento una mano sopra la spalla.

Adrian: Non mi serve alcuna magia per capire che non stai male per il marchio. Cosa ti ha fatto Draco questa volta?

T/n: Mi ha lasciato sola.

Adrian: E perché l'ha fatto?

Mi chiede, stendendosi vicino a me.

T/n: Una discussione.

Adrian: Su cosa, questa volta?

T/n: Draco ha preso in giro il Golden Trio, i nati Babbani, non ce la facevo a sentire questo, sai che mi dà fastidio.

Adrian: Conoscendoti lo hai chiamato con il suo cognome, cosa che a lui non piace, e ti ha lasciato sola soletta.

Solo tu mi capisci come vorrei essere capita da Draco.

T/n: Non so che cazzo fare con lui.

Adrian: Niente, sorellina.

Giro la testa verso di lui, cercando di asciugarmi le lacrime che mi scorrono veloci in viso.

Adrian: Anche io e Lilith discutiamo per queste sciocchezze. Ma, alcune volte, bisogna accettare le idee degli altri. Buone o sbagliate che siano. Non puoi obbligare Draco a essere il ragazzo che ti eri già immaginata. E Draco non può obbligare te a fare determinate cose che a te non piacciono. Bisogna essere equilibrati in una relazione.

Con Draco, la maggior parte delle volte, non esiste l'equilibrio.

T/n: Hai ragione. Ma non è facile conviverci.

Adrian: Lo so. Ma poi, sono sicuro che arriverete ad un punto d'incontro per entrambi. Ma chi ha iniziato oggi?

T/n: Lui.

Adrian: Sul serio.

T/n: Stai dicendo che è colpa mia? Che ho iniziato io?

Adrian: Bisogna accettare i pregi e i difetti del partner, tu non l'hai fatto, quindi... si... se qualcosa, gli devi chiedere tu scusa per prima.

Mi scombina i capelli, si alza e si dirige verso la porta.

Adrian: E non provare a mandare un messaggio WhatsApp o una lettera, come fai tu di solito. Gli devi parlare a quattr'occhi. Così capisce che sei sincera.

Se ne va e chiude la porta. Ha perfettamente ragione, su tutto, come sempre. Devo ancora capire come fa ad avere una risposta già pronta per ogni occasione.

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