20 • Non sono un santarellino • TERZO ANNO
Qualche giorno dopo
Quasi non ci credo a quello che ho detto e ho fatto qualche giorno fa. Non è stato nella mia indole. Eppure, l'ho fatto. Ho lasciato Draco. L'ho mandato letteralmente a quel paese.
Ma la cosa a cui non credo di più, è il fatto che... non me ne pento. Anzi, sto meglio. Eppure, per molti mesi ho creduto che senza Draco sarei finita e non sarei andata avanti.
Invece ho seguito le lezioni in tranquillità, ho studiato anche meglio di altri giorni, sono uscita di più con le mie amiche e con le compagne della mia Casa. Ma la cosa più importante, è che sto bene con me stessa. E non potevo desiderare di meglio.
Mi alzo dal letto, poso diario e penna, mi aggiusto la cravatta, e mi dirigo fuori dalla mia Sala Comune. Da un paio di giorni a questa parte, ho dovuto indossare la gonna della divisa perché Luna sta facendo degli esperimenti nella nostra camera, e mi ha letteralmente distrutto i pantaloni che tenevo.
Appena esco dalla Sala Comune, incontro molti miei compagni che mi salutano, e i ragazzi - anche quelli più grandi - mi osservano e mi salutano. Ma io faccio finta di niente, perché odio questi occhi verso di me.
Arrivo davanti alla Sala Comune di Niklaus, che mi ha chiesto di vederci dopo tanto tempo. Tra lezioni ed altro non abbiamo mai avuto un momento per noi due. E, dopo quello che mi è successo, ne avevo proprio bisogno di parlare a quattrocchi con una figura familiare.
Appena esce, mi guarda dalla testa e ai piedi.
Niklaus: T/n, sei tu?
T/n: Guardami bene, sono uno snaso. Parlando seriamente, non sono diventata femminile da un momento ad un altro. Chiedi alla tua amichetta.
Dico con ironia, faccio cenno con la testa di seguirmi e lui lo fa.
Niklaus: Luna?
Annuisco e lui si mette a ridere.
Niklaus: Si è fissata con quella lezione di pozione e non se ne vuole uscire più. Ma almeno ti farai notare molto dai ragazzi.
T/n: Non era il mio scopo e non lo sarà mai.
Niklaus: Nonostante ti sia lasciata con Draco e dovresti andare avanti?
Lui non ha mai saputo di me e Draco. Si vede che le voci in giro sono corse più veloce della luce.
T/n: Sto andando avanti e quella con Draco non la posso definire relazione.
Niklaus: Dopo la proposta che ti ha fatto, credevo proprio di si.
T/n: Non c'entra la proposta, Niklaus. C'entra il come continui quello che hai iniziato. E se lo fai in modo salutare e non tossico.
Mio fratello si ferma e fa fermare anche me.
Niklaus: Che ti ha fatto?
T/n: Non gli ho fatto fare niente sulla mia persona. È bastato quello che mi stava per fare Nathan.
Niklaus mi abbraccia senza dire niente. Ed io gli ricambio l'abbraccio. Quando si dice che tra fratelli basta anche non dirsi niente per capire tutto.
Niklaus: Sei davvero la donna più coraggiosa che abbia mai incontrato.
Ci separiamo.
Niklaus: Dopo la mamma, ovviamente.
T/n: È un secondo posto che accetto volentieri.
Tra una risata e qualche chiacchiera, arriviamo alla Sala Grande già piena di ragazzi che stanno già facendo colazione. Do' un colpetto a Nicklaus e lui ricambia, poi ognuno si dirige alla propria tavolata.
Io vado verso Luna e Cho che, appena mi guardano, rimangono a bocca aperta per lo shock. È un miracolo divino se mi vesto così, e loro lo sanno perfettamente.
Cho: Come Merlino stai bene!!!
Luna: Sembri... più normale.
Mi siedo, le ringrazio per i complimenti e iniziamo tutti a mangiare. Il mio sguardo incrocia quello di Malfoy ed è super arrabbiato. Io faccio finta di niente e continuo a mangiare. Come ho fatto sempre in questo periodo.
Dopo qualche minuto, tutte e tre finiamo di mangiare, prendiamo le nostre cose e usciamo dalla Sala Grande per dirigerci alle nostre lezioni del giorno.
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Draco Pov
Non ho detto niente a nessuno di quello che stavo per fare a T/n. Mi dovrei pentire per averle fatto provare quelle emozioni, invece no. Dovrebbe imparare dai suoi errori.
Ma poi la vedo entrare nella Sala Grande, con la gonna della divisa. Non ci credo a quello che ha fatto. Mi sta istigando e mi sta facendo incazzare. Ma non posso pensare ad altro che è magnifica.
Guardo intorno e ovviamente tutti i ragazzi che stanno all'interno della Sala Grande la guardano. Lo sta facendo apposta, per quello che le ho fatto qualche giorno fa. Ma ripeto e lo dirò sempre che se le cercata lei.
Pansy: Draco, cosa ti succede?
Draco: Niente.
Pansy guarda in direzione di T/n e poi mi guarda.
Pansy: Merlino mio, come è bella oggi la tua ragazza. Dopo quella scommessa di una festa fa, era l'ora che anche lei diventasse femminile per qualche giorno.
Draco: Me la sta facendo pagare, Parkinson.
Pansy: Perché scusa? Non le hai fatto niente, vero?
Si siede vicino a me... mi squadra e mi rifà la domanda.
Draco: L'ho quasi scopata...
Pansy: In modo consensuale, almeno spero.
Ma io non dico niente. Subito Pansy mi da uno schiaffo in faccia e metto immediatamente una mano sulla guancia, mentre i ragazzi si girano dall'altra parte per non farsi vedere da me che ridono.
Pansy: Ma sei coglione, ma proprio forte!
Draco: Ero incazzato.
Pansy: E te la prendi con lei? Cosa ti ha fatto di male per meritarsi tutto questo?
Draco: Mi ha nascosto il suo amico mannaro e lui stava troppo vicino a lei.
Pansy: Ah si, l'ho visto e conosciuto. Landon mi pare che si chiami. L'ho conosciuto con Cho sul lago ghiacciato.
Non solo mi ha fatto incazzare stando vicino alla mia ragazza, ha avuto anche la faccia tosta di rivederla dopo che gli avevo fatto capire di starne alla larga. Me la pagherà molto cara quel lupo dei miei stivali.
Pansy: Tu quando lo hai visto?
Draco: Prima che tu prendessi T/n. Perché?
Pansy: A me Cho ha detto che Landon e T/n non si vedevano dall'ultima volta che siamo andati li.
Entrambi ci guardiamo e guardiamo T/n, che se ne è già andata. Poi ci guardiamo. Bugiardi entrambi fino al collo. Chissà cosa stanno nascondendo loro due di così grande. Che in realtà stanno insieme? Da come li avevo visti così appartati, ci crederebbero tutti.
Pansy: Perché dovrebbero mentire?
Draco: Perché hanno una relazione segreta, ne sono sicuro.
Pansy: Non è un comportamento da T/n.
Draco: Ti posso dire la verità? È da quest'anno che non capisco più T/n. È cambiata molto caratterialmente.
Pansy: Forse perché come tutti noi stiamo crescendo? E quindi ci stiamo creando un carattere che ci distingue?
Amavo e amo la T/n di prima. Non questa. Questa tra poco mi fa più paura che altro.
Pansy: È anche se fosse cambiata, come dici tu, sono sicura al cento per cento che tra loro due non c'è stato niente di una semplice amicizia maschio femmina. Com'eravate tu e T/n prima.
Draco: Tra me e T/n c'è stata sempre qualcosa in più di una semplice amicizia. Solo che prima eravamo piccoli e non capivamo ancora.
Pansy: Spoiler, lo siamo tutt'ora piccoli. Però bisogna capire la differenza tra amore e possessione. È da quello che mi hai fatto capire, quello che hai fatto è molto sbagliato. Una red flag grande quando l'intero castello tanto per farti capire.
Draco: Anche lei voleva farlo.
Pansy: Sei sicuro?
Faccio subito cenno di no. Lei non lo voleva fare veramente. Voleva solo dormire e non essere scocciata da me.
Pansy: T/n ti ama, Draco. Non so perché tu non lo noti, e pensi sempre al male appena un ragazzo si avvicina a lei.
Draco: La voglio solo proteggere da quelli che la potrebbero ferire.
Pansy: Facendo così l'hai ferita più di chiunque altro. Eri suo amico, le avevi promesso amore eterno, e adesso ti odia a morte per le tue convinzioni del cazzo.
Grazie mille per il supporto, Pansy. Ma quello che hai detto è vero. Non so perché non ci ho pensato prima o non ci ho ragionato prima.
Tiger: Sarebbe meglio se andiamo.
Non capisco perché i ragazzi siano stati in silenzio per tutto questo tempo. E hanno pensato ai fatti loro. Infatti loro si alzano e si avviano senza aspettare me o Pansy. Infatti noi due prendiamo le nostre cose ma rimaniamo ancora per qualche secondo vicino alla tavolata.
Pansy: Osa farle qualcos'altro e io ti disintegro, se non lo fa prima T/n.
Draco: Grazie...
Questa volta Pansy corre verso i ragazzi e mi lascia solo dietro a seguirli. Cosa che odio a morte. Intanto li seguo per dirigerci a lezione... che cazzo era? Incantesimi? Qualunque cosa sia, devo stare vicino a T/n.
Mentre i ragazzi si fermano a parlare tra di loro in mezzo al corridoio, io continuo la mia passeggiata verso l'aula. Entrandoci, incontro la McGranitt, tutta arrabbiata che mi ferma. Questa volta non ho fatto realmente niente.
McGranitt: Malfoy, se stai andando a lezione di incantesimi, è inutile il professor Flitwick non c'è.
Draco: Grazie, non ci avevano avvisato.
McGranitt: Mi ha detto la stessa cosa T/n Prince.
Se ne scappa via, fermando tutti i miei compagni del mio anno. Conoscendo T/n, sarà comunque entrata nell'aula di Incantesimi.
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T/n Pov
Sono davanti la porta dell'aula d'incantesimi. È chiusa. Strano, di solito il professor Flitwick è sempre in anticipo. Per fortuna la professoressa McGranitt passa di li, forse lei sa... il perché di ciò.
T/n: Mi scusi professoressa.
La McGranitt si gira e mi guarda attentamente nel mentre si aggiusta gli occhiali.
Minerva: Signorina Prince, è un onore vederla con la divisa femminile ufficiale della scuola... per una buona volta.
T/n: Già... Volevo sapere del professor Flitwick... del perché non è già in classe.
Minerva: Non è passata la circolare?
T/n: Ehm... quale circolare?
Subito la McGrannit sbuffa dalla rabbia. Lei è un po' come me. Se qualcosa va storto dopo che l'hai preparato per bene, fa fuoco e fiamme.
Minerva: Perfetto... Il professor Flitwick non si sente bene oggi, quindi puoi prendere questo tempo come pausa o come ora di studio.
T/n: Grazie mille professoressa. Ma posso entrare?
Minerva: Sai già l'incantesimo, immagino.
Mi sorride e se va imprecando contro la persona che non ha avvisato che il professore Flitwick non c'era oggi.
Apro la porta con "Alohomora". Dopo essere entrata, chiudo la porta dietro di me e mi dirigo nel posto più alto della classe.
Apro il libro di incantesimi e cerco l'ultimo incantesimo che stavamo imparando, "Carpe Retractum", è un incantesimo che crea una corda magica fatta di luce dorata o blu.
Questa corda può essere usata per tirare oggetti verso di sé entro una certa distanza. Viene generalmente usato su bersagli inanimati, anche se può essere utilizzato su piante o animali. Può servire inoltre quando si precipita, per andare verso un appiglio o una sporgenza. In quel caso la corda porterà il mago dall'oggetto, e non viceversa.
T/n: Dai, può essere utile. Può essere utile per fare un cappio per uccidersi.
Si vede che vedo sempre il lato positivo negli incantesimi? Si, si vede. Intanto sento il bel silenzio assordante dell'aula. Calma, tranquillità, solo io che imparo da sola. Prendo la bacchetta e cerco di riprodurre l'incantesimo. Lancio una penna lontana da me e la punto con la bacchetta.
T/n: Carpe Retractum!
Una corda blu appare dalla punta della mia bacchetta, prende la penna e poi si ritrae verso la bacchetta. Prendo la penna al volo.
T/n: Sembra accio, però l'immagine è più bella.
Sento la porta aprirsi, e chi c'è... Draco Malfoy. Adesso che diavolo vuole? Tentare di scoparmi di nuovo? Alzo gli occhi al cielo e faccio finta di non averlo visto.
Chiude la porta e pronuncia "Colloportus", un Incantesimo di chiusura delle porte. No... no... è un incubo che si ripete, solo che questa volta lo spazio è più ampio.
T/n: Cosa diamine vuoi da me? E riapri quella maledetta porta.
Draco: Come ti sei conciata?
Mi chiede avvicinandosi a me.
T/n: Non mi posso mettere nemmeno una gonna adesso?
Draco: Ti vedevano tutti.
T/n: E quale sarebbe il problema? Hanno gli occhi per questo.
Draco: Sul serio?
Arriva all'inizio della scrivania dove sono seduta io. È infuriato, e non me ne frega più un cazzo.
T/n: Si, io non vedo nessun problema. Non me ne frega molto se la maggior parte dei ragazzi sono dei pervertiti di merda, e solo per una stupida gonna mi fanno gli occhi dolci. Che poi dolci si fa per dire.
Draco: Tu cerchi sempre di dare la colpa agli altri, vero? È colpa mia se ti sei comportata così? È colpa mia se non mi ami più? È colpa mia se sei cambiata? È colpa mia se hai pianto? Perché qualche volta non ammetti anche tu le tue colpe?
T/n: Non do mai la colpa agli altri, punto primo. Secondo, do la colpa agli altri quando veramente se la meritano, e come è successo con te molte volte. Terzo, se sbaglio, non ho la coda di paglia come te e ammetto di aver esagerato con la persona che tu dici di amare tanto.
Draco: Ah, quindi è colpa mia se ti sei ubriacata quella sera? O è colpa tua che hai voluto sistemare la cosa bevendo come una pazza?
Si siede vicino a me. Non riesco a guardarlo. Quella volta veramente avevo sbagliato io. Ma, qualche giorno fa, non sono stata io quella che ha cercato di violentare la ragazza perché era diventato gelosa perché ha visto la propria ragazza con un ragazzo.
T/n: Nemmeno tu sei un santarellino, e non lo sei veramente stato nei miei confronti in questi tre anni che ci conosciamo.
Draco: Sono un Serpeverde, non posso esserlo sempre.
T/n: Ti ricordo che non tutti i Serpeverde sono cattivi. E tu puoi anche essere quello buono della storia, e non il solito cattivo che poi si scorderanno tutti.
Mi prende per il polso con cui tengo la bacchetta e me la fa cadere a terra.
Draco: Preferirei essere guardato in faccia nel mentre si parla.
Lo guardo con aria molto seria. E appena lo faccio, accenna un sorriso. E io accenno una risata.
T/n: Come si vede che sei un viziato del cazzo.
Draco: Come prego?
T/n: Tu sei sempre abituato ad avere tutto ciò che vuoi, vero? O mi sbaglio? La Nimbus 2001, cercatore dei Serpeverde, me... e ogni volta c'è l'hai fatta. Beato te.
Mi guarda per qualche secondo, si siede per bene e poi guarda di fronte a lui a braccia incrociate. Come è carino quando si prende collera. Gli scompiglio i capelli e mi metto a ridere, e lui mi toglie subito la mano con velocità e quasi violenza.
T/n: Sei un viziato del cazzo. In quali altre lingue te lo dovrei dire? Ne conosco altre due che puoi scegliere.
Draco: È tu sei una troia vestita così.
T/n: Per essermi messa una semplice gonna? Che poi è la divisa della scuola se te lo sei scodato. Ci sono ragazze che tra poco si mettono in reggiseno e in perizoma, e tu ti la menti di me per una semplice gonna?
Draco: Perché io guardo e mi preoccupo solo di te, no. Di altre. E l'ho sempre fatto. Anche nei modi più sbagliati al mondo, lo ammetto dopo tanto tempo. Ma ho fatto tutto quello per proteggerti.
Quello non è proteggere, Draco. È prendere una ragazza e nasconderla agli occhi degli altri per tenersela per se. E non voglio sentirmi una prigioniera nella mia relazione. Vorrei essere legata a te, ma con la possibilità di volare via per pensare anche a me stessa qualche volta.
T/n: Draco... mi hai solo ferito facendo così. E lo stai facendo anche adesso.
Draco: Come ti starei ferendo adesso?
T/n: Mi hai chiamato troia... mi hai preso per quelle della tua Casa che tra poco veramente non dovrebbero stare qui ma in qualche locale. Eri il mio amico, il mio migliore amico ed eri diventato addirittura il mio fidanzato. E non mi hai trattato mai da vera fidanzata da quando siamo stati insieme.
Mi alzo da dove stavo studiando e prendo tutte le cose che avevo tirato fuori dallo zaino per rimetterle dentro.
T/n: Va bene la proposta che sembrava più quella di un matrimonio che quello di un fidanzamento. Però poi? Cosa hai concluso? Al primo ragazzo che mi si è avvicinato hai tirato fuori gli artigli.
Draco: È un lupo mannaro, ti stava vicino, ti sorrideva, ti toccava, potevo non pensare male? Mettiti anche tu nei panni degli altri. Cosa avresti fatto tu al posto mio? Se mi avresti visto con una ragazza?
T/n: Di sicuro non avrei fatto quello che hai fatto tu. Soprattutto quello di violentarmi nella camera da letto.
Draco non dice più niente. Intanto il mio zaino è già sulle mie spalle e me ne sto per andare da quell'aula.
Draco: Ho sbagliato e me ne pento.
T/n: Va bene...
Mi dirigo verso la porta e la apro con un incantesimo.
Draco: T/n, ricordati che ti amo sempre. E per qualsiasi cosa, non esitare a raggiungermi.
Metto la mano sulla maniglia e apro la porta. Faccio un bel sospiro per calmare la mia rabbia e guardo il corridoio.
T/n: Va bene, Malfoy. Ci penserò a lungo.
Vado avanti e chiudo la porta alle mie spalle. Faccio un bel respiro e comincio ad andare alla prossima lezione. Ma subito la porta che avevo appena chiuso si apre e mi trovo Draco dietro di me.
Draco: Almeno ti posso aiutare a non sentirti a disagio? Ti posso prestare un mio pantalone della divisa?
Sbuffo dalla rabbia. In effetti, vorrei veramente avere i miei pantaloni indietro. È sicuro se accetto la sua proposta, me ne pentirò per tutta la vita. Ma anche non accettandola me ne pentirei per tutta la vita.
T/n: Se proprio insisti.
Draco prende subito la sua bacchetta, mi attira a sé avvolgendo il braccio intorno alla mia vita, e ci smaterializziamo nella sua stanza. Troviamo Tiger e Goyle che giocano a sasso, carta, forbici. E Tiger ha appena vinto.
Tiger: Ben tornata nella nostra dimora, T/n.
Goyle: Cosa ti porta qui?
Draco: Le devo dare una cosa.
Mentre parlano, Draco sta cercando un pantalone per me dal suo armadio.
Tiger: È perché proprio qui? In camera nostra?
T/n: Mi servivano un paio di pantaloni, dato che i miei sono... indossabili per colpa di Luna.
Draco mi passa un suo pantalone... nero. Si vede che capisce i miei gusti quando vuole lui. Mi chiudo in bagno, mi cambio ma... noto che mi va un po' largo. Intanto, sento delle risatine provenire dalla stanza. Forse è meglio se esco e chiedo a Draco di presentarmi una cintura.
T/n: Draco, scusami, ma il pantalone mi va-
Draco: Si, T/n, ti presto la una mia cintura.
T/n: Grazie...
La prende e si avvicina a me. Mentre cerco di prendere la cravatta, lui me la passa in vita. Appena finisce il giro, me l'allaccia bella stretta e me la sistema. Ma è molto serio quando lo fa, e il suo fiato sul collo non migliora la situazione.
T/n: Potevo farlo anche da sola.
Draco: Non c'è di che, è stato un piacere.
Poi si allontana subito e va a prendere la sua roba. Intanto noto che Tiger e Goyle ci hanno ripreso. In cambio faccio una linguaccia e faccio anche segno di chiudere. Non è giornata per scherzare.
T/n: Andiamo a lezione, è quasi ora.
Tiger e Goyle: Subito, altezza.
Si alzano dal letto, si dirigono verso di noi e ci smaterializziamo davanti all'aula di Divinazione. Io seguo gli stessi corsi di Draco. L'abbiamo deciso l'anno scorso, così potevamo stare sempre insieme. Oltre a Divinazione, seguiamo Cura delle Creature Magiche... si, anche dopo la storia con "Fierobecco", ha voluto continuare questa materia. E, a scelta sua, Aritmanzia.
Ci sediamo vicini per mia sfortuna e a noi si uniscono anche Tiger e Goyle che si mettono di fianco a Draco. Continuo a fissare la sfera di cristallo al centro del nostro tavolo, quasi ipnotizzata qualche volta.
✩。:*•..•*:。✩
Dopo le varie lezioni, mi dirigo in biblioteca insieme ad Hermione... anche se oggi è molto strana. Arrivo per prima e dopo cinque minuti arriva anche lei, si siede vicino a me senza dire buongiorno o un qualsiasi altro saluto.
T/n: Tutto bene?
Hermione: Si, tutto bene. Sto bene. Sto benissimo.
No, non sta bene. Hermione si mette il libro in faccia in cerca di non guardarmi.
T/n: A me lo puoi dire tutto, lo sai. E poi ti farà star bene parlare sinceramente con un'amica.
Hermione posa il libro sul tavolo e mi guarda, i suoi occhi sono molto lucidi.
Hermione: Abbiamo saputo che Fierobecco sarà condannato a morte.
Adesso ti odio ancora di più, Malfoy.
T/n: Immagino sia stato per una soffiata da parte di Malfoy.
Hermione: A quanto pare si.
Dicevo io che era troppo felice in questo periodo, lo sapeva anche... e non me l'ha detto. Povero Fierobecco, non si merita tutto ciò. Ha solo ferito una persona, non l'ha uccisa.
Hermione: Abbiamo saputo che è stato suo padre ad avvisare il Ministero della Magia.
T/n: Fammi fare una chiamata.
Mi alzo, esco dalla biblioteca e chiamo mio padre, non risponde. Allora provo a chiamare mia madre, zero assoluto. Ultima possibilità, Adrian... dopo tre squilli, eccolo vivo.
Adrian: Mia adorata sorellina, ma quale privilegio ti porta a chiamarmi.
T/n: Fierobecco è in pericolo!
Adrian: L'Ippogrifo di Hagrid? Perché?
T/n: Ha ferito Draco, lui l'ha detto al padre e... immagina il resto.
Adrian: Che famiglia di emeriti str... aveva ragione papà quando mi disse, "Si è una bella famiglia, ricca, viziata e convinta che i Purosangue siano i migliori, ma hanno anche dei difetti".
Lo dice facendo l'imitazione di nostro padre, e ci riesce così tanto bene che entrambi ridiamo. Ma rido per non pensare che tutti quei tratti, li ha anche Draco. È uguale a loro.
Adrian: Adesso il tuo migliore amico sta bene?
T/n: Alla grande... felice come non mai. E non siamo migliori amici. Siamo solo compagni di classe. Nient'altro.
Adrian: Nonostante i bei regali che ti ha fatto in questi anni.
T/n: Sono solo regali. Niente di serio è importante.
Il silenzio incombe nella nostra chiamata. Io che cerco di chiamare Adrian per vedere se è ancora vivo, ma lui è ancora in chiamata e non dice niente.
Adrian: Fammi indovinare, sono successe delle cose e voi due avete litigato per l'ennesima volta.
T/n: Si... E anche se te lo volessi raccontare, ci vorrebbe molto tempo che noi due non abbiamo più.
Lo dico con molta amarezza. Noi due non abbiamo mai avuto tanto tempo da passare insieme. Ma quel poco tempo che abbiamo passato, è stato come se colmasse ogni giorno perso.
Adrian: Sarà solo un periodo, sorellina. E poi, avremmo tutto il tempo del mondo.
T/n: Lo so... ma sappiamo entrambi che odio aspettare.
Adrian: Te lo prometto. Ma adesso devo scappare, cosa ti devo far sapere?
T/n: Chi verrà e quando.
Adrian: Dammi cinque minuti, e ti faccio sapere tramite messaggio.
T/n: Grazie mille, fratellone.
Adrian: Di tutto per la mia sorellina.
Dopo esattamente cinque minuti da quando abbiamo chiuso la chiamata, passati ad andare avanti e indietro da un punto ad un altro del corridoio, ecco mio fratello che mi messaggia.
Oggi, sette di sera, verrà il Ministro della Magia, Cornelius Caramell, insieme ad un boia.
Ovviamente, tra potenti purosangue ci si aiuta in tutto e per tutto se si hanno i giusti soldi da parte. Subito mi dirigo da Hermione. Appena entro in Biblioteca, non la vedo più al posto dove l'ho lasciata. Forse sarà andata da Fierobecco.
Mi dirigo al cortile principale, dove ci sono Silente con Cornelius Caramell. Cornelius è venuto svariate volte a casa nostra quindi lo riconoscerei da lontano. Incrocio le dita per fargli cambiare idea, anche se non so se andrà bene.
T/n: Salve, signor Caramell.
Caramell: Oh, ma che piacere, la figlia dei Prince, che piacere vederla qui. Tuo fratello, Adrian, sta facendo un ottimo lavoro al Ministero della Magia.
T/n: Mi fa molto piacere. Le volevo chiedere del perché lei è qui?
Caramell: Ho saputo che un Ippogrifo ha quasi ucciso uno studente.
T/n: Ah, davvero?
Caramell: Così abbiamo saputo.
T/n: C'ero anche io quando è successo questo fatto.
Silente mi mette una mano sulla spalla e subito lo sguardo di Caramell passa da me a Silente e da Silente a me.
Caramell: Continua...
Guardo Silente e fa cenno di si.
T/n: Fierobecco ha colpito... lo studente, perché quest'ultimo lo ha provocato. E se sapesse bene la natura degli Ippogrifi, saprebbe che non devono essere provocati in alcun modo. Quindi è stata autodifesa a parer mio.
Caramell: Ah... hai le prove?
Non ci credo che l'ha detto sul serio.
T/n: Può chiedere a tutti gli studenti che erano con me e con lo studente in questione.
Silente: Signorina Prince, ritorni a studiare per favore.
T/n: Ma...
Silente appoggia entrambe le mani sulle mie spalle e mi fa l'occhiolino. Ha già un piano in mente e non mi devo intromettere. O almeno credo. Così lo guardo un attimo.
T/n: Ha ragione preside, lo farò.
E ritorno a guardare Caramell.
T/n: È stato bello rivedervi, Caranell. Buona fortuna con l'Ippogrifo.
Ve ne servirà, vorrei aggiungere.
Caramell: Grazie mille, signorina Prince.
Silente: Buona fortuna a lei con gli esami di fine anno.
Gli esami di fine anno? Me li ero scordati. Tra qualche giorno li devo fare e ancora devo ricominciare la ripetizione. Ritorno subito in biblioteca e mi rivedo gli appunti di tutte le materie e di tutte le cose che abbiamo fatto quest'anno. Sembra che l'abbia fatto apposta Silente a dirmi ciò.
✩。:*•..•*:。✩
Dopo cinque ore esco dalla biblioteca e mi dirigo in camera. Appena arrivo d'avanti alla porta della mia Sala Comune, vedo Draco appoggiato al muro con il sangue che gli scorre dal naso. Corro subito da lui.
T/n: Ma che Merlino ti è successo?
Draco: Quella sporca sudicia Sanguemarcio.
T/n: Hermione?
Draco: E chi se no.
Prendo la bacchetta e ci smaterializziamo in camera mia. Noto che Cho e Luna non ci sono ancora per fortuna. Dopo quello che avevo detto di male su Draco, non so quando sarebbe stato coerente vedermi insieme a lui.
T/n: Tieni la testa leggermente inclinata in avanti e siediti sul mio letto.
Draco: Non era con la testa indietro?
T/n: Se studiassi realmente, scopriresti che - come hai detto tu - sarebbe peggio per te. Ascoltami per una buona volta.
Fa quello che gli dico, per fortuna. Intanto vado in bagno, prendo un fazzoletto e lo bagno con dell'acqua fredda. Ritorno da lui e lo tampono un po' per tutto il naso.
T/n: Va meglio?
Draco: Mi bastava stare vicino a te per sentirmi meglio.
Stento solo a sbuffare. Non ci cascherò un'altra volta. Poi lui mi guarda l'anulare sinistro. Ho tolto il suo anello dopo quella violenza che mi stava per fare. E l'ho nascosto molto bene.
T/n: Draco...
Draco: Ho detto solo la verità.
T/n: Che non funzionerà mai più con me.
Appena vedo che non esce più sangue, mi allontano da lui per buttare il fazzoletto ormai pieno di sangue.
Draco: Grazie mille.
T/n: Non è niente di che.
Draco: Se mi odiassi così tanto, non avresti fatto questo per me.
T/n: Ti odio, ma odio di più l'idea che tu stia male. Anche se non te lo meriteresti nemmeno, soprattutto per la questione di Fierobecco.
Draco: È arrivato il ministro?
T/n: Per tua fortuna si. Vuoi anche vedere come lo decapitano per colpa tua? Così da essere sicuro che quel "pennuto" se ne vada all'aldilà.
Draco: Mi ha ferito.
T/n: Se ascoltassi le persone, invece di giudicarle alla prima parola, non ti sarebbe successo niente. E lo sai bene.
Draco: Ma adesso farà la fine che merita.
Come mi sono fatta abbindolare da un ragazzo del genere? Non è il principe azzurro che mi sono sempre sognata di avere.
T/n: Sei peggio di un mostro.
Draco: Così ti dimostro una volta per tutte che non sarò mai un santarellino, e che da oggi in poi non esisterà più una versione buona di me.
Chi ti ha combinato realmente così Draco? So che sei meglio di così?
T/n: Se ti fa stare bene e meglio, fallo pure. Ma non mettere più in mezzo un noi, e soprattutto me.
Draco: Dopo tutto, è meglio così.
E si smaterializza senza aggiungere altro. Io rimango solo qualche secondo in piedi, sbalordita della sua noncuranza per aver detto tutto questo in faccia a me. Ma dopo aver fatto un bel respiro, mi metto velocemente il pigiama.
Dopo aver messo il pantalone del pigiama, qualcuno bussa alla porta. Forse sono Cho e Luna. Dopo avermi fatto la mia solita coda di cavallo, vado verso la porta. Ma...
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