13 • Ti faccio male? • TERZO ANNO
2 Settembre
T/n Pov
Mi sono appena svegliata e ho solo una cosa in mente da fare. Andare da Draco. Così lo messaggio subito, come mi lavo, indosso la divisi, mi trucco leggermente e metto tutte le cose che mi servono per seguire le lezioni nello zaino.
Prima di andarmene, controllo la stanza. Luna sta ancora dormendo - e beata lei aggiungo - invece Cho se ne andata, dato che il suo letto è vuoto e ben sistemato. Prima di andarmene, controllo tutto per un'ultima volta e poi esco.
Dopo aver percorso tutti i corridoi e le scale, arrivo davanti alla Sala Grande ma non ci entro. Aspetto Draco qui. Gli devo parlare. Di tutto quello che sta succedendo ed è successo ieri sera. Loro devono sapere se mi succede qualcosa con Nathan, dato che hanno ideato questo piano che manderà a quel paese qualsiasi cosa.
Dopo cinque minuti, arriva Draco insieme a Tiger, Goyle e Blaise. Appena mi vede, mi raggiunge e mi bacia sulle labbra mettendomi le sue mani nei miei fianchi. Percepisce subito che sono preoccupata, e lo si nota da come non lo abbraccio come sempre. Anzi, non l'ho proprio abbracciato. Solo Blaise ci saluta con un cenno di mano.
Draco: Ragazzi, io sto un po' con T/n. Vi raggiungiamo dopo.
Grazie Draco. Per capirmi sempre anche quando non dico niente.
Blaise: Certo, nessun problema.
Blaise ci guarda entrambi soddisfatti e con un ghigno. Poi tutti e tre se ne vanno, anche se Tiger e Goyle che si erano già avviati senza aspettare nessuno e senza nemmeno salutarci.
Ma subito c'è Draco che non ha staccato lo sguardo da me. Dai miei occhi. E ogni volta che lo fa, penso realmente che mi consideri più di un'amica e che mi stia trattando davvero da fidanzata.
Draco: T/n, cosa hai? Tutto bene? È successo qualcosa?
T/n: Draco, lo sai qual è il problema.
Subito Draco si fa nervoso. Se avesse la possibilità, gli uscirebbe del fumo dalle orecchie per quanto si sta arrabbiando. Però sta cercando anche di calmarsi. Forse per non fare scenate davanti a me o a qualcun altro.
Draco: Cosa ha fatto questa volta la testa di rapa?
T/n: Ieri sono uscita fuori per chiamare a mio padre per... la questione dei Dissennatori... appena finisco la chiamata, mi trovo lui che mi abbraccia da dietro.
Draco: Che pezzo di... dimmi che ti ha fatto solo questo?
Sei troppo iperprotettivo, anche di mio fratello. Stai facendo la parte del fidanzato, o sei veramente geloso Draco? Perché da questa estate non riesco più a capirti Draco? O sono io che non ti ho mai capito?
T/n: Sarebbe un miracolo se Nathan avesse fatto solo quello. Mi ha dato una lettera con la mappa della scuola. Ha segnato la Torre di Astronomia con una piccola coroncina, che immagino sia il simbolo della sua casata. Mi ha detto che se qualcosa, lo trovo li in qualunque momento. Poi mi dici tu come fa a stare in due posti contemporaneamente.
Draco: Grazie mille per le informazioni che mi ha dato, anche se metà non mi servivano tanto.
Ci scherza leggermente su. Sa perfettamente che sulle informazioni sono molto logorroica, e quindi non si dovrebbe lamentare.
T/n: Lo sai bene che devo specificare quasi tutto.
Draco: Ed è per questo che ti adoro. Parlando del discorso di prima, ovviamente non andrai mai da sola da lui.
T/n: Secondo te cosa mi potrebbe fare?
Draco: Molte cose che non ho nemmeno il coraggio di dire e che sicuro tu avrai capito da molto tempo.
Ha perfettamente ragione. Vorrei evitare di avere altri traumi per colpa sua. Soprattutto se adesso sono nell'età dove difficilmente mi posso dimenticare di traumi del genere.
T/n: Puoi stare tranquillo che andarci sarà l'ultima cosa che farò.
Draco: Proprio quello che volevo sentire.
Draco sta per andare da Nathan, che è seduto alla tavolata dei Serpeverde con i suoi amici, ma io lo blocco subito. Deve evitare di fare scenate inutili. E pure glielo sto dicendo molte volte.
T/n: Non ti azzardare ad andare da lui. Non dovresti nemmeno saperlo.
Draco: Ah davvero? E non dirmi che ti ha anche minacciato per farti tenere ancora paura verso quello che può fare?
T/n: Letteralmente si, Draco. Quindi ti prego, se mi vuoi bene, evita di creare situazioni ancora peggiori di quelle dove stiamo adesso. E se vuoi fare quel cavolo che vuoi tu, pensa a me.
Lui rimane per qualche secondo in silenzio. Guarda prima Nathan da lontano. Si mette una mano sulla faccia dopo che l'ha osservato per un millisecondo. Poi si volta verso di me. Vorrebbe stare più calmo ma qualcosa glielo impedisce.
Draco: Ti prego, non farmene pentire.
T/n: Di cosa ti dovresti pentire?
Draco toglie la mano dalla faccia per guardarmi attentamente.
Draco: Di non riempirgli la sua faccia di schiaffi e incantesimi in questo preciso momento.
Non ci credo che l'ha detto davvero. Sembra addirittura peggio di Adrian quando è geloso. Infatti subito lo rimprovero.
T/n: Draco!
Draco: Ho detto solo la verità. Quell'essere non ti deve toccare assolutamente.
Come devo fare con te?
T/n: Vale anche per te.
Draco: Cosa?
T/n: Non farmi pentire di essere la tua finta fidanzata e la tua migliore amica.
Draco fa cadere leggermente la testa e ridacchia. Poi la alza verso i miei occhi e sorride solo. Ed è magnifico quando ride o sorride. Anzi è un miracolo che mi posso godere solo io.
Draco: Io ci proverò. Perché se lui ti fa qualcosa, te lo giuro...
T/n: Non mi farà niente, Draco. Finché io e lui siamo lontani, non mi potrà fare niente.
Gli prendo entrambe le mani e cerco di calmarlo. E un po' ci riesco.
T/n: Ti ricordo che me la so cavare se potesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa. E poi, voi Serpeverde non avete detto che pensavate voi a lui se le cose si dovessero complicare? Ovviamente, non davanti al preside, ma in privato. Sai cosa intendo.
Lui subito mi sorride, e la sua risata contagia anche me questa volta.
Draco: Ti tengo sempre sotto d'occhio però.
T/n: Fai tutto quello che vuoi, basta che non ti metti nei guai. Ancora.
Draco: Mi metto già nei guai guardandoti costantemente, mia Prince. E mi sembra strano che non te ne sia ancora accorta dopo due anni di frequentazione amichevole.
Mi guardo intorno, cercando di catturare ogni dettaglio che mi potrebbe far finta di distrarmi da quello che mi ha appena confessato, ma le sue parole rimbombano nella mia testa, oscurando tutto il resto.
Due anni. Sono passati due anni e non ho mai notato il modo in cui i tuoi occhi si soffermano su di me un attimo più a lungo del necessario, o come il tuo sorriso si allarga quando i nostri sguardi si incrociano. Mi chiedo come sia possibile che non abbia visto quello che era così evidente per te, che i tuoi sentimenti fossero così chiari eppure così nascosti.
Mi sento come se avessi perso qualcosa di prezioso, qualcosa che era lì, proprio davanti ai miei occhi, e ora mi chiedo cosa fare. Il mio cuore batte forte, un misto di eccitazione e paura. Cosa cambierà adesso tra noi? Sono pronta ad affrontare questa nuova realtà?
T/n: E se invece me ne fossi accorta e non te lo avessi detto? Se quello che hai appena affermato è vero, ti avviso che sei nei guai già da un sacco di tempo, mio Malfoy.
Con un ghigno, mi da un rapido bacio a stampo sulle labbra ed entra nella Sala Grande. Io non entro, non ho tanta voglia di fare colazione questa mattina, nonostante abbia già parlato con Draco e nonostante mi senta leggermente più libera.
Così mi avvio per la prima lezione del terzo anno. Cammino per i lunghi corridoi della scuola, controllando se nella borsa se ho preso tutto. Ma mentre cammino, una persona mi trascina in uno stanzino buio e chiude la porta a chiave.
Non vedo niente, e cerco in tutti i modi un interruttore. Così per fare prima, prendo la bacchetta e pronuncio Lumos. Mi ritrovo Nathan d'avanti a me. Ma come diavolo ha fatto ad arrivare subito da me? Non stava in Sala Grande fino a qualche minuto fa?
T/n: Ma non stavi nella Sala Grande un momento fa?
Nathan: Magia, la dovresti conoscere.
Sorride come se si fosse tolta una soddisfazione. Ed io mi sto per arrabbiare ancora di più. Perché mi sono scocciata del suo caratteraccio. Soprattutto perché sta facendo tutto questo solo per una stupida scommessa con i suoi amici.
T/n: Che Salazar vuoi da me?
Nathan: Rilassati, piccola Prince.
T/n: Rilassarmi? Piccola Prince? Ma la vuoi piantare di trattarmi come fossi una tua amica o una tua fidanzata? Perché non mi devi considerare né come amica né come fidanzata, perché non siamo, non eravamo e non saremo mai amici o fidanzati.
Provo ad uscire, ma la maniglia della porta è scomparsa. Subito guardo in direzione di Nathan, come se lo volessi uccidere di pugni e calci. È quello tra poco farò se continua a fare il pagliaccio con questo circo che si è creato.
Nathan: Ops, siamo rinchiusi qui dentro. Che disdetta.
Lo dice in modo molto ironico. Sorride anche. E non so quale delle due cose che ha fatto mi fa di più arrabbiare.
T/n: Ti odio.
Nathan: Non sono io quello che dice i nostri segreti alla gente.
Cosa? Come? Non è possibile, come fa a saperlo? E pure abbiamo fatto di tutto pur di non farci vedere che parlavamo.
T/n: Non ho detto niente a nessuno, Nathan.
Mi sbatte al muro prendendomi i polsi e bloccandoli al muro, mentre sento la mia bacchetta cade a terra. È una situazione molto sgradevole, soprattutto per la persona che ho davanti. Leggo molti libri, principalmente dark romance, ho letto scene del genere, erano anche molto belle lo devo ammettere.
Ma se te le immagini con la persona giusta è un conto, viverle con un cretino come quello che ho di fronte ne è un altro. Perché non è amore quello che sta cercarndo Nathan. È possessione di me. E l'amore non è possessione e completo controllo dell'altra persona. Anzi, tutto il contrario.
Nathan: Ripeti?
T/n: Non ho detto niente a nessuno, Hunt. Adesso sei anche sordo oltre ad essere un emeritato coglione?
Si avvicina a me, come se fossimo due cose unite. Sento il suo respiro caldo di rabbia su di me, mentre il mio respiro si fa più pesante e ridotto. Le mani ancora salde al muro, salde ai miei polsi. Sto cominciando veramente ad avere paura adesso. Soprattutto se sono disarmata.
Nathan: Ripeti.
T/n: Non ho detto niente ad anima viva di ieri sera tra noi due. A nessuno, nemmeno a Draco.
Adesso eravamo uniti, petto contro petto. Lui mi lascia i polsi e mette le sue mani sopra miei fianchi. Sono bloccata. Sono impotente. E lo odio a morte.
T/n: Dovrei andare a lezione adesso, e immagino che tu lo sappia anche molto bene dato che sei diventato il mio stalker a quanto pare.
Nathan: Anche io... ma vorrei rimanere qui... con te... solo noi due.
Manco nei miei incubi. Manco nei tuoi sogni perversi. Devi solo andartene dalla mia vita, Nathan. E lasciarmi vivere la mia vita da tredicenne.
T/n: Non ti darò questa soddisfazione, Hunt.
Nathan: Rilassati, piccola Prince... non ti farò niente... non ti toccherò finché non avrò il tuo consenso.
T/n: L'hai già fatto, in realtà.
Nathan: La tua pelle ancora no, in realtà.
Mi fa notare che ho le maniche fino ai polsi, quindi tecnicamente non mi ha toccato. Ma questo non vale nulla. Mi ha rapito e mi sta bloccando contro la mia volontà in uno stanzino in una scuola che potrebbe essere tranquillamente una città.
Nathan: Hai visto? Sono un bravo ragazzo.
T/n: Sicuro che stiamo parlando della stessa persona?
Nathan: E di chi dovremmo parlare?
Di sicuro non di te e del tuo narcisistico comportamento.
T/n: Nathan, io sto con Draco.
Cambio discorso, perché sto parlando ad un muro, non ad una persona. Non riesce a capire le parole di una donna perché è troppo abituato alla sua voce e alle sue parole che per lui sono giuste.
Nathan: Si, è vero. Stai con Draco da un momento ad un altro. E quanto volete voi.
Cerca di baciarmi, ma subito gli tiro uno schiaffo in faccia. Lui non la prende bene. Infatti non faccio in tempo a prendere nemmeno la bacchetta che mi blocca con tutto il suo corpo su di me.
Mi bacia, mordendomi anche le labbra. Cerco in tutti i modi di allontanarmi da lui per scappare via, ma lui mi tiene così salda che sembro che il muro mi sia risucchiando.
Nathan: Ti faccio male?
T/n: Secondo te?
Gli tiro subito un calcio nelle sue parti basse. Così si allontana e si accascia a terra. Prendo subito la mia bacchetta, faccio ricomparire la maniglia della porta e stordisco Nathan con un incantesimo, il primo che mi è venuto in mente.
Esco da quello stanzino e corro via. Mi dirigo subito nel bagno di Mirtilla. Mi metto vicino allo specchio e mi tolgo la mantella appoggiandola al lavandino vicino al mio. Mi guardo allo specchio e noto subito i lividi sulle mie labbra. Che diavolo mi ha combinato?
Mirtilla: Uh... cavolo. Ma chi ti ha ridotto così?
Cavolo se mi era mancata la tua voce, Mirtilla.
T/n: Nathan Hunt.
Mirtilla: Oh Merlino... ti sei messa in guai seri.
T/n: Lo so, Mirtilla. Lo so.
Quasi mi viene da piangere. E infatti lo faccio, in modo molto silenzioso così che nessuno mi possa sentire.
Mirtilla: Ti prego. Stai lontana da lui. Non sei la prima che concia così, e non sarai nemmeno l'ultima.
Mi asciugo le lacrime e la osservo. Sta fluttuando vicino a me, e cerca in tutti i modi di consolarmi. Cerca anche di accarezzarmi la spalla, ma ovviamente lei è un fantasma, e al massimo mi solo un po' di solletico quando mi attraversa.
T/n: Lo so per certo, ci sto provando con tutta me stessa. Ma lui comunque mi trova. Mi trova sempre e mi tiene prigioniera in una sua gabbia invisibile.
Mirtilla sta per dire qualcosa, ma si ferma subito.
Mirtilla: Strano. Non è un comportamento suo. Di solito le bacia, ci scopa e poi le manda via come se non le conoscesse.
Strano? Non è un comportamento suo? Allora con vuole fare sul serio? Sul serio sta cercando in tutti i modi di prendermi in giro? Non posso crederci. Non gli posso più credere dopo tutte le bugie che mi sta dicendo.
T/n: Senti Mirtilla, voglio solo che la smetta con questa pagliacciata che sta architettando dall'anno scorso.
Prendo la mantella, la indosso e cerco nella mia borsa tutto il necessario per levarmi questi lividi. O almeno, coprirli per bene.
Intanto Mirtilla se ne va, salutandomi con un gesto della mia mano. Lei sa cosa si prova ad essere trattate così di merda, quindi mi ha capito subito e ha capito anche che è stato meglio parlare.
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Solo dopo mezz'ora riesco ad uscire finalmente dal bagno per andare alla prima lezione di Cura delle Creature Magiche, dato che ormai la prima lezione della giornata è andata a quel paese. Prendo il librone proprio della materia e mi dirigo alla lezione, vicino alla Foresta Proibita.
Hagrid ci sta aspettando sulla soglia della sua capanna. È in piedi, imbacuccato nel cappotto di talpa, con Thor il suo cane da caccia accanto a sé, e sembra impaziente di cominciare.
Hagrid: Forza ragazzi, avanti, muovetevi!
Vedo subito da lontano Draco con Tiger e Goyle. Mi avvicino a loro, consapevole che mi dovrò inventare una scusa del mio ritardo e per non essere venuta a lezione prima.
T/n: Ciao ragazzi.
Draco: Hey, perché non eri a lezione alla prima ora?
Come volevasi dimostrare.
T/n: Una novellina non si sentiva bene per la troppa ansia del primo giorno, e sono stata con lei per un po'.
Sincero, non ci crederei nemmeno io. Ma loro un po' più idioti di me, quindi potrebbero anche crederci alla mia cazzata che ho sparato.
Goyle: Per un'ora?
T/n: Era andata nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Quindi, è stata molta più lunga la situazione. Soprattutto con Mirtilla che... sapete com'è quella ragazza...
Adesso ci crederei a me stessa. Anche se è vero il fatto che sono stata in bagno con Mirtilla.
Goyle: Quel fantasma, volevi dire.
Insieme a Tiger iniziano a ridere di Mirtilla. Draco sembra l'unico oltre a me che non ride. Anzi, si sofferma proprio su di me. Come ha fatto sempre, d'altronde.
Draco: Allora quando vuoi ti spiego tutto quello che abbiamo fatto a lezione, così non rimani indietro.
T/n: Ho già Hermione che mi aiuta, tranquillo. Senza offesa, ma sai come ci tengo allo studio.
Draco: Va bene. Avevo preso per la prima volta appunti solo per te.
Si gira offeso. Così decido di abbracciarlo ridendo leggermente, e lui mi sorride leggermente.
T/n: Tu già mi stai aiutando molto e non te ne rendi conto.
Draco: Qualunque cosa per te, migliore amica.
T/n: Grazie mille, migliore amico.
Allora, migliori amici solo per noi due.
T/n: Allora, accetterò i tuoi appunti.
Draco: Non te li voglio dare più.
Adesso capisco che sta scherzando.
T/n: Allora io non ti darò i miei appunti.
Lui sogghigna e mi fa solletico sui fianchi.
T/n: Va bene, Draco. Mi hai convinto. Prenderò anche i tuoi appunti ed io darò a te i miei.
Draco: Se sapevo che per convincerti a fare qualcosa bastava un piccolo solletico, te lo facevo fin da subito.
Dopo un'occhiataccia di divertimento, Hagrid richiama l'attenzione di tutti.
Hagrid: Oggi ho una cosa specialissima per voi! Una gran lezione! Ci siete tutti? Bene, allora seguite me!
Hagrid si limita a costeggiare gli alberi esterni, e cinque minuti più tardi, ci posizionammo accanto a un recinto. Dentro però non c'è niente.
Hagrid: Tutti attorno alla staccionata, qui! Ecco... mettetevi così che vedete bene... adesso per prima cosa aprite i libri...
Tutti lo prendiamo, compreso Draco. Anche se vedo la sua faccia molto interdetta.
Draco: Come?
Hagrid: Nes- nessuno di voi è riuscito ad aprire il suo libro?
T/n: A quanto pare no.
Dico sotto voce,guardando anche le facce perplesse e spaventate dei miei compagni. In effetti, è la prima volta che abbiamo un libro che ci potrebbe mangiare vivi.
Hagrid: Dovete accarezzarli.
Prende il libro di Hermione per far vedere a tutti quanti come si apre. Il libro cerca di morderlo, ma Hagrid fa scorrere il gigantesco indice lungo il dorso e il libro rabbrividisce. Poi si apre e rimane immobile nella sua mano.
Draco: Oh, che sciocchi! Dovevamo accarezzarli! Perché non l'abbiamo capito subito?
T/n: Draco...
Lo reguardisco sussurrando.
Hagrid: Be'... sono divertenti, no?
Draco: Oh, terribilmente divertenti! Davvero spiritoso, assegnarci un libro che cerca di mangiarti le mani!
T/n: Draco!
Lo guardo male. Lui mi capisce, alza gli occhi e cerca di aprirlo, fallendo miseramente. Ci provo anche io e ci riesco.
T/n: È facile.
Draco: Detto da una che ci è riuscita al primo colpo.
T/n: Quell'una allora non ti darà un aiuto ad aprirlo.
Subito sbuffa. Sa più di me che senza di me, a questo punto stava ancora al primo anno.
T/n: Fai finta di accarezzami i capelli.
Lui ci prova, ma ancora niente.
Draco: E allora perché non ci riesco?
Gli prendo la mano di Draco e la faccio trascinare su e giù per il suo libro. E alla fine si apre.
T/n: Visto? Come accarezzare i miei capelli.
Draco: Grazie.
Si riprende subito il libro e mi mima un "Grazie, T/n" con la bocca. Ci fissiamo per qualche secondo, mentre i nostri compagni cercano di aprire il loro libro. E quasi rimaniamo ipnotizzati l'uno dall'altra.
Draco: I tuoi capelli sono più morbidi e profumati di questo libro. Ecco perché non ci sono riuscito.
T/n: Se lo dici tu.
Ci scambiamo uno dei nostri soliti sorrisi.
Hagrid: Va bene! Allora... avete tutti il libro... e... e... adesso vi servono delle Creature Magiche. Sì. Io vado e le prendo. Voi state qui...
Se ne va molto ansioso, ma so che andrà bene. È pur sempre la sua prima volta da insegnate. Intanto io e Draco finiamo di fissarci.
Draco: Mio Dio, questo posto è caduto davvero in basso. Quell'idiota che fa l'insegnante. A mio padre prenderà un colpo quando glielo dirò...
Harry: Ma perché non ti stai zitto, Malfoy?
Adesso finisce male, non saprei dire tra i due dato che in questi dibattiti ha vinto sempre Harry. Conoscendo i due soggetti, vincerà di nuovo Harry.
Intanto Draco si avvicina ad Harry e guarda in un punto in alto, un po' spaventato.
Draco: Dissennatore! Dissennatore!
Ovviamente tutti si girano. Tutti i Serpeverde si mettono su il cappuccio della mantella e cercano di riprodurre il suono dei Dissennatori.
Per fortuna Hagrid arriva con un Ippogrifo, facendo finire questo teatrino inutile.
Hagrid: Bello, eh? Allora, se volete venire un po' più vicini...
Nessuno si avvicina, anzi Draco indietreggia verso di me.
T/n: Idiota.
Draco: Lo so.
Lo guardo un attimo con un'occhiataccia.
T/n: Non credo che stiamo parlando della stessa persona.
Draco: Perché tu a chi ti stavi riferendo?
T/n: A te, Draco.
Draco: Grazie, eh. Sempre molto Gentile nei miei confronti.
Sbuffa leggermente, un pochino arrabbiato.
T/n: Lo sai che ti odio quando ti comporti così, sembri un bambino.
✩。:*•..•*:。✩
Draco Pov
Un bambino? Le faccio vedere io chi è il bambino qui. Già il fatto che mi hai detto una bugia sul perché hai saltato la prima ora di lezione mi stava facendo innervosire. Figurati adesso per aver scherzato un po' con Potter come faccio sempre.
Hagrid: Ora, la prima cosa da sapere degli Ippogrifi è che sono orgogliosi. Facili da offendere, ecco come sono. Mai insultarne uno, perché può essere l'ultima cosa che fate.
T/n: Mi ricorda qualcuno.
Sussurra lei. Subito mi guarda e le compare un ghigno sulla faccia. Io per "vendetta", appoggio la mia mano sulla sua coscia. Sento il suo respiro farsi più pesante, ma non cerca nemmeno di toglierla.
Adesso ti piace stare vicino a me? Adesso ti stai zitta? Hai altro da dire, mia Prince? Anche se devo dire la verità, è molto bello toccarla e farla sentire così. Così fragile vicino a me.
Draco: Adesso dove sta la tua lingua, T/n?
T/n: Ancora nella mia bocca dato che non me l'hai staccata.
Mi prende la mano con cui la sto toccando e me la mette sulla mia. Intanto legge il libro e ascolta Hagrid spiegare. Io la lascio stare, la lascio seguire la lezione mentre scrive le cose aggiuntive che dice il gigante.
Hagrid: Dovete sempre lasciargli fare la prima mossa. È educato, capito? Camminate verso l'Ippogrifo, fate un inchino, e aspettate. Se anche lui fa un inchino, potete toccarlo. Se non lo fa, via veloci, perché quegli artigli fanno male. Bene, chi va per primo?
Tutti quelli che sono alzati indietreggiano, lasciando Potter solo soletto. Infatti, come cavia, Hagrid sceglie lui. Appena Potter si trova davanti al pennuto, fa tutto quello che ha detto Hagrid prima.
Ovviamente riesce così alla perfezione, tanto che l'ippogrifo fa fare un giro ad Harry sul suo dorso. E nel mentre Harry vola, Hagrid prende altri Ippogrifi.
Hagrid: Allora, mentre aspettiamo Harry, volete provare anche voi?
Tutti annuiamo e ci dirigiamo a gruppi sui vari Ippogrifi. Io sto con T/n, Tiger e Goyle e abbiamo scelto un ippogrifo che si chiama Fierobecco.
T/n: Fatemi provare prima a me.
Draco: Ti dovrei fare da cavaliere, e dovrei andare prima io.
T/n: Ma scommetto che non hai seguito per niente la lezione quindi... guarda e impara.
Odio quando fa la sapientona, ma non posso odiarla così tanto da farle del male o da prenderla in giro in modo offensivo. Non ci riesco più da quando so che Nathan le sta vicino come una zecca.
T/n si mette di fronte all'ippogrifo, fa un inchino, Fierobecco pure e poi. Subito dopo, T/n sale sopra di lui. Ed è molto bella da dove la guardo io. Dal mio punto di vista. E dal mio punto di vista sarà sempre bella e impeccabile.
✩。:*•..•*:。✩
T/n Pov
Che bello stare sopra ad un Ippogrifo. Mi fa sentire più in alto di tutti, e poi le sue piume sono... morbidissime. Le sto accarezzando da quando ci sono salita sopra. Sono stata molto fortunata ad avere il suo consenso subito. Forse mi ha visto anche internamente come sono e spero che non abbia visto che sono ancora scossa da quel fatto di prima.
Draco: È facilissimo! Lo sapevo, se ce l'ha fatta Potter... Scommetto che non sei per niente pericoloso, vero? Vero, brutto bestione?
Draco si avvicina a Fierobecco, ma in un attimo, un lampo di artigli d'acciaio. Draco caccia un urlo acuto, Fierobecco gli ha graffiato tutto il braccio, infatti esce un po' di sangue. Ma niente di pericoloso o eccessivo.
Draco: Mi ha ucciso! Mi ha ucciso!
Addirittura Draco? La smetti di fare il bambino o la femminuccia su questo punto di vista?
Hagrid: È solo un graffio, adesso ti porto in infermeria e si risolve tutto.
Hagrid prende in braccio Malfoy e lo porta in infermeria. Nel mentre noi rimaniamo lì. Nel mentre scendo da Fierobecco, tutti si raggruppano.
Pansy: Dovrebbero licenziarlo subito!
T/n: È colpa di Malfoy, Pansy. L'aveva detto Hagrid come ci si doveva comportare, e lui non l'ha ascoltato.
Ragazzo Tassorosso: Infatti. Sono d'accordo con T/n.
Pansy guarda prima il Tassorosso e poi me.
Pansy: Vado a vedere se sta bene!
Mi tira subito un'occhiataccia, quasi di odio. Solo perché sono stata dalla parte della verità piuttosto del nostro amico?
T/n: Aspettami, vengo pure io.
Pansy: Dopo quello che hai detto...
Mi fa segno di rimanere, e non solo a parole. Però io non mi arrendo. La seguo fino in infermeria e per tutto il viaggio non parliamo. Si aspettava una reazione diversa da quello che ho avuto. Ma se uno sbaglia, sbaglia. E se uno ha ragione, ha ragione.
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