Capitolo 15.
Sembrava quasi una ragazzina; Louis era stretto al suo cuscino e ridacchiava. Aveva un enorme sorriso a decorargli il dolce volto e gli occhi brillavano come due stelle.
Era quasi ora di alzarsi. Louis non aveva chiuso occhio da quando era tornato al palazzo alle cinque del mattino, troppo preso a pensare cosa fosse avvenuto solo qualche ora prima.
“Shh.” Sussurrò Harry sulle labbra di Louis, mentre quest’ultimo indietreggiava lungo il corridoio, tenendo stretto a se il ragazzo più piccolo. Non voleva staccare le labbra dalle sue.
Il primo bacio di Louis ed Harry era avvenuto così; Sotto la pioggia, e durò per tutto il tragitto dalla strada fredda e londinese, alla stanza di Louis.
Il più grande stava ridacchiando, felice per tutto quello che stava accadendo ed Harry lo aiutava letteralmente a tappare la bocca, per evitare che qualcuno lo sentisse.
“Ti prego, un altro.” Mormorò Louis, non appena furono arrivati difronte la porta della sua camera.
Ed Harry, che ovviamente non poteva negarglielo, lo baciò, ancora e ancora.
Per un momento Louis pensò che non serviva aria per respirare, né la luce del sole per vedere.
Bastavano i baci di Harry e i suoi occhi, il suo sorriso.
Le labbra del riccio erano proprio come se le immaginava: morbide, morbide e morbide.
Ancora morbide, morbide e morbide.
Da mordere, assaporare, proprio come la mela che Eleanor gli porse il primo giorno al palazzo.
Quando si staccarono, quasi senza fiato, fronte contro fronte, naso contro naso, sorrisero.
Un sorriso vero, sincero, felice. Davvero felice.
Entrambi sapevano che la felicità di ognuno dei due era l’altro, ma era ancora più felicità quando le loro labbra si scontravano.
Farfalle nello stomaco, mani intrecciate come salde corde. Azzurro nel verde, verde nell’azzurro.
Ancora, e ancora.
Harry era davanti l’uscio della porta della camera di Louis, quando quasi tutti, ormai, erano svegli.
Bussò e, quando il ragazzo più basso di lui aprì, rimase senza parole.
Louis aveva ancora le labbra rosse e gonfie per tutti quei baci e gli occhi più luminosi del solito.
“Buongiorno, piccolo Lou.” Mormorò Harry, avvicinandosi al più grande. Le mani poggiate sui suoi fianchi.
Aveva tanta voglia di chinarsi e baciarlo. Magari difronte a tutti, con la voglia di farlo sapere anche al mondo.
“Buongiorno a te, riccio.” Rispose Louis, guardando oltre le spalle di Harry, assicurandosi che non ci fosse nessuno. Attirò a se il ragazzo più alto e lo baciò. Un semplice schiocco, non di più.
Arrossirono entrambi, la timidezza visibile nei loro visi e atteggiamenti.
“Sono così felice.” Sussurrò Harry, carezzando il viso del ragazzo più grande.
Quest’ultimo gli sorrise ancor più ampiamente e lo attirò in un caldo abbraccio, sussurrando “anche io.”
Rimasero stretti per molti minuti, fin quando Eleanor non li fece spaventare con un troppo allegro buongiorno.
“El, non sono ancora abbastanza sveglio per poter sentire un buongiorno del genere.” Sbottò scherzosamente Harry, stringendo maggiormente Louis a se, il quale alla battuta del riccio si abbandonò ad una risatina ovattata, contro il suo petto.
“E io sono troppo sveglia per vedervi dormire all’in piedi, stretti l’uno all’altro.” Ribatté Eleanor, con lo sguardo sbarazzino e il sorriso furbo. Louis poté giurare di non aver avuto una discussione così sarcastica prima d’allora con Eleanor ed Harry. Si intromise anche lui, soffiando: “Ma Harry è morbido.”
Il ragazzo dai capelli ricci non poté non arrossire e sorridere come un perfetto ebete al sentir di quella frase.
Eleanor sollevò un sopracciglio; Cosa stava succedendo tra quei due?
Si avvicinavano sempre di più, senza timore. I loro sguardi si scambiavano frasi talmente poetiche che Eleanor, quasi non le capì. Era ben certa che quei due si amavano. Magari senza saperlo, o sapendolo.
La ragazza sarebbe stata più che felice se quei due ragazzi avrebbero deciso di mettersi insieme; Dopotutto, quell’amore così puro ed innocente, invisibile ai due interessati, nacque sotto il suo sguardo, insieme a quello di Anne.
“Eleanor, tesoro, hai preso il libro che ti avevo chiesto?” chiese Anne, sorridendo alla ragazza indaffarata che schizzava a destra e a sinistra. Eleanor, dispiaciuta, scosse la testa.
“Lo aveva Harry tra le mani.” Iniziò la ragazza, con il fiatone. “Lo stava attentamente leggendo in compagnia di Louis.” Continuò, prendendo il respiro. Tutti quei lavori prima o poi le avrebbero sottratto l’aria, del tutto.
Anne, inizialmente socchiuse le labbra, ma un sorriso si posò sulla sua bocca.
Come immaginava, il suo figlioletto era in compagnia di Louis.
Non poté non mostrare la sua felicità e batté le mani, come se avesse dieci anni, saltellando.
Eleanor aggrottò la fronte.
La donna si calmò e dopo aver poggiato una mano sulla spalla della ragazza, la fece sedere sul divano.
“Tu sai cos’è l’amore, Eleanor?”
La povera serva si imbarazzò. Un lieve rossore comparve sulle sue guance. Non sapeva come rispondere.
Dopotutto, cos’è l’amore? Un bacio? Una carezza? Forse un sentimento tanto forte che Eleanor non aveva ancora provato, o forse un insieme di dolce gesti. Lei non lo sapeva, così, scosse la testa.
“Quindi, Eleanor, tu non sai cos’è l’amore. Bene…” iniziò Anne, camminando avanti e indietro per la stanza, assumendo un falso atteggiamento serio. Poi, con un sorriso e un paio di fossette uguali a quelle che aveva Harry, si voltò verso la giovane e: “L’amore sono Louis ed Harry.”
Ed Eleanor se ne rese conto. Lo capì. Comprese cosa volesse dire Anne.
Quella storia d’amore la stava guardando con occhi inesperti, ma la stava guardando.
“Ragazzi, oggi ci penso io alla colazione e alle pulizie.” Disse semplicemente la ragazza, allontanandosi con il suo sguardo sempre più furbo.
Harry e Louis ne rimasero leggermente allibiti. Non sapevano se quella di Eleanor era un atto di gentilezza, o meno.
Louis sussurrò un flebilissimo e stupito grazie, che non arrivò alle orecchie della ragazza, perché ormai lontana.
Alzò lo sguardo verso quello di Harry e, sorridendo quasi maliziosamente, lo trascinò dentro la propria camera, chiudendo velocemente la porta.
“Hey, Lou, non scappo mica.” Disse ironicamente Harry, zittendosi però quando sentì la propria schiena premere contro il legno della porta della camera.
Louis aveva iniziato a lasciargli dolci baci sulle sue dolci guance, beandolo di tutti quei piccoli gesti che gli facevano battere forte il cuore.
Louis aveva sempre desiderato assaggiare la pelle color latte di Harry. Le dita erano perfettamente incastrate ai suoi capelli ricci e la propria bocca era ben premuta sul suo collo.
Harry non sapeva cos’era quella sensazione che stava provando. Non l’aveva mai vissuta.
Sentì riscaldare il proprio corpo e bruciare come una fornace, sotto i tocchi e i baci del suo Louis.
L’attenzione che gli stava dedicando il ragazzo non l’aveva mai ricevuta.
Un sospiro di piacere e approvazione uscì dalle sue labbra rosse, facendo irrigidire il liscio.
Louis avrebbe giurato di non aver mai sentito un verso così bello, prima d’allora.
Lo voleva sentire un’altra volta, e un’altra ancora e ancora un’altra, come una melodia costretta a durare per sempre. Così, scavò delicatamente con i denti sulla pelle bianca del ragazzo più piccolo, il quale rispose con un leggero gemito.
Louis sorrise ampiamente. Sapeva che quei versi provenienti dal fondo della gola di Harry, a lui incogniti, erano usciti grazie a se. Così continuò a scavare, fin quando sul collo del riccio, non apparve una macchia dal colore rosso sbiadito, con le sfumature viola. Harry continuava a riempire le orecchie di Louis con quei versi, quelle reazioni, e a quest’ultimo, piacevano. Piacevano da morire.
“Ti prego, fallo di nuovo, Harry.” Mormorò Louis, sulla pelle candida di Harry, facendolo rabbrividire.
Il suo respiro era sempre più caldo, le sue labbra sempre più morbide. Il suo collo bruciava leggermente, ma non importava. Avrebbe voluto sentir bruciare ogni singola parte del suo corpo, se la causa di quel bruciore era proprio il suo Louis. La frase di quest’ultimo l’aveva fatto sentire ancora più bollente. Sentiva dolore tra le gambe. Cosa stava succedendo? Lui non lo sapeva, ma si lasciò andare in un altro gemito roco.
Louis chiuse gli occhi, mordendosi il labbro inferiore. Quei gemiti erano dannatamente belli.
Li avrebbe paragonati a delle note musicali, a delle sinfonie.
Baciò il pomo d’Adamo di Harry, le sue clavicole.
Quando si rese conto di voler baciare tutto il suo corpo, portò le dita tremanti sui bottoni della camicia del ragazzo più piccolo, togliendoli dai loro passanti e, lasciando così, Harry a petto nudo.
Quest’ultimo, arrossì violentemente. Nonostante avesse soltanto il petto scoperto, si sentiva completamente nudo, a livello fisico; Perché a livello morale, Louis lo svestì non appena lo conobbe meglio.
Aveva strappato via, dal corpo di Harry, quegli strati di intimità che il ragazzo aveva con se stesso. Lo aveva svestito delle sue paure.
Louis tracciò con le punte delle dita il petto largo di Harry, lasciando che i brividi si appropriassero del suo corpo. Sfiorò un capezzolo con l’indice, mentre manteneva lo sguardo concentrato sul viso di Harry; Aveva le labbra socchiuse, gli occhi chiusi e le sopracciglia rivolte appena verso il basso.
Lo sfiorò di nuovo, e dalle labbra di Harry, uscì di nuovo quel meraviglioso suono. Avrebbe continuato a toccarlo, a baciare ogni singolo centimetro della sua pelle, ma qualcuno bussò alla porta, facendo sobbalzare i due ragazzi.
Louis arrossì violentemente e si chiese cosa diamine gli sia passato per la mente. Non aveva mai fatto una cosa del genere e mai avrebbe creduto che l’avrebbe fatta. Ma gli piaceva. Gli piaceva l’espressione che Harry aveva assunto in quel momento. Gli piacevano i suoi gemiti rochi.
Chissà come avrebbe reagito se le labbra e le dita di Louis avessero sfiorato altri posti. Scacciò velocemente quei pensieri dalla mente e guardò Harry mentre si abbottonava velocemente la camicia, con lo sguardo pieno d’ammirazione.
Sull’uscio della porta c’era una Anne con un sorriso indecifrabile e le mani incrociate tra di loro.
“Disturbo, ragazzi?”
N/A:
Cucù!
I'm back, deheh.
Come state?
Perdonatemi se non aggiorno frequentemente come una volta, ma il tempo libero è diminuito.
MA ORA SI AVVICINA NATALE. A
Aspetto le vacanze da settembre...
Comuuunque.. Che ne pensate del capitolo?
Aspetto le vostre recensioni!
Seguitemi su twitter (@xxhovranx). Se avete bisogno di chiedere qualcosa, io sono qui su wattpad, ma mi trovate maggiormente lì.
Al prossimo capitolo.
-Aurora. xx
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