«Non solo mangi gusti di gelato disgustosi, ma anche di pizza!» rido. Alla fine, dopo aver passato ore nella gelateria a ridere, abbiamo deciso di mangiare qualcosa insieme visto che si stava facendo tardi. Così ho scritto un messaggio a mia madre per dirle che non sarei tornata per cena e uno molto veloce a Georgia in cui scrivevo che andava tutto bene e che saremmo andati a mangiare insieme. Mi ha risposto in modo davvero felice e ho messo via il cellulare. Ora siamo seduti in una pizzeria nel centro di Washington, la preferita di Andrew, e ha preso forse la pizza più disgustosa del mondo.

«Oh dai, non è male!»
«Lo è eccome. Come fai a mettere l'ananas sopra la pizza?»

Alza gli occhi al cielo, ma la mia è una domanda seria. È disgustoso. «Assaggia.» scuoto la testa.

«Sto bene con la mia pizza col tonno grazie.»
«Andiamo. Ti ricrederai, promesso.»

Ne dubito, davvero. Però lascio che mi porga un pezzo. Guardo con scetticismo il rosso del pomodoro in contrasto con il giallo dell'ananas e già non mi piace l'accostamento dei colori. Provo ad annusarla ma sento solo odore di pizza. Allora chiudo gli occhi e, senza pensarci, la mordo. Ok, vorrei sputarla nel piatto ma siamo in un luogo pubblico. Gli ridò la fetta e ingoio a fatica. «È fantastica vero?» domanda eccitato. «No, fa schifo come pensavo.» scuote la testa sconfitto e continua a mangiare quella roba che lui chiama cibo. Bevo per cancellare il sapore che ho in bocca. Ma nemmeno il gusto dolce della coca cola può eliminarlo. Sto diventando decisamente melodrammatica. «Sembri in procinto di morte. È solo pizza.» sto davvero per morire e non dovrei dire questo vista la mia vita terribile, ma se non ironizzo su questo non so più cosa fare. «Davvero. Mai più. La prossima volta che andremo a mangiare una pizza non prendere quella roba perché mi viene il vomito solo a vederla.» sorride «Ci sarà una prossima volta?» decido che è meglio non rispondere, ma si, vorrei che ci fosse una prossima volta.

«Sono stata bene. Grazie.» siamo davanti a casa mia e l'ultima cosa che vorrei fare è scendere. «Anche io sono stato bene. Pronta a tornare nella dimora di Satana?» so che mi sta prendendo in giro. Durante la cena abbiamo parlato di nuovo delle nostre famiglie, più che altro sono stata io a parlare, e ho definito mia madre come Satana. Non lo penso, ma chiamarla 'Madre che non capisce il dolore delle proprie figlie' era decisamente troppo lungo. Quindi ho optato per Satana e ad Andrew è piaciuto. Ha riso per due minuti di seguito attirando tutti gli sguardi su di noi. «No, ma non importa.» sorride «Ci vediamo domani?» annuisco. Voglio rivederlo assolutamente, fuori dall'ospedale e da tutti i nostri problemi. «Ciao Andrew.» apro la portiera e scendo «Ciao Sky.» mi incammino verso la porta di casa mentre lui resta ad aspettare che io entri. Sorrido al pensiero che si preoccupi per me, ma forse è solo educazione. Entro in casa e sento la sua auto sfrecciare via. Mia madre è lì, appoggiata allo stipite della porta della cucina, che mi fissa. «Che c'è?» chiedo togliendo la giacca «Chi è quello?» sono tentata ad ignorarla e andare in camera mia, so già cosa vuole. «Un amico.» replico «Un amico che ti distrae dallo studio! D'ora in poi andrai a scuola e tornerai a casa, non andrai a trovare Georgia. So benissimo chi è Andrew Diamond.» scoppio a ridere, talmente tanto che inizio a lacrimare.

«Sai benissimo che andrò da Georgia lo stesso. Rinchiudimi dai. Te l'ho già detto l'altro giorno, Non mi allontanerai dalla mia migliore amica, e se esco con Andrew non sono certo affari tuoi. Frequento chi voglio io. Smetti di impedirmi di fare quello che desidero. Se fosse una cosa pericolosa lo capirei. Ma lei è la mia migliore amica.»
«Non andrai al college per lei?»
«Oh no. Io andrò alla UCLA:»

Ora è il suo turno di ridere.

«Non studi mai, come pensi di passare i test di ammissione?»
«Se tu ti fossi preoccupata di più di tua figlia, sapresti che ho iniziato a studiare l'anno scorso, prima del cancro di Georgia. Ho il test la prossima settimana e fidati, non lo lascerò in bianco perché l'unica cosa che voglio è andarmene da questa casa.»

Mancano ancora due anni, ce la posso fare. Lascio perdere il discorso che non porterebbe a nulla visto che lei non capisce e salgo le scale ignorandola completamente. Vorrei che camera mia non fosse il mio posto sicuro visto dove si trova, ma in realtà è così. È uno dei posti in cui ho condiviso di più con Georgia, e non so come andrà a finire questa storia, ma so che tornerò ogni volta qui per vedere lei o una sua parte se dovesse finire male. E ho davvero paura, perché non so se riuscirò ad Andare a Los Angeles a studiare sapendo che lei è qui con un cancro. Ho davvero paura, troppa.

Spazio autrice

Ciao cari lettori! Eccomi con un nuovo capitolo. Cosa ne pensate della mamma di Skyler? Succederanno tante cose e non vedo l'ora che possiate scoprirle anche voi. A lunedì!