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34.

"Cime tempestose" è un romanzo scritto da Emily Bronte nel 1845 circa. Il titolo originale è "Wuthering Heights"  e deriva dal nome dell'abitazione dove viene cresciuto Heatcliff e dove si sviluppa la storia. In breve nel suo romanzo la Bronte racconta l'amore di Heatcliff per Catherine, un amore che li ha distrutti per la gelosia e la voglia di vendetta e nel libro è la governante Nelly a parlarne al signor Lookwood, che è il nuovo affittuario  della casa. Ho letto quel libro un sacco di volte ed è bellissimo. Ma adesso, cercandolo disperatamente anche in posti impossibili mi viene da piangere anche se non dovrei. «Skyler è normale non trovarlo tra i mille libri universitari» prova a confortarmi Jenn. Non dovrei deprimermi perché dovrei odiare quel libro e comprarne uno nuovo, ma me l'ha regalato Georgia. E vorrei bruciarlo, ma il pensiero di perdere ancora un altro pezzo di lei mi spaventa. «Vado. Ci vediamo a casa mia stasera.» Chiudo la porta alle mie spalle e cammino in fretta. Non dovrei proprio andare e lasciare stare quel libro. Cosa me ne faccio? È solo un inutile raggruppamento di pezzi di carta e parole. Un inutile raggruppamento di pezzi di carta e parole che mi ha regalato Georgia. Così mi ritrovo ad aprire il portone del mio vecchio appartamento sperando che Bryce non ci sia. Agli allenamenti, a studiare in biblioteca, a fare la spesa. Ovunque ma non qui. per non rischiare mi dirigo in punta di piedi verso camera mia ed entro. Lui è lì. Sdraiato sul letto ancora vestito che abbraccia il pupazzo con il delfino di Nick. Già in realtà il libro era più che altro una scusa per non dire del pupazzo. Ho dimenticato anche il libro, ma il delfino è mille volte più importante. «Skyler.» Si alza di scatto stringendo ancora il peluche e, quando ci fa caso, lo butta di nuovo sul letto matrimoniale. «Che ci fai qui?» domanda con una strana luce negli occhi. So che sta sperando che gli dica che lo perdono e che nell'atrio ci sono le mie cose. «Ho dimenticato alcune cose.» Prendo il libro dentro il cassetto e alcune cose che avevo scordato, come degli elastici e una gonna. Infilo tutti in borsa e infine prendo il delfino sotto il suo sguardo addolorato. «Ci vediamo.» Mi volto di spalle «Mi dispiace.» Solo ora mi rendo conto della voce strana. Decido di avvicinarmi leggermente e scopro che era vero quello che mi ha detto Jenn. Bryce beve. «Bryce.» Alza gli occhi pieni di lacrime. «Non sei tuo padre.» Scuote la testa «Lo sono. Lui non ha iniziato a bere perché la banca ha fallito.» Sta delirando. Lo faccio sedere perché Gerard Kade ha iniziato a bere per il fallimento della banca e Bryce ha bevuto troppo. «Ha iniziato a bere dopo che ha scoperto che mia madre se la faceva con altri uomini.» Mi blocco. «Ha iniziato a bere quando mia madre lo ha lasciato.» Scuoto la testa, loro stanno ancora insieme. Non in un matrimonio sano e felice ma stanno insieme. «I tuoi genitori stan-» mi ferma «No. Si sono lasciati anni fa.» Questo non lo sapevo. Era tutta una farsa? I genitori di Bryce hanno finto di stare insieme per tutto questo tempo? Hanno finto di essere la moglie premurosa che tradiva il marito e il marito stupido che guardava la moglie stare con altri e beveva nonostante tutto? Wow. «Stella mi ha lasciato.» Quando si dice che certe cose non te le aspetti è proprio vero. Io questo proprio non me l'aspettavo. Perché? Perché Stella ama Bryce più di se stessa. Perché ho visto mia sorella distruggersi per una relazione che facevano sembrare tossica quando non era così. Ho visto mia sorella piangere per scenate di gelosia di Bryce che solo ora comprendo. Anche Bryce, come me e Andrew, ha un trauma. Il mio è Georgia. Quello di Andrew è sua madre. Quello di Bryce è suo padre. Bryce ha paura di diventare come Gerard e finire ad essere un padre di merda che beve e non fa niente mentre Stella lo tradisce. Gli porgo il delfino. «Aiuta. Stringilo forte.» Lo lascio sul letto abbracciato al pupazzo e prendo la bottiglia di Jack Daniel's di cui mi sono accorta solo ora posata sul pavimento. Vado in cucina e svuoto quelle due dita rimaste nel lavandino. Poi prendo il telefono e compongo il numero di Stella. «Skyler» risponde subito, come se fosse pronta «Che cazzo hai fatto?» Sento la porta chiudersi dietro di me e mi volto di scatto. «Scusa.» Fa spallucce Stella con il telefono vicino all'orecchio e Bryce dietro. «T-tu hai finto» lo accuso. Annuisce. «Siediti» ordina Stella, ma non lo faccio. Qualcuno bussa alla porta della cucina ed è Andrew ad entrare. «Io ero seria con la cosa del ponte» gli dico «Io no. Sky sei il mio motivo per tornare e ti amo. Non ho intenzione di lasciarti andare. Mi va bene anche saltare a cadere. Morire. Ma per te ne vale la pena.» Si avvicina a me ma io indietreggio. «Cosa farete? Staremo chiusi qui dentro fin quando non vi perdonerò?» Stella scuote la testa «Ci ascolterai e poi prenderai la tua decisione.» Annuisco e mi siedo sul bancone. «Georgia non mi conosceva» inizia Andrew. «Però è stata lei a chiedermi di non dirtelo. La sera in cui l'ho portata da Nick mi ha detto che cosa avrebbe fatto, l'ho aiutata a passare la notte con la persona che amava e mi ha fatto promettere di non dirti nulla. Sapeva che ti amavo e mi ha detto che era per il tuo bene, avresti sofferto meno sapendo che non era stata una sua scelta.» Andrew si fa da parte e lascia spazio a Stella. «Georgia mi aveva parlato e mi ha detto che avrebbe voluto che voi pensaste che lei avesse lottato fino al suo ultimo respiro per restare in vita, quando in realtà si era arresa. Cosa potevo dire ad una ragazza sul letto di morte a cui poco dopo sarebbero stati somministrati dei farmaci letali? Non potevo dire di no. Ho detto che lo avrei fatto e in realtà ero d'accordo con lei. Volevo proteggere sia te che Nick da un dolore troppo grande da affrontare.» Ora è il turno di Bryce, che ha smesso la recita dell'ubriaco. «È vero che tuo padre ha iniziato a bere quando ha scoperto che tua madre lo tradiva o era una stronzata anche quella?» domando senza lasciargli il tempo di iniziare il suo racconto. «È la verità.» Gli faccio cenno col capo di iniziare a parlare. «Non conoscevo Georgia così bene. Lei ha chiesto a Stella di dirlo anche a me perché non poteva sapere se io e te saremmo diventati amici o avremmo comunque intrattenuto una conversazione civile. Prevenire è meglio che curare. Non ti ho mai mentito Skyler, se non per il tuo bene. Non ti ho proprio mentito, ho omesso la verità per evitarti una sofferenza più grande di te che non saresti riuscita ad affrontare. So che forse non te lo ricordi, ma io ero lì i primi due giorni dopo il funerale, i peggiori. Inizialmente non ero d'accordo con Georgia e volevo dirtelo, poi quel mattino dopo il funerale eri come paralizzata. Non volevi alzarti dal letto e Stella era andata a scuola perché aveva un test di storia molto importante. Quel giorno abbiamo saltato le lezioni perché ti avevo accompagnata in bagno, ti avevo fatto la doccia, ti avevo aiutata a mangiare. Sembravi tu quella morta e io mi sono convinto di non dirtelo per non peggiorare la situazione.» Sospiro alla fine del discorso «Niente di ciò che abbiamo fatto è stato per farti del male» dice Stella. «Il ponte si è davvero spezzato.» Salto giù dal bancone. «Non parlavo solo di te Andrew stamattina, ma anche di tutte le persone che hanno scelto di tenermi nascosta una cosa così importante. Siete rimasti dall'altra parte e so che vorreste saltare, ma non potete. Restate salvi e non fatevi del male. Non fatene ancora a me e Nick. Per favore.» Vado davanti alla porta e aspetto che Stella mi dia la chiave. Esita un secondo e lo fa. «Vi amo. Ma non posso soffrire ancora e ancora fino all'infinito.» Esco dalla stanza, prendo la borsa e ci infilo dentro il delfino. Poi esco dall'appartamento e alle spalle mi lascio le tre persone più importanti della mia vita. E non so neanche descrivere quanto faccia male.

Spazio autrice
Capitolo abbastanza triste... Stella, Bryce e Andrew tendono un'imboscata a Skyler per provare a farsi perdonare ma non ce la fanno. Però c'è ancora tempo per migliorare le cose, oppure peggiorarle. Come va? Finalmente è venerdì e io sto letteralmente morendo di sonno. Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto. Martedì è festa quindi posterò un nuovo capitolo, 4 per la prossima settimana. Ora vi lascio... Se vi va lasciate una stellina e un commento!
                                                                     Giulia

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