13.
Purtroppo nemmeno la verità va bene. Nemmeno l'amore va bene. Tutti i momenti sono destinati a finire in un modo o nell'altro, e il mio momento con Andrew non è interrotto dall'arrivo di mia madre. Ma dal suono del mio telefono. E sarebbe un cliché se sul display non ci fosse stato scritto il nome di Kathrine White, la madre di Georgia, che mi chiama solo in caso di emergenza. Ma questa volta non ho esitato, non come quando la mia migliore amica è stata male la prima volta. Ho preso le chiavi della macchina in fretta, allontanandomi da Andrew, e sono uscita senza aspettare nessuno. Ci sono cose che devi fare da solo. Momenti che non sei pronto ad affrontare senza nessuno al tuo fianco ma devi farlo lo stesso, perché io non potevo esitare.
«Sii felice.» Ora sono nella stanza di Georgia consapevole che questo è il suo ultimo giorno. «Per te.» Non vorrei piangere davanti a lei perché voglio che questo sia il suo ultimo ricordo di me. Lei andrà in Paradiso perché è un angelo. Il mio angelo. Nicolas entra nella stanza sulla sedia a rotelle e si mette vicino a Georgia. Le posa la mano sulla testa senza capelli e le sorride. Io ora mi rendo conto dell'occasione che ha perso Georgia. Perché loro due non avranno mai un possibilità. Perché Nicolas glielo dice. Ed è la seconda persona che lo dice a qualcuno oggi a cui assisto. Ma non so perché a questo io piango. Lui la ama. L'ha sempre amata. Le lascia un bacio sulle labbra pallide e piange anche lui. Bryce viene da me e mi stringe forte. Posso dire che non è un idiota. Ma non è il momento di pensarci. Guardo la mia migliore amica e questo suo momento di felicità in cui siamo tutti qui per lei. «Te l'avevo detto che eri bella anche senza capelli.» Lei sorride ad Andrew e lo faccio anche io. Lo pensavamo tutti, Nicolas soprattutto. I suoi genitori sono appoggiati alla parete e Kathrine cerca di non scoppiare davanti alla figlia, ma so che tra qualche ora io e lei saremo strette forte e piangeremo insieme. Perché lo abbiamo fatto quando hanno diagnosticato il cancro a Georgia. Doveva operarsi subito, ma non la biasimo. Lei è una lottatrice. «Promettimi che guarirai.» Nicolas annuisce alla sua richiesta. Spero davvero che almeno lui ce la faccia. Mi stacco da Bryce e lascio che Stella prenda il mio posto. Io in questo momento ho solo bisogno della mia migliore amica e di nessun altro. Le afferro la mano pallida e ossuta e la stringo, ricordando com'era pochi mesi fa. La ragazza più bella del mondo, ma secondo me lo è anche ora con il viso scavato e pallido, senza capelli, fin troppo magra e morente. Georgia White è la persona migliore che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, e resterà così per sempre. «Grazie.» Mi fissa e io scuoto la testa «No, grazie a te per essere stata la mia migliore amica.» Faccio cenno ai suoi genitori che vengono vicino al letto e le accarezzano la testa. Georgia chiude gli occhi e credo che sia in pace. Quando il monitor che indica i battiti cardiaci segna una linea dritta allora capisco. Me ne rendo conto. Georgia se ne è andata e non tornerà più. Io allora mi butto tra le braccia del mio unico sostegno. Di quella persona che so che resterà in eterno, comunque vada. Abbraccio forte Stella perché è l'unica persona che può capirmi, perché è mia sorella esattamente come lo è stata Georgia. Bryce ci avvolge con le braccia e piango contro il suo petto. Andrew esce dalla stanza lanciandomi un ultimo sguardo. La mia migliore amica è morta da pochi minuti e so che le vuole che io sia felice, so qual è la cosa più giusta da fare. Guardo Nicolas che fissa Georgia piangendo. «Tesoro torniamo nella tua stanza.» Teresa entra e accarezza il braccio al figlio. «Lei è morta» sussurra lui con tono incredulo. «Non potrò mai averla.» Allora mi intrometto «Tu l'hai avuta. Lei ti ha amato e il vostro sarà un amore insostituibile.» Mi sorride tra le lacrime e lascia che sua madre lo porti via. Kathrine è abbracciata a suo marito James. Un'infermiera entra nella stanza a staccare Georgia dalle macchine. Ci chiede se può portarla via e io le lascio un bacio sulla fronte prima che escano, sua madre fa lo stesso. «Andiamo a casa?» domanda Stella. Saluto i signori White con un abbraccio davvero forte in cui esprimo tutta mia gratitudine verso di loro per quello che hanno fatto. Fuori dall'ospedale c'è Andrew, così dico a Bryce e Stella di aspettarmi in macchina. Lui non appena mi vede mi stringe forte a sé e io mi godo questo contatto. Ma poi devo allontanarmi. «Devo andare a casa.» Con il palmo della mano mi asciugo qualche lacrima ma continuano a scendere «Vuoi che ti accompagni?« scuoto la testa e vado da Stella che è davanti alla mia auto. «Guido io.» La lascio fare porgendole le chiavi e usciamo dal parcheggio. Bryce ci sta aspettando e ci segue fino a casa.
Sono passati quattro giorni dalla morte di Georgia e io non sono uscita di casa. Non potevo vedere i luoghi dove passavamo del tempo sapendo che non lo avremmo più fatto. Mi manca da morire. Non ho nemmeno visto Andrew, non ce la faccio. Ora sono davanti allo specchio in camera mia che mi guardo con un vestito nero con cui non mi sento a mio agio, ma penso che sia perché so dove sto andando vestita così: al funerale della mia migliore amica. Continuo a guardare il mio riflesso perché vorrei che lei fosse qui con me, ma non è possibile, allora voglio essere perfetta per il suo funerale. Non voglio avere un capello fuori posto ed è per questo che mi trucco in modo che non si rovini tutto con le lacrime. Perché piangerò. È inevitabile. Prendo il foglio abbandonato sulla scrivania ed esco dalla mia stanza. I miei genitori e mia sorella sono lì, con Bryce ci vedremo direttamente la cimitero, dove si svolgerà la cerimonia. Mi sono accorta che se vuole è una persona davvero meravigliosa in grado di rendere felice sia Stella che me visto quanto mi è stato vicino negli ultimi giorni. Non so se lo fa solo per mia sorella o perché gli importa davvero, ma c'è stato quando non volevo vedere assolutamente nessuno. A dire il vero ho passato gli ultimi quattro giorni sotto le coperte a piangere. Non sono uscita dalla mia camera ed erano lui e Stella a portarmi da mangiare. Una notte hanno dormito con me. La seconda. Mi sono addormentata tra le braccia di Stella perché non dormivo da davvero troppe ore e sono crollata, tranquilla perché loro due erano con me. Ed erano lì anche al mio risveglio. Ho riso per la prima volta quel mattino. Stella era già sveglia mentre Bryce, sdraiato alla mia sinistra, russava talmente forte che probabilmente lo sentiva anche la nostra vicina sorda, la signora Johnson. Abbiamo riso piano per un verso strano e poi lui si è svegliato. Siamo rimasti in silenzio ad aspettare qualcosa, non so bene cosa. Non ho nemmeno avuto il coraggio di guardare il telefono per non vedere lo sfondo con la mia migliore amica e non finire sulla galleria a guardare le foto di tutta la nostra vita, ma anche per non vedere i messaggi di Andrew. Non me la sento di parlare con lui. È stato Bryce a scrivergli che avevo bisogno di tempo, non so se mi abbia più scritto o chiamato. Stella mi posa un braccio sulla spalla e annuncia ai miei che andiamo con la sua auto.
Ci sono davvero tante persone e questo mi fa rendere conto di quanto Georgia fosse amata. Poi mi rendo conto che la maggior parte dei presenti sono compagni di classe che non hanno mai intrattenuto una conversazione con lei e vorrei cacciarli. Sono quelli che la consideravano 'la ragazza col cancro'. Vorrei urlare che devono andarsene, che non sono graditi, ma l'unica cosa che faccio è sedermi al mio posto in prima fila vicino alla signora White. Siamo arrivati pochi minuti prima in modo che io possa vedere Georgia per l'ultima volta. Vado da sola e la ammiro. Per me è splendida anche ora che la vita ha abbandonato il suo corpo. È stata truccata con un ombretto nero e un rossetto chiaro. Le guance sono state colorate di rosa ma si nota quanto sono incavate e quanto la su pelle sia in realtà fredda. Esattamente come la neve. Indossa un vestito nero che, se fosse in piedi, le arriverebbe fino al ginocchio e che ha le spalle di pizzo. Le stingo la mano gelata e ammiro l'anello. Cominciano ora le lacrime perché ho lo stesso anello al dito. Lo abbiamo comprato per i suoi sedici anni. Era una sottospecie di simbolo per la nostra amicizia eterna, e lo sarà. Fissò insistentemente le nostre mani intrecciate e gli anelli con la pietra viola vicini. Qualcuno mi stringe forte a sé e scopro che è Bryce. «Ti va di sederci?» Annuisco impercettibilmente e guardo per l'ultima volta la mia amica. Questa è davvero l'ultima. «Ti amo» sussurro al corpo senza vita. Il mio primo vero "Ti amo" sarà testimoniato da Bryce Kade e diretto ad un angelo. Ritorniamo ai nostri posti e lui si siede vicino a mia sorella che è alla mia destra. Per tutto il tempo tengo la mano di Kathrine perché entrambe abbiamo bisogno di sostegno. Poi arriva il mio momento. Prendo il foglio che ho messo nella borsa di Stella e mi posiziono davanti al microfono. «In realtà questo foglio è bianco perché non sono riuscita a mettere per iscritto niente e ho sbagliato. Ma ne ho di parole per parlare di Georgia. Quando Kathrine mi ha chiesto di dire qualcosa al funerale ho pensato che non ce l'avrei fatta e lo penso anche ora. Ma guardando Georgia mi rendo conto che se è con lei, per lei, io allora posso fare tutto. Ho conosciuto Georgia White prima che io possa ricordare. Siamo state amiche dal primo momento, mi ricordo che avevo una cotta per un altro bambino e lei mi aveva costretto a parlargli. Non era andata bene, ma lei dopo mi aveva consolata. Quel pomeriggio era venuta a fare merenda a casa mia e quella era diventata una tradizione. Non mi ricordo un momento in cui io abbia desiderato di non conoscerla, ho sempre saputo quanto fosse meravigliosa. A diciassette anni io non avrei mai pensato di dover affrontare quello che ho affrontato, poi sbatto qualche volta le palpebre e mi rendo conto che è lei quella forte. Sarà anche morta, ma ha lottato fino al suo ultimo respiro. Lei vuole che io sia felice, ma è lei la mia felicità, da sempre. E ora io come dovrei fare senza la mia migliore amica? La mia ancora? Mi chiedo come ma non so nemmeno se riuscirò ad andare avanti. Perché per molte persone adulte questo potrà sembrare scontato, perché siete la tipica gente che pensa che al college le amicizie finiranno e che due migliori amiche si rincontreranno al supermercato vent'anni dopo la fine del liceo e non si saluteranno nemmeno. Non eravamo io e Georgia. Lei sarebbe stata la zia dei miei figli insieme a Stella. Perché per me aveva il mio sangue. Sapete a tredici anni abbiamo anche fatto un patto di sangue, l'unico problema era che Kathrine ci aveva beccate, ma i nostri indici si erano già toccati. Avevamo un legame di sangue indissolubile. Nessuna delle due avrebbe svelato un segreto dell'altra a meno che non fosse stato strettamente necessario. Però io ho amato Georgia più di quanto si possa amare un ragazzo. Io un giorno ai miei figli, anzi a mia figlia che si chiamerà Georgia, parlerò della migliore amica della mamma. Perché lei sarà la mia migliore amica anche quando avrò novant'anni e non mi ricorderò nemmeno il mio nome. Il motivo è davvero molto semplice: un'amicizia come la nostra non si scorda così facilmente. È impossibile da dimenticare. Conserverò il ricordo di Georgia come il tesoro più prezioso e non smetterò mai di amarla perché lo merita. Voglio solo ringraziarla per essere stata tutto quello di cui avevo bisogno. Una madre, un fidanzato, una sorella ma soprattutto un'amica. Una vera amica. Anche se lei ora è morta e farà male ancora per molto tempo io andrò avanti perché è quello che voleva. Le ho promesso che sarei stata felice e col tempo lo farò, resterà al mio fianco in ogni momento. Lei non mi abbandonerà e io non abbandonerò lei, mai e poi mai. Ecco cosa ci siamo dette unendo il nostro sangue. Ci saremmo sempre state in qualunque caso, e sarà così.» Le parole sono uscite da sole, ma di cose su Georgia da dire ne ho ancora tante solo che nessuna di queste persone è interessata a saperle. Sono cose che resteranno tra me e lei, magari un giorno ne parlerò con qualcuno, ma quel giorno non è oggi.
Torno al mio posto in lacrime e poco dopo si conclude la cerimonia. Alcuna gente se ne va, noi restiamo ad assistere alla sepoltura. Quando la terra ricopre completamente la bara mi volto verso mia madre, «Se n'è andata.» Gli occhi le si riempiono di lacrime perché lei voleva bene a Georgia anche se si è comportata malissimo in questi mesi. «Lo so amore mio. Mi dispiace davvero tanto, per ogni cosa.» Mi butto tra le sue braccia e piango sulla sua spalla. Pochi minuti dopo Stella mi dà una gomitata e mi indica una sagoma in fondo alla fila di sedie. Andrew. Mi faccio coraggio e vado da lui. Mi rivolge un sorriso incoraggiante «Sto per fare una domanda stupida... Stai meglio?» Scuoto la testa, la risposta è a dir poco semplice. «Ti va di fare qualcosa? Anche stare zitti nella tua stanza.» Apprezzo veramente il suo sforzo, ma faccio di nuovo no col capo. Annuisce e fa un passo avanti. Mi abbraccia e lascio che lo faccia. «Hanno dimesso Nick» mi dice indicando col capo il fratello che ora riesce a camminare e respirare da solo che piange sulla tomba di Georgia. Le lacrime risalgono ma riesco a trattenermi dal piangere. «Senti... La mia migliore amica è appena morta e non me la sento di vivere una relazione ora, anche se lei vorrebbe che io fossi felice ho bisogno di superare il mio dolore.» Togliersi questo peso dalle spalle è un gran sollievo. «Ma io voglio esser-» lo interrompo «Ma io non voglio che tu ci sia. Cerca di capire.» Annuisce con lo sguardo ferito «Domani torno a Los Angeles visto che Nick sta bene, ho perso davvero tante lezioni. Spero vivamente di vederti ad ottobre.» Gli rivolgo un sorriso tirato «Lo spero anche io.» Mi lascia un bacio sulla fronte indugiando un po'. Mi godo questo contatto imprimendo nella mente le sue labbra calde che mi toccano la pelle e il suo profumo inebriante. Mi saluta chinando il capo e se ne va. Lo guardo allontanarsi e un po' mi pento di averlo mandato via visto che vorrei solo rincorrerlo a lasciare che mi consoli, ma lascio che sia Stella a stringermi e sussurrarmi che andrà tutto bene mentre Andrew sale in macchina e si allontana. Dal cimitero. Da Washington. Da me.
Spazio autrice
Venerdì, quindi eccomi tornata con un nuovo capitolo fin troppo tragico, mi viene da piangere solo a pensarci. Georgia non ce l'ha fatta nonostante fosse davvero forte e nemmeno l'amore tra Skyler e Andrew ha retto. Ma la storia si protrarrà ancora per le lunghe, quindi aspettatevene delle belle e tenetevi pronti ai colpi di scena. Lasciate una stellina se vi è piaciuto il capitolo e un commento. A lunedì con il quattordicesimo capitolo!
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