Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

1.

«Tanti auguri a Georgia...Tanti auguri a te.»

La mia migliore amica, sdraiata nel letto, spegne le sedici candeline a fatica.

Sua madre, Kathrine White, prende la torta e la posa sul tavolo nella stanza per tagliarla.

Georgia mi abbraccia e mi sorride debolmente. «Come va a scuola?» Mi siedo vicino a lei occupando meno spazio possibile «Senza di te? Una noia mortale.» Scuote la testa ridendo leggermente «Non è vero, raccontami il gossip della settimana.»

Il suo amore per i pettegolezzi c'è sempre stato, così le racconto di quando la professoressa di matematica, la signora Hale, ha trovato Lydia McGregor a pomiciare nell'aula di musica con Richard Valentine; così li ha portati in presidenza e l'ora dopo la notizia era di dominio pubblico. Aggiungo il racconto dettagliato del litigio di Lydia con il suo ragazzo Scott Cooper, con tanto di imitazioni delle loro voci.

«Lydia è proprio stupida, sa che l'aula di musica è controllata visto che non sono l'unica coppia che ci va.» Annuisco.

«Cosa mi dici di Nicolas?»

Nicolas Diamond è la cotta di Georgia da tutta la vita e il migliore amico di mia sorella. Infatti ha un anno in più di noi.

«Ieri è venuto a casa nostra, Stella e Bryce avevano litigato.» Sbuffa «Si metteranno insieme non è così?»

Mi sistemo meglio sul letto «Non penso.» Mi guarda truce «Non mentirmi Skyler.»

Ridacchio «Non ti sto mentendo.»

È vero, inizialmente pensavo anche io a loro due insieme, poi Stella mi ha raccontato alcune cose e ho smesso di farlo. Cose che non posso dire a Georgia; vorrei farlo, ma non posso infrangere un patto tra sorelle.

Mi viene da piangere nel vedere la mia amica ridotta così. Odio che pensi a quello stupido di Nicolas quando lei è su un letto di ospedale con due tubi nel naso.

«Sai, domani mi manderanno a casa.» Mi si illuminano gli occhi «Si, tra qualche giorno saremo a lezione di storia insieme.»

Le sorrido davvero felice e fiera della sua forza.

Da due mesi è ricoverata in ospedale dove ha continuato a lottare per ritornare alla sua vita normale. Dice di non voler passare altri giorni qui e i suoi genitori hanno deciso di esaudire il suo desiderio. E anche il mio.

Il pensiero che lei non ce la faccia e che non abbia potuto godersi gli ultimi istanti mi fanno venire da vomitare.

Georgia merita il meglio.

«Skyler tesoro vuoi una fetta di torta?» La signora White è dietro di me con un piatto di plastica verde e una forchetta abbinata.

«Ne mangi un po'?» chiedo alla mia amica «Dividiamo?» Annuisco. Sua madre ci passa un'altra forchetta e noi mangiamo la torta comprata nella pasticceria migliore della città.

In questo periodo in cui Georgia è stata in ospedale ho imparato a condividere qualsiasi cosa con lei. Voglio restarle vicino.

«Devo andare a studiare, domani prima di andare a scuola passo qui e beviamo un caffè.» La signora White si intromette «Georgia ti guarderà prendere il caffè» mi corregge.

«Giusto l'abitudine.» In realtà lei prende sempre un sorso dal mio bicchiere, dice che le manca il caffè schifoso della macchinette a scuola, così si accontenta di quello dell'ospedale.

«Un pezzo di una barretta al cioccolato?» chiedo speranzosa che acconsenta «Va bene, ma piccolo.» Annuisco.

Bacio Georgia sulla fronte assicurandole che ci vedremo domani.

Lo faremo.

Saluto i suoi genitori ed esco dalla sua stanza.

Incontro l'infermiera che mi ha aiutata quando ho portato la mia amica qui, due mesi fa. Mi ricordo quel giorno terribile come se fosse ieri.

«Ciao Skyler, come stai?» mi fermo davanti a lei «Bene Melissa, grazie e tu?» si stiracchia leggermente «Non mi sono ancora fermata e sono davvero stanca, ma andrà meglio.» Le sorrido «Sei l'infermiera migliore del mondo!» ci salutiamo e io esco dal posto in cui passo più tempo. Sono quasi le sei e mia madre mi starà aspettando. Salgo in auto e inizio a guidare. Dovrei cambiare macchina, questa ha troppi ricordi. Forse se lo chiedessi a Stella farebbe cambio con me. Guardo il sedile del passeggero, mi ricordo le lacrime sul mio viso, il sangue sulle sue labbra e la pelle bianca cadaverica. Pensavo che Georgia sarebbe morta, non è successo e ho sempre pensato che fosse stato un miracolo. Parcheggio nel vialetto. La macchina di Nicolas è qui e non mi va di vederlo, pensare a quanto faccia soffrire Georgia semplicemente fingendo che lei non esista mi irrita. Infilo le chiavi nella toppa ed entro. Le voci di mia sorella e del suo migliore amico provengono dal salotto. Stanno guadando un film, credo. In punta di piedi cammino fino alle scale, ma quella maledetta asse mi tradisce anche oggi producendo un rumore impossibile da non sentire. Il cuore mi batte forte, detesto Nicolas e non voglio doverlo salutare «Skyler sei tu?» urla mia sorella. Fare finta di nulla sarebbe da maleducati? In effetti si. Entro in salotto «Ciao Stella.» Guardo il ragazzo seduto accanto a lei «Nicolas.» Mi rivolge uno dei soliti sorrisi che fa alle ragazze per conquistarle. Ho sempre odiato che mi vedesse in questo modo. «Come sta Georgia?» chiede mia sorella «Al solito, il compleanno in ospedale non è dei migliori.» Sospira «Le hai dato il mio biglietto?» domanda portandosi le ginocchia al petto. «Si, ti ringrazia.» Stella ha scritto un biglietto di auguri a Georgia, in cui la lodava per tutta la sua forza e le diceva che merita di stare meglio. L'ho letto prima di entrare in ospedale, non ho resistito. Le lacrime sulle guance della mia amica mi hanno fatto riflettere. Ha così tante persone che la amano intorno, lei deve stare bene per forza. Nicolas si posa una mano sullo stomaco, come nauseato. «Che hai?» gli chiede mia sorella «Non mi sento ben-» la sua frase viene interrotta. Inizia a vomitare sul tappeto centenario che mia madre ha pagato un sacco di soldi. Per un secondo penso che sia un'intossicazione alimentare o uno dei suoi soliti dopo sbronza. Ma poi lo vedo. Corro da lui tirandogli su la testa. «Dobbiamo portarlo in ospedale» grido a Stella paralizzata sul divano. Nicolas continua a tossire, mi sporca la maglietta. Non penso a chi ho tra le mie braccia, a chi sta sputando sangue sul mio tappeto. Non penso al fatto che lui è il coglione che fa soffrire la mia migliore amica. «Guida più veloce!» seduta sui sedili posteriori dell'auto di mia sorella, con Nicolas che sembra uno straccio appoggiato addosso, mi sembra di rivivere quel maledetto giorno. Il fatidico giorno che ha cambiato la mia vita. Questo invece è il giorno che cambierà la vita di mia sorella, perché adesso siamo nella stessa situazione. Entriamo in ospedale provando a trascinare a fatica Nicolas, grazie a dio un infermiere lo fa sedere su una carrozzina. Mi chiede cosa è successo e io cerco di spiegarglielo il meglio possibile, mentre Stella si siede su una sedia e piange. Lo chiudono in una stanza e noi ci sediamo lì fuori ad aspettare. La stanza accanto è quella di Georgia, se glielo dicessi potrebbe morire. Starebbe da schifo al pensiero che quello che considera l'amore della sua vita probabilmente è nelle sue stesse condizioni. Perché penso davvero che possa avere anche lui un cancro. So bene cosa è successo quella sera di due mesi fa e a Nicolas è successa la stessa cosa. I genitori della mia amica escono dalla sua stanza. Kathrine sta piangendo «Signori White, che succede?» lei sgrana gli occhi nel vedermi avvicinarmi a loro «Non eri andata a casa?» domanda staccandosi dalle braccia del marito «L'amico di mia sorella si è sentito male, la stessa cosa che è successa a Georgia, ma per favore non diteglielo. Ha una cotta per lui da sempre e se lo sapesse starebbe malissimo.» Sua madre si asciuga le lacrime «Non penso che abbia tempo di pensare a questo.» La guardo confusa. «Hanno deciso di non operarla, vogliono provare con la chemio.» Scuoto la testa «Ma così non sarebbe a casa per Natale!» protesto. La prossima settimana la scuola terminerà per le vacanze e le nostre famiglie hanno sempre passato la vigilia insieme a casa nostra. Se non ci fosse Georgia non avrebbe senso. Non esiste il Natale senza di lei. «Lo so tesoro e mi dispiace, ma dobbiamo provare a salvare nostra figlia.» Scoppio in lacrime davanti a lei abbracciandola. «Lei pensa che dovrebbe farla» mi dice il signor White. «Devo andare da mia sorella, scusate. Non ditele che sono qui ok?» annuiscono e rientrano nella stanza chiudendosi alle spalle la porta. Mi siedo vicino a Stella e restiamo in silenzio. Paralizzate nel nostro dolore. Solo due ore dopo i medici si degnano di venire da noi. La famiglia di Nicolas era a Los Angeles e ha preso il primo volo, arriveranno domani. «Ha un cancro ai reni al secondo stadio. Si sta espandendo e per ora ha raggiunto stomaco e intestino.» Trattengo il fiato. «Proveremo con le chemio e si vedrà, non sappiamo precisamente quanto gli resta.» Ma si pensa mai che anche le persone che vediamo più forti, che non possono essere scalfite da niente sono deboli? Nicolas Diamond è così e sta per essere divorato da un cancro. Anche se ha fatto soffrire la mia migliore amica non lo merita. Nessuno lo merita. Cosa dovrei dire a Georgia? Dovrei farlo? Forse vorrebbe parlare per una volta con Nicolas, ma chi sono io per decidere? La sua migliore amica, ma non so nemmeno cosa sia meglio per lei.

Spazio autrice

Ciao cari lettori!
Tutto bene? Primo capitolo di questa nuova storia e sono davvero tanto emozionata, non vedo l'ora che possiate leggerla tutta. Per adesso potete solo darmi un parere di questo inizio. Fatemi sapere nei commenti. Un bacio!

                                                                                                                                                  Giulia

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro