Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Mi tira dentro al bagno con lui

-Avan?- chiedo un po' intimorita dal fatto che il mio sogno si trasformi in realtà. La porta si apre, il viso di Matt sporge dal legno scuro, sospiro di sollievo.

-Si puó sapere che stavi facendo? Sono già arrivati quasi tutti gli ospiti, datti una mossa.- brontola, io mi alzo dal letto e lascio il mozzicone sul comodino.

-Scusa, mi ero addormentata...- borbotto stiracchiandomi, lo raggiungo alla porta.

-Dai, muoviti.- sbuffa, lo seguo giù dalle scale in sala da pranzo. Appena varco la porta sento il suo sguardo puntarsi su di me, sorrido.

-Ah, Elizabeth, finalmente.- sospira mia madre, distolgo lo sguardo da quello che ora è il mio professore di filosofia. Ci scambiamo gli auguri, la madre di Avan, suo padre e Beck mi lasciano un bacio sulla guancia nonostante io non li abbia mai visti... che Avan gli abbia parlato di me?
No, non credo. Non ha mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori a causa della sua scelta filosofica, figuriamoci se va a raccontargli dei suoi alunni. Sento la mano di Avan posarsi sul mio fianco, si china a baciarmi sulla guancia, in realtà l'angolo della bocca, ma nessuno ci fa caso.

-Buon Natale Elizabeth...- sussurra allontanandosi, la sua voce mi fa rabbrividire e resto immobilizzata. Il mio cuore batte veloce e sento l'adrenalina salire alle orecchie.

-Elizabeth, vai tu ad aprire la porta?- borbotta Phillip sedendosi a capo tavola, mi sveglio dal mio stato di immobilità, annuisco e vado alla porta. Saranno i nonni paterni con papà. Stringo le dita attorno alla maniglia, aperta questa porta rincontrerò mio padre, lentamente la abbasso e la faccio girare sui cardini. Sbuffo.

-Si può sapere che ci fai qui?- lui alza lo sguardo su di me e sorride.

-Buon Natale anche a te, amore mio.- ridacchia Matty, si china in avanti e mi bacia sulle labbra, entra in casa.

-Allora, che vuoi?- sbuffo incrociando le braccia al petto; aveva detto che non veniva e ora si presenta a caso al cenone natalizio a casa mia? Sicuramente brama qualcosa e temo in questo c'entri Avan.

-Tranquilla, ho detto a Matt che venivo; volevo fosse una sorpresa per te.-

-Perchè non sei da George?-

-Perché voglio passare il Natale con la mia ragazza.-

-Che non sono io.- lui alza le spalle, mi supera e percorre il corridoio. Lo seguo e cerco di fermarlo prima che entri in sala da pranzo. Lui sbuffa. -Senti, è nel tuo interesse che io continui questa cosa, se il signor Bennett scoprisse tutto non credo potrebbe essere molto felice.-

-Matty, tu non fai mai qualcosa per nulla... cosa vuoi?- mi posa una mano sulla spalla e con l'altra mi accarezza la guancia.

-Ciò che voglio è che tutto torni come prima  che quel coglione del professor Jogia arrivasse a rompere le palle.-

-Che ne sai tu di come sono ora le cose con Ava... il professor Jogia.-

-Matt ed io ti conosciamo troppo bene, come conosciamo quelli come il prof... ti abbiamo vista al ballo.-

-Ah, perchè tu e Matt fate comunella?-

-Beh, non la chiamerei comunella, ma è un tacito accordo.-

-Matt ti odia, non farebbe mai un accordo con te.- lui alza le spalle ed entra in sala da pranzo, lo seguo mantenendomi al suo fianco. Incontro subito lo sguardo di Avan che si posa su Matty con una smorfia.

-Forse odia più il professore che me.- sussurra Matty al mio orecchio, io abbasso lo sguardo.
Sarà una lunga serata.

-Matty, ciao.- saluta mia madre con un sorrisino odioso.

-Buona sera signora Bennett.- risponde Matty, guarda i posti liberi rimasi a tavola e poi guarda me. Sono rimasti liberi due posti soltanto, tra il professore e Beck. Matty mi precede e si siede accanto ad Avan, faccio un respiro profondo e mi siedo accanto a Beck.

In fin dei conti non è così male.
Mangiamo in serenità, di tanto in tanto scorgo Avan a fissarmi, arrossisco. Di tanto in tanto Beck mi sfora la coscia con la scusa di prendere un fazzoletto per soffiarsi il naso o il dover sistemare la sedia, faccio finta di nulla. Di tanto in tanto Matty prende la mia mano e intreccia le dita, oppure mi bacia sulle labbra, oppure circonda le mie spalle con il suo braccio tanto per marcare che è il mio "fidanzato". Alla fine della cena, quinta o sesta portata, Avan sembra sul punto di esplodere; si alza da tavola, "deve andare in bagno".

-Aspetta, le faccio vedere dov'è...- mia madre fa per alzarsi, la fermo e spingo in dietro la mia sedia cogliendo la palla al balzo.

-No, faccio io.- faccio un sorriso a mia madre, Matty è costretto a lasciarmi andare. Al fianco di Avan esco dalla sala, percorro il corridoio e gli indico il bagno al pian terreno. Lui guarda​ parte parte il corridoio e mi tira dentro al bagno con lui. -Cosa succede?- sussurro arrossendo, mi chiude tra il suo corpo e il muro.

-Matty ha rotto i coglioni.- sbuffa, mi lascia un bacio sulle labbra. -Quando gli dirai di lasciarti stare?- intreccia le dita con le mie, io abbasso lo sguardo sulle nostre mani unite.

-Io... non è così facile. Phillip trama qualcosa, Matty e Matt sospettano di noi e beh... non sono totalmente infondati i loro sospetti.-

-Io non posso farcela, Elizabeth, non posso vederlo ancora baciarti.- si china verso le mie labbra e fa unire le nostre fronti.

-Non so che dovrei fare.-

-Non lo so, ma sto per tirargli dietro il bicchiere.- mi mordo il labbro inferiore.

-Addirittura?- lui annuisce e mi bacia ancora, mormora qualcosa sulle mie labbra, ma non intendo ciò che dice. -Avan...- non solleva la testa, borbotta qualcosa infastidito. -Devo tornare di la oppure...- si scosta da me e mi lascia passare. Tiene lo sguardo su di me mentre esco dal bagno, accentuo il movimento dei fianchi con un sorrisino. Torno alla tavola, mi siedo tra Beck e Matty.

-Uh, Elizabeth, stavamo giusto dicendo che sarebbe bello se quest'anno concludessi la patente.- attacca mia madre alzando lo sguardo dal suo dannato pezzo di agnello.  Io sbuffo, già lo sa che l'accordo è che io farò la patente con mio padre; nonostante io abbia il foglio rosa dalla scorsa primavera​ non ho mai guidato un'auto.

-Non penso sia il caso.- taglio corto.

-Pensa che gentile, Beck si è offerto di farti le guide; Freddie dice che è molto bravo.- poso lo sguardo sul signor Jogia seduto alla destra di Phillip, ha le guance accese dal vino e un largo sorriso.

-Io non penso sia il caso.- scuoto la testa, sento la mano di Beck posarsi sulla mia coscia, mi volto verso di lui.

-Che c'è? Non ti fidi di me?- dice serio, io mantengo il suo sguardo per qualche istante, uguale al fratello, solo un po' più freddo.

-Non è questo... è che io...-

-Suvvia, è inutile aspettare tanto. Si è giá proposto di fare una prima guida domani.- sorride mia madre, sposto la mano del moro dalla mia gamba e sbuffo. Tanto qualunque cosa dica sarebbe inutile. Mi limito a chiudermi nei miei pensieri per il resto della serata.

Quando se ne vanno è l'una passata, io salgo in camera, mi cambio e mi infilo sotto le coperte. Prendo il cellulare per conciliare il sonno, cazzeggio su Instagram e vedo altre tre chiamate da mia nonna. Mi accorgo solo ora che non c'era, ne lei, ne il nonno, ne papà. Che può essere successo? Possibile che sia qui dal 23 e non sia ancora venuta a trovarmi?
Provo a richiamarla, ma ancora una volta non risponde nessuno. Decido che domani costringerò Beck a portarmi da lei invece che fare la nostra prima "guida". Per ora non voglio pensarci, mi limito a spegnere il cellulare e metterlo in carica sul comodino.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro