Mh, Vicky...
Son forse passati venti minuti o poco più quando delle voci mi svegliano, o meglio mi fanno sollevare lo sguardo dal cellulare.
-Ma che fai?!? Sei scema?!? Non puoi andare a dirglielo!- istintivamente tendo l'orecchio per ascoltare il seguito.
-È mia amica Percy! DEVO dirglielo!- ora ho riconosciuto la voce di Ariana.
-Ma che cazzo ti cambia?!? Non puoi andare a dirlo ad Elizabeth così a caso. Fatti i fattacci tuoi una volta tanto...- la voce di Percy suona molto seccata e forse intimorita.
-Non posso permettere che accada, non a lei. Non dopo quello che ha fatto per LUI.- le voci si fanno sempre più chiare e vicine.
-Ma dai... starà dormendo adesso, glielo dirai domani mattina.-
-Non.Posso.- vedo l'ombra della torcia proiettare la sua luce sul telo sottile della tenda mi schiaccio contro il sacco a pelo.
-Minchia, ti prendo di peso.- la luce cala violentemente e si sposta di qua e di la veloce illuminando le sagome dei due, Ariana emette un urletto e poi la luce si allontana con il brontolare di Percy e gli insulti della ragazza portata via di peso. Io mi metto a sedere sul mio sacco a pelo, incapace di fingermi disinteressa al discorso dei due. Che messaggio doveva darmi perché Percy la portasse via in quel modo?
Tento di ricomporre il dialogo... dopo tutto quello che ha fatto per LUI. L'unico per cui io abbia davvero fatto qualcosa, mio padre a parte, è Avan. Ma che potrebbe mai aver fatto perché Ariana dovesse venirmelo a dire alle due di notte?
Una cosa è certa: non lo scoprirò restando qui. Ma Avan mi ha detto di restare in tenda.
Sono un po' combattuta, ma alla fine la curiosità ha la meglio e mi infilo le scarpe da tennis uscendo dalla mia tenda. Percorro senza far rumore il corridoio tra le tante igloo illuminate dalle torce accese dei loro proprietari. Lentamente arrivo alla tenda di Avan, la luce è accesa segno che deve aver risolto il problemuccio con Sinjin. Non mi serve avvicinarmi più di tanto per riconoscere ciò che stanno facendo le due sagome all'interno, mi si gela il sangue nelle vene.
Una sagoma è stesa sul sacco a pelo mentre l'altra, chiaramente una ragazza, è seduta sul bacino del primo con la schiena inarcata e la testa buttata indietro. I capelli cadono perfettamente dritti sulle sue spalle, senza un'onda; è facile escludere le ragazze fino a identificarne una.
Janette ha i capelli troppo ricci.
Miranda ha i capelli troppo corti.
Ariana era alla tenda che cercava di avvertirmi.
Escludo Posy e Camilla in principio.
Delle due darckettone si riconoscerebbe al collo il choker borchiato.
La secchiona non la ho mai vista senza le solite trecce.
E non può essere Margot per via dei suoi capelli crespi.
Io mi escludo in partenza...
-Mh, Victoria.- un orribile gemito rompe il silenzio facendomi contorcere lo stomaco in una stretta dolorosa. Sento rimbombare nella mia testa quella voce... non è la voce di Avan. Non quella che geme solitamente il mio nome; è roca e bassa... come se avesse il mal di gola.
Dev'essere uno scherzo. Si. Matty mi sta giocando uno scherzo, di pessimo gusto indubbiamente. Questo non è...
-Ah...- le gambe si fanno molli e cado per terra.
-Mh, Vicky...- sento gli occhi farsi velati. Avan ora ha questa voce roca da mal di gola. Sento un buco aprirsi nel mio petto.
Non è vero.
Non può essere vero.
Non voglio sia vero.
È successo ancora, una persona a cui tenevo mi ha ferita. Ferirmi sembra una cosa che diverte molto le persone a cui mi affeziono. Ma non voglio che mi veda o senta piangere. Non mi merita. Non merita che io spenda lacrime per lui. Matty me lo aveva detto. Ad Avan non piaccio io, piacciono le sue alunne. Chi sa da quanto va avanti questa storia con Victoria. Magari si sentivano già prima che iniziasse le sedute con me.
Stringo i pugni, fanculo.
Mi alzo in piedi e con passo malfermo torno verso la mia tenda, mi siedo sul sacco a pelo senza neanche togliermi le scarpe. Sembra tutto così vuoto. Abbasso lo sguardo sul bracciale d'oro con le pietruzze azzurre che porto al polso, lo strappo e lo lancio in un angolo. Non trattengo più le lacrime e scoppio in singhiozzi disperati.
-Ma io ti amavo.- balbetto incapace di controllarmi mentre le lacrime segnano di nero le mie guance, le asciugo con la manica ma non vogliono smettere si scendere.
Una mano si posa sulla mia spalla, sollevo appena la testa dalle ginocchia e riconosco Matty in quel gesto delicato. Non dice niente, si limita a guardarmi e accarezzarmi la schiena lentamente.
-Dai, vieni.- mormora dolce dopo parecchio, quando i miei singhiozzi si sono placati. Io alzo la testa dalle ginocchia rivelando i miei occhi gonfi ed arrossati a Matty, lui mi rivolge un sorriso gentile e prende la mia mano tra le sue, calde e accoglienti.
Si alza in piedi e fa alzare anche me.
-Dove stiamo andando esattamente?- sussurro con voce roca seguendo il moro tra le tende.
-Andiamo a dimenticare tutto con un po' di vodka.- così dicendo si ferma davanti la tenda di Janette e Victoria, si abbassa e apre le cerniera infilando dentro la testa. -C'è un po' di spazio per me?- domanda, la voce di Frankie acconsente. -E per una ragazza?-
-Per le tipe c'è sempre posto frate!- risponde allegro il ragazzo, Matty si volta verso di me con un sorriso e mi prende per mano portandomi dentro con lui.
Per quanto la tenda sia piccola e stretta dentro sono in tantissimi: Matt e Ariana, Janette e stranamente Nathan, Miranda, Percy, Frankie e beh, ora io e Matty. Sono seduti in una specie di cerchio attorno alle bottiglie di vodka di cui parlava Janette alla partenza; ora son felice che si sia portata una valigia enorme con cinque bottiglie di alcool.
Nessuno fa commenti sui miei occhi gonfi o sul fatto che negli ultimi due giorni fossi un po' strana. Si limitano ad offrirmi da bere e da fumare, cosa che accetto molto volentieri.
L'ho sempre pensato: l'alcool è il miglior collante per i cuori infranti.
È come tornare ai vecchi tempi, quelli in cui io e Matty ci sfondavamo di alcool ogni weekend; quelli in cui mi ritrovavo in qualche stanza nascosta a pomiciare con qualche ragazzo appena conosciuto; quelli cui ero solita prima di conoscere Avan.
-Oh, Liz, guarda un po' Sinjin... Percy dammi il cellulare un momento...- borbotta Matt non troppo lucido, il biondo gli passa il cellulare e il mio fratellastro mi mostra un video.
È Sinjin che corre per il campo maschile urlando che gli brucia il pene. Tutti attorno a me scoppiano a ridere, e dopo qualche istante anch'io.
-Ahahah... non sapevo fosse così piccolo.- commenta Frankie, Matty censura per me il cellulare poggiandoci sopra la mano.
-Penso basi così.- dice, Matt ritira il cellulare e lo torna al suo proprietario.
-Ma si può sapere che cosa gli avete fatto?- chiedo curiosa di scoprire il vero motivo per cui Sinjin correva per il campo in quel modo.
-Ahahah... Matty aveva messo il peperoncino nel preservativo che ha dato a Posy per scopare con Sinjin.- ridacchia Frankie, io scuoto la testa e mi volto a guardare Matty con un sorriso che ricambia subito.
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