Dove sei stata tutta la notte?
La mattina mi sveglio gelata.
La prima cosa che noto è l'ombra di un grosso ragno camminare sopra la tenda, mi assicuro sia esterno prima di alzarmi a sedere. Avan dorme ancora sereno al mio fianco, si sente il suo respiro leggero e dalle labbra socchiuse esce una nuvoletta di fiato che condensa con l'aria gelida. Non posso smettere di guardarlo, gli passo leggera una mano tra i capelli ma lui non si sveglia. Il mio sguardo cade sull'orologio al suo polso... merda, tra una mezz'oretta ci sarà la sveglia e non è il caso mi vedano uscire dalla tenda di Avan. Recupero i miei vestiti, in silenzio indosso la felpa e gli skinny, prendo in mano il reggiseno e dopo aver lascito un bacio sulla fronte ad Avan esco. Non indosso le scarpe, le prendo in mano con il reggiseno per evitare di fare rumore ed attirare l'attenzione di qualche compagno magari già sveglio. Sono a metà del percorso per raggiungere la tenda, quando vedo qualcuno uscire dall'igloo di Victoria e Janette; Matty inizia ad incamminarsi verso la sua metà ancora a petto nudo si sta allacciando gli skinny. Sfortunatamente si volta verso di me e mi rivolge un sorriso raggiungendomi.
-Dove sei stata tutta la notte?- domanda finendo di allacciarsi la cintura.
-Non penso dovrebbe interessarti.- rispondo tagliente, lui alza le mani in segni di resa senza smettere di sorridere. -E comunque potrei chiedere lo stesso a te, che porcate stai progettando con George? Volete prendere per il culo Posy e Camilla, eh?-
-Ma che vai dicendo? Se mai stiamo creando loro una vita sociale.- borbotta, finalmente indossa la maglietta e la felpa.
-Vi ho visti, vicino alla tenda di Av... del prof Jogia; le avete portate nel bosco per divertirvi?- ripeto, la sua faccia cambia espressione, il sorrisetto scompare e lascia posto ad un cipiglio assorto.
-Che ci facevi vicino la tenda del prof a quell'ora?- la sua domanda mi rende paonazza, lui incrocia le braccia al petto... ha capito di aver beccato qualcosa di grosso.
-La cosa non ti riguarda.- taglio corto.
-Bene, allora la cosa con Posy e Camilla non riguarda te.- controbatte, io sono ormai davanti la mia tenda.
-Bene.- chiudo la discussione, mi accovaccio per aprire la zip ed entrare nell'igloo.
-Bene.- ripete Matty continuando il suo percorso. Non posso evitare di seguirlo con la coda dell''occhio... maledizione, non s'è girato. Entro nella piccola tenda che condivido con Ariana, resto un po' impietrita vedendo lei e Matt dormire abbracciati sotto il suo sacco a pelo; Matt è chiaramente a petto nudo, così come immagino lo sia la ragazza. Mi gratto la nuca imbarazzata senza saper bene come agire.
Poi mi decido, scuoto la spalla del riccio che inizia a mugugnare qualcosa di incomprensibile nel sonno, poi apre gli occhi e cerca a tastoni gli occhiali, li indossa.
-Ma... mh, che ora è? Elizabeth?- borbotta alzandosi a sedere, si stropiccia gli occhi e si stiracchia.
-Sono... sono le otto, tra mezz'ora ci sarà la sveglia, devi tornare alla tua tenda... se la GutenMayer ti vede uscire da qui siamo nei guai.- rispondo, distolgo lo sguardo da Matt che non sembra ancora aver compreso l'orario.
-Le otto hai detto? Mh, adesso vado.- resta ancora qualche minuto a contemplare in silenzio il vuoto prima di iniziare davvero a muoversi, io aspetto fuori dalla tenda che si vesta ed esca. Nel tempo che passo fuori vedo altri miei compagni tornare alle tende originarie: Janette, Miranda, Percy... si insomma un via vai di ragazzi per il campo all'apparenza ancora addormentato, fortuna che mi sono svegliata prima... come avrei potuto spiegare la notte passata con Avan?
Matt lascia la tenda, ancora gli occhi gonfi di sonno e un espressione non troppo sveglia sul volto. Entro in tenda, mi siedo sul mio sacco a pelo e mi preparo per la mattinata, una volta pronta sveglio Ariana.
Per le nove sentiamo il suono di un fischietto, sbuffando faccio uscire la testa dalla tenda per vedere chi è la persona gentile che ci "sveglia" in questo modo carino; la GutenMayer lascia cadere il fischietto sul collarino, ai suoi fianchi ci sono Liam e Avan che guarda subito verso la mia tenda e il suo viso si rasserena.
-Ah, cazzo, la GutenMayer non ha capito che non siamo stati reclutati per le terza guerra mondiale? Minchia, è solo una gita e ci tratta come se fossimo le nuove leve dell'esercito... prima la marcia per i boschi, poi la cucina sul fuoco, ora ci sveglia col fischietto... uffa.- brontola Ariana facendo sbucare la testa fuori sopra la mia spalla.
-Dai, usciamo prima che fischi ancor...- mi tappo le orecchie, maledetto fischietto.
Usciamo tutti dalle tende, ci raduniamo attorno a lei e per qualche fortunato motivo la colazione è già pronta. Ci sediamo in terra ciascuno con la sua tazza di latte o the ad ascoltare la GutenMayer che ci espone il programma del giorno: in mattinata è prevista la visita guidata del museo dell'arte nativa e pranzo in un posto sempre in paese, mentre per il pomeriggio faremo un escursione a cavallo fino al lago... da tagliarsi le vene.
Avan si siede accanto a me, mi rivolge un sorriso iniziando a bere dalla sua tazza, ricambio arrossendo e abbasso il viso sul mio the. Matty, che a quanto pare è appena arrivato con George mi guarda, poi guarda Avan e, una volta presa la sua tazza si avvicina per sedersi accanto al prof seguito da George. Alzo gli occhi al cielo.
Fatta colazione ci mandano a vestirci, prepararci e fare lo zaino mettendovi dentro l'indispensabile per questa giornata. Tornando alla tenda Avan mi si affianca, lancio un'occhiata ad Ariana che mi risponde con un occhiolino e allunga il passo distanziandosi.
-Speravo di averti vicina al mio risveglio, ma non è stato così.-
-Mi sono svegliata alle otto e ho pensato fosse meglio tornare nella mia tenda prima che anche gli altri si muovessero.- lui alza le spalle.
-Si beh, non è stato un gran bel risveglio trovarmi la GutenMayer a due centimetri dalla faccia... come prima cosa avrei preferito vedere il tuo viso.- dolcemente mi accarezza una guancia con un sorriso.
-Non lo è stato neanche trovare Matt e Ariana in tenda che...- lui alza le spalle, poi sospira.
-Immagino... immagino...- siamo davanti la mia tenda, lo guardo ancora qualche istante prima di entrare a prepararmi.
Ariana sta sistemando le sue cose, mi vede entrare con il solito sorrisino ebete che mi provoca Avan e ridacchia:
-Davvero, ora capisco il tuo otto in filosofia.- io sbuffo e mi limito a sistemare le mie cose. -Chi sa come dev'essere... è tanto più grande di noi.-
-Non c'entra l'età. Avan è speciale e basta.- mi sento arrossire e quindi volto le spalle alla mia compagna nascondendo il rossore. Mi accorgo di come sono cambiata in questi mesi, certo che l'amore fa fare cose strane.
Dieci minuti dopo ci chiamano nuovamente al centro del campo. Ci dividono in maschi e femmine e forniscono a ciascuna squadra una cartina del luogo con segnata la strada da fare per arrivare al museo dei nativi; naturalmente i professori non guideranno i gruppi, che dovranno dimostrare il loro senso dell'orientamento, ma scenderanno con la Jeep del campeggio... anche se a noi ragazze lasciano Liam, per sicurezza.
In ogni caso iniziamo ad incamminarci nel bosco, al primo bivio le strade di ragazzi e ragazze si separano e il nostro gruppetto, formato dalle undici ragazze, si trova un po' in difficoltà nel capire l'intricata rete di stradine e sentieri che scendono in paese. Dopo un acceso dibattito riusciamo a convincere Liam a guidarci per nel percorso... si beh, non che sia una cosa troppo difficile, con le giuste argomentazioni, convincerlo.
Arriviamo al museo poco dopo i ragazzi, non abbiamo tempo di fare pausa che ci fanno entrare per la visita guidata.
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