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Veronica e la sua forza


Sono appena uscito dalla discoteca, ero con Christian che mi ha fatto passare una bellissima serata, facendomi suonare con lui.
Sto passeggiando per le strade… la notte qui sulla Terra è molto silenziosa e questo silenzio crea negli umani pensieri angosciosi e turbamenti. Con tutto questo riesco a percepire qualcuno che piange e  mi volto per capire da dove provenga il pianto.
Non vedo nessuno, poi scorgo un vicoletto buio, con dei lampioni che emanano poca luce...mi avvicino e trovo una ragazza rannicchiata, che piange da sola...

"Ciao, cosa ti succede?"
"Non ce...la...fac...cio più..."
"Calmati, coraggio se ti va puoi raccontarmi cosa ti è successo”.

Poi per farla sorridere un po’ le dico:

Indovina chi sono?”

Lei mi guarda titubante come se non sapesse se rispondermi oppure no, allora le dico:

Mi chiamo Skan6 e sono un alieno. E’ possibile che tu non creda a questo perché come vedi parlo la lingua di voi terrestri.Vorrei raccontarti anche io la mia storia ma è più urgente che tu mi racconti la tua. Ti prego credi in me ed in quello che ti sto dicendo.  Mi è venuta un'idea, ti va di venire con me sulla mia astronave, così ci sediamo e parliamo un pò?"

Lei mi fa cenno di si, la prendo per mano e ci dirigiamo verso l'astronave nascosta in un prato e resa invisibile da un raggio agli occhi di tutti. Appena saliti la faccio sedere, molte volte penso che la sofferenza davvero non riesca a far vedere altri colori all'infuori del nero...
Le porto da bere...

"Te la senti di dirmi cosa ti è successo?"

Abbassa il capo fa un lungo respiro e poi inizia a raccontarmi la sua storia...

"Ok, diciamo che la mia storia è un completo casino..."

Mi dice guardandomi con quegli occhi ormai scavati non solo dalle lacrime, ma anche dal dolore.

"Tranquilla, lo so."

Cerco di  infonderle coraggio.

"Ho iniziato ad essere vittima di bullismo quando frequentavo la quarta elementare.
Ero molto timida e a volte lo sono ancora...
La mia insegnante creò dei gruppi, i più bravi e i meno bravi, io sono sempre stata definita diversa da tutti...
Poi  finite le elementari, iniziai le medie dove conobbi  una ragazza di nome Alessandra che mi ha tormentato fino alla seconda media. La terza media, diciamo è stata tranquilla...
Tornavo a casa piangendo, mangiavo  solamente la sera.
Ero molto brava a scuola, ero la preferita degli insegnanti. "

Noto un pizzico di orgoglio nella sua voce.

"Già...qui ha sbagliato la tua insegnante...perché non si possono fare categorie..."

Le ho detto stringendo forte i pugni. Certi umani sono più assurdi di noi alieni!

"Comunque... Continua..."

La incito, voglio sapere di più di lei e della sua storia.

"In estate ero con mia zia e lì ho conosciuto un ragazzo.
Era fidanzato, ma fin da subito è scattata la scintilla.
Avevo freddo, lui mi sfiorò e mi  vennero i brividi.
Io dovevo frequentare il primo superiore e lui la terza media, ma avevamo la stessa età...rimasi con mia zia solo qualche giorno.
Lui poi... chiese il mio  numero di telefono  a mia cugina... conobbi lui e la sua fidanzata...l’attuale ex. Il giorno dopo tornata a casa mi arrivò un messaggio, pensavo che fosse la fidanzata... che mi diceva di lasciarlo stare Invece era proprio lui.Parlavamo giorno e notte e ci capivamo benissimo.
È stato il mio primo migliore amico...anche perché...non avevo amici."

La sento parlare, ha la voce spezzata dalle lacrime, mentre io sto fremendo dalla voglia di parlare, ma mi fermo , per darle spazio, voglio che si sfoghi il più possibile.

"Immagino"

Riesco a dire solo questo.
Si è fermata a prendere fiato. Si vede benissimo, che è arrabbiata.

"Perché lui ti capiva."
"Per fortuna al secondo superiore sono stati bocciati coloro che mi trattavano male. Al terzo, in base a ciò che si sceglie, si cambia classe."

La sua voce è più calma.

"Lo facevano per la loro scarsa autostima."
"Al terzo sono stata benissimo, ho avuto degli amici, lì ho conosciuto anche la mia ex migliore amica. Ero felice era passato il brutto periodo...poi, sempre al terzo, ho avuto il mio primo ragazzo. I primi cinque mesi sono stati i soliti lascia e prendi, poi ci siamo lasciati definitivamente... Volevo morire, volevo buttarmi dal balcone, ho provato perfino a tagliarmi... solo due/tre volte... Ma stavo peggio... anche perché ho sempre avuto paura del sangue quindi decisi di smettere.
Ho sofferto per due anni...diventai anoressica, non mangiavo.
Successivamente mi sono iscritta su siti di incontri, giusto per passare il tempo...dopo un pò ho eliminato i siti e ho avuto solo qualche frequentazione.
Il mio amico Rares era fidanzato da quattro anni e poi nel duemila diciassette, proprio come me, si è lasciato. Lui alla fine non veniva mai a scuola... non ricordo in che periodo ma sempre durante quest'anno non sono andata a scuola nemmeno io."

La guardo mentre mi racconta tutto questo con una tristezza infinita...

"Trascorremmo un giorno insieme lui, io, sua, sorella e un'amica di lei.
Io e sua sorella diventammo amiche lo stesso giorno che conobbi lui. Il suo paese è poco lontano dal mio. Sua sorella cercò di lasciarci soli, senza risultato...poi a fine settembre venne a trovarmi fuori dalla scuola dicendomi che doveva partire, io non sapevo nulla e gli chiesi dove dovesse andare... mi rispose che non si poteva dire, parlammo per un altro po' e se ne andò, lasciandomi con i dubbi che affollavano la mia mente.
Un giorno mi decisi di andare dalla sorella per farmi dire dove si trovasse e lei mi raccontò che era fidanzato.
Io rimasi scioccata. Lì capii che non lo avevo dimenticato...non solo... riuscii anche a capire che per me non era solo un amico, ma che mi ero innamorata di lui e non riuscivo ad ammetterlo a me stessa."

Adesso ha iniziato a piangere a dirotto.

"Bella batosta..."

Sto cercando di parlarle per riuscire a farla smettere di piangere...

"Già..."

La vedo sospirare amareggiata.

"Io sono stata male e le dissi che se lei non mi avesse permesso di parlare con lui l'avrei picchiata.. Ero gelosa da morire, la odiavo!"

Sta parlando con tanta rabbia...

"Questo però è stato un errore permettimelo..."

Le ho risposto, sinceramente non mi piace la violenza e non sono riuscito a trattenermi...

"Sì, in effetti."

Ecco almeno lo ha ammesso...poi si è giustificata vedendo la mia reazione.

"Ma glielo avevo detto in modo scherzoso."
"Non va mai minacciato nessuno, ricorda quello che hanno fatto a te."

Le ho risposto.

"Ah, allora ok."
«Sì assolutamente non lo farei. Ero gelosa mamma mia avevo iniziato ad odiarla, sua sorella veniva nella mia scuola e mi diceva sempre che sicuramente suo fratello e la sua ragazza facevano sesso ecc... Io lì capii che dovevo dirglielo. Dirgli dei miei sentimenti, anche se era fidanzato...doveva saperlo."

Ha continuato a raccontarmi.

"Hai fatto la cosa migliore, almeno lei avrebbe smesso di dire queste cose davanti a te."

Sono d'accordo con la sua decisione.

continua...


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