Chapter 52
[Michael's pov]
"Dov'è? Come sta?" Esclama appena entra Lorene, guardando con fare preoccupato me, Alan e Luke. Io sospiro, cercando di mantenere la calma, prima di rispondere, visto che Alan è troppo distrutto e Luke troppo impegnato a consolarlo.
"È dentro, sta riposando" dico, con voce atona, perchè sto cercando davvero disperatamente di controllare la mia rabbia ed evitare di uccidere quella merda umana.
"Okay, io entro" mormora Lorene, aprendo la porta, e tenta di chiuderla dietro di lei ma io la blocco ed entro.
"Michael, sai che ti sono affezionata...ma non credo..." tenta di dire, ma io la interrompo: "Non la lascio da sola".
La donna sospira ed annuisce mentre io chiudo la porta dietro di me, e appena mi giro vedo Arabella guardare la psicologa con gli occhioni azzurri spalancati.
"Michael...noi dovremmo parlare" continua a dire Lorene, cercando di convincermi a lasciarle da sole, ma stavolta è una voce flebile a contestare: "no, può restare. Ormai ha diritto di sapere, no?".
I miei occhi scattano su Arabella e le sorrido prima di avvicinarmi e sedermi al suo fianco, cominciando ad accarezzarle i capelli mossi leggermente annodati.
"Cosa è successo, esattamente?" Chiede la donna, sedendosi accanto alla ragazza dalla parte opposta alla mia, ed Arabella mi guarda con occhi tristi prima di dire: "mi ha trovata a casa di Alan, mentre lui era fuori con Luke, ed io ero sola. Mio padre...lui..." comincia a dire, bloccandosi dopo poco mentre gli occhi le si fanno lucidi.
"Se non te la senti..." mormora Lorene, afferrandole la mano, ma Arabella scuote la testa prima di continuare, la voce tremula a causa dei ricordi.
"Lui ha cominciato ad urlarmi contro e poi ha afferrato forte le mie braccia, facendomi urlare dal dolore. Ma non era abbastanza, mi ha dato due schiaffi prima di cominciare a prendermi a calci...finché Alan e Luke non sono tornati e mi hanno trovata per terra con mio padre chinato su di me...e dopo non ricordo altro" spiega mentre le lacrime corrono sul suo viso, e Lorene sembra disgustata e scioccata dal racconto, mentre io sento la rabbia scaldarmi il sangue. Come puó un padre fare una cosa del genere alla figlia,
"Ssh, Bella, tranquilla, é tutto finito adesso, ci sono io" mormoro cercando di calmarla, lasciando piccoli baci sulla sua fronte calda, e vedo il suo petto abbassarsi ed alzarsi più velocemente finchè le mie labbra non si posano sulle sue, e finalmente si calma.
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