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Capitolo 1 Il segreto di Jeanette

Jeanette Miller...
Era questo il suo nome...
Era questo il nome che tutti ricordavano e tutti amavano.
Era questo il nome di una chipette, che un tempo aveva un sogno e che adesso era quasi spezzato.
Ecco!
Era così che si sentiva Jeanette, mentre se ne stava seduta ai piedi di un albero, ripensando alla sua vita e ai sogni infranti.
Iniziò a guardare le stelle, mentre una brezza invernale passava attorno ai suoi capelli.
Sentiva freddo e voleva solo chiedere aiuto; ma non poteva.
Era tutto nella sua testa...
Si sentiva in trappola, ma era solo una menzogna.
Avrebbe dovuto prendersi coraggio, alzarsi e andarsene da quel luogo; ma era tutto inutile.
Più scavava nei suoi ricordi, più la sua mente le diceva:
"Svegliati Jeanette!
È questa la vita reale!
E tu stai vivendo in una menzogna!"
Tuttavia, più si sgridava, più stava male e più voleva urlare.
Non aveva mai parlato a nessuno di questo suo problema...
Ogni notte sognava i momenti più brutti della sua vita, i suoi segreti e le sue menzogne; che tanto la tormentavano.
Ma era per una giusta causa!
Non voleva portare angoscia ai suoi cari, né tantomeno a Simon.
Ma tutto questo la stava distruggendo...
Ogni notte che passava...
Notte dopo notte...
Sognava la sua vita che le passava davanti.
Tutte le angoscie, le paure e le preoccupazioni; tutte in una volta!
Ma ogni volta, vedeva una luce accanto a sé
Quella luce, simboleggiava la forza e la speranza.
Poteva ancora fare qualcosa, ma doveva sbrigarsi, o sarebbe stato troppo tardi.
Ma non poteva di certo, dire a qualcuno:
"Hey, guarda che ogni notte mi si gela il sangue e inizio a tremare; mentre sto seduta ai piedi di un albero.
Però devi stare tranquillo perchè è tutto un sogno"
Non poteva farlo...
No di certo...
L'avrebbero mandata da una psicologa, ignorando il vero problema; che era nascosto in Jeanette.
Le sue paure, i suoi pensieri e tutte le sue angoscie, non le avevano permesso di vedere il vero lato del problema.
Lei viveva i sogni e ogni notte che passava, sentiva il bisogno di sfogarsi; anche se sapeva che era troppo tardi.
Jeanette, infatti, si vedeva come un essere soprannaturale; che sognava il futuro e il passato.
E sapeva sempre ciò che sarebbe avvenuto.
E quella notte, in quel preciso momento, stava vedendo la sua vita che cadeva in frantumi.
Sarebbe stata spacciata e indifesa...
Mentre le si gelava il sangue e rimaneva immobile; aspettando un qualche segno d'aiuto.
Improvvisamente il luogo divenne nero e Jeanette chiuse gli occhi; aspettando un segno.
Tuttavia, non accadde nulla.
Così riaprì gli occhi, preoccupata e si spaventò.
"Ma che sta succedendo? Solitamente, a questo punto mi risveglio..."
Pensò Jeanette, guardandosi attorno e vedendo che la sua luce stava diventando sempre più spenta.
La sua luminosità non era più quella di un tempo e se adesso si spegnava, sarebbe stato stato troppo tardi.
<<no no! Non abbandonarmi adesso!...>>
Esclamò Jeanette, piangendo disperata e prendendo la lucina fra le mani.
Non poteva spegnersi...
Essa era la sua unica speranza!
L'unica che potesse aiutarla!
Mentre piangeva disperatamente, però, sentì dei passi e alzò lo sguardo.
Si sarebbe aspettata di tutto, ma di cerco non di vedere una sé stessa..
Un'immagine di sé, ma più malinconica e triste; con le gambe sanguinanti e le lacrime sul volto.
<<aiutami...>>
Disse la visione, mentre diventava sempre più trasparente.
<<C-Cosa ci fai qui? E perchè sei ridotta così?...>>
Le chiese Jeanette, guardandola, sconvolta a preoccupata.
<<perchè se non farai qualcosa, per cambiare il tuo destino; farai questa fine>>
Disse la visione, per poi farle vedere un'altra visione; che raffigurava il futuro.
In quella visione, si poteva vedere una Jeanette maltrattata e picchiata.
Mentre c'erano degli uomini pericolosi, scienziati e gente importante; che stava guardando senza far niente.
Poteva vedere sé stessa, mentre urlava e piangeva disperatamente; per poi essere gettata nell'acqua gelida.
A quel punto si trasformò in sirena e tutti risero; per poi farla uscire dall'acqua e legarla ad un albero.
Ad un certo punto, essi presero un'ascia, e con violenza, le staccarono la coda.
Jeanette della visione urlò, mentre perdeva la coda e mentre gli uomini sorridevano soddisfatti.
Era così crudele...
Jeanette non poteva credere a ciò che stava vedendo.
La crudeltà di quegli uomini era assurda...
Non avevano alcuna pietà né per lei, né per il mondo marino.
Così scoppiò a piangere, mentre la visione scomparve; ma lasciando un immagine impressa nella sua mente.
Rimase solo l'altra sé, che la stava fissando, con ancora quello sguardo malinconico.
<<ascoltami...sarai anche una principessa sirena, mezza chipette e con una coda magica.
Ma non devi affliggerti solo perchè lo stai nascondendo.
Piuttosto, devi fidanzarti al più presto.
Perchè se non lo farai, rimarrai una sirena per sempre e avrai questo destino!
Già ti stanno avvenendo molte cose brutte, per questo motivo...
Non peggiorare la situazione e svegliati!>>
Esclamò la Jeanette visione e a quel punto, Jeanette si risvegliò di soprassalto; per poi scoppiare a piangere.

<<Jeanette?! Grazie a dio!>>
Esclamò Simon, per poi abbracciarla e stringerla forte a sé; mentre Jeanette piangeva.
<<S-SIMON?! ... C-Che è successo?!...>>
Chiese Jeanette, ricambiando l'abbraccio, mentre sentiva che Simon piangeva.
<<Stavamo passeggiando e ad un certo punto, sembrava che non ci sentissi più!
Ti chiamavo ed ad un certo punto hai attraversato la strada.
Ho cercato di fare qualcosa, ma sei stata investita e io...
Oh, mi dispiace Jeanette!
Avrei dovuto proteggerti!>>
Esclamò Simon, piangendo, mentre Jeanette lo abbracciava e piangeva a sua volta.
<<Sei stato premuroso...
Non ti preoccupare, sto bene...
Ma per favore...
Mi riporti a casa?..>>
Chiese Jeanette, debolmente e Simon la accarezzò; facendola sdraiare nel lettino.
<<Oh Jeanette, non ti affaticare, ti prego...
Dave sta arrivando, stai tranquilla...
Stanno venendo pure le tue sorelle, è tutto ok>>
Disse Simon e Jeanette gli sorrise, debolmente; mentre piangeva
<<Ti ringrazio Simon...>>
Rispose Jeanette, per poi sollevarsi debolemente e dargli un bacetto sulla guancia; nonostante le ferite che gli facevano male.
<<Oh Jean... Non ti affaticare...>>
Disse Simon, facendola risdraiare e guardandola con preoccupazione.
<<Tranquilla, Dave arriverà a momenti; ma tu stai ferma e non piangere!... Per favore>>
Disse Simon, per poi asciugarle le lacrime e Jeanette sospirò e disse:
<<scusa, non volevo farti preoccupare>>
<<ma che stai dicendo? Tu sei viva ed è questo l'importante!>>
Rispose Simon e Jeanette gli sorrise, per poi prenderlo per mano.
<<Grazie Simon... Posso tenerti per mano?>>
Gli chiese Jean e Simon annuì.
<<Certo Jeanette... Tutto per te>>
Disse Simon piangendo e Jean gli sorrise debolmente.
<<grazie>>
Rispose, per poi riaddormentarsi; tenendo Simon per mano.
Con la speranza, che un giorno, avrebbe fatto sogni tranquilli.

Continua...

Questa storia l'ho scritta per -MixedCouples-
Sery, spero che questa sorpresa ti sia piaciuta, anche perchè ci ho messo tanto impegno e ci sono stata ore.
Ti voglio un mondo di bene.
💙💜

Baci😘;

La vostra Cat🐈💘

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