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18: Ritorno all'isola


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IVY E BRIAN

-Quindi siete proprio voi due i ragazzi che cercavo: me lo avete confermato! Molto bene, temevo di non riuscire a trovarvi in tempo: sapete, non posso fermarmi qui a lungo, anzi, per essere del tutto schietto, direi che sto già scomparendo.- Lo Stregoncino parlava con un tono di voce costantemente concitato, quasi fosse stato un bambino di fronte a un giocattolo nuovo di zecca. -L'incantesimo di spostamento mi costa parecchio sforzo, e presto tornerò nelle terre di Alaron.
Quindi, ora ascoltatemi bene. Ho bisogno del vostro aiuto, la mia terra ne ha bisogno.-

-Quindi, fammi capire..tu sei un Incantatore?-, se ne uscì Ivy , benché avesse domande più urgenti da fargli; ma non riuscì a proseguire, perché lo Stregoncino la interruppe subito.

-Certo che sono un Incantatore, te l'ho appena detto. Proprio come te!

Ma non dovete avere paura di questo. Benché i nostri simili abbiano compiuto barbarie, non tutti siamo come loro. Prendete Alaron Lebrow: l'avete detto anche voi, è buono. Esistono le eccezioni.
E vi dirò di più: Alaron Lebrow non è l'unico Incantatore non violento: io sono il suo migliore amico da millenni. Li porto una meraviglia, nevvero?- Iskender schioccò le dita un paio di volte, per poi simulare un breve balletto, agitando le braccia e canticchiando a ritmo. -Eeeeternamente gio-gio-gioooovane Stre-stre-stregoncino-oooh-oh!-
Ivy e Brian, nonostante la tensione della situazione, continuavano a lanciarsi occhiate divertite: pensare che quel bambino fosse una specie di alieno millenario rendeva tutto più divertente e meno spaventoso.
Iskender tornò a darsi un contegno, e incrociò le braccia dietro alla schiena, riprendendo a parlare con un tono di voce quasi comicamente solenne.
-Oltretutto, sono l'unico che ha il permesso di valicare i confini dell'isola per controllare la situazione su questo pianeta, per verificare che la pace permanga. Cosa che a quanto pare non è affatto avvenuta. Qui è un putiferio! Ma per fortuna mi è giunta voce di voi due..-

-Perché noi due? Ci conosci, cioè ...?- Brian sembrava sconcertato. –Perché ci stai cercando?-

-Lasciatemi proseguire, per l'amor del Cosmo!- Lo Stregoncino inspirò profondamente, per poi riprendere. -Avete detto anche voi che gli Incantatori sulla Terra sono tutti morti, stando alle leggende.
Persino l'invincibile Evan Lebrow morì, dicevano. Ah, dicevano! BEH, NO, ECCO, NON ESATTAMENTE. Evan è tornato, invece! E' qui, sulla terra, vivo e vegeto, e sa dei suoi poteri, se n'è ricordato. Io e Alaron non capiamo come abbia fatto.

L'anima di Evan ha ripreso un corpo. Ma dovevamo immaginarlo! Le Anime d'Argento non si dissolvono mai, d'altronde. Specie se si trasfigurano in Anime d'oro, platino, diamante, o ... -

-Le Anime d'Argento?- Ivy temeva di essersi persa una parte del discorso, lo Stregoncino parlava tanto rapidamente che era difficile seguirlo.

Lo Stregoncino scrollò le spalle.

-E' il grado basilare dell'Anima degli incantatori, degli abitanti di Pangram, è diversa. Non ha importanza che ve lo spieghi adesso. Ha importanza che...- si ripiegò su se stesso per un istante, gemendo, come in preda ad un dolore.

Si aggrappò a un albero, chiudendo gli occhi e parlando con un filo di voce.

-N-non è niente, scusate: soltanto, l'incantesimo che mi tiene qui sta svanendo.- Riaprì gli occhi per un istante, mentre i contorni del suo corpo iniziavano a farsi più sfumati. -Dicevo: Evan Lebrow ha resuscitato tutti gli Incantatori suoi amici. Tutti pericolosi, spietati e malvagi, come lui.

Un'ora fa sono riuscito a seguirli e a captare i loro discorsi. Progettano di andare sulla nostra isola e conquistarla! Ne invidiano la libertà e la quantità smisurata di magia utilizzabile. La Terra, per loro, oramai è un luogo arido. E hanno parlato anche di voi due: due giovani Incantatori inconsapevoli di esserlo.-

Brian sussultò. Incantatore? Lui? Ma se nemmeno riusciva a completare delle operazioni algebriche! -Come fai a essere sicuro che siamo noi? E che hanno detto?-

-Prima di tutto, sapete leggere quel libro, scritto nel linguaggio degli Incantatori e comprensibile solo a loro. Poi, Evan e gli altri hanno detto che voi due siete amici, e che vi nascondete nel bosco pensando di non essere visti da loro. Che vivete a Villa Rosenfer ... - lo Stregoncino guardò Brian -e tu poco fa mi hai nominato quel posto. -

Ivy guardò Brian con malcelata preoccupazione. -Troppe coincidenze ... - Tornò a posare lo sguardo sullo Stregoncino, incalzando: -E perché saremmo così importanti?-

-Perché progettano di sfruttarvi per arrivare all'isola. I vostri genitori vi hanno cresciuto come normalissimi umani, per far sì che il vostro cuore rimanesse incontaminato. Ma conoscevano bene la vostra natura, e contano di servirsene. -

-I nostri genitori..cioè, mio padre...-, iniziò Brian, ma si interruppe subito. Gli mancava l'aria nei polmoni a quella rivelazione,anche se ancora non l'aveva ben compresa. Non che fosse mai andato d'accordo con suo padre, ma sapere che era una specie di stregone alieno che tramava alle sue spalle per sfruttarlo, e che ad Ivy fosse capitata la stessa sorte ...

-Ditemi che è uno scherzo. Ditemi che è un sogno, che ... -

La mano di Ivy si strinse sul suo braccio, delicata e rassicurante come lo era sempre stata; ma in quel momento non era abbastanza.
La sua realtà era stata completamente capovolta nel giro di cinque minuti: il mondo sembrava vorticargli intorno con una velocità nuova, sconvolgente, e ancora non aveva sentito la fine del discorso.

-Beh, non proprio tutti i vostri genitori.- Il tono dello Stregoncino si addolcì, e guardò Ivy. -Credo che tuo padre ti volesse molto bene, ha provato a proteggerti, a tenerti lontano da questa storia. Mi spiace che Jehan il Gentile sia ... beh, che se ne sia andato. Era uno dei migliori.-

-Mio padre si chiamava Thomas.- Ivy non riuscì a evitare di tremare alle sue parole.

-Sì, beh, certo: gli Incantatori quando si spacciano per terrestri cambiano nome. - Tornò a posare lo sguardo su Brian. -In quanto ai tuoi genitori, ragazzo..non so molto sulla tua vera madre, so che se n'è andata quando eri molto piccolo.-

-Avevo un anno, sì.- confermò Brian, con voce spezzata.

-Pribabilmente era un'umana anche lei, come la tua matrigna. Tuo padre deve aver cercato l'appoggio di entrambe le donne soltanto per questioni economiche. Dubito che tua madre e la tua attuale matrigna sappiano qualcosa di tutta questa faccenda. In ogni caso, vi prego, lasciatemi finire. Svanirò tra pochi minuti. Vi devo svelare il piano.-

-Se dici che mio padre ha provato a proteggermi, a tenermi lontana da tutto questo...-, mormorò Ivy, guardandolo negli occhi, e giungendo a un'agghiacciante conclusione. -..significa che mia madre è un'Incantatrice? E' lei che ha l'intenzione di sfruttarmi per arrivare all'isola? Ma non è possibile!-

Lo Stregoncino sospirò piano. -A volte le persone che amiamo sono quelle che ci ingannano più facilmente, sicure della fiducia che proviamo nei loro confronti. Potete non credermi, ma quando ascolterete il piano che sto per proporvi, sentirete con le vostre orecchie le vere intenzioni dei vostri genitori.-

A Ivy il cuore batteva irregolarmente, seguendo un ritmo impazzito. Sentì una furia cieca divamparle nel cuore, mista ad un abisso di delusione. Pensò a sua madre, cagionevole e dolce, a come si era appoggiata a lei in tutti quegli anni. A quante volte avesse creduto che sua madre fosse uno dei pochi punti di riferimento della sua vita, sconvolta dalla morte di suo padre e da quei poteri indefiniti.

Se non altro, ora aveva una spiegazione per i suoi poteri con le piante. Per la stranezza che aveva sempre celato dentro.

Era motivata da quello? Dal fatto di non essere umana? Credere che quel libro di leggende contenesse teorie reali era praticamente impossibile. Assorbire quelle informazioni e sentire qualcuno parlarne con tanta sicurezza le faceva girare la testa.
E poi, Brian? Anche Brian non era terrestre? Eppure era sempre stato normale..che anche lui nascondesse dei poteri, proprio allo stesso modo in cui lo faceva lei? Suo padre l'aveva ingannato?

Doveva parlare all'amico, dirgli la verità, ormai. Non poteva più rimandare il momento.

-Beh..ma cosa dovremmo fare? Che piano hai? E in che modo vogliono servirsi di noi? -

-Dovete trovare Evan Lebrow, che ora si fa chiamare... - esitò per diversi istanti, e poi disse gravemente –Stephen Rosenfer. Vive qui nei dintorni. Penso lo sappiate bene.-

Sentire quel nome e non gridare fu uno sforzo considerevole. Brian si morse un labbro con forza, pur di trattenere un urlo di panico, sorpresa e rabbia. Non poteva essere...

-Ma guarda un po'. Tra tutti gli Incantatori, proprio EVAN doveva essere mio padre?-

-E poi che faremo?- chiese Ivy, imperterrita, benché la sua voce tremasse di paura.

- Seguitelo. Partendo da villa Rosenfer, fa riunioni con gli Incantatori ogni notte, anche questa. E ora vi spiego che cosa pensano di fare con voi due. Vedete, loro hanno dei frammenti di zaffiro, una pietra che mantiene l'equilibrio sulle terre di Alaron.
Sono pezzi del cuore di Pangram: l 'hanno spezzato loro. Se riuscirete a prendere quei frammenti, vi basterà toccarli per raggiunge l'isola. Poi me li consegnerete.

Senza quei frammenti, la nostra isola si corroderà di dolore e disperazione. La follia si innesterà nelle menti dei sovrani, e le difese del luogo verranno distrutte. I terrestri scopriranno le nostre terre, e allora sì che sarà il caos.. per tutti. –

-Non capisco: se Evan e i suoi Incantatori toccano gli zaffiri non succede lo stesso? Non finiscono nelle terre di Alaron? Perché hanno bisogno di noi?-

-No, non possono. E' qui che entrate in gioco voi, è per questo che voi due per loro siete tanto importanti. Il loro cuore è impuro, l'isola non li accoglie, li respinge automaticamente. Mentre voi siete cuori nuovi e freschi.
Solo chi ha poteri magici e nessuna malvagità riesce ad abbattere le difese dell'isola, e voi avete entrambe queste qualità. Evan e gli altri si aspettano che quando voi toccherete gli zaffiri lo farete come loro alleati, e che la vostra forza e purezza riescano a trascinare dietro tutti loro nei brevi istanti in cui abbatterete le barriere. Beh, non fatelo. Prendete i frammenti e stringeteli solo tra le vostre mani. Non offritegli la vostra collaborazione.-

-E perché non hai preso tu gli zaffiri, allora? Avresti potuto portarli indietro tu. Credo di aver capito che tu sei sia magico che buono- chiese Brian, sospettoso.

Lo Stregoncino sospirò.

-Sono l'unica persona di tutte le Terre di Alaron che può venire sulla Terra. E posso farlo solo una volta ogni dieci anni, per mezz'ora. Dieci anni sulle terre di Alaron sono centinaia di anni sulla Terra. Ma mezz'ora di tempo non mi sarebbe bastata di certo per una missione del genere. Mi è bastata a malapena per orecchiare il piano e parlarne con voi.-

La figura dello Stregoncino prese a farsi evanescente. Il suo corpo era interamente percorso da fremiti. Abbandonò la presa del legno, scivolando sul terreno e accasciandosi, ignorando la mano che Brian gli porse per aiutarlo.

-Sto benissimo. Sto solo per tornare a casa. Per..per favore, pensateci, almeno. E quando arriverete là, cercatemi, io mi chiamo ... - la sua voce era sempre più sottile, ma nonostante ciò sorrise. –Mi chiamo Iskender. E se giungerete alle Terre di Alaron, vi prometto ogni gioia e fortuna.- Si interruppe, annaspando in cerca d'aria, e sollevò una mano, cercando di richiamare l'attenzione dei due ragazzi. - Ancora un secondo ... vi posso dare un piccolo aiuto, me ne stavo quasi dimenticando!-

Brian e Ivy si sforzarono di annuire, ancora storditi da quella enorme mole di informazioni ricevute, e si avvicinarono a lui.

Iskender lasciò scivolare una mano sulla sua giacca, aprendola lentamente, ed estraendo una busta dal taschino interno.

-Queste sono di Alaron.-

Brian prese la busta, studiandone il contenuto con delicatezza. Erano un paio di piume scarlatte, screziate d' oro, soffici e fresche al tatto.

-Sono piume delle sue ali. Il cuore dell'Isola è stato protetto e rinforzato da Alaron in tutti questi anni, è come se fosse un suo manufatto. Più sarete vicini ai frammenti di zaffiro, più le piume brilleranno d'oro. Fungono da localizzatore , li troverete più facilmente. E vi aiuteranno ad abbattere le protezioni che ha messo Evan! Mi raccomando, fate attenzione, io vi aspett ... -

Iskender scomparve del tutto, ancora prima di finire la frase. La capanna di legno alle loro spalle tornò in piedi all'istante, e Ivy quasi si chiese se non si fosse sognata tutto quanto.

Ma Brian, gli occhi verdi lucidi dallo spavento e le mani strette alle sue, aveva un'espressione altrettanto sconvolta.

Si abbracciarono forte, per diversi istanti, e quando si separarono si guardarono a lungo.

-Non riesco a crederci ... ho sempre amato i libri. Ho sempre amato le avventure. Ho sempre sperato in un mondo che non fosse il nostro, ma ora che è tutto vero ... -

-Cosa vuoi fare?-

–Io ... non so più chi sono, se terrestre o alieno, oppure ... e il fatto che mio padre sia quell'EVAN è agghiacciante. Ma se ignorerò tutto questo, so già che ne avrò il rimorso. Forse quell'Iskender ha ragione, forse il mondo potrebbe andare a pezzi se non interveniamo noi ... Alaron Lebrow è stato l'eroe di millenni fa, e ha salvato la terra una volta. Ma ora serve che qualcun altro faccia qualcosa al posto suo, e si dà il caso che ... -

-Che questo qualcun altro potremmo essere noi. Tu ... stasera vuoi seguire Mr. Ros .... Evan?-

Brian esitò, ma poi annuì. -Sì. Ma se sei preoccupata non voglio obbligarti, coinvolgerti forzatamente. Posso andarci da solo e poi dirti ... -

Ivy scosse il capo, interrompendolo.

-E' ovvio che io vengo con te, stai scherzando? -

Brian la abbracciò di nuovo, e finalmente un piccolo sorriso gli comparve in volto. Ma non appena si scostò dall'amica, sbiancò come un fantasma.

-Sciocco, stupido Stregoncino. Direi che la sua età mentale corrisponde perfettamente al suo aspetto. - Una risata percosse le orecchie dei due ragazzi, che guardarono ad occhi sgranati la figura che aleggiava sopra le loro teste. Se l'immagine di Iskender che scompariva e riappariva era stata spaventosa, non era niente in confronto a quella che videro in quel momento: un paio ali viola che si agitavano contro al cielo, sorreggendo una donna con un ghigno inquietante e i capelli dello stesso colore delle ali.

-Spifferare tutti i nostri piani a due ragazzini e credere di non essere sentito! Povero illuso ! - lanciò un'occhiata di sufficienza ad Ivy, che indietreggiò lentamente. Le mani della ragazza premettero e pizzicarono, mentre il suo potere cercava la libertà, come accadeva ogni volta che si sentiva in pericolo.

-Bene, bene ... si dà il caso che vi porterò io di persona dagli altri Incantatori, dal grande Evan. Volenti o nolenti. E gli svelerò il piano di Iskender, che avete accettato prima che possiate diventarci inutili.-

Quando la donna si abbatté sul terreno, in una mossa imprevedibile, fu veloce quanto la luce. E sempre di luce sembrò la folgore che si conficcò nel petto di Brian, trafiggendogli la pelle e lasciandolo cadere inerme sul terreno, mentre il corpo era percorso da forti scosse.

-Chissà se da sola sarai altrettanto coraggiosa, piccola Ivy ...!! - sibilò la donna, e la sua risata si sprigionò cristallina nell'aria, quasi dolce.

Brian non aveva mai creduto che la luce potesse essere tanto dolorosa. Tanto, paradossalmente, oscura e malvagia. 

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