Il Mio Piccolo Spazio
Non avevo neanche compiuto dodici anni quando scoprii della depressione. Tra qualche giorno soffieró le candeline che formano il numero diciassette e ancora non me ne capacito.
All'inizio non accettavo di essere così, cercavo di convincere me stessa con frasi del tipo ''sarà solo un periodo'' o ''sono solo più triste degli altri, che sarà mai, so sorridere anche io''. Sono passati cinque anni eppure la situazione non è migliorata. A volte spero ancora che sia solo un periodo, che magari appena farò diciotto anni tutto finirà. Me lo ripeto ogni anno. Alla fine, apro gli occhi e sospiro dinanzi alla verità.
Sono passati anni, centri di riabilitazione, comunità, psicoterapeuti, neuropsichiatri, ospedali, pillole, calmanti, ansia, attacchi di panico, crisi, crolli. Sembrano passati decenni. Eppure sono solo cinque anni. Okay, forse 'solo' non è la parola adatta.
All'inizio controllavo incessantemente i sintomi su Internet, facevo quegli stupidi test che trovavo su siti poco affidabili. Eppure tutti dicevano la stessa cosa. Eppure tutti i sintomi corrispondevano. Ho sempre pensato che mi stessi facendo influenzare fino al ventiquattro aprile del duemilasedici. Ero in terza media. Ero stata vittima dell'ennesimo atto di bullismo mentre tornavo a casa, camminando a passo svelto. Fu la prima volta che provai a suicidarmi. Da lì ci furono molti altri casi. In quei momenti aprivo gli occhi. Forse soffrivo veramente della D? 'No, era solo un momento stressante' continuavo a ripetermi ogni volta. Per quanto sarebbe andata avanti questa farsa?
A dicembre duemiladiciassette iniziarono gli attacchi di panico. Ancora ora continuano. Crescono. Bramano la mia paura. Si nutrono di me. La D non faceva lo stesso? Eh già, anche lei cresceva, sempre di più, fino ad arrivare ad oggi. Sentivo, anzi, sento tutt'ora, come se una mano mi avvolgesse la gola fino a togliermi il respiro. A volte mi chiedo per quanto ancora il mio corpo avrà ossigeno?
Sapete da dove proviene quel poco ossigeno? Dalla scrittura. Ho iniziato a scrivere storie dalle elementari. La mia maestra mi ha sempre incitata a continuare e migliorarmi, ancora oggi lo fa.
Ho iniziato a scrivere poesie da quando ho scoperto della D.
Io credo che siano state loro la mia fonte di salvezza in questi anni. Mia madre parla di medici. Si, non dubito che una mano me l'abbiano data anche loro, ma non quanto la liberazione di prendere una penna in mano e un foglio bianco, magari strappato, magari gettato in un angolo, e scrivere. Sono sempre stato un fiume in piena ma ora ho trovato cosa può calmare la tempesta e farmi scorrere lungo il mio alveo.
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Spazio Autrice
Ciao a tutti, sono tornata a pubblicare qualcosa di nuovo su Wattpad. Mi era mancato, sapete? Questo capitolo non è un modo per cercare compassione (che odio la compassione) o per qualsiasi futile motivo. Quasi nessuno sa di questo grande problema che mi affligge oramai da troppo tempo e ho deciso di fare una specie di 'coming out' solamente per spiegarvi il ''senso'' di alcune delle mie poesie. Vi chiedo scusa se qualcosa potrà urtare la vostra sensibilità. NON INCITO A NULLA
~KissKissCris
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