Mi mancava tutto della mia città, ma soprattutto mi mancava la mia casa. Ricordavo quelle mattine in cui la mamma mi chiamava per andare a scuola, ricordavo i momenti in cui ancora mi sentivo protetta nella mia dolce casa. Ricordavo le passeggiate con nonno e il profumo dei suoi fiori di cui si prendeva cura ogni giorno. Ricordo la mia piccola Jolie, distesa sul divano mentre dormiva. Inconsapevolmente quei pensieri venivano sostituti dalla cruda verità e a ogni scalino che facevo per salire sull'aereo mi davano una valida motivazione per partire. Me ne stavo andando e stavo abbandonando tutto. Proprio mentre immergevo il mio piede oltre quella porta mi domandavo: Quanto coraggio si ha di lasciare tutto e partire via? Mi domandavo senza desiderare davvero una valida risposta. Ciò che contava era che io fossi pronta, pronta a tutto questo. In realtà a soli 19 anni non si è mai pronti a niente. Si prende la vita così com'è. La si affronta con tutte le armi possibili e si cerca di sopravvivere. Ero proprio questa io, una piccola guerriera stanca però di continuare a combattere. Avevo scelto di fuggire, di nascondermi, di arrendermi. E mentre quella porta si chiudeva per avviare i motori, mi chiedevo davvero dove avessi trovato tutta questa forza per farlo. Desideravo fin da piccola una città come New york. Desideravo conoscere Central Park, Il museo di arte moderna. Desideravo conoscere tutte le loro tradizioni, la grande male di cui tutti parlavano. Desideravo visitare la statua della libertà, quella che fin da bambina riuscivo a vedere solo attraverso i libri. Desideravo vedere la grande New York public library, che tanto sognavo fin da piccola, ma di certo non desideravo farlo nel peggiore momento della mia vita. La verità era soltanto una: stavo scappando non per conoscere la città dei miei sogni, ma per fuggire da qualcosa che prima o poi mi avrebbe distrutta. Stavo fuggendo davvero e mentre l'aereo decollava riuscivo solo a scuotere la stessa per non pensarci. Stavo abbandonando tutto, come una vigliacca. Mi sentivo indifesa mentre osservavo l'aereo allontanarsi dalla mia città, dal mio mondo. Mi sentivo sola ad affrontare tutto nonostante avessi affianco a me qualcuno. Stavo lasciando tutta la mia vita per non sentire più quella sensazione di essere seguita, spiata, perseguitata. Fuggivo perchè avevo paura, e adesso mentre l'aereo volava nel cielo, mi rendevo conto di quanto in realtà non fossi una guerriera, ma solo una semplice ragazza spaventata da tutto. Tuttavia ero convinta che questo mi avrebbe rimesso in sesto, perciò nonostante tutto guardai fuori dal finestrino e riposi a quella domanda: Si avevo coraggio, coraggio da vendere.