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"Il volo per Londra partirà tra cinque minuti." la voce elettronica dei megafoni mi avvertì mentre sospiravo girandomi verso Niall.
"Allora, ci sentiamo." sorrisi e lo abbracciai, lui ricambiò forte la stressa.
"Sei una stressa palle, ma mi ero abituato ad averti in casa." disse con voce da bimbo piccolo. "Chi mi preparerà la colazione, adesso?" borbottò e mi sciolsi dall'abbraccio dandogli un leggero schiaffo sul braccio.
"È per questo che ti mancherò? Per la colazione?" chiesi ridendo.
"Eh certo." rise e poi sorrise. "Mi mancherai ciliegina, sei un'ottima cugina." ricambiai il sorriso e lo guardai nei suoi occhi azzurri.
Cavolo quanto mi sarebbe mancato.
"Forse è ora che vado, ultimo consiglio prima della mia partenza?" chiesi e lui passò una mano tra i capelli.
"Capisci la storia tra il tuo fidanzato e il tuo migliore amico, poi scegline uno e-" si fermò sghignazzando leggermente. "-scopalo ragazza."
Alzai gli occhi al cielo sbuffando leggermente. "Sei impossibile."
"Ah, ho messo qualche sorpresa nella tua valigia mentre eri distratta." mi informò facendomi spalancare gli occhi impaurita. "Divertiti cuginetta." mi mandò un bacio volante e si allontanò, mi girai e camminai verso l'imbarco.
Questi giorni erano stati un vero e proprio toccasana per i miei nervi, ma detto sinceramente un po' mi mancava casa, la confusione e l'ansia che la mia vita mi procurava. In ogni caso ero sicura che avrei rivisto Niall molto presto.
Speravo non troppo, dovevo ancora riprendermi da questi 4 giorni folli.
**
Giuro che se metto le mani su Niall lo strozzo.
Quello fu il mio primo pensiero non appena aprii la mia valigia. La mia biancheria intima era sparita e al suo posto c'erano tanga, mutande di pizzo, reggiseni in pizzo e push-up. Non volevo neanche pensare al completo da notte rosso di pizzo che mi aveva infilato sotto le maglie, volevo vomitare.
Per fortuna che Luke e Michael non si erano offerti di aiutarmi, anche perché dovevano andare di fretta all'incontro con Tracy e non avevano tempo, erano quasi le 4 del pomeriggio e sinceramente era più il tempo in treno da Londra a qui che il viaggio in aereo.
"Sorellina." Trent bussò alla porta e come un razzo misi tutti i vestiti nella valigia per poi chiuderla e buttarla giù dal letto producendo un rumore sordo.
Guardai Roxy che stava con le orecchie abbassate a causa del casino che avevo fatto, mi guardava curiosa. Non appena ero entrata era subito venuta a strusciarsi sulle mie gambe e non volle più perdermi di vista. "Tu zitta, non hai visto niente di quello schifo." le imposi e lei girò la testa verso la porta per poi accucciarsi a terra.
Andai ad aprire la porta e sorrisi al mio fratellone. "Dimmi Trent."
"Stavo pensando, che ne dici se quest'anno per il regalo ai nostri genitori non uniamo i nostri soldi?" chiese mettendo su un'espressione tenera.
"Hai finito i tuoi?" chiesi.
"Sì." mormorò. "Però alla fine sono sempre io quello che fa i regali migliori, quindi se ti unisci a me e ne facciamo solo uno non ci perdi niente." spiegò e corrugai la fronte.
"Quando mai ho fatto dei brutti regali per il loro anniversario di matrimonio?" domandai incrociando le braccia al petto.
"Beh, vediamo... Ah sì, quella volta che hai regalato delle maglie abbianate, facevano paura, davvero. Poi quella volta che hai offerto la cena perché ti eri dimenticata la data. Quando hai fatto un disegno di un fiore scrivendoci su: 'Perché vi voglio bene'. E l'anno scorso hai comprato un grembiule rosa a Luke e un pacchetto extra large di patatine a Michael." mi ricordò facendomi spalancare la bocca.
"Hey! Michael ha finito quelle patatine in un mese!" mi ribellai alle sue accuse e lui alzò gli occhi al cielo.
"Quindi ti unisci a me?"
"No." chiusi la porta e sbuffai. Quest'anno avrei fatto un regalo stupendo, ne ero sicura. Trent bussò di nuovo alla porta e mi ritrovai ad aprirla e guardarlo confusa.
"Non è che... Puoi comunque farmi un prestito?" chiese e infilai la mano nella tasca dei jeans estraendo una banconota da 50£ per poi porgergliela. "Grazie." sorrise e chiuse la porta.
Feci due passi verso il letto e spalancai gli occhi. Chi volevo prendere in giro? Se Trent non mi avesse ricordato del loro anniversario probabilmente avrei di nuovo offerto la cena. Non ero mai stata brava con i regali, forse perché era come se non avessi un'amica amichevole? Beh, le cose erano cambiate e avrei trovato il regalo migliore del mondo, persino migliore di quello di Trent. Tanto aveva solo 50£, cosa avrebbe potuto prendere? Poi tastai le mie tasche.
Cazzo, gli avevo dato i miei ultimi soldi.
Avrei sicuramente trovato un altro modo per dare un regalo decente. Portai lo sguardo sulla valigia buttata ai piedi del letto e sospirai. Ma prima mi sarebbe toccato disfare la valigia.
La rimasi sul letto e la riaprii iniziando a togliere le maglie e i pantaloni, quando toccò alle gonne notai uno strano rigonfiamento in una di esse, corrugai la fronte e tirai fuori un paio di manette pelose rosa. "Niall." mormorai stringendo le labbra in una linea sottile e buttandole in un cassetto del comodino.
**
Camminai velocemente verso il parco e controllai di nuovo l'ora sul mio cellulare. Non ero in ritardo, sospirai e allungai il passo fino ad arrivare vicino alle altalene.
Mi guardai intorno finché non vidi Liam in lontananza venire verso di me, sorrisi e gli andai incontro abbracciandolo subito, lui ricambiò subito e posò le sue mani sui miei fianchi per poi darmi un bacio a stampo.
"Ciao." sospirai non appena ci staccammo.
"Ciao." sorrise lui. "Com'è andata la tua vacanza?" chiese posando un braccio sulle mie spalle e iniziammo a camminare lentamente.
"Bene, mio cugino è... Particolare." ridacchiai. "Non voglio mentire, lo adoro, ma è un po' troppo invadente a volte. Mi sono divertita comunque, probabilmente ho fatto più cose illegali con lui in 4 giorni che in 17 anni di vita." scherzai e lui ridacchiò.
"Ho visto che è riuscito a farti ubriacare." rifletté. "E a farti iscrivere a Instagram."
"Sa essere convincente quando vuole." alzai le spalle. "Avrei dovuto sperimentarlo prima o poi in ogni caso." soprattutto quando Michael tiene le bottiglie di vodka esposte nel mobiletto in sala.
"Immagino di sì." guardò il cielo notando che stava facendo sera e poi riportò lo sguardo su di me. "Vorrei parlarti di una cosa veramente importante, però non qui." spiegò e corrugai le sopracciglia.
"C'entra Kylie Jenner?" chiesi e lui spalancò gli occhi, impallidì visibilmente e capii di aver centrato il punto.
"C-come sai di lei?" domandò.
"Io non so niente di lei." risposi sincera. "So solo che conosce sia te che Harry, in realtà volevo proprio chiederti di lei."
"Lo farò." ci fermammo e si mise davanti a me posando le mani sulle mie spalle. "Ma non qua, vieni a casa mia e ti dirò tutto." lo guardai negli occhi e socchiusi i miei.
"Casa tua? Mi sembra un po' tardi, no?"
"Fermati a cena, tanto i miei non sono a casa e non torneranno prima di qualche giorno." mi supplicò con la voce e per quanto volessi rifiutare, la mia curiosità stava bruciando dentro di me ed ero sicura che questo era un male.
"Va bene, lasciami avvisare." sospirò sollevato e scrissi velocemente un messaggio ai miei, volevo andare a fondo della storia e ci sarei riuscita.
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