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"Quindi succede ogni mese?" chiese Tracy annotando tutto sul suo solito quadernino mentre io stavo su quella piccola poltroncina nera.
"Sì, quando mi vengono le mie mestruazioni, loro prendono le loro valigie di riserva e vanno via per qualche giorno. Dicono che così mi lasciano quella libertà e privacy da donna che di solito non ho con loro in casa." spiegai e lei annuì.
"La cosa come già fa sentire?"
"Capita, in qualche modo sento che si fidano di me e che mi vogliono bene." dissi e mi alzai mettendomi seduta. "Sta mattina sono partiti, questa volta hanno deciso di andare a Londra, Trent voleva vedere dove hanno registrato Harry Potter."
"Capisco, quindi sei da sola a casa?" domandò di nuovo e io annuii.
"Sì, però sta notte mi fermo a dormire a casa di una mia amica." avevo detto ai miei che Kendall mi aveva invitata di nuovo da lei a dormire, in effetti la cosa era vera, solo che prima saremmo andate alla festa di Justin insieme al resto del gruppo.
"I tuoi hanno approvato?"
"Sì, hanno detto che l'importante è che non faccia niente di illegale." ridacchiai e lei si unì.
"Va bene, allora puoi andare. Devo essere sincera con te Cheryl, sei molto migliorata. Hai amici, un fidanzato, sei più forte sia moralmente che emotivamente e sei riuscita ad aprirti con i tuoi migliori amici. Mi stupisco di te." si complimentò e sorrisi.
"Grazie Tracy, è anche merito tuo." e della boxe, da quando stavo imparando a tirare pugni non mi spaventavo più di tanto.
"Puoi andare, ci sentiamo dopo che avrò parlato con i tuoi genitori." la ringraziai di nuovo e uscii dall'edificio pronta a tornare a casa usando la mia cara bicicletta.
**
La casa di Justin non era diversa da quella di Kendall, una grande villa con troppe stanze, alcune addirittura vuote. All'inizio c'eravamo divisi come al solito tra maschi e femmine parlando tra di noi del più e del meno. Kendall e Gigi per l'occasione erano riuscite a convincermi ad indossare dei pantaloncini corti con delle calze a rete, mi ero lamentata ma alla fine ero caduta in tentazione.
Dopo un'ora circa e un po' di bicchieri di birra e vodka potevo dire che Shawn e Justin erano completamente ubriachi e Gigi probabilmente batteva tutti e due. Così chiamarono altra gente e quest'ultima ne chiamò altra. Ci ritrovammo così con la casa piena di conoscenti e non a ballare e bere.
La festicciola da amici si era trasformata in una vera e propria mega-festa e la cosa mi metteva a disagio.
"Vado a cercare Gigi, penso che qualcuno stia cercando di portarsela a letto." mi urlò all'orecchio Kendall prima di allontanarsi lasciandomi sola sul divanetto.
Le avevo tenuto compagnia tutto il tempo visto che non beveva e io non avevo intenzione di finire come gli altri. Tirai fuori il cellulare e lessi i messaggi da parte di papà che diceva che Trent era riuscito a fare colpo su un fotografo londinese. Nel vero senso della parola, gli era caduto addosso cercando di capire come volare sulla "scopa magica di Harry Potter". Alzai gli occhi al cielo e lessi i messaggi di Gemma e Harry che mi auguravano una buona notte, in effetti erano le 11 passate, risposi velocemente e spensi il cellulare.
"Hey dolcezza, come mai tutta sola?" alzai lo sguardo e vidi un ragazzo completamente ubriaco guardarmi sorridente.
"Scusami?" corrugai le sopracciglia.
"Ti va di farmi compagnia?" chiese sedendosi di fianco a me e mi alzai con uno scatto.
"Scordatelo. Sono fidanzata io." sbuffai e mi immersi nella folla di persone che ballavano nel salotto in cerca di qualche volto conosciuto, non feci in tempo a fare due passi che una mano mi afferrò l'avambraccio e mi tirò verso di sé.
Mi calmai non appena capii che si trattava di Liam, mi fece appoggiare le mani sulle sue spalle mentre iniziavo a ballare con lui che mi teneva i fianchi. "Sei bellissima." sussurrò al mio orecchio e sorrisi. Sapevo che era un po' brillo, sentivo il suo alito di birra, ma non mi importava più di tanto.
"Grazie." mormorai e gli lasciai un bacio sulla sua guancia. In quell'esatto momento sentii le sue mani posarsi sulle mie cosce e deglutii leggermente.
Continuammo così per un po' finché Liam non decise di volermi baciare, grazie ai tacchi che avevo non dovetti alzarmi più di tanto per raggiungere le sue labbra. Dopo il nostro primo bacio era ricapitato varie volte che ci baciassimo.
Ma questa volta sembrava diverso, più intenso in qualche modo. Soprattutto quando fece entrare la sua lingua nella mia bocca lasciandomi di stucco, ma non lo fermai.
Dopo poco ci staccammo e portò la sua bocca sul mio collo iniziando a succhiare e baciare la parte scoperta della mia pelle, era una sensazione completamente nuova, ma sapevo benissimo cosa stava facendo. Avrei scoperto cosa volesse dire avere un succhiotto.
Poi però sentii una sua mano risalire lungo il mio fianco fino ad arrivare alla mia schiena per poi spastarsi in avanti sul mio petto e trasalii quando sentii la sua mano posarsi sul mio seno ricoprendolo tutto.
"Andiamo su." borbottò al mio orecchio e capii subito cosa volesse dire, il mio fiato si mozzò in quell'istante. Non ero pronta a qualcosa del genere. Scossi la testa e guardai i suoi occhi marroni, erano leggermente arrossati a causa dell'alcol.
"No." lo respinsi allontanandomi leggermente dal suo corpo.
"Tranquilla." ridacchiò riportandomi vicina a lui. "Non farò niente che tu non voglia." mi tranquillizzò e poi mi baciò la guancia.
"Grazie, ma penso che andrò a cercare Kendall." mentii e lo baciai di nuovo prima di lasciare la pista da ballo e uscire dalla casa.
Andai a sedermi sull'erba leggermente bagnata e sospirai guardando il cielo. Stupida Cheryl, sei sempre così paurosa. Pensai chiudendo gli occhi.
"Scusami?" una voce leggermente acuta ma dolce mi richiamò e aprii nuovamente gli occhi per vedere una ragazza dai capelli castani e gli occhi chiari guardarmi leggermente intimidita. Aveva delle guance molto incavate e un corpo snello, non mi sembrava di averla mai vista eppure mi sembrava così familiare.
"Come mai sei qui sola?"
"Penso." risposi semplicemente.
"A cosa? Sembri così concentrata." disse sbattendo velocemente le palpebre.
"Al perché sia venuta qui, al perché continui a fingermi una persona che non sono. Sono tante le cose a cui penso, e tu? La festa è dentro, non fuori." le feci notare e lei sospirò.
"Lo so, sono venuta a prendere mia sorella Gigi." ecco perché mi sembrava così familiare, lei e la bionda si assomigliavano molto di faccia nonostante sembrassero avere due caratteri completamente diversi.
"Auguri, è ubriaca e difficile da trattare." mi sorpresi di me stessa quando quelle parole lasciarono la mia bocca e mi sorpresi ancora di più quando la ragazza in questione rise.
"L'ho ripresa così tante volte, ormai non ho problemi." alzò le spalle. "Sono Bella, comunque."
"Cheryl." le feci un cenno con la testa.
"Posso chiederti un favore enorme?" annuii e lei sospirò. "So già che se oltrepasserò quella porta verrò investita di insulti perché sono venuta a riprendere mia sorella, potresti farmi il piacere di andare a prenderla tu? La mia macchina è questa rossa." nella mia mente cercavo di capire come una persona sana di mente potesse prendersela con una ragazza così carina e timida.
Non dissi niente, annuii semplicemente e tornai all'interno della casa, molta gente stava crollando a causa del sonno e negli angoli della sala si potevano scorgere ragazze e ragazzi accovacciati l'uno contro l'altra mentre cercavano di dormire nonostante la musica alta.
Mi inoltrai nella folla e raggiunsi rapidamente la cucina dove trovai finalmente la bionda. Kendall era con lei e stava cercando di farle bere dell'acqua in modo che non stesse male.
"Sua sorella è qui." dissi fredda avvicinandomi alle due.
"Grazie al cielo, non penso che possa reggere ancora a lungo." la mora portò un braccio sulla vita di Gigi aiutandola così a stare in piedi e mi guardò. "Passiamo dal retro, sarà più semplice." scrollai le spalle e andai ad aprire la porta della cucina che dava sul giardino sul retro, loro uscirono zoppicanti e io rimasi dietro di loro.
Quando finalmente tornammo da Bella la trovammo nella macchina pronta a partire. "Grazie Kendall, sia per aver chiamato che per averla aiutata." la ringraziò e la mora disse che non era un disturbo. "Grazie anche a te Cheryl, sei una brava ragazza." mi sorrise.
Fece entrare Gigi nella macchina e le allacciò la cintura, ci salutò un'ultima volta prima di mettere in moto e tornare a casa.
"L'hai chiamata tu?" chiesi curiosa.
"Sì, Gigi non può restare a lungo se non vuole finire in grossi guai, Bella è l'unica disposta ad andare ad aiutarla ogni volta." spiegò, andammo entrambe a sederci sull'erba e iniziai a fischiettare.
"Come mai non sei con Liam?"
"Penso di aver avuto un piccolo attacco di panico." risposi e lei corrugò la fronte confusa, allora spostai la testa su di un lato permettendole di vedere l'enorme succhiotto sulla base del mio collo.
"Oh, allora state facendo passi in avanti." ridacchiò e io sorrisi leggermente.
"Sì beh, non penso di essere pronta a fare quel passo." dissi riferendomi a quando Liam mi chiese di andare al piano di sopra e cioè in una camera da letto.
"Ti aspetterà." espirò lei lasciando che il suo fiato si condensasse in una piccola nuvoletta. "L'ha sempre fatto." borbottò a bassa voce ma feci finta di niente.
Restammo in silenzio per un tempo intedeterminato, nessuna delle due voleva rientrare dentro eppure sapevamo che avremmo dovuto farlo prima o poi. I nostri pensiero, però, vennero scacciati dal telefono di Kendall che prese a suonare.
"Pronto?" rispose lei irritata. "Cosa?" fece poi incredula, da quel momento aveva tutta la mia piena attenzione. "Calmati Gigi, spiega meglio." spalancai gli occhi e la fissai, sembrava preoccupata. "Dove siete ora? Inviami la posizione, arriviamo subito."
Chiuse la chiamata e si alzò di scatto dall'erba, la seguii a ruota spaventata. "Cos'è successo?"
"Gigi e Bella hanno avuto un incidente stradale."
**
Una volta arrivate sul punto potemmo vedere la macchina di bella schiantata contro un grosso albero, Gigi era fuori e stava piangendo. Kendall accostò la sua macchina e uscimmo in fretta.
"Gigi, guardarmi, sono io." Kendall andò da lei e le si inginocchiò di fronte. "Andrà tutto bene, dov'è Bella?" la bionda indicò la vettura e mi capultai a guardarci dentro.
Bella stava con la testa appoggiata sul volante, coperto dell'airbag, aveva gli occhi chiusi e un grosso livido sulla fronte. "Hai chiamato l'ambulanza?" chiesi preoccupata e Gigi scosse la testa.
"Se i miei lo scoprono." pianse. "Se scoprono che ero di nuovo sbronza e lei è venuta a prendermi, mi uccideranno come minimo." io e Kendall ci lanciammo degli sguardi complici e pensammo sul da farsi.
Bella era sicuramente da ricoverare, più tempo passava e più era in pericolo.
"Ho trovato." dissi. "Voi due andate, dirò che ero io in auto con lei."
"Ne sei sicura?" chiese la mora e annuii.
"Andate, adesso chiamo l'ambulanza." e detto questo andai a sedermi nell'auto, presi il telefono e chiamai i soccorsi.
"Andrà tutto bene." mormorai poggiando una mano sul volto della ragazza svenuta. "Tra poco sarai salva, resisti." iniziai a piangere. L'avevo appena conosciuta ma sapevo che non se lo meritava, non aveva fatto niente di male se non aiutare la sorella.
Quando finalmente i medici arrivarono la fecero portare su una barella e mi lasciarono salire sull'ambulanza, mi diedero una coperta e cercarono di calmarmi. Durante il tragitto il medico continuava a controllare i suoi parametri e in quel momento pregai che stesse bene.
"Il battito è basso, dobbiamo portarla subito in rianimazione, presto!" urlarono non appena fummo arrivati all'ospedale.
Non mi fecero andare con lei, mi scortarono in una stanza e mi fecero stendere su un lettino pregandomi di stare calma.
Ma come potevo? La sorella di una mia amica era in fin di vita e io stavo assistendo alla sua morte.
Questo non sarebbe dovuto succedere.
**
Il mattino dopo venni svegliata dalla porta che venne aperta, aprii gli occhi e vidi Kendall entrare con in mano un bicchiere della Starbucks. "Pensavo avessi voglia di qualcosa di caldo." disse porgendomelo e non ci pensai due volte a prenderlo. "Come sta andando?"
"Ho sentito i medici parlarne sta notte, ha i battiti ancora bassi e ha colpito forte la testa, mi sento male. Non può morire." piansi e Kendall sospirò.
La porta della mia stanza si aprì di nuovo e una donna bionda fece il suo ingresso. "Tu! Sei tu la sciagurata che stava in macchina con mia figlia ieri notte!" urlò arrabbiata puntandomi il dito contro.
"Perché non hai niente?" chiese ancora diventando rossa in faccia.
"Io-" cercai di intervenire ma Kendall mi precedette.
"Lei non era in macchina con Bella, Gigi lo era. Ma si è spaventata e abbiamo preferito lasciare che Cheryl aiutasse Bella." spiegò la mora e spalancai la bocca.
"Ma Kendall-"
"No, Gigi ha le sue responsabilità, tu non c'entri niente." disse risoluta. "Sua figlia adesso si trova a casa mia cercando di riposare." si rivolse alla donna che socchiuse gli occhi.
"E bene, se succederà qualcosa a Bella puoi anche dire a Gigi di non scomodarsi a tornare a casa." e detto questo uscì dalla stanza lasciandoci senza parole.
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