Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

_12_

"Stai dicendo che la tua volpe è più bella di me?" Chiese Harry continuando a seguirmi fino al mio armadietto.

"Sicuramente." Lo presi in giro, cercai il mio libro e mi girai sconsolata verso il corridoio osservando la prossima classe che avrei dovuto affrontare.

"Preoccupata?" Domandò il mio amico affiancandomi e incrociando le braccia al petto.

"Abbastanza, adesso ho arte, non sono mai stata nervosa in una materia prima d'ora." Confidai, ed era la verità. Ho sempre pensato che le lezioni non innervosissero, neanche in caso di interrogazione o verifica, ma la sola idea di rivedere quel professore mi faceva venire la pelle d'oca.

"Secondo me gli piaci, di solito i professori tendono a prendersela con gli studenti che secondo loro potrebbero essere i migliori." Mise un braccio sulle mie spalle per rassicurarmi. "Altrimenti se ne accorgerà presto di quanto tu sia brava, non c'è materia in cui non eccelli."

"Grazie Harry." Lo ringraziai e gli diedi una sorta di abbraccio, abbastanza impacciato a dire la verità visto che non tendevo ad abbracciare molte persone tranne la mia famiglia, poi mi diressi nella classe di arte sperando con tutto il cuore che quello che mi aveva detto fosse la verità.

Questa volta aspettai il suono della campanella per poi entrare e prendere posto, cercavo di respirare lentamente mentre poggiavo il mio libro sul banco, presto vidi Liam entrare e sorrisi visto che era il mio compagno di banco, ma il mio sorriso si spense quando invece di venire a sedersi di fianco a me andò vicino ad un'altra ragazza.
Dapprima la mia espressione poteva rappresentare amarezza e confusione mentre mi guardavo in giro spaesata ma poi tornai alla cruda realtà.

Io non gli interessavo e molto probabilmente non voleva avere più niente a che fare con me.

Così tornai alla mia solita espressione neutra e aspettai che il professore iniziasse la spiegazione. "Buongiorno a tutti, come anticipato qualche giorno fa, oggi iniziamo con le tempere. Vi farò lavorare su diversi progetti durante questi mesi e poi ve ne farò fare uno finale che varrà come voto principale dell'ultimo trimestre." Rivolse uno sguardo a tutta la classe osservando alunno per alunno fino ad arrivare a me, da sola in fondo non capii esattamente cosa stesse pensando ma sperai soltanto che non facesse domande.

"Potete andare a prendere una tela a testa nell'armadio, per quanto riguarda i colori si trovano nel cassettone, vi do 3 ore massimo per finirlo, poi i migliori verranno esposti nel corridoio." Batté le mani e tutti si alzarono, tutti tranne me. Avrei aspettato che si riducesse la folla e avrei pensato a cosa disegnare, in quel momento la mia fantasia era scarsa.

Rimasi ferma a fissare il mio libro cercando ispirazione. "Tutta sola, Cheryl?" Il professore si fermò davanti al mio banco.

"A quanto pare." Borbottai guardandolo timidamente. Quel giorno vestiva una camicia a quadrati beige con dei pantaloni marroncini con le bretelle, vestito così sembrava veramente molto più giovane dell'età che avesse, non che sapessi quanti anni avesse ma potevo tirare a indovinare.

"Il tuo amico cambia sempre compagni?" Si sedette sul mio banco e tirai un sospiro leggero.

"Non lo so, era la prima volta che stava in banco con me."

"Non ne sembri soffrire molto." E in realtà.

"Non so se il resto dei professori glielo hanno detto, ma sono più propensa a lavorare da sola." Scandii bene le parole cercando di risultare il meno acida possibile.

"In realtà mi hanno detto molto, che sei una studentessa modello, che sei la più disponibile all'ascolto, dicono anche che accumuli crediti extra senza mai usarli veramente." Sorrisi leggermente abbastanza fiera di quello che dicevano. "Ma Cheryl, dovessi sentire tutto quello che dicono di te in aula professori ti verrebbero i capelli bianchi." E il mio sorriso si spense. "Pensano che tu abbia dei problemi famigliari visto che non hai più la madre, alcuni pensano tu sia autistica a causa del tuo comportamento neutro verso i tuoi compagni e tutto questo per dare una spiegazione alle tue azioni e ai tuoi modi di fare." Mi guardai intorno sperando con tutto il cuore che nessuno stesse ascoltando la nostra conversazione e in effetti sembravano tutti presi dalla propria tela, tutti tranne Liam che mi stava fissando da lontano ma voltai subito lo sguardo e tornai al professore che mi guardava fisso.

"E lei ci crede?" Balbettai leggermente. "Crede a quello che dicono?"

"Io credo a ciò che vedo." Dichiarò sorridendo leggermente. "E io vedo una ragazzina sola, abbandonata a sé stessa da tutte le persone che invece potrebbero aiutarla. Però vedo anche una ragazza viziata, viziata perché nessuno si preoccupa veramente di quello che fa." Non seppi se offendermi o no. "Secondo me puoi cambiare queste voci, devi solo permettere agli altri di aiutarti e devi provare a fare un passo avanti."

"Perché mi sta dicendo questo? Pensavo mi odiasse."

"Odiare, che brutta parola, ero curioso di sapere chi fossi. So che da poco hai iniziato un'amicizia con Styles, ho conosciuto di persona il ragazzo, molto creativo e anche molto sulle sue." Mi sorrise leggermente. "Non si potrebbe pensare che siete amici."

"Io la ringrazio sig. Malik, ma penso che ultimamente in troppi si preoccupino per me, ora vorrei tornare al mio disegno."

"Certo, magari quando vorrai parlare verrai di tua volontà da me." Continua a sperarci. Pensai e mi alzai per andare a prendere una tela, in quell'esatto momento sentii un corpo dietro il mio e quando allungai il braccio per prendere la tela, un altro braccio tatuato fece lo stesso.

"Come stai?" Bisbigliò Liam al mio orecchio facendomi venire i brividi.

"Adesso mi parli." Sputai senza rendermene conto, poi sospirai e indugiai con la mano sul pezzo di stoffa. "Perché hai cambiato posto?"

"Ora non posso parlare, incontrami alla fine dell'ora sulle scale anti incendio." Annuii leggermente e presi la tela per poi tornare a posto.

Mi sedetti al mio banco e posai quello che sarebbe stato il mio foglio, alzai lo sguardo per un attimo osservando il professore e questo mi fece un cenno con la testa che ricambiai prima di prendere la matita e iniziare a disegnare, quello che sarebbe venuto sarebbe venuto.

**

Camminai velocemente fino alle scale anti incendio e mi fermai sentendomi nervosa ma allo stesso tempo irritata dal comportamento strano di Liam, speravo solo non mi stesse prendendo in giro, per un attimo avevo veramente creduto al fatto che fosse diventato mio amico. Aspettai pazientemente finché non lo vidi venire verso di me. "Scusa se ti ho fatta aspettare."

Alzai le spalle tenendo i libri stretti al petto. "Voglio solo capire cos'è successo."

"Certo, immaginavo." Si grattò leggermente il retro della testa. "Vedi, io ho un nome in questa scuola e farmi vedere con te... non voglio offenderti, per me non hai niente che non va, ma i miei amici pensano che farmi vedere con te mi faccia apparire con meno popolarità e vedi, io ci tengo al mio nome e a cosa la gente pensa di me." Mi guardò con i suoi occhi nocciola che sembravano addolorati, anch'io lo ero sinceramente ma un po' lo capivo, non per la storia della popolarità perché sinceramente non me ne importava più di tanto, ma capivo che non volesse farsi vedere con me.

Non dissi niente, rimasi a guardarlo e lui sospirò. "Ti giuro Cheryl, fosse per me ti farei conoscere i miei amici e ti inviterei ad uscire con noi, magari, non so, se cambiassi il modo di vestire e diventassi amica di Kendall o Gigi, cambierebbe tutto." Spiegò e spalancai gli occhi.

Mi stava chiedendo di cambiare, mi stava chiedendo di fare amicizia con le ragazze più popolari della scuola.

Se me l'avesse chiesto qualcun altro gli avrei sicuramente riso in faccia, ma Liam mi guardava, mi pregava con lo sguardo di fare qualcosa, qualsiasi cosa, e io non sapevo neanche come accettare la sua richiesta.

"Non sono brava a fare amicizie, potrebbero non accettarmi."

"Facciamo così, parlerò con Kendall, farò in modo che ti aiuti a far parte del gruppo, farò qualcosa, te lo prometto." Posò una mano sulla mia spalla e mi trattenni dal sospirare. "Ci vediamo domani." Mi sorrise prima girare i tacchi e andarsene lasciandomi lì piena di dubbi.

**

"Ecco la mia piccolina." Mormorai prendendo in braccio la piccola volpe che senza pensarci due volte iniziò a leccarmi la mano, ridacchiai accarezzandole la testa.

"Si vede che ti vuole bene." Disse Gemma sorridendo addolcita. "Però ho notizie buone e cattive." Disse e portai lo sguardo su di lei preoccupata.

"Cosa?"

"Denise le ha controllato l'orecchio a cui è stata sparata e ha visto che non ci sente molto bene a causa di un'infezione che le aveva fatto perdere un terzo dell'udito." Sentii un tuffo al cuore osservando il buchino sull'orecchio, sembrava una cosa così piccola e irrilevante e invece aveva causato una mancanza enorme. "Ma Roxy si sta riprendendo benissimo, per il resto è in ottima salute."

"Grazie." La ringraziai e posai Roxy nella mia borsa e questa si accucciò subito e pensai che probabilmente si era abituata. "Possiamo andare?" Chiesi poi cambiando discorso non volendo pensare alle mie preoccupazioni.

"Certo, scommetto che troveremo molto da comprare." Disse e io la osservai per un attimo. Vestiva un top semplice a righe e un paio di jeans a vita alta, aveva una giacchetta di pelle nera e delle converse bianche, mi piaceva il suo stile.

"Sì, ecco, mi chiedevo se potessi aiutarmi a rifare l'intero guardaroba." Confessai leggermente in imbarazzo.

"Come mai?"

"Ti racconto per strada..." probabilmente era la prima persona con cui mi fossi mai aperta, togliendo il probabilmente. Le parlai di tutto quello che mi era successo a scuola, del mio professore di arte, del mio migliore amico, di Liam e di quello che mi aveva detto.

Le parlai di mio fratello e della sua mania dei lavori, le dissi di avere un problema in famiglia ma che non ero ancora pronta a parlargliene e lei mi capì, mi disse che mi avrebbe ascoltata e che mi avrebbe aiutata, mi disse cosa ne pensava della mia vita e di quello che mi stava succedendo e accettò nell'aiutarmi a cambiare solo con la promessa di non cambiare del tutto, solo quanto bastava per far colpo su Liam a cui, a detta sua, piacevo molto.

Dopo Harry sentivo di aver trovato una migliore amica che non mi giudicasse e che volesse aiutarmi, pian piano iniziavo a sentirmi come ogni ragazza con una vita normale.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro