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"Hey Ashton, come sta Roxy?" Chiesi al bidello entrando nel ripostiglio, lui se ne stava sulla sua amaca con la cucciola in braccio, quando mi notò mi sorrise e mi fece un cenno con la testa.
"Ecco la tua mammina, puoi andare." Mise giù la volpe che corse verso di me per poi fermarsi ai miei piedi e drizzare le orecchie. "Oggi è particolarmente calma." Disse e io annuii prendendola in braccio.
"Non è ancora abituata a tutto questo, sarà ancora confusa." Alzai le spalle mettendola nello zaino. "Grazie ancora."
"Di niente, in oltre questi croccantini sono ottimi." Disse mangiandone uno e annuii leggermente schifata. Chiusi la porta e camminai verso l'uscita, avevo già avvisato i miei che quel giorno avrei fatto visita al canile invece che tornare a casa ma il vero problema non erano loro ma bensì il riccio che mi stava aspettando vicino alla mia bici, non volevo che venisse con me al canile per varie ragioni.
Primo: non gli stava simpatica Roxy.
Secondo: volevo imparare come gestire un animale e lui non mi avrebbe aiutata.
Terzo: l'invito era per me e non per lui, magari Gemma si sarebbe offesa se avessi portato anche lui.
Raggiunsi il parcheggio ma non vidi la bici di Harry, anzi, non vidi neanche lui e la cosa per la prima volta in assoluto mi fece preoccupare. Poi però sentii il mio cellulare vibrare, lo presi e notai un suo messaggio.
Da Harry:
Oggi sono andato via prima, devo aiutare mia mamma a casa, scusa se non ti ho avvisata ma non avevo tempo.
Non preoccuparti, spero non sia successo niente, a domani!
Riposi il cellulare in tasca e presi la bici per poi partire verso l'unico canile della città, speravo solo che non pensassero che fossi un'irresponsabile ad aver preso una volpe dal bosco, sapevo che ci voleva impegno soprattutto perché l'animale in sé era difficile da tenere. Non potevo andare avanti dandole crocchette per cani, avrei dovuto capire qual era il suo cibo e poi il suo odore era decisamente forte, avevo dovuto usare molto profumo per coprirlo in camera mia.
Purtroppo non sarei riuscita a nasconderla per sempre, avevo letto online che il loro odore era permanente e sicuramente sgradevole per l'uomo, in oltre aveva bisogno di molto spazio all'aperto che avrei potuto darle solo se i miei genitori avessero accettato di tenerla e quindi sarebbe potuta uscire in giardino senza problemi.
Speravo di ricevere aiuto da parte di Gemma, sembrava una ragazza strana però io avevo convissuto con mio fratello da quando avevo 3 anni quindi avrei potuto sopportare qualsiasi cosa, probabilmente sarei andata più d'accordo con lei che con le mie compagne di classe.
"Sei arrivata." Mi salutò questa non appena parcheggiai la bici davanti all'edificio.
"Sì, non vedevo l'ora." Confessai sorridendo leggermente e lei annuì per poi osservare come tiravo fuori Roxy dallo zaino.
"Sei molto creativa." Ridacchiò facendo segno al collare che le avevo messo, sorrisi in imbarazzo e annuii per poi tirare fuori il guinzaglio e attaccarlo al collare. "E anche molto protettiva."
"Non vorrei che si facesse male, si sta da poco riprendendo." Feci cenno al modo in cui continuava a guardarsi in giro con le orecchie drizzate probabilmente incuriosita dal posto in cui si trovava. "Quindi, come funziona?" Chiesi non sapendo veramente cosa fare.
Lei ridacchiò leggermente e mi fece cenno di seguirla. "Prima portiamo la piccola dalla veterinaria e poi ti faccio fare un giro." Si girò leggermente per sorridermi. "Scommetto che ti divertirai tantissimo."
Lo spero. Pensai ma la seguii in silenzio, Roxy nel mentre continuava a corricchiare di fianco a noi guardandosi in giro, era bello come muoveva le orecchie ad ogni rumore che sentiva o a ogni verso visto che si sentivano cani abbaiare, mi faceva una tenerezza.
"Denise!" Urlò Gemma entrando all'interno di una stanza, io la seguii riluttante. "Ho portato un animale da visitare!" Urlò ancora, una donna le si piazzò davanti alzando gli occhi al cielo.
"Non sono sorda Gemma, è inutile che continui ad urlare." Borbottò, aveva i capelli scuri e ricci ed era una delle donne più alte che avessi mai visto, vestiva un camice bianco e fui sorpresa nel vedere che non indossava dei tacchi.
"Lo so." Disse Gemma. "Ma magari da là su non mi senti." Rise e Denise le fece la linguaccia prima di girarsi verso di me e sorridermi. "Questa è Cheryl, ha trovato questa volpe nel boschetto, potresti darle un'occhiata?" Chiese e questa annuì velocemente.
"Piacere, io sono Denise, la veterinaria del canile nonché proprietaria, vediamo l'animale." Fece cenno a Roxy che la stava guardando con i suoi occhioni, mi chinai a prenderla in braccio per poi passarla alla donna che sembrava affascinata.
"E' una specie molto rara, sei stata molto fortunata." L'appoggiò su un lettino. "Le farò giusto qualche test per vedere come sta." Mi rassicurò notando la mia espressione preoccupata, annuii velocemente e Gemma mi prese per mano.
"Vieni, ti faccio vedere il posto."
"O-ok." Mormorai scettica sul lasciare la mia volpe da sola, ma alla fine accettai senza discussioni e la seguii fuori. Lasciammo il piccolo edificio e ci addentrammo nel giardino del canile recintato nel quale erano presenti una decina di cani.
"Allora Cheryl." lei iniziò la conversazione. "Raccontami un po' di te." Mi sorrise appoggiandosi al recinto e guardandomi negli occhi.
"Ho 17 anni e vivo a Holmes Chapel, frequento il terzo anno del liceo e ho una volpe." Dissi semplicemente alzando le spalle. "Non c'è molto da sapere in realtà."
"Non è vero." Replicò. "Ognuno di noi ha molto da dire su sé stesso, anche se non lo da a vedere." Mi osservò un attimo. "Scommetto che non sei figlia unica, hai genitori abbastanza protettivi nei tuoi confronti, non ti piace mangiare più di tanto e non hai molti amici." Rilasciò un sospiro. "Però vai molto bene a scuola."
"Come hai fatto?" Chiesi sorpresa dal fatto che avesse indovinato tutte quelle cose.
"Sei vestita un po' molto da bambola, secondo me questo è un chiaro segno che la tua famiglia ti ama e ti protegge, sembri molto brava con gli animali e questo è dovuto di solito ad un approccio stretto con una persona che devi sopportare ogni giorno, una sorella o un fratello. Sei molto magra e venendo qui hai probabilmente saltato il pranzo, ti vedo sempre sola quando vengo a scuola quindi immagino tu non abbia molti amici e infine, le persone sole di solito occupano il tempo studiando." Finì facendo un piccolo inchino mentre io la osservavo sbigottita.
"Non sono sola." puntualizzai. "Ho la mia famiglia e un migliore amico e anche un altro amico, credo." come potevo definire Liam oltre che potenziale cotta?
"Oh wow, è come se ti dicessi che sono piena di cani, è comunque come se fossi sola." disse. "Ma fai bene ad esserlo, sono poche le persone di cui ti puoi veramente fidare."
Aguzzai la vista e guardai la sua espressione facciale, un misto tra tristezza e rabbia che però erano nascosti da un sorriso. "Sei stata tradita per caso?" chiesi e lei annuì.
"Basta poco per capire una persona." scossa la testa e tornò ad osservarmi. "Mi piaci, dovremmo frequentarci, scommetto che ti serve un'amica."
Spalancai gli occhi e annuii, avevo sempre voluto una migliore amica ma non avevo mai trovato nessuna ragazza che mi capisse abbastanza. "Certo, mi piacerebbe tantissimo."
Mi sorrise e annuì. "Sei ufficialmente la mia prima amica." ridacchiò e mi sorpresi, una ragazza solare e carina come lei era nella mia stessa condizione? "Hey, non guardarmi così, di solito mi piace la solitudine." alzò le spalle.
"È curioso." ridacchiai. "Quanti anni hai?" chiesi.
"Venti."
"Non fai la mia scuola, giusto?"
"No, purtroppo la scuola che vorrei frequentare io si trova a Londra e non ho la possibilità di andarci, così vengo nella tua classe per fare i test che mi servono dopo aver studiato a casa, questi test vengono dati alla scuola in questione che poi mi da le certificazioni." spiegò e mi sentii triste per lei. "Tu invece immagino che sei ancora alle superiori."
"Terzo anno, ho 17 anni." ammisi timidamente.
"Eppure mi sembra di star parlando con una della mia stessa età anche se sembri una quattordicenne." alzai gli occhi al cielo al suo commento e lei ridacchiò.
"Andiamo a vedere come sta Roxy, si sta facendo tardi." disse e la seguii.
**
Denise mi aveva chiesto di tenere Roxy un altro giorno per poterla osservare meglio e, a mio malincuore, avevo accettato per il suo bene. In oltre Gemma mi aveva assicurato che non le sarebbe successo nulla e che sarei potuta andare a riprenderla domani pomeriggio.
"Tesorino." Mi salutò Luke non appena parcheggiai la bicicletta nel garage, sospirai e mi girai verso di lui.
"Ciao papà, adesso vado a farmi una doccia ma scendo subito per cena." Parlai velocemente sperando di evitare le domande alle quali non avrei saputo rispondere.
"Ma non vuoi fare un po' di merenda e stare con i tuoi vecchi?" Chiese seguendomi in casa con aria preoccupata, alzai mentalmente gli occhi al cielo ma non mi fermai.
"Magari più tardi, sono veramente sporca adesso, a dopo." Camminai velocemente e mi chiusi in camera tirando poi un sospiro di sollievo. Odiavo dover mentire alle persone che amavo, ma non potevo farne a meno per non farli rimanere male, volevo essere vista come la figlia perfetta da loro.
**
Mi cambiai mettendo il mio pigiama e mi preparai mentalmente a cenare con i miei, scesi in salotto dove Trent stava guardando un film poliziesco e non si accorse neanche quando lo affiancai per salutarlo, stava lì con la sua tazza di cereali in mano e il cucchiaio a mezz'aria tra la tazza e la bocca, mi venne da ridere nel vederlo.
"Tesoro vieni qui, a quanto pare Trent ha da fare." Disse Michael sbuffando e facendo cenno alla tavola in cucina, annuii e andai a sedermi al mio posto mentre Luke apparecchiava servendo la sua cotoletta con insalata.
"Grazie." Mormorai prendendo il mio piatto pronta a mangiare.
"Allora, com'è stata la tua giornata?" Chiese Luke sedendosi e tutti noi iniziammo a mangiare.
"Bene, al solito direi." Risposi tagliando la carne sperando di chiudere il discorso. "L'unica novità è l'arrivo di un nuovo insegnante di arte."
"Bene, invece con i compagni, tutto bene?"
Alzai le spalle e non alzai lo sguardo dalle mie posate. "Sì, insomma, non sarò la ragazza più popolare dalla scuola ma sto bene così."
"Magari un giorno potresti invitare un'amica a casa?" Chiese Michael sorridendomi. "Alla tua età dovresti divertirti, fare pigiama party e uscire insieme."
"Ci penserò." Risposi soltanto mentre i miei genitori si scambiavano uno sguardo preoccupato e capii che forse avevano notato qualcosa in me e nei miei comportamenti strani negli ultimi tempi.
"Tesoro, sicura di non voler dirci niente?" Annuii ancora con la testa abbassata e mangiai le talmente. "Ultimamente ci sembri un pochino diversa, sei uscita più spesso, ti abbiamo vista più allegra ma allo stesso tempo più nervosa, vogliamo solo sapere cos'è successo alla nostra bambina."
"Non mi è successo niente, davvero, mi sto impegnando a scuola ed è quello che conta."
"Sei hai un fidanzato noi non diremo niente." Disse subito papà e spalancai gli occhi.
"Non ho nessun ragazzo!" Quasi urlai.
"Allora una ragazza, con noi puoi parlarne, sai la nostra situazione."
"Non sono fidanzata e non mi interessa esserlo." Sputai alzandomi da tavola. "Sono nel pieno dell'adolescenza, è normale avere sbalzi d'amore e se non potete capirli non so proprio cosa dirvi." Andai in salotto alzando le braccia al cielo.
"Non volevamo offenderti, torna a tavola piccolina." Michael provò a calmarmi, mi fermai vicina alle scale e li guardai.
"Non mi avete offesa! Io, solo, non capisco perché vi preoccupate tanto di me! Se guardate tra me e Trent potete sicuramente dire che io sembro l'adulta qua, preoccupatevi per lui, non per me!" Urlai e salii le scale sbattendo i piedi come una bambina arrabbiata, stavo per sbattere anche la porta della mia stanza quando sentii Trent urlare dal piano di sotto un: "Sapevo che era lui il colpevole!" Che in un certo senso mi fece calmare e decisi semplicemente di chiudere a chiave la porta.
**
Una vibrazione mi fece aprire leggermente i miei occhi e mi ritrovai a guardai il soffitto scuro della mia stanza buia, un'altra vibrazione mi fece sbuffare e mi girai per prendere il cellulare dal mio comodino e accenderlo venendo a contatto con la luminosità dello schermo fin troppo alta.
Hey!
Stai dormendo?
Questi erano i messaggi che mi aveva inviato Harry, alle 11 e trenta della notte.
Le persone normali a quest'ora dormono.
Risposi sperando di avergli fatto capire che avevo sonno, ma a quanto pare successe il contrario.
In realtà le persone normali vanno a dormire dopo aver finito una serie tv verso le tre di notte.
Cosa ti fa pensare che io non abbia guardato una serie tv prima di andare a dormire verso le nove?
Forse il fatto che sei noiosa e non vivi? :p
Perché tu sei un ragazzo che vive la vita nei modi più estremi e proprio per questo in questo momento stai scrivendo con me, non è vero?
Assolutamente, anche se sei praticamente imbottigliata nel silenzio.
Il silenzio è il miglior modo per sopravvivere.
Non pensi sia meglio vivere nella confusione?
Che perla di saggezza, hai per caso letto un libro di recente?
Ugh, sei antipatica oggi, la volpe ti ha pisciato sul letto per caso? D:
Roxy è rispettosa e non fa niente di male.
Un giorno marchierà il suo territorio :)
Sei sempre così allegro la notte?
E tu non mi hai ancora visto nei momenti più allegri la notte ;)
Fai schifo.
Disse la ragazza che mangiava l'insalata inzuppata di aceto.
Ora posso tornare a letto o dovevi dirmi qualcosa in particolare oltre che fare queste battute?
Puoi andare a letto se vuoi e puoi chiedere la mia compagnia.
Sto bene da sola.
:(
Non inviare quella faccina, probabilmente adesso stai ridendo come un cretino.
Indovinato piccola, volevo chiederti, anzi supplicarti, di iscriverti con me al corso di canto.
Perché ci tieni tanto?
Non voglio andarci da solo e poi secondo me hai una bella voce, dovresti provarci.
Ci penserò.
Grazie! Ora torna a dormire, so che mi stavi sognando.
Nei tuoi sogni Styles.
Oh eccome.
Notte.
Aspetto una tua risposta e domani ti assillerò in classe, notte piccola.
Evitai di rispondere e alzai gli occhi al cielo riponendo il telefono sul comodino e tornando a dormire tra le mie coperte che mi tenevano al caldo.
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