Capitolo 28
Siamo tutti nella hall a parlare. Più che parlare i prof ci stanno rimproverando. A quanto pare sono venuti a sapere che un gruppo di ragazzi ha fatto "baldoria" la notte precendete nella stanza di qualcuno.
《Qualcuno che era in stanza con noi ha fatto la spia.》mi sussurra Leiner, anche lui era con noi.
《Non si sa chi?》
《No. Dicono che sia stata una ragazza.》
《Non sono stata io, sia chiaro.》
《Io ti credo, ma resta difficile agli altri.》
《Perché?》
《Perché sei nuova nel gruppo, sei un'estranea. Non era mai successo niente fin'ora e adesso hai tutti contro.》gruppo? Adesso faccio parte del loro gruppo solo perché ci ho passato qualche ora a giocare a un gioco idiota?
《Fantastico.》dico col morale a terra. Oggi non è proprio giornata.
《Dai, stai tranquilla.》mi rassicura circondandomi le spalle con un braccio. Alzo lo sguardo e mi trovo addosso gli occhi di Francesco direi, iniettati di sangue.
《Non deve accadere nient'altro, chiaro?》tuona la prof d'inglese.
Annuiamo tutti come dei robot.《Se dovesse succedere qualcos'altro passarete dei brutti guai. Abbiamo già dei nomi.》continua fissandoci uno ad uno. Non credo abbiano il mio, in cinque anni non ho mai fatto niente di male, comportamento impeccabile, buoni voti e pochissime assenze. Chi sospetterebbe mai di me?
《È tutto. Fate quello che volete, ma nel limite. Tra mezz'ora ci troviamo per il pranzo.》afferma la prof d'italiano.
《Come se in mezz'ora si potesse fare qualcosa.》ride Leiner facendo ridere anche me. Si alza e va con alcuni verso il bar. Mi alzo anch'io e vado verso Elena, ma Mirko è più svelto di me e la porta via. Non voglio andare con loro e fare il terzo incomodo. Vado verso le scale per salire in camera. Non ho niente da fare, almeno sto sul letto e mi guardo un po' di TV. Sono nel corridoio da sola, ma all'improvviso sento dei passi oltre ai miei. Non mi giro e aumento il passo, i passi dietro di me aumentano sempre di più. Non voglio girarmi, magari è una mia impressione, ma aumento di nuovo fino a correre. Lo stesso fa la persona dietro di me. Il corridoio è lungo e quando arrivo davanti alla mia stanza tiro fuori le chiavi, ma non faccio in tempo ad aprire.
《Farmati.》mi gira per le spalle e mi ferma contro la porta.
《Mi hai fatto paura, Lorenzo.》
《Rispondimi: hai detto te di ieri?》
《No.》
《Voglio la verità Diana!》
《È la verità Lorenzo, non ho detto niente.》
《Va tutto bene qui?》chiede un facchino.
《Sì certo. Vero?》
《Sì, tutto bene.》rispondo poco convinta. L'uomo ci guarda ancora un po' per poi lasciarci.
《Non sei per niente brava a fingere.》dice serio. Avvicina il suo corpo al mio e la sua bocca al mio collo.《Non posso permettermi sospensioni o altre cose. Sono uno studente modello, una cosa del genere potrebbe rovinarmi cinque anni di studio. Se sei stata te non so cosa potrei farti, ma niente di piacevole.》dice piano. La schiena è coperta dalla pelle d'oca e ho gli occhi chiusi.
Si allontana e se ne va. Resto ferma a pensare. Tutti credono che sia stata io a dire tutto, ma non ho fatto niente. Niente. Potrei chiedere ad un insegnante chi ha detto di ieri, ma non me lo direbbe mai. Non credo che Lorenzo sia capace di farmi del male, ma ho paura.
Scendo di sotto e vado a sedermi. Poco dopo arrivano Elena e Mirko.
《Diana, che succede? Sei pallida.》mi chiede lei. Non so cosa fare. È la mia migliore amica, non direbbe mai niente a nessuno e potrebbe aiutarmi. Annuisco e lei dice a Mirko di lasciarci sole.
Sono le quattro e gli insegnanti hanno prenotato sci e tutto l'occorrente per noi alunni. Vado per prendere il mio ma la prof di ginnastica mi ferma.
《Non ti ricordi di ieri? Meglio se oggi stai a guardare, potresti stare male.》sussurro un 'va bene' e vado a sedermi isolata da tutti. È vero che ieri ho preso un brutto colpo, ma non rischio la vita!
Francesco's Pov
Non so perché non sia venuta a sciare, di cosa ha paura?
Io non riesco a capirla a volte, come stamattina quando se n'è andata. Avrebbe potuto dirmelo.
Invece no! Mi sono svegliato con Mirko che mi diceva di allontanarmi perché lo avevo abbracciato nel sonno credendo che fosse lei. Che figura di merda.
《Dove sei stato ieri?》mi chiede una ragazza avvicinandosi.
《Eh?》
《Saresti dovuto venire da me, ma non l'hai fatto. Dove e con chi eri?》che tono...
《Che ti frega?》
《Scusa caro, ma quando non vuoi andare ad un appuntamento puoi mandare un messaggio o chiamare per dire che non andrai.》
《Appuntamento? Io non vado agli appuntamenti, a meno che non siano in camera e senza vestiti.》affermo ridacchiando.
《Stronzo.》dice lei prima di andarsene.
《E quella chi era?》mi chiede Luca.
《Non ricordo come si chiami, ma dovevo vederla ieri sera.》
《E non l'hai vista?》
《No, sono stato in stanza di Lorenzo e poi sono tornato in camera.》non posso dirgli di Diana.
《Senza combinare niente con nessuna? Non è da te.》
《Ehi ehi, vai piano. Chi ti ha detto che non ho combinato niente?》
《Non cambi mai eh.》dice ridendo.
Ora che ci penso ieri non ho fatto niente, o meglio, non mi sono fatto nessuna. Strano da me.
Quando torniamo all'Hotel lei non c'è. La cerco con lo sguardo, ma non riesco a vederla. Probabilmente è in camera, spero da sola. Vedo Lorenzo scendere le scale e pulirsi le mani.
《Dov'è?》mi chiede infuriata Elena.
《Scusa?》
《Dov'è Diana?》
《Non lo so, la stavo cercando.》
《La cercavi? Ma non farmi ridere.》
《Cosa vuoi? Non so dove sia, cosa vuoi che ne sappia!》
《Ogni volta che sparisce è per causa tua.》
《Non le ho fatto niente, ci siamo parlati stamattina a colazione e dopo non ci siamo più rivolti parola.》
《Torri?》tuona una prof. Lei si gira e la guarda.《Dov'è Morini?》
《Non lo so prof, la stavo cercando.》
《La stavamo cercando.》insisto su 'stavamo'. Mi fulminano entrambe con lo sguardo.
《Dov'è?》
《Non lo so prof, giuro.》
《Be' allora chiamala, fai qualcosa. È da un'ora che la cerco, ma non riesco a trovarla. Dov'era l'ultima volta che l'hai vista?》
《L'ultima volta l'ho vista in camera, dopo pranzo. Si stava cambiando.》restano in silenzio.
《Io l'ho vista prima di partire per sciare. Era seduta qua dentro e guardava fuori dalla finestra.》
《Pierozzi a te non è stato chiesto niente.》
《Scusi?》chiedo irritato.
《Non è richiesto il tuo aiuto. Meglio che tu stia lontano da queste faccende.》
《Perché?》
《Perché ogni volta che qualcosa non va ci sei sempre te dietro a tutto, a complicare le cose.》non vado molto a genio a nessun insegnante.
《Dobbiamo trovarla. Siete molto amiche, saprai meglio di me dove andare a cercarla. Vai.》e così Elena se ne va.《In quanto a te.》dice puntandomi il dito contro.《Faresti meglio a restare fuori da questa situazione.》
《Ma io...》
《Ma tu cosa?》urla spaventandomi.《Sai solo creare confusione! Restane fuori.》e se ne va anche lei.
E adesso?
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