《Ciao Ale.》dico raggiungendolo.
《Ciao Diana.》risponde lui freddo.
《Come... Come va?》
《Bene, te?》
《Potrebbe andare peggio. Vai a scuola?》
《Sì.》
Provo a parlargli ma lui non sembra interessato quindi resto zitta mentre continuiamo a camminare.

《Come hai potuto?》
《Cosa?》chiedo sorpresa.
《Con tutti quelli che ci sono nel mondo proprio lui!》
《Alessandro che dici?》
《Francesco! Lui, sempre lui!》
《Ale non è successo niente, perché lo dici?》
《Perché ho gli occhi e vedo. Diana, io ancora... Mi pento di averti lasciata. Io ancora ti amo, non ho mai smesso. Ogni giorno, ogni ora, ogni singolo minuto mi sei mancata come l'aria. Quella sera non so cosa mi sia preso e mi dispiace.》
《Ale...》
《E ora vederti con quelli, la gente da cui stavi sempre lontana... Io...》
《Ale ti amo.》
《Ma, sono stato una merda...》
《Non è vero, io non sarei resistita due minuti con una come me, con la mia situazione. Te invece mi sei rimasto accanto.》a questo punto sento le lacrime scendere.
《Ti sei preso non so quanti pugni in faccia, nello stomaco per quattro anni, per me. Ti rendi conto? Per una come me e per questo te ne sarò sempre grata.》
《Diana, ti sono rimasto accanto perché ti amavo e ti amo ancora.》
Non ci penso su due volte.
Ci fermiamo in mezzo alla strada, con le persone che ci passano accanto.
Chi guarda, chi passa oltre, ma adesso ci siamo solo noi.
Mi prende il viso tra le mani e poggia le sue labbra alle mie. Ci baciamo come forse non abbiamo mai fatto prima. È passato solo un mese è vero, ma è stato troppo tempo.
Quando ci stacchiamo ho il viso ricoperto dalle lacrime e lui ha gli occhi lucidi.
《Diana.》
《Sì Ale?》
《Vuoi ripartire da dove abbiamo lasciato?》
《Sì Ale, sì!》gli butto le braccia al collo e lo bacio di nuovo.

Appena mi lascia a scuola vado da Elena e le racconto tutto.

La prima ora passa tranquillamente, forse perché Francesco non c'è.

Finite le lezioni esco, saluto Elena e vado verso la stazione.
Quando arrivo al parco vedo Frà. Provo a tornare indietro ma lo sento avvicinarsi.
Mi prende per un braccio e mi butta contro il recinto, facendomi sbattere la schiena e stringo i denti per il dolore.
《Che cazzo fai stupida!》
《Ma che vuoi?》
《È Alessandro eh? Quel brutto idiota!》
《Non chiamarlo così!》
《Perché te ne sei andata oggi?》
《Che ci restavo a fare?》
《Perché c'ero io.》
《Stavi facendo un... Lasciamo stare.》urlo.
《Che c'entra questa cosa ora?》
《Come che c'entra? Restavo lì a fare cosa? Ti dovevo incitare e dirti di andare più a fondo o più forte?! Non ti devo spiegare niente!》
Faccio per andarmene ma mi prende un polso e pressa su una vena lasciandomi un segno. Mette una mano sulla mia bocca e inizia a spingere il suo bacino contro il mio.
Mette l'altra mano sotto i miei vestiti e prova a slacciarmi il reggiseno.
Sto piangendo come una bambina, voglio andarmene ma non ci riesco.
Faccio la sola cosa che mi passa per la testa.
Alzo con velocità la gamba e con il ginocchio lo colpisco dove fa più male.
Sento un suo urlo e vedo che si accascia per terra.
《Stronza... Non riesci ad immaginare quanto ti potrei dare io... Non lo immagini... Porca puttana... ho detto di amarti! Sei l'unica a cui l'abbia mai detto.》
《Francesco.》dico tremando e avvicinandomi a lui, ancora per terra.
Cavolo, gli ho fatto davvero male, ma ne sono felice.
《Io del tuo amore...》mi avvicino al suo orecchio e sussurro.
《Non me ne faccio niente .》
Mi alzo e lo lascio lì, come lui ha lasciato me per tutti questi anni.