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Cap. 15 - I nuovi studenti.

Kikuto si strinse nelle spalle, «Nessun problema! Ho tutto sotto controllo», rispose con un sorriso sornione. Schioccò rapidamente le dita, anche le sue ornate da unghie nere naturali, e dopo essersi concentrato la sua figura iniziò a sfumare, come se stesse per dissolversi nell'aria. In un attimo, si trasformò in un giovane dall'aspetto innocuo, con capelli castani e abiti casual da studente. Anche l'atteggiamento cambiò: ora sembrava più rilassato e allegro.

«Wow, sei fantastico!», esclamò Nerhino, impressionato.

«E adesso tocca a te, bocconcino!», disse Kikuto, schioccando di nuovo le dita, «Vieni, renditi più presentabile, tesoro. Dovrai essere un perfetto compagno di festa».

Nerhino si ritrovò biondo, con abiti freschi e alla moda, e i suoi tratti erano più morbidi, perfettamente in linea con il look di uno studente universitario.

«Sei meraviglioso! Sembri proprio un ragazzo qualunque!», commentò Kikuto.

«Anche tu non sei niente male», gemette Nerhino.

«Oh, e io sarò Alessandro, tu invece Matteo. Non diciamo i nostri nomi», aggiunse Kikuto.

Nerhino annuì, e insieme a Kikuto si avviarono verso il cortile dell'università, un po' nervosi. Quando si avvicinarono alle ragazze, sia Valeria che Charlotte li notarono. Valeria alzò un sopracciglio, «Ehi, ragazzi! Non vi ho mai visti qui prima. Nuovi studenti?».

«Sì!», rispose Kikuto, sorridendo in modo disarmante, «Io sono Alessandro e lui è Matteo. Siamo appena arrivati e ci siamo persi un po' nella confusione dell'università... ma abbiamo sentito parlare di una festa. Pensavamo di unirci, se non vi dispiace!».

Charlotte lo guardò per un attimo, incerta, ma poi sorrise, «Certo! Io sono Charlotte, e lei è Valeria», disse, presentando l'amica.

Valeria, con entusiasmo, prese subito la palla al balzo, «Wow però, che tempismo! Sì, stiamo organizzando qualcosa per stasera, niente di troppo impegnativo, solo una festa tra amici», rispose, fissando con curiosità i due nuovi arrivati.

«Fantastico, ci piacerebbe partecipare, per fare nuove conoscenze...», aggiunse Nerhino, cercando di suonare più naturale possibile, anche se sentiva l'ansia nelle fredde vene.

«Certo, venite pure! Anzi, stavo anche pensato di provare a invitare i RedGreenBlue, ma non saprei... sono una loro grande fan e so che sono qui a Milano, li ho visti!», disse Valeria.

Kikuto si illuminò visibilmente, cercando di nascondere l'euforia, «Davvero? Anche noi siamo loro grandi fan!», rispose con un leggero sorriso compiaciuto, «Chi è il tuo preferito della band?».

Valeria sospirò con un sorriso sognante, «Il batterista... ha una presenza scenica pazzesca! È così talentuoso, e ha quel look ribelle che adoro. Se solo potessi vederlo dal vivo...».

Kikuto si morse il labbro per non scoppiare a ridere di gioia, «Il batterista, dici? Ehm... sì, è... piuttosto interessante. Dimmi di più, cosa ti piace di lui?», chiese cercando di mantenere la calma, mentre Nerhino lo guardava di sottecchi, trattenendo a stento una risata.

Valeria non si accorse del loro divertimento e continuò, «Non solo è bravissimo a suonare, ma sembra anche un tipo un po' misterioso, no? Ho letto che ha una vita molto riservata fuori dal palco con il chitarrista, pare siano gay...».

«Bisessuale», tossì Kikuto, sottovoce.

«Cosa?», lo riprese Charlotte.

Kikuto arrossì leggermente sulle guance, «Ho letto su un sito di fan che è bisessuale...».

Charlotte fece una smorfia, sorpresa dalla precisazione di Kikuto, «Ah, davvero? Non lo sapevo...», rispose, gettando uno sguardo curioso a Valeria, la quale, a differenza di Charlotte, sembrava affascinata dalla rivelazione, «Wow, ne avevo sentito parlare, ma non ero sicura. Però questo rende tutto ancora più interessante, no?», disse, sorridendo maliziosamente.

«Alla fine non conta quanto la loro stupenda musica», aggiunse Valeria.

Kikuto annuì, cercando di mantenere la calma nonostante la situazione, «Già, hai ragione», disse, lanciando un'occhiata furtiva a Nerhino, che stava cercando di soffocare una risata.

Valeria continuò, sognante, «Ma sai, sarebbe incredibile conoscerli di persona, no? Il batterista... voglio dire, ha quell'aria così riservata e misteriosa, ma allo stesso tempo sembra una persona profonda. Chissà com'è davvero...».

Kikuto sorrise leggermente, consapevole di essere proprio il soggetto della conversazione.

«Beh, magari lo vedrai stasera, anche se non penso vengano...», rispose Kikuto, poco nervoso.

«Sarebbe un sogno, anche se possibilità la ho avuta, ma lei mi ha trascinato via! Diciamo che Charlotte non adora tanto la musica, ma stasera lo farà, alla festa», sospirò Valeria, «Certo non con i RedGreenBlue, sono troppo famosi per venire a una festa così piccola, giusto?».

Nerhino decise di entrare in scena per distrarre un po' Valeria, «Mai dire mai! Anche se so che ultimamente sono molto impegnati a registrare il secondo album, vero, Alessandro?», disse dando una gomitata a Kikuto.

«Sì!», scattò il corvino.

Valeria rise, scuotendo la testa, «Se solo fosse vero! In ogni caso la musica anche solo da uno stereo ci sarà, vi aspettiamo a casa di Charlotte alle otto. Questo è l'indirizzo», aggiunse, porgendo un fogliettino in mano a Nerhino.

«Grazie, ci saremo sicuramente», disse Kikuto, riponendo il foglietto nella tasca dei jeans.

Charlotte, che fino a quel momento era rimasta più in disparte, sorrise con un'aria accogliente, «Sì, venite pure! Non sarà niente di troppo formale, solo amici, musica, e un po' di divertimento e soprattutto no Jeremy».

Valerie si schiaffeggiò la fronte, «Ancora con questa storia, ignoralo e basta!».

«Jeremy? Chi sarebbe?», chiese Kikuto, cercando di suonare casuale, anche se voleva ridere.

Nerhino, invece, si limitò a osservare con attenzione le reazioni delle ragazze.

Charlotte sospirò, visibilmente infastidita, mentre Valeria scrollava le spalle, «Oh, Jeremy è un ragazzo che frequenta le nostre stesse lezioni e continua a provarci con Charlotte da settimane, ma lei non ne vuole sapere. È il classico tipo che non capisce mai quando deve smettere».

«Esattamente», confermò Charlotte, «Ogni volta che ci incontriamo cerca di fare colpo, e francamente, non so più come liberarmi di lui».

Kikuto fece un sorriso comprensivo, «Capisco... Spero per voi che non si presenti stasera, allora».

Charlotte sbuffò e incrociò le braccia, «Ci sarà sicuramente, non si perde mai una festa. Ma stavolta non mi farà rovinare la serata, promesso».

«Beh, puoi contare su di noi per distrarlo», disse Nerhino, lanciando un'occhiata complice a Kikuto, «Non ci faremo mettere i bastoni tra le ruote da uno come lui».

Le ragazze risero, rilassandosi un po', «Grazie ragazzi, siete molto gentili», rispose Charlotte con un sorriso leggero, «Allora, ci vediamo stasera alle otto!»

«Non vediamo l'ora», rispose Kikuto, facendo un leggero inchino scherzoso. Nerhino fece altrettanto, e i due si allontanarono, lasciando le ragazze a chiacchierare.

Mentre camminavano lontano dal cortile dell'università, Kikuto si voltò verso Nerhino, «E così, Jeremy, eh? Mi chiedo che tipo sia, il ragazzo del dramma umano. Pensi che ci darà fastidio?».

«Spero di no», rispose Nerhino, «Comunque dobbiamo dirlo a Sogh, potresti camuffare anche lui così gli diamo una possibilità di conoscere meglio Charlotte, che dici?».

«Potrebbe funzionare... ma sai com'è, non è esattamente il tipo da feste universitarie. Potrei camuffarlo, certo, ma lui deve essere d'accordo...».

Nerhino ridacchiò, «Hm, vale la pena provarci. Sai com'è con Sogh: da quando ha visto Charlotte, non ha parlato d'altro! Magari questa è la sua occasione. E poi, con Jeremy in giro, un po' di supporto in più non guasta».

Kikuto annuì, «Okay, lo farò. Ma prima dovremo convincerlo a venire».

«Lascia fare a me», rispose Nerhino con un sorriso sicuro, «Lo convincerò io. Stasera Sogh sarà un nuovo studente, e magari, finalmente, avrà l'occasione di avvicinarsi a Charlotte senza il solito imbarazzo», si fermò un attimo, poi aggiunse, «Sempre che Jeremy non rovini tutto...».

Kikuto alzò gli occhi al cielo, «Non credo, poi si svolgerà tutto durante, capiscimi».

«Perfetto», concluse Nerhino, «Allora, Alessandro, torniamo a casa insieme?», stuzzicò.

«Certo, Matteo», replicò Kikuto, baciandolo e approfondendo il bacio in modo violento.

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