13 ottobre
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» prompt: respiro
» rating: verde
» parole: 328
Darvaza, Turkmenistan
Il professor Lennox non si era mai sforzato di proteggere le apparenze.
Aveva perso il suo lavoro da tempo, ma i suoi ex studenti e conoscenti locali continuavano a chiamarlo “professore”, con rispetto e sentimento.
I turkmeni l’avevano accolto come un figlio, le sue teorie comprese. Un geologo statunitense molto diverso dal resto degli accademici, pronto a unificare il visibile all’invisibile, a mettere in discussione leggi della fisica che i vertici della Didattica non avrebbero mai osato sfidare.
Darvaza, o anche “La Porta dell’Inferno”, era un vero gioiello in mezzo al nulla. Un seducente cratere a nord di Aşgabat, la capitale, profondo abbastanza da scorgere la struttura di fondo terrosa, di fango rovente e fiamme.
Il piccolo villaggio accanto a quella geo-depressione, Derweze, era entusiasta dell’arrivo di Lennox. Gli abitanti avevano elaborato storie, sparso dicerie e iniziato a venerare un dio autoctono, omonimo al cratere.
Il professor Lennox era innamorato delle notti a Darvaza. Passava ore sotto un cielo stellato, sdraiato su un suolo arso e caldo di vivo fuoco, che scorreva sottoterra come sangue nelle vene.
Lennox si sentiva trascendere. Entrava in uno stato d’estasi.
Le fiamme del cratere illuminavano quello spicchio di creato, danzavano instancabili, ipnotizzati e bellissime. Lennox aveva trovato il suo posto, la vera dimora della sua anima.
Il professor Lennox scriveva un diario, oggetto che fu trovato sul luogo della sua scomparsa, miracolosamente non arso.
Tutt’altro che uno di quei testi tormentati dei geni incompresi. Lennox scriveva di Bellezza, Vita e Connessione a una Natura inorganica, quella della Porta dell’Inferno. Scriveva di cose serene, affascinanti e piene di luce, di una filosofia moderna e geocentrica, ove contestava la visione classica di “Vento come alito della Terra”: per Lennox, il vero respiro del pianeta era sotto, sotto la crosta, tra le costole granitiche e gli strati sedimentari.
Il vero respiro non era aria, bensì fuoco.
L’ultima volta fu visto scendere totalmente nudo nella Porta dell’Inferno. Il suo corpo non fu mai ritrovato.
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