CAPITOLO XVI
Correvano, non facevano altro che correre mentre la pioggia cadeva sempre più forte, pungente e gelida. Edward guardava avanti e non lasciava nemmeno per un istante la mano di Elisabeth, che cercava di tenere il suo passo e incominciava a domandarsi, dato che avevano già corso per almeno un isolato, dove lui la stesse conducendo. - Manca ancora molto? - domandò Ellie urlando, nel vano tentativo di sovrastare il rumore battente della pioggia - no! - esclamò lui di rimando senza voltarsi - siamo quasi arrivati! - Elisabeth sospirò e sperò davvero che presto quella folle corsa si sarebbe risolta in una buona cena in un posto accogliente, caldo e asciutto! Stavano ancora correndo come matti quando notò che Edward incominciò e decelerare - qualcosa non va? - chiese d'istinto la ragazza - no, siamo arrivati - rispose lui e si fermò davanti a un locale la cui insegna diceva " La pizza più buona di NYC!" - allora entriamo? - disse Edward sorridendo e voltandosi finalmente verso di lei - ovvio! - esclamò Elisabeth nonostante fosse senza fiato e sorrise a sua volta notando che gli occhi verdi di Edward erano più brillanti del solito e che i riccioli castani gli si erano appiccicati sulla fronte formando un disegno buffo: probabilmente anche i suoi corvini erano così e sperò con tutto il cuore di non assomigliare a Morticia della famiglia Addams... ma come se lui le avesse letto nel pensiero le disse - sei bellissima - facendola arrossire e abbassare lo sguardo: odiava quando qualcuno glielo diceva - anche se sei fradicia! - aggiunse poi e la trascinò all'interno del locale, senza lasciarle l'opportunità di ribattere che anche lui era tutto bagnato e, diamine, anche fottutamente bello... ma non doveva pensarci! Lui era un amico e lei aveva Peter... Peter... cavolo! Non gli aveva ancora mandato la mail con i testi delle canzoni! Elisabeth si diede della stupida e mentre veniva trascinata all'interno del locale, dove un caldo accogliente e un odore buonissimo e inebriante di pomodoro e mozzarella la invadeva, lei si mise a frugare nella borsetta, una mano ancora intrappolata in quella di Edward, che non la aveva mai lasciata andare, e cercò il cellulare, ma poi lasciò perdere anche perché quello che sembrava il proprietario era andato in contro a Edward salutandolo con una pacca sulla spalla, che fece tremare anche lei, ed esclamando con un forte accento italiano - Eddie! Da quanto tempo amico mio! - poi lo guardò per bene e aggiunse scherzosamente - dimenticato l'ombrello? - e scoppiò in una fragorosa risata che si interruppe non appena notò Ellie - ah... hai portato anche una amica...- disse con uno strano tono, come se volesse alludere al fatto che credesse fosse più che un'amica, poi gli diede un'altra pacca sulla spalla e con un "e bravo Eddie" accompagnò i due ragazzi ad un tavolino vicino a un calorifero, dicendo a entrambi di appoggiare pure lì le giacche bagnate e subito dopo portò loro i menù con tutte le pizze che il ristorante offriva anche se, dato che "Eddie" era un amico, avrebbero potuto chiederne anche una speciale. - Davvero simpatico il tuo amico - disse Elisabeth mentre sfogliava il menù - lo conosci da molto? - - da quando vivo a New York - rispose Edward - è un bravo ragazzo... e la sua è davvero la pizza più buona di New York! - esclamò, sapendo che la ragazza aveva letto il cartello fuori dal locale: aveva visto il suo riflesso nella vetrina alzare lo sguardo e accigliarsi un pochino, forse pensando che era da presuntuosi affermare una cosa del genere... ripensando a quel momento gli scappò un sorriso: era nel suo locale preferito, con la ragazza più bella del mondo proprio lì, lì davanti a lui, comodamente seduta a sfogliare il menù delle pizze sulla sedia vicino al calorifero, leggermente bagnata, forse un po' tremolante, ma tremendamente fantastica incorniciata da quei capelli neri e lucidi che le stavano benissimo anche incollati al viso, proprio a causa della pioggia che aveva affrontato coraggiosamente con lui, lui che l'aveva stretta forte nella sua mano timoroso di poterla perdere da un momento all'altro se solo la avesse lasciata andare... era tutto perfetto... se non fosse stato per il fatto che lei era fidanzata e che Nando (così si chiamava il proprietario) era venuto al loro tavolo per prendere le ordinazioni, facendolo tornare improvvisamente alla realtà - Allora, cosa vi porto? - chiese allegramente - per me una "salsicce e ricotta" - disse Elisabeth indicando il nome sul menù, poi Nando spostò l'attenzione su Edward - e per te Eddie? La solita? - domandò - si, portami pure una "spaziale special " - confermò il ragazzo, poi ordinarono da bere tutti e due una birra; Nando segnò tutto e tornò dietro il bancone - fra poco arriva tutto! - disse, poi urlò al pizzaiolo gli ordini e lui si mise subito a tirare la pasta. Un minuto dopo un cameriere portò a entrambi da bere, lo ringraziarono e incominciarono a parlare del pomeriggio che avevano passato insieme - mi sono divertito molto, sai? - disse a un certo punto Edward - era da tanto che non passavo un pomeriggio così - - anche io - confermò Elisabeth - peccato che poi si sia messo a piovere! - - ma che dici?!- Esclamò il ragazzo - è stata la cosa migliore della giornata! - - ah si? - chiese Ellie con un tono che voleva essere di sfida - si! - rispose il ragazzo convinto - io amo la pioggia! E poi... - - poi? - ripeté Ellie curiosa - e poi non dirmi che non ti è piaciuto correre come una pazza sotto la pioggia! - Elisabeth scoppiò a ridere, in effetti le era piaciuto, le sembrava di essere tornata per qualche istante una bambina - si - ammise - un po'...- ma era chiaro che stava mentendo visto che il suo falso entusiasmo era tradito da un sorriso; stavano ridendo allegramente entrambi quando Nando portò finalmente le pizze - una "salsicce e ricotta" per la signorina... e una "spaziale special" per Eddie! - esclamò posando le pietanze sul tavolo - buon appetito! - augurò poi e se ne tornò dietro al bancone. Incominciarono a mangiare e in poco tempo, fra una chiacchera e l'altra, finirono la pizza ed Elisabeth dovette ammettere che era davvero la più buona di New York visto che non aveva avanzato nemmeno le croste! Anche dopo aver finito di mangiare i due ragazzi continuarono a conversare, le ore passavano e senza accorgersene erano rimasti gli unici clienti della pizzeria, che oramai si accingeva a chiudere. - Eddie tu sei un mio grande amico - disse Nando avvicinandosi - ma stiamo chiudendo... - - oh!- esclamò Edward - sul serio? - domandò incredulo, Ellie aveva avuto la stessa reazione - già - confermò il proprietario - mi dispiace amico... sai che ti farei restare volentieri... ma devo proprio chiudere - - Non c'è problema! Davvero! - rassicurò Edward quindi si alzò, pagò e seguito da Elisabeth si avviò verso l'uscita - senti... - lo richiamò Nando - hai bisogno di un passaggio? New York non è un bel posto se si è da soli a quest'ora...- disse, intendendo che non li avrebbe per nessun motivo lasciati tornare a casa da soli - si, grazie amico! - esclamò Edward - l'ho sempre detto che sei il migliore! - Nando sorrise e gli lanciò le chiavi della macchina - sai qual è - disse, evidentemente non era la prima volta che gli dava un passaggio - mettetevi comodi e aspettatemi -. Edward afferrò le chiavi al volo - sarà fatto! - esclamò prendendole, poi afferrò senza alcun preavviso la mano di Ellie e la portò alla macchina. Con un "bip" la vettura si aprì ed entrambi i ragazzi si misero a sedere sui sedili posteriori, ma qualche minuto dopo, quando Nando salì in macchina lamentandosi del fatto di sentirsi un taxista se qualcuno non fosse passato davanti, Edward sorrise e sbuffando scavalcò il sedile, finendo con un tonfo al posto del passeggero. Quando tutti furono ai loro posti la macchina partì, i due ragazzi incominciarono a parlare tra di loro di vecchie storie e avventure condivise e mentre Elisabeth li ascoltava distrattamente guardando fuori dal finestrino le venne improvvisamente in mente che non aveva ancora mandato quella maledetta mail a Peter! Cavolo! Pensò e ora? Ellie aprì la borsetta e prese il cellulare, sbloccò lo schermo e vide che c'erano due chiamate perse e tre messaggi, di cui uno solo era di William, che con ogni probabilità le aveva inviato l'indirizzo di Peter. Cavolo... pensò nuovamente Elisabeth sei proprio un disastro... proprio un disastro... e mentre la macchina di Nando procedeva spedita per le strade buie di New York incominciò a pensare a cosa fare per rimediare, sperando che Peter non se la sarebbe presa troppo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro