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CAPITOLO XI


non appena finì il turno ne approfittò per mandare un messaggio a Peter, non aveva idea di che ora fosse in Europa, ma decise di inviarglielo comunque: era troppo felice all'idea di cantare ancora in quel locale e voleva condividere con lui quella notizia e quel momento di inebriante gioia. Prese il cellulare, compose il messaggio e lo inviò:


 


hey :) tutto bene in Europa? Qui va tutto alla grande.


Canterò ancora. Volevo lo sapessi.


Notte... o buon giorno... ahah, mi dimentico sempre del fuso...


 


Dopo pochi minuti il pullman arrivò, Elisabeth aveva un grande sorriso in volto e quando prese posto sul mezzo non smise di sorridere, era troppo felice e per tutto il tragitto il suo viso rimase sempre lo stesso! Anche quando salì in casa e si mise a letto il suo sorriso non scomparve: si sentiva felice e nulla avrebbe rovinato quel momento. La mattina controllò il cellulare: c'era un messaggio di Peter



Qui va tutto bene.


Sono molto contento per te.


Vorrei essere lì. Baci.


 


Elisabeth si lasciò sfuggire un sorriso, ora la giornata poteva dirsi veramente iniziata. Si preparò, aveva il turno di mattina quel giorno e non voleva fare tardi, poi uscì e alla fermata del pullman trovò John. – Hey! – lo salutò Ellie raggiante – come siamo contenti... è successo qualcosa di cui dovrei essere informato? – le chiese l'amico guardandola curioso – in effetti... si! – rispose Elisabeth e gli raccontò di come le avessero offerto di cantare nuovamente nel locale in cui si era esibita la sera in cui loro due si erano finalmente parlati – ah, si, mi ricordo di quel locale! - disse John tornando con la memoria a quella sera – e quando canterai? - - sabato... verrai? Vero? - chiese Ellie, anche se conosceva già la risposta – questo sabato? – domandò invece John – si... perché? - - oh...- si lasciò sfuggire il ragazzo, che forse avrebbe preferito sentirsi dire di no.  Elisabeth lo guardò strizzando un po' gli occhi –oh? – gli fece eco – si...ehm... - l'amico sembrava in difficoltà – John... - incalzò Ellie – cosa nascondi? - - io... nulla, nulla... solo – cercò di dire, ma Elisabeth continuò a pressarlo - solo? – domandò infatti - anche Edward canterà li. Sabato. – svuotò il sacco il ragazzo – sabato? Cioè questo sabato? - chiese Ellie, che era stata presa completamente in contropiede - si. Questo sabato – confermò John – oh... - - che fai? Mi copi? - disse l'amico, facendola ridere e facendole dimenticare per un secondo che avrebbe rivisto Edward... che imbarazzo... aveva ancora in mente quel dannato bacio... - è arrivato il pullman – la avvisò John ed entrambi salirono sul mezzo e una volta preso posto continuarono a parlare; alla fine Ellie dovette scendere, era arrivata – allora ci vediamo sabato. Ci tengo – disse e salutò John, che gli fece un cenno con la mano e mimò un "ok", prima di vederla sparire fra la gente di New York.



Sabato arrivò in un lampo, Elisabeth era agitatissima e ringraziò di avere lì con sé il suo migliore amico a darle un po' di forza. Entrarono nel locale, il ragazzo che era venuto a cercarla al Dave's la vide e le andò in contro. – Elisabeth Cavendish! Ben tornata! – la salutò – Hey! Grazie! – disse Ellie sorridendogli – sono certo che brillerai come la prima volta! Sei in anticipo comunque.... Bhe, non importa! Divertitevi ragazzi! – esclamò il ragazzo e prima di andarsene aggiunse – oh, quasi stavo per dimenticarmi: sei dopo Edward Burke - - ah, grazie... – disse Elisabeth cavolo... ci mancava proprio... pensò e prese John per un braccio, trascinandolo al bar. – Non dovresti ripassare la canzone? - le chiese il ragazzo sedendosi e prendendo il drink che la barista gli aveva appena dato – bhe... no, no... - rispose Ellie – è decisamente meglio se mi distraggo un po' - - è per Edward? Per quello che è successo? – domandò John guardandola di sottecchi da dietro il bicchiere, già mezzo vuoto – non lo so – ammise Elisabeth – io... ho paura di fare come l'altra volta...- - l'altra volta? - domandò l'amico posando il drink e guardandola senza capire – si. Quando sono stata male... io credo... non so... lui era così bravo e io... - cercò di spiegare Ellie, ma John la bloccò – hey, andrai benissimo – la ragazza lo guardò, i suoi occhi dicevano chiaramente "grazie", accennò anche ad un sorriso – andrà tutto bene. Te lo prometto. Parola di John O 'Brian! – Elisabeth scoppiò a ridere sentendo il suo cognome pronunciato proprio da lui, che non lo sopportava – ecco, così ti voglio! – esclamò l'amico e le diede una piccola spinta – sarai fantastica! -


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