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CAPITOLO III


La luce che entrava dalla finestra le illuminò il viso facendola svegliare, si stiracchiò un pochino e diede un occhio alla sveglia: le 6.30... le 6:30! Aveva solo mezzora per fare colazione, lavarsi, truccarsi, vestirsi e correre alla fermata del pullman sperando di non arrivare troppo tardi al bar: quel giorno aveva il turno alla mattina presto, aveva anche promesso a Dave che sarebbe arrivata in perfetto orario... poverino, quell'uomo era decisamente un santo! Da quando aveva iniziato a lavorare da lui era sempre arrivata almeno un paio di minuti in ritardo! Non si capacitava di come potesse ancora tenerla a lavorare li con lui... forse perché quello che non metteva nella puntualità lo metteva tutto in impegno! Si, doveva essere così...


Tracannò il latte e si precipitò in bagno dove le scappò un - o mamma! - aveva dimenticato di essere andata a letto con tanto di trucco e ora che era tutto colato sembrava un piccolo panda o più che altro una pazza scatenata; fece tutto di fretta e per poco non uscì con la maglietta al contrario! Ellie, Ellie non cambierai mai! pensò e si precipitò alla fermata del pullman, dove trovò John.


-Hey - la salutò lui - tutto bene? Sembri stravolta... - - eh? Si, si... è solo che sono in davvero in ritardo! Come sempre! - rispose Elisabeth facendo scoppiare John in una fragorosa risata - che ridi? Non è per niente divertente!- disse lei spintonandolo - lo è invece!- - bhe, è arrivato il pullman! - e i due ragazzi salirono sul mezzo insieme. Dopo cinque fermate Ellie scese - ci vediamo domani! - la salutò l'amico e la ragazza rispose con un cenno, correndo via.


-lo so, sono già le 7: 10. Mi dispiace- disse Elisabeth non appena varcò le porte del bar - sono arrivate queste per te - le disse Dave indicandole un mazzo di rose rosse su uno dei tavolini vicino al bancone - cosa? - chiese Ellie - quelle? Per me? - - per te - confermò il suo capo - puoi metterle nella stanzazero - la stanzazero era una stanza riservata ai dipendenti, dove potevano lasciare le loro cose o andare a fare una pausa - ok... - disse Elisabeth perplessa - e poi subito al lavoro! - - signor si!- e rise mentre portava le rose dove le era stato detto ma di chi saranno? Pensò, quindi curiosa diede uno sguardo al bigliettino allegato...




Alla mia stella preferita,


A una cantante straordinaria



Non era firmato! C'era solo una dedica che menzionava il fatto che "era una cantante", che fosse qualcuno che l'aveva vista esibirsi la sera prima? Ma come faceva a sapere che lavorava al Dave's? lo aveva detto ieri presentandosi? Cavolo, non lo ricordava! Era troppo agitata! Stava pensando a tutte le possibili persone che avrebbero potuto mandargliele quando sentì che la stavano chiamando - arrivo! - disse e si precipitò in sala.


La mattinata passò velocemente e a mezzogiorno fece una pausa per mangiare, John le aveva mandato un SMS chiedendole di incontrarsi al parco per pranzare insieme



J: Hey :) a pranzo al parco?


E: Ok :)ma ho solo mezzora!

J: Ci vediamo più tardi!


E: Ok! XOXO


J: Baci e abbracci? Così mi fai arrossire Cavendish


E: Ahah!!!! Ma daiii!!! Sarà meglio tornare al lavoro


J: Si infatti! Sfaticata :)


E: Noi due facciamo i conti dopo... u.u


J: XOXO


E: Ahahah!!!!



Il parco era magnifico in quella stagione, era pieno di fiori fantastici e anche se faceva molto caldo era sempre bello stare all'aria aperta. Trovò John su una panchina e lo salutò con un cenno della mano a cui lui ricambiò. - Tutto bene al bar? - le chiese - si... - Ellie indugiò un attimo - ho ricevuto un mazzo di fiori - - e da chi? - domandò tirandole una piccola gomitata - non lo so, non era firmato - rispose la ragazza e poi aggiunse - un ammiratore segreto! - ed entrambi scoppiarono a ridere. Finito di mangiare Ellie si precipitò al Dave's - non fare tardi! - la prese in giro John mentre lei scompariva presto alla sua vista.


-C'è una sorpresa per te - le disse Dave non appena arrivò - un'altra? - chiese Elisabeth perplessa, poi vide comparire dalla stanza zero una chioma rossa - Scarlett! - esclamò vedendo la migliore amica - ma non eri a Chicago? - - si, ma ho qualche giorno libero e ho pensato di passare... - disse l'amica avvicinandosi e abbracciandola - mi sei mancata - - anche tu - ricambiò Ellie - ok, ok... ora al lavoro! Puoi staccare alle sei... oggi sembra un giorno speciale - le disse Dave - sei il migliore! Grazie ! - esclamò e si precipitò al bancone.






Peter Grant arrivò al bar alle sette in punto, come sempre. Andò al bancone - Elisabeth non c'è - l'anticipò il barista - una sua amica è venuta a trovarla da Chicago e il capo l'ha lasciata andare via prima - Grant sembrò turbato - prende qualcosa? - gli chiese il ragazzo - il solito - rispose Peter quasi scocciato ed osservò il ragazzo preparargli il drink questo non è il solito... questo non è di Ellie! Pensò e lasciò una discreta mancia sul bancone ancor prima che il barista gli porgesse "il solito". Che strano tipo... disse tra se e se il ragazzo e si intascò i pochi dollari che Peter aveva gli lasciato.


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