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Sonetto 147


Sonetto 147 di SHAKESPEARE
Il mio amore è come una febbre, anelando sempre
a ciò che più a lungo ne alimenta il morbo,
nutrendosi di ciò che ne conserva il male,
per compiacere il volubile e malato appetito...
Sono incurabile,
ora che la ragione più non mi cura,
e, pazzo delirante per la continua agitazione,
i miei pensieri e i miei discorsi sono quelli dei folli,
vanamente formulati alla rinfusa, lontano dal vero;
perché ti ho giurata bella e ti ho pensata luminosa,
tu che sei nera come l'inferno, e buia come la notte.




Nella distesa sconfinata del "mare della morte" sono giorni interi che la sabbia finissima volteggia agitata nell'aria. Le particelle saltano una sulle altre senza sosta, producendo continui campi elettrici. Raffiche di vento spaventose ululano nell'ombra, disperdendosi nel deserto polveroso. Grida e scostanti temperature, avvolgono il tetro regno dei demoni. Il re è veramente furibondo.

Egli è famoso per essersi costruito un'armata potente, che ha poi trasformato con il passare del tempo, in una perfetta e instancabile forza motrice. L'unica opzione che ha deciso di lasciare libera ai suoi sudditi, in un momento di insensata bontà, è stata la possibilità di trovare il grande amore.

Ma la scelta, ora, gli si sta chiaramente ritorcendo contro. Non solo il demone Shinso, lascerà a breve le file infernali per seguire nel mondo perduto un umano, ma persino colui che era considerato da tutti il suo ineguagliabile erede, è sparito senza fare più ritorno. Domani è l'ultimo giorno in cui potrà farlo.
Il 31 Ottobre, il giorno di Halloween.

Gli ansimi carichi di sdegno e gli sbuffi pieni di vapore bollente, si infrangono in ogni angolino del palazzo.
-Dove diavolo è finito Midoriya?- Urla a pieni polmoni, saturandone l'ambiente.
Lo sguardo carico di odio si infrange ovunque, fino a soffermarsi con decisione sulla figura silenziosa di Shinso.

-Tu ora andrai a cercarlo. E quando lo troverai, gli dirai che esigo che rientri subito! Non me ne frega nulla di quel tuo stupido umano! Tienitelo! Ma ricordatevi, che domani notte si chiuderà il portale e se non vi spiccerete a rientrare in tempo, rimarrete fuori entrambi, per tutta l'eternità!-



La stradina del sobborgo in cui sbuca, e' la stessa della scorsa volta. Gli stessi identici profumi lo accolgono fin da subito. Shinso distingue nettamente quello fruttato dei fiori freschi appoggiati distratti sui davanzali delle finestre, l'odore fermentato del nattō e quello invece più speziato del sakè.

Si caccia le mani in tasca, prendendo a camminare fin da subito con un'andatura veloce. Ha il cuore che gli batte fortissimo nel petto. Una strana ansia gli avvinghia la bocca dello stomaco.
Sinceramente non gli frega proprio nulla di aver perso definitamente il regno dei demoni.
Finalmente potrà rivedere il suo Katsuki. Anche se alcuni dubbi lo assillano da giorni interi: come mai Izuku non è più rientrato?... cosa diavolo potrebbe mai essere successo tra quei due?

Bussa alla porta di casa Bakugou, con la gola secca.
Si sistema meglio con la mano, i lunghi capelli violetti. L'aspettativa gli sta bruciando la bocca dello stomaco. Bussa nuovamente e con più foga, sbattendo i piedi impaziente. Ha sentito dei deboli rumori provenire dall'interno e non ne comprende il motivo, ma non sta arrivando nessuno ad aprire.

D'improvviso, la chiave gira nella toppa e davanti ai suoi occhi appare Izuku, mezzo nudo... in mutande. Alcuni segni di morsi e succhiotti gli sporcano la pelle candida.
Nel vederlo, gli occhi color smeraldo si sgranano di meraviglia, prima di assottigliarsi in una lunga linea impudente.
-Oh. Ma guarda un po' chi è arrivato. Ciao Hitoshi, come mai sei... qui? Ti sei per caso perso?-

La prima espressione del demone, e' quella di completo stupore. Poi una collera cieca, una rabbia prorompente e devastante, lo investe all'istante. La mano va ad afferrare svelta la gola di Izuku, che retrocede di alcuni passi portandoselo dentro casa con lui.

Con un rapido movimento, l'altro demone srotola la frusta che si alza e si annoda nel punto più morbido del collo di Shinso. Stringe e gli stritola il collo, con veemenza e cattiveria.
- Sono più forte di te, e tu lo sai perfettamente. Non ti conviene farlo, 'Toshi...-

-Non fare il gradasso con me!- Dichiara l'altro facendo brillare di veleno colorato le iridi lilla.

Izuku sfugge allo sguardo ipnotico, guardandosi i piedi nudi. E' consapevole che se solamente gli sfuggisse al controllo, Shinso lo farebbe a pezzi.
-E' inutile che ti affanni tanto. Katsuki non è in casa.- Afferma secco, con tono sicuro.

-Diavolo di un Anubi maledetto! Questo l'ho capito pure da solo! E dove sarebbe andato?-

L'idea balorda di inventarsi una frottola stronza gli frulla per il cervello, ma probabilmente la verità dei fatti, per l'altro demone, potrebbe essere addirittura più frustante che una stupida bugia.
Rialza il viso, sicuro di se' stesso. L'angolino del labbro si inarca verso l'alto.
-A fare la spesa. Sai, oggi noi due prepareremo i biscotti per festeggiare Halloween... insieme. -

Le iridi violette vagano sul suo viso sorridente, alla ricerca di una misera espressione diversa che possa tradire quella buffonata che ha appena detto. Ma non ci trova nulla, soltanto una estrema soddisfazione compiaciuta. Lo esamina in silenzio, spostandosi di poco. Gli osserva attentamente le efelidi smeraldo, la pelle candida, fino a scrutare pensieroso la base del collo.
La scaglia è diventata compatta e di un bel colore rosso acceso.

-Non ci posso credere. Sei... sei...- Esala Shinso portandosi sconvolto una mano sul viso. Le giuste parole non gli riescono di uscire.

-Stavi per dire innamorato? Già, lo sono... e ho finalmente scelto il mio compagno. Lo hai fatto anche tu alcuni giorni fà, no?... quindi non vedo perchè devi fare questa inutile scenata infantile.-

-Katsuki è mio.- Un ringhio possessivo esce dalle labbra scoperte di Shinso. I canini appuntiti in bella vista, promettono minacce di lotta feroce.

Gli occhi verdi splendono di bruciante convinzione. Se l'altro demone pensa che gli lascerà l'umano senza combattere, non ha capito di lui proprio un bel nulla.
-Lo hai abbandonato volutamente. Te lo sei dimenticato? Come pensi si possa essere sentito? E ora sei tornato come se niente fosse a casa sua, senza avergli prima spiegato nulla. Quindi fai una cosa utile per tutti; tornatene indietro e lascialo essere felice... con me.-

Shinso esita. Medita sull'ultima frase. Pondera i pro e i contro, prima di stirare un pallido sorriso convinto.
-Io non vado da nessuna parte. Te lo ripeto nuovamente, visto che stare nel mondo perduto ti deve aver fatto diventare sordo. Lui è mio.-

Un rumore alla porta, fa girare entrambi i ragazzi di scatto.
-Io non sono di proprietà di nessuno.- Dichiara Katsuki guardandoli storto. Appoggia le buste della spesa per terra, senza degnare di uno sguardo Shinso che gli si avvicina subito.

-Katsuki, io...- Un sonoro schiaffone gli arriva sul volto.
Shinso osserva sbalordito gli occhi cremisi carichi di collera e il labbro stretto tra i denti. Le nocche sono chiuse a pugno, e le vene delle braccia sono gonfie dallo sforzo trattenuto di non mettergli nuovamente le mani addosso.

-Mi hai lasciato da solo.-

-Ma io te l'ho scritto che sarei tornato! Lo hai visto il foglietto, no? Lo avevo appoggiato proprio vicino al comodino, dalla parte dove tu dormivi. Io...-

-Te ne sei andato!- Il dito indice si alza indicando qualcosa alla sue spalle. Il tono della voce è talmente rabbioso e disperato, da farlo zittire all'istante. Shinso lo trova anche altamente erotico. - E io ti ho aspettato ogni maledetto giorno come un idiota, davanti a quella cazzo di porta! Mi avevi promesso che sarei stato con te per sempre! Stupido di un demone coglione. Quanto poco dura il "per sempre" nella vostra landa desolata di merda?-

Il dolore gli arriva veloce. Gli trafigge il petto, lo porta ad arrancare senza fiato. Volge il capo verso Izuku, che sorride soddisfatto alle sue spalle. Lo fissa come a suggerirgli in un muto rimprovero: "io te lo avevo detto".
-E' per questo che ti sei accontentato di... quel coso?... di lui?-

Katsuki sospira. Scuote la testa, guardandolo negli occhi.
-Provo la stessa cosa sia per te, che per lui. Quando sei arrivato il tuo odore di mora mi ha accompagnato verso la sicurezza di aver finalmente trovato il mio primo vero amore. Poi è arrivato lui, e il profumo di mare che emana,  ha fatto la stessa identica cosa. Mi sono donato totalmente a Izuku, come ho fatto con te. Io lo amo. Io... ti amo.-

Le parole che arrivano alle sue orecchie, esplodono come bombe. Disintegrano per poi ricostruire. Le scaglie prendono a vibrare intensamente, talmente forte da far quasi provare dolore al demone. Gli si avvicina rapido. Non gli interessa che l'altro sia ancora lì. Non gli interessa se l'umano è ancora arrabbiato. Lo desidera da morire. Vuole farlo sudare, imprecare, urlare... gli è mancato troppo e ora vuole farglielo sentire. Preme le sue labbra contro quelle di Katsuki. Si uniscono in un'accozzaglia selvaggia, quasi furiosa. I denti si scontrano in una lotta impari: scheggiano la pelle, martoriano le gengive, fanno uscire del sangue. Un gorgoglio di compiacimento si alza dalla gola di Shinso.

Ahhhhh! Il suo sapore caramellato mischiato con quello ferroso... lo trova semplicemente sublime. Lo invade con la lunga lingua, setacciandolo ovunque. Lo stringe a sè, strizzandogli le natiche. Un altro corpo si appoggia dietro a quello di Katsuki. Sente le cosce muscolose spingergli sulle nocche. Qualcosa di duro e solido strofinarsi sui palmi delle mani.

Katsuki geme. E' piacevolmente stretto, avvolto come un sandwich tra il corpo caldo e mezzo nudo di Izuku e quello infuocato ma vestito, di Shinso. Si crogiola tra i baci esperti di uno, e i tocchi sapienti dell'altro.
Accoglie senza protestare i ringhi, gli strattoni e gli affondi di possessivita' di entrambi.
-Ahhhh.... Vi voglio.- Mormora tra i gemiti.

-Entrambi... umano?- Domandano praticamente in coro i due demoni. Le labbra di Shinso sono vicine al lobo dell'orecchio destro mentre Izuku mordicchia quello sinistro.

-Ahhhh... Cristo santo... ahhhhhhhhhh... siii...- Risponde Katsuki sgranando gli occhi già catturato dal sordo piacere.

Alla risposta, gli occhi color smeraldo si sporcano di una maliziosa insolenza. Con una spinta poderosa, allontana Shinso dal suo corpo.
-Spogliati allora.- gli impartisce duro, mettendosi di fianco all'altro demone. Ora sorridono entrambi, beffardi.
Lo esaminano mentre si toglie lentamente tutti i vestiti. Le loro parti erogene brillano di sfavillante luce e pulsano a ritmo sostenuto.
-Ora stai fermo lì e... guardaci.-

Izuku porta le mani ai suoi boxer, togliendoseli sensualmente. Rimane nudo, esposto allo sguardo voglioso dell'altro. Si porta una mano sul membro, ravvivandolo dall'alto verso il basso, esponendolo meglio al suo sguardo, crudo e gocciolante. Fa un cenno a Shinso che si spoglia completamente anche lui, ma in modo meno plateale. Scuote la testa, infastidito dai soliti modi da gradasso che usa il demone dagli occhi verdi. Fanno un piccolo passo avanti, ponendosi nella loro totale magnificenza, di fronte a lui.
-Umano... Assaggiaci.-

Katsuki emette un rantolo quando le mani di Shinso corrono alla sua capigliatura. La tirano e la strattonano verso il basso.
Lui si lascia muovere mollemente, senza emettere nessuna inutile obiezione. Tira fuori la lingua, passandola prima sul membro teso di uno e poi su quello dell'altro.
Li avvicina, facendoli scontrare e leccandoli entrambi. Come se fossero un unico cono gelato.

Vorrebbe farli entrare insieme nella sua bocca, ma la sua cavità orale proprio non glielo permette. Soprattutto, visto le loro dimensioni abbastanza considerevoli.
Ne sposta uno, succhiandolo. Poi passa a fare la stessa cosa anche con l'altro. E' incredibile, non se ne capacita: hanno lo stesso sapore intrigante che emana la loro pelle.

Ne vuole di più, anzi... non pensa di poterne averne mai abbastanza.
Stira la lingua il più possibile, leccando le due punte con bramosia, prima di emettere un gutturale gemito disperato.
Le due appendici biforcute si sono appena infilate all'interno del suo cerchietto di muscoli.
Lo stanno violando, inumidendolo e allargandolo con forza.

Sente le lacrime di piacere iniziare a irrorare le ciglia. Alza la testa in preda a un godimento inimmaginabile. Li guarda affascinato dal basso verso l'alto: curve sode, petti tirati, porzioni di pelle che si muovono, colori sgargianti. Ah, Cristo... sono bellissimi.

-Non fermarti umano.-
La frusta di Izuku si snoda e si appoggia alla sua testa, riportandolo subito in avanti. Il naso gli sbatte contro l'erezione. Allarga la bocca, accogliendola estasiato. Il demone lo spinge in avanti e indietro, tenendo un ritmo sostenuto. Shinso sbuffa contrariato, aspettando spazientito il suo "turno". Li osserva stregato, toccandosi dolcemente la sua, fino al momento in cui il primo demone si riversa nella sua bocca.

-Hai finito, stronzo?- Domanda Hitoshi, seccato.

Izuku ridacchia a occhi chiusi. Katsuki, invece, non fa in tempo a ingoiare per bene il liquido, che nuovamente le mani di Shinso lo portano verso il suo membro. E' ancora lì, alto e fiero e bisognoso di attenzioni. Lo accetta allo stesso modo di quello dell'altro: la mascella gli duole per lo sforzo continuo e la saliva gli scende sul mento.
Inoltre è duro anche lui, gocciolante e vicinissimo all'apice.

Uno strattone improvviso lo fa staccare di colpo.
-Mettiti a carponi.- Dichiara Izuku.

Shinso ringhia arrabbiato. Guarda storto l'altro demone che gli sorride alzando un sopracciglio. Se non la smette di cercare di avere l'esclusiva, lo picchia sul serio. Si allinea con foga alla sua apertura e lo penetra all'istante.

Rimette le iridi smeraldo in quelle lilla dell'altro, facendogli un piccolo invito con il braccio.
-Eccolo, ora è tutto tuo. Puoi continuare a fartelo... succhiare. Sempre se non vuoi lasciarlo solamente a me.-

Katsuki si sente strattonare. L'erezione di Shinso gli viene cacciata completamente in bocca. Da una parte si sente spingere, dall'altra se lo sente spinto. Le lingue che lo lambiscono sui capezzoli, sullo scroto e nel buco, massaggiandolo.

E' perduto... andato. Geme a bocca piena, le lacrime di piacere che scendono libere. Viene così, quasi senza neppure accorgersene, irrigidendosi e incurvando le dita dei piedi. Sposta la testa, mettendola più in basso. Il liquido vischioso di Shinso gli plana in leggeri spruzzi, sulla faccia e sui capelli.

I colpi di Izuku invece, non si placano. Sono secchi, veloci e ripetitivi. Ha ancora il climax sparato al massimo nel corpo, eppure non lo ferma. Hitoshi lo prende per le spalle, staccandolo dall'altro demone.
Gli sorride, alzando le spalle in un leggera smorfia di sfida.
Si mette in ginocchio, portandosi Katsuki girato di schiena addosso a lui.

-Adesso lascialo un pochino anche a me...-

Lo penetra di botto, beandosi della morbidezza e del calore del suo antro. Probabilmente questa cedibilità è data dall'orgasmo appena finito. Le spinte meccaniche partono fin da subito. Sono nette, precise, arrivano al punto di godimento che devono, giustamente, toccare.

La prostata viene martellata ripetutamente e Katsuki si ritrova a boccheggiare.
Non è più in grado di starci dietro. Non sente più le gambe, ha chiuso gli occhi e nessun suono chiaro gli arriva alle orecchie ovattate. Percepisce solamente il grugnire erotico del demone che si insinua dentro alle sue orecchie.

Una mano si appoggia al suo petto. Izuku gli è di nuovo addosso. Si è spostato davanti a lui e lo morde e lo tocca ovunque. Gli infila la lingua in bocca, baciandolo con passione. Le efelidi vibrano e la luce verde risplende fortissima. Con una mano avvicina i loro due membri insieme e inizia a strofinarli all'unisono.
Le vene pulsanti si stropicciano tra di loro, la pelle scivola suadente aiutata dal liquido seminale e dal sudore che scende a gocce dalle loro fronti.

Gli ansimi sono alti, e pesanti. Katsuki si scopre... febbrile. E' venuto da poco, ma è ancora troppo sensibile e nuovamente così duro, da essere sicuro di essere vicinissimo a farlo di nuovo.
Si accascia quasi sulle gambe di Shinso, stremato. Emette un lunghissimo lamento che viene mangiato dalla bocca di Izuku. Il formicolio sale. Stira i polpacci, lacera i muscoli, scuote il bacino.

Viene con un potente urlo liberatorio. Il suo sperma si mescola con quello di Izuku che fa altrettanto, mentre il gemito si unisce a a quello di beautitudine di Shinso.

Adesso sono tutti e tre esausti. Ansimanti e distrutti. Si osservano per qualche secondo ancora fermi in quella posizione. I capelli scompigliati, i corpi sporchi, la pelle sudata e le pupille sgranate. L'odore di caramello è mischiato a quello di more e brezza marina.
Si sorridono a vicenda, scuotendo la testa ancora increduli.
Sconvolti... ma soprattutto felici.

Il 31 Ottobre è il primo vero giorno del loro inizio.

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Beh, che questo 31 Ottobre, possa esserlo per tutti noi.

Magari oggi è il giorno in cui ci innamoreremo per la prima volta. O che conosceremo qualcuno di interessante ( e non parlo solo a livello sentimentale) per cui vale la pena lasciarsi andare...

O semplicemente proveremo un piatto nuovo che scopriremo piacerci un sacco!

Spero che questa storiella vi sia piaciuta. Lo avete visto, non è stata nulla di troppo impegnativo. Spero veramente non vi abbia annoiato 

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