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Notti selvagge

Notti selvagge
di Emily Dickinson
Notti selvagge - Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!
Futili - i venti -
Per un Cuore in porto -
Via il Compasso -
Via la Mappa!
Vogare nell'Eden -
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare -
stanotte -
In te!


Sopra una duna di sabbia finissima dell'Asia Centrale, nella regione autonoma dello Xinjiang in Cina, sorge un colossale tempio fatto di ombre e pietre. Le piogge pressoché inesistenti e la vegetazione scarsa, scoraggiano i curiosi a visitarne l'esterno. La prima oasi dista talmente tanti chilometri, che nessuno ha mai tentato di avventurarsi nella zona chiamata dai locali per lunghi secoli, "il mare della morte".

La base dei demoni succubi è proprio ubicata all'interno di questa roccaforte. Ogni anno, proprio nel mese di Ottobre, i capi stilano una lista in cui i sottoposti devono "segnare" le anime corrotte. Una volta morte, queste andranno a rimpinguare le file dei peccatori e saranno sotto il potere diretto di chi le ha chiamate a sé.

Facile e indolore, no?

Il modo per farlo è anche straordinariamente semplice. Questi esseri sovrannaturali sono famosi in ogni terra sconosciuta, per i modi galanti e affabili che usano per irretire le persone. Sono fini conoscitori dell'animo umano, amanti del buon sesso e delle più scabrose perversioni. Una semplice stretta di mano e una particolare frase detta a voce alta, ne sigla l'unione. L'anima umana viene così, indissolubilmente legata al demone che la pronuncia.
Il termine ultimo per riuscire a farlo è il 31 Ottobre. Fino a ora, quasi nessuno ha mai tardato nella missione.

Shinso Hitoshi è un demone di classe media. E' famoso tra le file infernali per la bellezza incredibile e l'assoluta scostanza che adotta nei rapporti con gli altri. Pelle chiara, lunghi capelli violetti e occhi dello stesso colore. Sul corpo presenta innumerevoli scaglie che gli partono dal petto, e gli attraversano il busto. Sembrano vagamente rimandare alla forma di una mezzaluna violetta, che gli abbraccia e gli abbellisce il costato.
Ne ha addirittura alcune sparse anche sulle braccia e sulle gambe. Brillano di luce propria e le fanno assomigliare a straordinari tatuaggi runici.

Sbadiglia atono, guardando le buste che raccolgono i nomi degli umani prescelti. Si annoia, maledetto Anubi, si annoia da morire. Stare in questo luogo, senza nulla di interessante da fare, lo tedia all'inverosimile. Il sesso è sempre tutto uguale e non lo soddisfa più di tanto, le persone e i luoghi sono sempre gli stessi.

Si massaggia le palpebre rese gonfie dall'insonnia perenne, fissando la busta con la scritta in rosso "Alarm". E' quella che racchiude il personaggio più insidioso da circuire. Sarebbe interessante poterci provare almeno una volta nella vita... ma se poi qualcosa dovesse non andare per il verso giusto, sarebbe non solo disonorato ma anche deriso dagli altri demoni per chissà quanti secoli.
A conti fatti, tentare conviene?

-Senti un po'. Hai intenzione di prenderla o ti sposti e la lasci a chi saprebbe sicuramente farlo meglio. Tipo... me?-

La voce di Izuku Midoriya, demone di classe superiore, gli arriva indisponente alle orecchie. Non è un segreto per nessuno del loro mondo, il fatto che loro due non si sopportino. Shinso lo trova irritante, antipatico e straordinariamente troppo bravo in tutto quello che fa.

Afferra la busta con impeto, girandogli le spalle.
Stira maggiormente il busto, sogghignando.
Almeno è molto più alto di lui. Può sovrastarlo e dargli fastidio con la sua statura imponente.

Si rigira la busta tra le mani, aggrottando la fronte pensieroso.
Inserisce il dito nella fessura, strappandone i bordi.
Anima da segnare: uomo, anni ventisette, creatore di fumetti, vive da solo, no animali, no fumatore... vergine.
Osserva sbalordito il foglio, prima di alzare gli occhi e guardarsi attorno guardingo. E' una presa in giro, vero?

-Ti sei già pentito di averla presa? Se te la stai facendo sotto, puoi sempre passarla al sottoscritto.-

Per qualche istante l'idea malsana di farlo gli attraversa seriamente la mente. Ma quanto verrebbe preso in giro per questo?
-Senti... coso. All'ultima riunione mi sono addormentato. Era tutto troppo... noioso. Hanno parlato di qualcosa di diverso da fare per questa ultima missione?-

Il ragazzo lo fissa assottigliando gli occhi. Sbatte le lunghe ciglia scure esaminandolo con le iridi color smeraldo dal basso verso l'alto.
-Se anche fosse, perché dovrei dirtelo?-

Shinso sbuffa infastidito, prima di stringere la lettera tra le mani e fare un famelico ghigno.
-Sta bene. Tanto il personaggio importante, l'ho preso io stavolta.-

-Oh, ma non è detto che tu riesca a non combinare casini.- Ridacchia sicuro l'altro, guardandolo storto.

Il gioco di sguardi continua per minuti interminabili. Nessuno dei due vuole mollare la presa. Izuku fa vagare lo sguardo su di lui, fermandolo alla base del collo. Il mento muove un leggero accenno verso l'unica scaglia di colore nero posizionata vicino al collo.

-Ancora nessuno che ti sopporta? Il bel demone dalle grandi occhiaie, non ha ancora trovato un compagno fisso?-

Un poderoso sbadiglio si alza dalla bocca di Shinso.
-Oh, quanto sei... noioso.-



Il piccolo zaino contenente l'occorrente per la giornata, gli viene consegnato accompagnato da un'altra busta chiusa. Il portale è già pronto per accoglierlo, e inviarlo nella zona di Naruhata, in Giappone.

E' una zona del mondo perduto che non conosce particolarmente, ma tutti quelli della sua stirpe, gli hanno sempre detto che i suoi occhi sottili potrebbero quasi assomigliare a quelli degli umani del Giappone.
Sbadiglia annoiato, grattandosi la nuca.
Magari potrebbe sbrigarsi in fretta, mangiare del buon sushi preparato in una di quelle bancarelle improvvisate in mezzo alla strada e cercare una interessante compagnia con cui rallegrarsi alcune ore. Qualcuno di poco impegnativo a cui possa far scordare velocemente il suo magico passaggio.

Dopotutto la missione sarà una vera noia mortale.
Come potrebbe essere altrimenti? Convincere un dolce santarellino ancora vergine. Pfffff! Già se lo immagina: il classico bravo ragazzo, magari persino un po' bruttino, che non cede a nessuno dei tanti fantastici vizi della vita. Sbadiglia nuovamente, già annoiato a morte.
Si sistema la giacca di pelle scura che lo accompagna da secoli, ovunque lui vada. Una mano corre a ravvivare i lunghi capelli colorati. Con la forza della mente, nasconde il colore violetto degli occhi in un più classico marrone, prima di dirigersi con passo leggero verso il portale.
Prima arriva e prima si libera di questa fastidiosa cosa.

Il piccolo sobborgo in cui appare, è molto carino. Un quartiere edificato con alcune costruzioni basse, molti parchi e altrettante stradine strette. Gli edifici e le strutture vanno a rimarcare una forte vocazione commerciale. Vicino a loro si innalzano innumerevoli pub, e l'atmosfera piena e rilassata, rimanda a un'aria molto bohémien.

Si caccia soddisfatto le mani in tasca, e prende a camminare morbidamente in mezzo alla gente. Alcune ragazze si girano al suo passaggio, lanciandogli un veloce sguardo.
Shinso è perfettamente consapevole di essere un gran bell'esemplare di finto umano.

Con lo sguardo cerca un posto meno affollato dove appartarsi un istante, prima di aprire la sacca tenuta gelosamente a tracolla, ed estrarne la busta. Per prima cosa memorizza il posto in cui abita il bersaglio umano, ripetendoselo alcune volte a bassa voce.
Poi passa a scrutarne la foto. Nome: Katsuki Bakugou. 
Capigliatura bionda sparata ovunque, occhi che sembrano essere di una calda tonalità rosso fuoco e un viso più che gradevole. E' impossibile, non può essere lui.

Assottiglia gli occhi ricontrollando se all'interno della busta non ci sia presente anche un messaggio di scherno, prima di scuotere la testa meravigliato. Tutto è come dovrebbe essere.
Eppure, più lo guarda e più qualcosa di strano si agita nello stomaco.

Scrolla le spalle, allontanando la sensazione di allarme che sente e cercando con lo sguardo l'insegna del pub più vicino.
Alcool, ha decisamente bisogno di bere. Nonostante siano appena le cinque del pomeriggio, è anche piuttosto pieno.

Si lascia cadere sulla seggiola vicino al bancone, chiedendo al barista un bicchierino di qualcosa di estremamente forte.
Lo trangugia schioccando soddisfatto la lingua sul palato. Ne chiede subito un altro, poi un altro ancora e ancora.
All'ennesima richiesta, il barista nega e scuote la testa nervoso.

-E' già il sesto che bevi in nemmeno mezz'ora. Non puoi ubriacarti qui dentro. Non ti ho mai visto da queste parti, e non voglio avere casini. Ti consiglio di pagare e uscire.-

Shinso sbuffa spazientito. Emette un poderoso sbadiglio, prima di infilare le iridi che brillano di leggera luce lilla dentro a quelle dell'uomo.
-Tu ora me ne porti due. E offre la casa.-

Il barista per qualche secondo rimane imbambolato verso di lui. La bocca schiusa e le braccia che ondeggiano leggermente. Annuisce piano. Afferra la bottiglia e gli versa due bicchieri pieni di liquido ambrato.
Li appoggia sopra al bancone, di fronte a lui. Il demone fa un leggerissimo ghigno, prima di sobbalzare quando vede sbucare una mano che ne afferra uno. Il piccolo scorcio che gli arriva è quello di una pelle bianchissima, vellutata, e di un vago profumo di caramello.

-Mi devi insegnare qual è il tuo segreto... bad boy. A me non danno più da bere dopo un po'.-  Dichiara una voce rauca.

La mano corre a spostarsi la capigliatura viola con forza. Gli occhi si puntano in un moto minaccioso verso il viso della persona che ha parlato.  La sorpresa porta Shinso a sobbalzare stupito sulla seggiola.
Katsuki Bakugou è di fronte a lui.

Camicia scura lasciata appositamente aperta sui primi bottoni, sorriso smagliante e ipnotici occhi cremisi.
Butta giù tutto il liquido, facendo una leggera smorfia. Una piccola goccia gli sfugge dalle labbra piene e scende delicata sul mento. La blocca con il dito, prima di portarselo alla bocca e succhiarlo piano.

-Ti piacere bere forte, meh?- 

Il demone non riesce a togliergli gli occhi di dosso. Fatica ad accettare il pensiero che questo sfrontato ragazzo, sia il verginello della foto.
-Sei seriamente tu, Katsuki Bakugou?-

Il ragazzo lo fissa stranito, prima di scoprire i canini in un ghigno arrogante.
-E tu come lo sai? Sei per caso l'esattore delle tasse? La prego, non ho pagato l'ultima multa! Ma le giuro che non ero io a fare i duecento in autostrada!-

Shinso è seriamente sbigottito. Sfrontato, bello e senza regole. E beve persino... no, decisamente qualcosa non gli torna. Come fa ad essere rimasto vergine fino a ora?
-Pensavo fossi diverso.- Mugugna tra sé e sé, sentendo per la prima volta dopo innumerevoli anni, alcune scariche elettriche di sfida muoversi attraverso la colonna vertebrale. Non è annoiato! Assolutamente, non lo è per nulla.

Il ragazzo, si sporge in avanti. Gli occhi fiammeggianti puntati sul suo viso. Annusa leggermente l'aria che è satura di fragranze di more, prima di piegare la testa di lato.
-E io vorrei invece sapere chi cazzo sei tu. Pensi di dirmelo, o devo tirare a indovinare? -

-Shinso Hitoshi.- Prorompe lui, dopo alcuni secondi, facendogli un luminoso sorriso. Eccoci, ci siamo quasi, fin troppo facile. Non pensava lo fosse, e invece... Un'altra anima che cadrà in fretta nelle sue file dannate.
Apre maggiormente le iridi, che ora brillano di una intensa luce lilla. Li incastra svelto dentro ai suoi. Attiva il potere di convincimento della mente, su quella del ragazzo.
Nel momento in cui gli darà la mano, lui gli dirà la famosa frase e sarà già tutto finito. Game Over.
Ahhhh.... Si sente già annoiato. Tutto torna ad essere... banale.

-Io non ti do proprio un cazzo. La tua mano puoi ficcartela su per il culo. Cristo santo! Si vede lontano un miglio che sei un pazzoide!-

Senza neppure rendersene conto, le pupille si sgranano di sorpresa e le labbra del demone si alzano verso l'alto. Una risata genuina prorompe dal suo petto. Si sta divertendo... si sta divertendo proprio un mondo.
-Ti devo parlare.- Dice solamente guardandosi attorno con circospezione. -... e possibilmente in un posto meno affollato.-

Katsuki lo soppesa attentamente. Fa vagare lo sguardo sui muscolosi pettorali, che non sono per nulla nascosti dalla maglietta bianca e dal giubbotto di pelle nera, si sofferma sulle gambe lunghe e sulle cosce formose. Il ragazzo non è male per nulla e oltretutto l'odore che emana, lo sta stordendo come mai gli è capitato prima d'ora.

- Va bene, vieni con me. Abito qui vicino. Ma ti anticipo che sono cintura nera di Karate e se provi anche soltanto a sfiorarmi con un dito, ti faccio fuori all'istante, ok?-



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Allora ditemi un pochino.

Come sta andando???

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