Capitolo sedici
-Penso che diventerò obesa in tua presenza.-Dico a Cam mentre ingoio l'ultimo morso del panino.
-Non' eri tu la ragazza che non ingrassa mai?
-Non ho mai detto questo- anche se più o meno è vero, non l'ho detto esplicitamente.
-Mah, devo dire che le ragazze troppo magre non mi piacciono.
-Hey, così mi offendi.- scherzo dandogli una spinta sulla spalla.
-Ma tu non sei troppo magra.
Mi alzo con il vassoio per andare a buttare le cartacce:
-Mmm, lo spero per te.
Cam mi raggiunge avvicinandosi, mentre verso i fazzoletti nell'apposito cestino:
-Sappi che non ti lascerò pagare.
-Tecnicamente lo hai già fatto.- lo canzono.
Si appoggia con il braccio contro il muro affianco a me, lasciando alzare un po' la maglia:
-Non è mai troppo tardi.
Evito di guardare troppo e mi avvio verso l'uscita.
-Questa volta sì, mi dispiace. Andiamo.
-Ok...- mi segue all'ingresso e torniamo a casa.
.
.
.
Il pomeriggio ci addormentiamo sul divano, dopo una maratona di programmi su real-time.
Mi alzo rompendo il momento di dormiveglia e vado sul letto per stare più comoda.
Quando mi sveglio, il sole fuori dalla finestra sembra non reggere più, capisco di aver dormito sicuramente più di un'ora.
Prendo il telefono sopra il comodino e guardo l'ora: 17:48.
Sinceramente pensavo peggio, mi alzo dal letto e mi strofino gli occhi appannati, nel frattempo esco alla cieca dalla camera, quando mi scontro contro un muro.
O forse non è un muro...
-Il mio gatto faceva così.
Tolgo le mani dagli occhi e vedo Cam, seriamemte? Mi sono scontrata con lui?
-"Faceva", è morto?
-Il gatto? Sì...
-Peccato-dico con noncuranza spostandolo con la mano.
Continuo a sbadigliare e scendo le scale:
-Come si chiamava?- continuo, interessata.
-Frufru
Rido:
-Seriamente? Proprio il gatto di un licantropo.
-Hey, è un bel nome, mi ricorda i biscotti-dice ridendo.
-Ahahahah, allora è bellissimo.A proposito, hai preparato la cioccolata? -dico dopo aver norato il pentolino fumante sopra i fornelli.
-Sì, e comunque non sono un licantropo. Magari lo fossi.
Lo guardo con aria interrogativa.
-I licantropi possono scegliere quando trasformarsi, controllare le trasformazioni quando c'è luna piena, noi lupi mannari no.
Ora capisco un po meglio...
-Capisco, sembra una vera seccatura. -dico sospirando.
-In effetti lo è - fa una piccola pausa, e capisco che non sa se continuare o no.
-Spesso va a finire male...molti... si suicidano o si lasciano tranquillamente uccidere.-Esita sulla parola molti, e il fatto che anche lui potesse farlo mi sfiora la mente, facendomi rattristire.
Cerco di scacciare subito il doloroso pensiero, ma vedo l'espressione di Cam cambiare con la mia:
-Ma ci sono cose, che riescono a farti rimanere felice.Cose che non potresti neanche immaginare di lasciare.Cose come te.
Mi afferra le mani e si avvicina di più:
-Non preoccuparti, io non ti lascerò.
A quelle parole una lacrima mi riga la guancia e prima che possa rispondere, Cam unisce le sue labbre con le mie, in un bacio dolce e passionale.
Mette le mani sul mio collo e io mi metto a cavalcioni sul suo torace.
La sua mano scende sulla mia schiena, mentre l'altra mi afferra la coscia.
-Non farlo.Non lasciarmi.-dico ansimando tra un bacio e l'altro.
Mi bacia più duramente, mordicchiandomi il labbro inferiore.
Fa un passo verso il divano, ma quando lo sento gemere, scendo e mi stacco da lui.
Tuttavia mi afferra il braccio e mi sponge nuovamente verso di lui:
-Tranquilla, è sopportabile.
-Non voglio farti male, la ferita non è ancora guarita e...
Mi interrompe con un bacio, poi si stacca e si volta per prendere le due tazze fumanti appoggiate sul tavolino.
-Quanto zucchero vuoi ?-dice afferrando il barattolino aperto.
-Molto.
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