Capitolo quindici
Non mi sarei voluta muovere.
Avrei voluto rimanere a fissarlo per ore.
I suoi occhi verdi, ora sembravano smeraldi, brillavano a contatto con quella poca luce nella stanza.
Erano appena lucidi, il che suggeriva che era emozionato, emozionato per un bacio.
Sapevamo entrambi che ci era piaciuto e non lo nascondevamo.
Cam sorride e inclina la testa, di fronte alla mie espressione ebete :
-Mi piaci. Sei bellissima, davvero.
Sorrido apprezzando il complimento, che suonava più come una confessione.
Mi butto indietro cadendo di schiena sul materasso che cigola sotto il mio peso:
-Lo so.
Ride piano e si lascia scivolare affianco a me, porta una mano sotto il capo e si punta sul gomito, cominciando a scavarmi con gli occhi.
Appoggia un palmo sulla mia pancia e con l'indice comincia a disegnare delle linee precise.Sorrido ancora di più, notando che ogni briciolo di imbarazzo era stato spazzato via da quel bacio.
I denti di Cam luccicano splendenti in un sorriso da un orecchio all'altro:
-Che facciamo?-gli chiedo.
Si volta per lanciarmi un'occhiata, guarda dritto davanti a sé pensieroso e poi mi guarda freneticamente, ha avuto un'illuminazione e sinceramente ho un po' paura a scoprirla:
-Allora?- sorrido.
-Usciamo.
-E dove andiamo ?
-A fare compere.
Non so cosa mi aspettassi, ma di certo non di fare shopping.
Eppur la delusione sparisce subito, lasciando posto al piacere di essere con lui:
-Ok
-E dopo ti faccio vedere una cosa.
Sorrido, amo le sorprese.
Usciamo per la seconda volta in una mattina, cosa alquanto strana visto che solitamente esco poco di casa la mattina.
Oltrepassate le porte automatiche de centro commerciale, Cam mi prende per mano:
-Dove vuoi passare?
Rifletto, arrivando alla conclusione che non ho bisogno di chissà cosa.
-Mah, ovunque.
-Sei molto utile, sai? Passiamo in farmacia.
Annuisco.
Cam comincia a camminare e io dietro di lui, tenendoci sempre per mano.
Svoltiamo l'angolo ed entriamo in farmacia.
Cam paga e lo costringo a darmi il sacchetto con le fasce, il disinfettante e quant'altro ( caramelle incluse).
Abbiamo già passato quattro negozi d'abbigliamento diversi, quando entriamo nel reparto alimentari.
Cam mi lascia un attimo la mano per prendere il carrellino, poi mi guarda, riguarda il carrello rosso, poi di nuovo me, con aria torva:
-Pensi che ci basterà?
-Non lo so- abbasso lo sguardo rattristandomi un po'- resti tanto?
Cam sorride:
-Non ci basterà.
Torna a prendere un secondo carrellino.
Gli dico:
-Non capisco perché non mettono carrelli più grandi.Dobbiamo andare in giro cosi?
-Si, penso di si.-risponde mentre si avvia verso i banconi con i due carrelli che tiene uno per mano davanti a sé.
Compriamo le peggiori merendine, ma anche pane e affettato, latte e dieci barattolini buoni di yogurt al cioccolato:
-Altro?-mi chiede.
-Cioccolata.Tanta Nutella.
-Vedo che abbiamo gli stessi gusti, dove nascondi tutta la Nutella che mangi?
-Questi sono segreti da donne.
O semplicemente non riesco ad ingrassare per motivi sconosciuti a mia madre e alle mie amiche invidiose.
Almeno questo me lo devono riconoscere.
Faccio una corsetta per non far perdere il posto in fila a Cam e prendo la Nutella, nella sua maestosità.
Cam paga di nuovo, facendomi sentire un po' in colpa.
Torniamo all'ingresso e Cam si ferma di scatto:
-È quasi l'una, andiamo al Mc?
-Uuuu, non male come idea.
-Perfetto-ci dirigiamo sempre a piedi verso il McDonald's poco distante, dopo la pioggia l'aria è fresca e piacevole, l'acqua incanalata ai lati della strada viene dalla neve nera di smog che si sta sciogliendo.
Entriamo frettolosamente nel "fast-food", impazienti di mangiare.
-Ordino io- dico a Cam che sta gia ispezionando il menù scritto sopra il bancone.
-Ok.
Ordino e pago, poi aspetto che l'addetto mi porti il vassoio coni nostri panini.
Lo porto verso il tavolino su cui è seduto Cam, con la lentezza di una lumaca per non far cadere le coca-cole in bilico sul lato del vassoio.
-Ah, non aspettavo altro- scherza Cam, sfregandosi le mani l'una con l'altra.
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