Capitolo 12
-O mio Dio.
-Marghe?
-Non.Puoi.Immaginare.Chi.Ho.Incontrato!!! - La voce solare di marghe è sempre stata un'ottima medicina contro la noia, e ora non era da meno.
Spesso la chiamavo quando ero a casa da sola o quando dovevo acvompagnare la mamma a qualche cena noiosa.
Anche solo sentirla parlare mi tirava su il morale.
Scandiva sempre le parole, quando era emozionata, lasciando intravedere ciò che provava.Amore.A molti darebbe fastidio, ma amo quando lo fa perché dona alla frase un tocco di ridicolo.
Margherita è sempre stata un concentrato, ben oltre l'alcolico, di ormoni e squittii.
Diciamo che da quando ha cominciato a intravedere un' abbozzo di seno (che ora è diventato un quarta abbondante), ha cominciato a delirare guardando ogni ragazzo che la circondava.
Ogni settimana cambia obbiettivo.
Ritorno alla realtà, più che imbarazzata per i tre minuti di riflessioni:
-Philippe?
-Siii- Ecco uno dei suoi migliori squitii.
Nn faccio in tempo a risponderle fingendomi interessata, che gia torna a parlare:
-Stavo al centro commerciale e l'ho visto uscire da un negozio! Mi ha salutato!
-Stavate per limonare, l'altra sera, ci mancava xhe non ti salutava.
-Stupida.
-Sono sincera.
-Comunque...dopo ti racconto tutto.
Aggrotto la fronte :
-Dopo?
-Si volevo sapere se vieni a casa mia dopo pranzo.
L' occhio mi cade su Cam che ha lo sguardo fisso sulla strada davanti a sé.
I muscoli delle braccia sono eppure qualcosa mi suggerisce cge sta ascoltando la mia conversazione, in attesa di una risposta.
Torno ad osservare l'asfalto scivolare via, fuori dal finestrino:
-Non ho voglia.
-Daiii devo raccontarti un sacco di cose.
-Sono stanca, sta notte non ho dormito bene.
Con la coda dall'occhio guardo Cam, quando poi sento la risposta di Marghrrita dal ricevitore mi guardo i piedi infuriata:
-Uuu seratine? Chi è il fortunato?
Arrossisco, sia per l'imbarazzo che per la rabbia.
Immagino che, nonostante il rumore del pick-up, si senta benissimo la risposta di Marghe, perché Cam ride.
Lo fulmino con lo sguardo e continuando a guardarlo rispondo a tono al telefono:
-Stupida.
-Va be, lo racconterò a Cristy.
-Devo andare ciao ciao
-Ciao .
Riattacco e guardo Cam aspeytando che ricambi lo sguardo per la prima volta da quando siamo partiti.
Dove diavolo mi starà portando? Sono quindici minuti buoni che siamo in auto.
Cam si ostina a non guardarmi,a almeno mi degna della sua parola...per dire una cazzata...
-Hai un'amica veggiente.
Sbarro gli occhi:
-Ma la smettete?
-Mi scusi.- dice in tono ironico, sta volta lanciandomi una frettolosa occhiata, anche questa canzonatoria.
Cambio argomento, ancora imbarazzata da quel discorso:
-Dove stiamo andando?
-Siamo quasi arrivati, tranquilla.
Passano un po' di minuti in silenzio, e la mia attenzione viene attirata dal paesaggio circostante.
Abbiamo imboccato la provinciale, quindi siamo fupri città.
Una leggera nebbia sbuca dal bosco che inghiotte la strada.
Qua e là dei cartelli indicano il pericolo che animali attraversino, o semplicemente la presenza di Autogrill poco lontano.
Non ho la minima idea di dove siamo diretti.
Il cielo è limpido, ma comunque grigiastto, tipico dell'inverno.
Ogni tanto qualche stormo passa a macchiare di nero quella tela immacolata.
Scendo dale nuvole quando sbatto la schiena sul sedile in un goffo tonfo.
Cam mi guarda un po' preoccupato, poi inarca un sopracciglio:
-Scusa?
Sospiro e mi slaccio la cinta.
Lui fa lo stesso poi si avvicina a me davanti alla macchina.
Mi fermo un attimo per dare un'occhiata davanti a noi.
CIAUUU.SCUSATE SE QUESTO CAPITOLO NON È CHIARISSIMO, MA VOLEVO FAR CAPIRE UN PO' CHE QUESTA STORIA NON SARÀ TAGLIA VENE MA UN PO' IRONICA E HO COLTO L'OCCASIONE PER PRESENTARE L'AMICA.
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