Capitolo 11
Scesi le scale mentre mettevo la borsa di jeans a tracolla:
-Allora, io esco e poi vieni tu ?
Cam è seduto su una sedia intorno all'isola, con il braccio appoggiato al bancone in marmo e l'altro intento a spettinarsi i capelli.
Ora sembrava quasi un ragazzo normale, anche se gli occhi lo tradivano.Sembrava una creatura fatata, gli occhi verdi incorniciati da lunghe ciglia folte, le labbra non troppo carnose piegate in un sorriso appena accennato.
Una spruzzata di lentiggini scure sopra il naso etihettavano insieme ai capelli scuri e spettinari quel licantropo come un bellissimo ragazzo dai tratti stranamente mediterranei.
Realizzo di fissarlo solo quando le sue labbra si spcchiudono per parlare, arrossisco:
-Ok.
Si alza e mi viene contro.
Indietreggio di mezzo centimetro, mentre sento le guance avvampare.
Lo conosco da un giorno ma sembro sapere ogni cosa di lui, lo sento così vicino.
Indietreggio ancora al solo pensiero di un nuovo contatto.
Poi le mie sporche fantasie si infrangono quando alza un braccio per porgermi il giubbetto.
Deficente che sono, cosa mi aspettavo?
Sospiro imbarazzata e abbasso lo sguardo mentre mi metto il Woolrich blu. Cam emette una frossa calorosa stronza risata.
Imbarazzata e anche un po' infuriata lo sorpasso.
Ha capito cosa mi aspettassi, sono davvero così trasparente?
Aspramente, dico:
-Scemo.
Continua a ridere canzonandomi:
-Hahaha avrei potuto soddisfare le tue aspettative sai?
Che coooosa? Non lo facevo così spavaldo, ma l'apparenza inganna.
-Simpatico.
Esco e mi chiudo la porta alle spalle, non permettendogli di replicare.
Devo ammettere però che ha un ottimo umorismo.
Accendo l'auto e mi prendo un po' per riflettere su questi ultimi giorni.
Mi sembra ancora impossibile di vivere ciò che solitamente accade solo nei libri o nei film.
Che poi dico...devono essere tutti così belli i licantropi?
Poi penso a mio fratello, chissà cosa avrebbe detto se avesse saputo che ho dormito con un lupo.
Un.Bel.Lupo.
Chissà dove mi porterà oggi, non conosco molti bar visto che gli orari della scuola non mi danno la possibilità di fare colazione in giro.
Mi devo fidare? Sono sempre stata una che prende confidenza subito e questo a volte potrebbe mettermi in pericolo.Devo prendere distanze...Anche se dopo averci DORMITO insieme...
Ritorno in me scuotendo la resta.
Scendo e rientro a casa:
-Fatto.
Cam ora è appoggiato allo stipite della porta e a momenti non gli do una portata.
-Oddio.
Nonostante il mio spavento per averlo quasi ucciso, lui rimane impassibile voltando solo la testa in mia direzione:
-Stavo pensando...Sai potrei assecondarti anche ora, prima non l'ho fatto solo per divertimento, sei carina quando ti imbarazzi.
Lo dice tutto d'un fiato, togliendolo anche a me.
Era un complimento quello? Aspetta...ha detto che potrebbe baciarmi anche subito? E che sono carina?
Avrei potuto anche morire, ma per non dargli soddisfazione (arrossendo) mi voltai alla ricerca dei soliti cappellini di lana:
-Non hai capito niente.
Torna a canzonarmi:
-Hahah se lo dici tu.
-Andiamo che è meglio.
Solo noi due possiamo scherzare su un bacio, mentre la sera prima lui stava per morire e diventare lupo e io ho confessato un dolore profondo, scoppiando in un pianto.
Anche io, a essere sincera sono rimasta un po' stupita dalla mia reazione, spesso ne parlavo da sola o ci pensavo ma se lo facevo, piangevo in silenzio e soprattutto non urlavo.
Uscimmo l'uno dietro l'altro.
Entrai in auto dalla parte del guidatore, satvo per chiudere la portiera ( rischiando di ucciderlo un'altra volta) ma Cam con una piccola spinta sul braccio:
-No no, guido io.
-Uff.
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