Capitolo 10
Il sole era appena sorto, quando il sorriso splendente di Cam mi aveva sussurrato quelle semplici parole "buon giorno".
Mi stiracchiato sul posto e poi mi misi a sedere, il tutto senza ascoltare Cam che mi parlava.
Era finalmente giorno. E io la mattina sono un'incapace.Anzi, lo sono sempre.
-Cosa?
-Il telefono.Ti squilla il telefono.-Cam mi parla con un sorriso beffardo sul volto.
Mi giro verso il comodino da cui proviene un fastidioso ronzio.
Afferro il telefono e sul display compare mamma, malavoglia rispondo:
-Mamma.
-Dove sei?Perchè non rispondi?- La sua voce è stanca, ma non per questo non squillante.
Grazie mamma, ottimo buongiorno.
-A casa, dormivo. Quando tornate?
-Pensavamo di rimanere un altro po' di tempo.
Cercai di nascondere la felicità innata che provai in quel momento.Poi ricordai la discussione di ieri sera con Cam e mi sentii stupida, che razza di cogliona ero? Tornai seria:
-Tipo quanto?
-Pensavamo una settimana, qui è tutto lussuoso, elegante, è l'ispirazione giusta che cercavo.
-Per me va bene.
-Non ti ho chiesto se va bene, è così e basta.Starai da tua nonna.
-Cosa?
-HO DETTO CHE ANDRAI DA TUA NONNA.-ora la sua voce era molto più che squillane, era stridula e a malapena resistetti all'istinto di lanciare il telefono.
Pensai che più avrei insistito e più lo avrebbe fatto anche lei, quindi adottai un'altra strategia:
-Ma non ero in punizione?Bhe meglio così, mi divertirò un mondo da nonna.
Da l'altra parte del telefono non si sentì volare una mosca, e poi :
-Non andrai lì per divertirti.
-Ma da nonna non posso non divertirmi.-cercai di mantenere un tono sincero, mentre raccontavo un'enorme bugia.
Odiavo andare da nonna.Per i miei genitori era la soluzione all'unico problema che avevano :dove lasciamo nostra figlia mentre andiamo in giro per il modo? Ecco qui era sempre entrata in azione la nonna, o meglio mamma 2, solo più vecchia (anche se non sembrerebbe) e più ricca.
Ogni volta non faceva che giudicare come mi vestivo, cosa mangiavo e qualsiasi cosa io facessi.Fortunatamente ora ci andavo sempre meno spesso.
-Allora resterai a casa.-Un piccolo sorriso vittorioso mi sfuggì sulle labbra , non era mai stato difficile convincere mamma, per quanto i miei fossero ricchi, non hanno mai avuto un grande cervello.
-Uff, dai, voglio andare da nonna.
-No!
-Vabbè ciao.
-E non invitare nessuno, se lo scopro...e non usare questi termini con me.
-Ciao.
Riattaccai, soddisfatta di aver vinto l'ennesima lotta con i miei.
-Andiamo a... mangiare?- fu la sua voce roca a farmi ricordare la sua presenza. (solo io posso dimenticare la presenza di un ragazzo nel mio letto, lo stesso a cui stupidamente ho confessato i miei dolori).
L'uso di quella parola mi fece capire che non ero l'unica a ricordare la discussione di ieri.
-Va bene.
-Ti piacciono i waffle ?
Ok, ora questa, più che una conversazione sembrava un'intervista:
-Sì, ma non li so cucinare.
-Non preoccuparti, conosco un posto perfetto.
ATTENZIONE: CI SONO STATI DEI CAMBIAMENTI IN QUESTI DUE ULTIMI CAPITOLI, QUINDI SE NON LI AVETE RILETTI VI CONSIGLIO DI FARLO PER CAPIRE MEGLIO I PRISSIMI.
SCUSATEMI PER QUESTO IMPREVISTO. :)
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