🥶Parte ventiduesima
Il tragitto che parte dalla camera fino alla sala da pranzo costeggia, in parte, la stanza adibita a studio che sua madre utilizza per parlare con i "pazienti" da casa e per Denki questi ultimi passi che sta facendo rimbombano nel corridoio silenzioso sembrando le ultime miglia che percorrono i condannati a morte.
Oltre al fatto che dovrà sicuramente subire un imbarazzante interrogatorio per i rumori molesti che hanno prodotto prima in stanza, sa già che sua madre gli farà una meravigliosa ramanzina con i fiocchi.
Cammina a testa bassa con il cuore che batte fortissimo, quando sente una mano appoggiarsi leggera sulla sua spalla.
-Ehy, non stare ad angustiarti.
Oramai quello che è fatto è fatto. Tua madre capirà sicuramente.-
Gli dice Shinso con un mezzo sorrisino sul volto lasciandogli una dolce carezza sulla guancia.
Denki si morde la lingua per evitare di rispondere. Diciamo che averlo vicino in questo baratro gli fa sicuramente molto piacere ma dall'altra parte non fa che amplificare il suo panico. Ama da morire il suo ragazzo ma non sa mai quale idea malata gli possa attraversare la mente e soprattutto lo terrorizza il suo essere troppo sciolto, senza filtri e sempre pronto a dire qualsiasi cosa che partorisca quella bellissima testolina piena di capelli violetti che si ritrova montata sulle larghe spalle.
Si volta un secondo osservandolo per ringraziarlo del fatto che non sia scappato veloce da questa situazione "particolare" prima di spalancare gli occhi sorpreso.
-Ma... Hitoshi!
Non hai indossato le mutande?- L'enorme biscione spenzola ad ogni passo, mal nascosto dal tessuto leggero del pantalone di colore grigio.
-No, sono in pigiama. Non lo faccio mai.-
-Oh, santissimi creatori di tutti i manga. Incontreremo sicuramente mia madre...!-
-Che mi ha già visto nudo.- Termina per lui il giocatore atono.
-Si, ma c'è qualcun altro oggi con lei.
Ti ricordi? Ne abbiamo parlato solamente alcuni minuti fa in camera mia! Seconda domenica del mese...- Ribatte facendo girare le mani come a simulare delle rotelline che si muovono.
-Ma questa persona non starà proprio a guardare me e cos'ho di accessoriato in mezzo alle gambe, no?
E poi non uscirà neppure dalla stanza.-
Denki alza un sopracciglio poco convinto. Non notare la mostruosità del suo ragazzo è praticamente impossibile. Soprattutto se lasciata a briglia sciolta come in questo caso... ma discutere anche con lui oggi proprio non gli riesce.
Percepisce l'ansia che si inerpica su per la schiena e si fa strada fin sopra alla radice dei capelli.
Con un lungo sospiro afferra la mano di Shinso stringendola agitato nella sua, prima di passare a passo leggero vicino alla porta dello studio che è socchiusa.
Non fanno in tempo ad oltrepassarla che questa si spalanca totalmente ed una chioma bionda ne esce fuori svelta.
-Denki?- Lo chiama sua madre, ed al ragazzo parte involontario il primo brivido di paura. Sua madre non lo chiama praticamente mai per nome.
Lei è una dei quelle donne che adora i soprannomi come tesoro, cuoricino, pasticcino... bambino.
Si gira deglutendo amaramente nel ritrovandosela fuori dalla porta e con le braccia incrociate davanti al petto.
Le sopracciglia convergono verso il naso da tanto sono corrucciate ed il piede batte infastidito sul pavimento.
-Cosa diamine avete combinato lassù?-
Dice cercando di soffocare il tono irritato della voce.
-Ehm.. abbiamo fatto qualche esercizio di allenamento.- Mormora poco convinto.
Sua madre stringe gli occhi esaminandolo in silenzio per alcuni secondi, ben sapendo che sta mentendo spudoratamente, prima di spostare le iridi e piantarle in quelle lilla del giocatore.
-Dunque?- Domanda al ragazzo che sbuffa alzando le spalle.
-Abbiamo fatto sesso.
Era una settimana che non facevamo nulla, ed eravamo convinti che lei non ci fosse. E ci siamo un pò lasciati andare... ci dispiace.-
-Lasciati andare in che senso?-
-Beh, eravamo un pò presi dalla foga del momento e abbiamo rotto il letto.
Allora per continuare ci siamo spostati sulla scrivania, e mi sono aggrappato alla mensola sopra che ha ceduto.
Quella si è spaccata completamente ma i libri e gli oggetti sopra però si sono, almeno in parte, salvati.-
-Madre santissima, che cavolo di robe strane fate voi due?- Una donna di una certa età, con grandi occhi scuri e capelli lisci esce dalla porta subito seguita da un'altra donna anch'essa mora e con una bella carnagione abbronzata.
Guarda Shinso trasalendo prima di fargli un luminoso sorriso.
-Hitoshi! Dovevo immaginarlo che c'eri tu di mezzo. Pensandoci meglio, mio figlio mi aveva detto che voi due stavate insieme...
Mi ha raccontato proprio un sacco di belle cose su di voi.-
Shinso abbozza ad un sorrisino divertito, prima di salutare e di guardare nella direzione di Denki.
-Lei è la mamma di Sero. -Dice verso il suo ragazzo che avvampa subito in viso aprendo la bocca scioccato.
-Mentre lei, se non mi sbaglio, assomiglia moltissimo a Tsuyu.
E' per caso sua figlia?-
-Si, sono proprio la sua mamma e sono molto felice di conoscervi.
So che Asui si fida molto di voi...
Comunque io e la madre di Hanta siamo entrambe qui dalla Signora Kaminari per capire, parlare ed accogliere il fatto che ai nostri figli piacciano persone dello stesso sesso.
Lo abbiamo saputo da poco, e non è stato facile accettarlo per entrambe.-
La mamma di Denki si gira verso di loro alzando le mani in aria.
-Non dovete dare spiegazioni sulla motivazione della vostra presenza qui. Non dovevano neppure farsi sentire.
Anzi mi dispiace moltissimo, ma dovete capire che sono ragazzi giovani, e sono pieni di ormoni e...-
-Ma non si preoccupi!- Tubano insieme le due signore.
-Anzi, siamo a conoscenza che a scuola aiutano molto gli altri con i consigli sessuali.
E poi potrebbero anche aiutarci a capire alcune cose a noi.
Potremmo fargli proprio quelle domande imbarazzanti che non possiamo fare ai nostri figli...
Vi dispiacerebbe dipanare un pochino la nostra curiosità?-
-A me sta bene.- Dichiara serio Shinso stringendo la mano a Denki che annuisce poco convinto a testa bassa.
La madre gli da un tenero buffetto sul naso spingendolo verso la cucina.
-Va bene, per me non ci sono problemi, però spostiamoci nell'altra stanza così ci prendiamo anche un caffè.-
•
La macchinetta per il caffè americano viene messa in funziona da Shinso che è normalmente abituato a dormire molto poco e praticamente l'intruglio marrone fa talmente tanto parte di se stesso che se si tagliasse, il sangue non avrebbe il classico colore rosso.
Sbadiglia annoiato restando girato di spalle e sogghignando da solo nel ripensare a quel povero pulcino del suo ragazzo seduto al tavolo a testa bassa e con le gote rosse, con le due signore vicine a lui ed intente ad esaminarlo curiose.
-Quindi Denki, tu hai sempre avuto queste preferenze?-
-Si.- Risponde lui a disagio.
-E con tua madre come ne avete parlato la prima volta?-
La testa di Denki saetta verso la madre che gli mostra un tenero sorriso accondiscendente.
-Procedi tesoro, non guardare me.
Digli come sono andate le cose sul serio.-
Il ragazzo deglutisce prima di riabassare la testa imbarazzato.
-E' stato più uno shock per me che per lei. Il fatto di avere gusti diversi, la paura del non essere accettato. Mia madre lo aveva capito già da prima e mi ha aiutato a non sentirmi... in colpa.-
-E le donne?.-
-Non mi piacciono proprio.-
Shinso emette un altro rumoroso sbadiglio attirando, senza farlo apposta, l'attenzione.
-Hitoshi, tu sei bisex giusto?-
-Già... come suo figlio.- Dichiara pacato il giocatore rispondendo alla madre di Sero.
-Io e Hanta abbiamo molte cose in comune.- Aggiunge mezzo sghignazzando nel sentire il singulto di stupore e paura che esce dalla gola del suo ragazzo.
-Tuo padre non dice nulla di questo?-
-Assolutamente no.
Non vedo chi decido di scoparmi come possa cambiare il mio rapporto con lui.
Ed oltretutto in classe da noi siamo in tantissimi a preferire gli uomini.-
Un leggero silenzio pieno di pensieri permane nell'aria mentre che Shinso sbuffa infastidito di fronte a quella maledetta acqua che sta tardando a scaldarsi.
-Posso, ehm.. posso chiedervi se siete arrivati fino in fondo voi due?
Insomma avete già l'età giusta per fare certe... ehm... cose? - Domanda la madre di Tsuya che fino ad adesso è rimasta zitta. Probabilmente il fatto che non conosca bene i ragazzi l'ha bloccata nel fare la richiesta che si teneva dentro dall'inizio.
-Ma che domande fai cara? Non sentivi gli urli e i rumori che arrivavano da sopra prima?
E poi anche Hitoshi lo ha ammesso con la signora Kaminari!- Dice la madre di Sero sorridendo.
-Si è vero, ma magari stava soltanto testando alcune cose... non puoi sapere esattamente come...-
-Ah no il come proprio no... Signora Kaminari le dispiace se entriamo più in profondità con le domande?-
-Ah no, certo che no.
Se non dispiace ai ragazzi.-
Dichiara guardando verso Denki lasciandogli la libertà di rispondere in maniera negativa.
-Avete già fatto tutto tu e il tuo fidanzato?-
-Si, ehm abbiamo già fatto tutto.- Risponde Denki affossando la testa in mezzo alle spalle.
Gocce di sudore gli scendono nella schiena che tiene dritta e piantata immobile in una posizione militaresca.
Non gli dispiace aiutare le due donne, prova solo tanto disagio a condividere cose così private della sua vita.
-E come... funziona tra due maschi?
Cioè... fate una volta l'uno e poi una l'altro.-
Le guance di Denki diventano, se possibile, ancora più paonazze.
-No. Io faccio soltanto il passivo. Non mi piace fare l'attivo.-
-E a Hitoshi sta bene?-
-Si, mi fa divertire abbastanza Denki.- Ridacchia ironico Shinso mescolando soddisfatto la polverina di caffè nella grande brocca di acqua bollente.
-Quindi ne fate tanto... Immagino...
Di sesso intendo.
Ma ...
Come faranno due ragazze a fare ... ehm... a fare queste cose?.-
-Beh, sinceramente ci sono tanti altri metodi per provare e dare piacere oltre alla penetrazione vera e propria.- Dichiara tranquillo Shinso girandosi soddisfatto dal caffè appena preso e stirandosi con il busto ancora mezzo addormentato.
-Noi facciamo un pò di tutto. Usiamo toys adatti al piacere di entrambi, facciamo bondage, esploriamo posti diversi e nuove esperienze.
Un pò come fanno tutte le persone di ogni orientamento sessuale esistente.
Insomma, in parole povere siamo una normale coppia di ragazzi che si amano. Giusto Denki?-
E lui vorrebbe rispondere alla domanda seriamente, ma è rimasto scioccato a bocca aperta osservandolo stupito.
Ha veramente detto che si amano?
Cioè velatamente gli ha forse finalmente suggerito che lo ama anche lui?
Cavolo, non gli aveva ancora detto nulla del genere e gli occhi gli si riempino di lacrime.
Sbatte le ciglia chiare per disperderle notando però come nella stanza sia calato improvvisamente un silenzio irreale.
Si volta verso le due donne che sono entrambe con la bocca spalancata e gli occhi sgranati appoggiati sull'enorme pacco ben visibile da sotto i pantaloni del pigiama del suo ragazzo.
-Madonna santissima ma è tutto vero quello?- Domanda una deglutendo piano e sbattendo la mano sopra il braccio dell'altra per attirarne l'attenzione.
-No dai... non può esserlo.
E non mi spingere in quel modo che sto guardando altro adesso!- Risponde l'altra morsicandosi il labbro inferiore.
-E tu, benedetto ragazzo, lo prendi... fino in fondo?-
Denki si schiaffa le mani sugli occhi maledicendo mentalmente Shinso che alza un angolo delle labbra divertito mostrando il solito ghigno sfrontato sul viso.
-Oh si. A Denki piace tanto tanto prenderlo proprio tutto tutto.-
Dichiara serio Shinso mentre l'altro ragazzo emette un lungo gemito imbarazzato togliendo le mani dal volto e guardando nella direzione di sua madre che sta ridacchiando anche lei apertamente.
Gli rifila una leggera gomitata cercando con lo sguardo almeno il suo aiuto, ma lei di rimando scuote la testa facendogli un cenno con le dita.
-No no, tesoro mio. Te lo sei scelto bello, dotato e molto impertinente? Adesso te ne esci da solo da questa situazione.-
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Capitolino soft e molto molto divertente.
Nel prossimo arriva l'idea regalo per Tsuyu.
E vi dico che... anzi non vi dico proprio nulla! 🤣
Solo che vorrò poi sapere se qualcun* di voi lo conosce.
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