😵💫Parte tredicesima
All'improvviso la camera sembra essere diventata troppo luminosa, il riscaldamento troppo forte ed il solo suono che le sue orecchie riescono a percepire, dandogli la sensazione di una continua morsa fastidiosa allo stomaco, è quello prodotto dalla penna di Shinso che viene smangiucchiata e risucchiata di continuo, sparendo in mezzo ai suoi denti.
Il cuore di Denki batte agitato, i palmi delle mani gli si coprono involontariamente di minuscole goccioline di sudore e gli occhi tornano ossessivamente ad appoggiarsi in un delirante loop continuo, su quelle gambe muscolose percorrendole con lo sguardo avido senza sosta, dal basso verso l'alto e fermandosi, ad ogni fine corsa, nell'osservare il morbido e grosso rialzo posto nel mezzo di esse, e che gli sta letteralmente seccando di impazienza la gola.
-Denki, potresti smetterla per un maledetto istante di fissarmi in quel modo? Se non te ne fossi accorto, sto cercando di studiare...-
-Ma io... io voglio fare... altro!- Ribatte sincero appoggiando frustato la testa sulle mani e i gomiti alla scrivania.
Un lungo sospiro lascia le labbra di Shinso.
-Ne abbiamo discusso anche prima; oggi non possiamo fare nulla.
C'e' mio padre in casa e aspetta una persona. Fino a che c'è soltanto lui, solitamente non mi creo molti problemi a fare delle porcate, ma se non è da solo vorrei evitare di farlo imbarazzare...
Oltretutto, se proprio dobbiamo dirla tutta, il ragazzo con cui dovrei fare.... roba... non riesce a darsi un minimo di contegno in queste situazioni e urla sempre, soprattutto quando gode, come se fosse una gallina che la stanno spennando viva.-
-Ma, ma ... me lo avevi promesso. E' una settimana che non riusciamo a trovare del tempo per rimanere da soli!-
Un sorrisino impudico appare svelto sulle labbra di Shinso che si avvicina con la seggiola girandosi a guardarlo meglio in viso.
-Guarda che anche io ho moltissima voglia di te e sto faticando a trattenermi.
Infatti stavo pensando... domani è sabato, quindi potresti rimanere a dormire a casa mia?-
-Siamo alla festa della tua squadra.- Rimbrotta lui incrociando le braccia al petto e facendo un leggero broncio.
-Ci andiamo insieme e torniamo indietro insieme.
E dopo... che so... potremmo stare qui... e fare... di tutto?-
Gli occhi gli si sgranano stupiti.
-Tutto... tutto? Fino in fondo?-
Una mano si intrufola in mezzo alle ciocche bionde accarezzandole dolcemente.
-Tutto tutto. Fino in fondo.- Dichiara serio Shinso soffiandogli addosso.
E Denki non ragiona più. Con forza si aggrappa alla testa del giocatore tirandosela vicino e facendo unire con violenza le bocche insieme. Gli caccia la lingua dentro, leccandolo e mordicchiandolo in tutta la cavità orale, risucchiandogli la saliva con un lungo gemito voglioso e facendogli scendere i polpastrelli sui pettorali in una lenta tortura.
-Cazzo Denki, per fortuna che ti avevo detto non oggi!-
-Ma non sto facendo nulla.-
-Ti sembra nulla questo?
Perché a me sembra che tu me lo stia facendo venire duro! – Lo sgrida Shinso afferrandogli una mano e mettendogliela senza tanti riguardi sopra al suo pacco.
- Io ci sto veramente provando a fare il bravo, ma non ci riesco.- Piagnucola piano in tono lamentoso e con le guance rosse.
-Ma sai che per essere ancora, e sottolineo ancora perché lo sarai per poco, un verginello sembri sempre essere in calore?-
La pelle del viso si imporpora maggiormente mentre la bocca si apre scioccata ma si blocca dal ribattere nell'osservare Shinso che si sta alzando dalla seggiola per dirigersi verso l'armadio.
Lo osserva perplesso afferrare la cassettina rossa della scorsa volta e apppoggiarla sul letto.
-Ma avevi detto che ..-
-Non possiamo fare nulla.- Finsce la frase per lui il giocatore.
-Ma mi piacerebbe comunque farti provare una cosa. Così magari intanto ti tieni preparato per me per domani sera e magari nel frattempo sfoghi la tua impazienza in altro ... modo.- Dice allusivo scrutandolo serio.
-Avevo comprato questo toys ... mmm.. per un'amico che però poi non ha più avuto modo di usarlo. Direi che a questo punto, diventerà tuo.-
Come mai sia stato acquistato per qualcun altro, ed il nome della persona a cui era destinato, sono domande che gli si formano sulla punta della lingua ma che poi scompaiono immediatamente nel momento in cui dalla confezione ancora incartata, appare fuori l'oggetto misterioso.
La osserva dubbioso mordendosi il labbro inferiore.
-E' una specie di mutanda, che emette vibrazioni regolate tramite un telecomando esterno o attraverso l'app che la gestisce.
Inoltre, ha un piccolissimo plug anale che potrebbe piacerti particolamenmte.
Che aspetti ad indossarla?
Mentre che lo fai, io mi scarico l'applicazione così posso azionartela anche io e divertirmi un pochino.-
Denki sbatte le ciglia varie volte prima di alzare le spalle ed iniziare a spogliarsi.
Ultimamente sta provando con Shinso talmente tante cose diverse e strane, che una in più o una in meno oramai non ha più nessuna importanza.
Si mette l'indumento intimo nuovo sentendosi leggermente a disagio, per poi rivestirsi totalmente.
Per fortuna che non si vede nulla esternamente.
Il piccolo toys incastrato all'interno del suo cerchietto è piccolino e morbido e non è per nulla fastidioso. Mentre invece il tessuto più spesso del solito cotone che indossa, lo pizzica leggermente sulla pelle.
-Bene, adesso che hai fatto, io continuo a studiare.- Dichiara Shinso con un leggero sorrisino sul volto tornando a voltargli le spalle e a sedersi.
Denki aggrotta le sopracciglia sbuffando infastidito ma si blocca subito quando una leggera vibrazione lo porta a spalancare gli occhi stupito.
-Ma cosa...?-
-Sono solamente al minimo, dovresti sentire veramente molto poco. Ti da fastidio?-
Domanda ridacchiando e scrutandolo in volto.
-E' come se fosse una leggerissima carezza. E' ... piacevole, dolce...- Dichiara lui tranquillo.
-Mi chiedo come...-
-'Toshi?- Un bussare alla porta e la voce del padre li raggiunge.
-Papà sono con Denki, ma puoi entrare.- Sghignazza furbo aggiungendo l'ultima frase velocemente.
L'uomo entra in stanza guardando nella sua direzione con espressione completamente a disagio.
-Ah Kaminari, non pensavo proprio che tu potessi essere qui. Sto aspettando...-
Il campanello della porta di casa emette un lungo trillo.
-... tua madre.- Termina il preside.
-Mia madre?- Ripete allibito alzandosi di scatto e fiondandosi fuori dalla stanza dirigendosi veloce verso la porta.
La spalanca di colpo osservando la donna che lo guarda per qualche minuto smarrita. Poi fa qualche passo indietro guardando la casa, il numero civico ed il cognome sul campanello prima di riavvicinarsi e appoggiare le iridi su di lui.
-Come mai sei qui?-
-Sei a casa di Shinso, mamma.-
-Ah...cacchio-
Esclama a bocca aperta prima di deglutire pesantemente e allungare una mano verso l'uomo alto che appare dietro al figlio.
-Mi scusi, non pensavo che il preside della scuola fosse il padre di Hitoshi.-
Denki si sposta per farla entrare e lei fa un cenno di saluto verso Shinso, prima di seguire il padrone di casa verso la cucina.
Osserva durante il tragitto la figura ben fatta del preside soffermandosi soddisfatta sulla forma soda del sedere.
-Adesso capisco da chi ha preso il tuo ragazzo la sensualità e la bellezza.- Mormora nella direzione del figlio che le rivolge di rimando un'occhiataccia pienamente disgustata.
Quando arrivano in cucina il silenzio e l'atmosfera surreale aleggia per qualche istante fino a che il padre si schiarisce la gola producendo un verso roco.
-Voi due non dovreste finire di studiare?-
-Si pa', ma visto che la Signora apprezza molto il tè, pensavo di fermarmi un attimo con voi per fargliele una tazza. Le piace l'idea?- Domanda Shinso guardandola dritto negli occhi e ricevendo in cambio uno sbuffo divertito.
-Ti ringrazio Hitoshi, sei sempre molto gentile. Volevi forse parlarmi anche di qualcosa?-
-No, solo farle il tè.- Risponde dando un leggero tocco al cellulare nascosto nella tasca del pantalone.
Una vibrazione leggermente più alta porta Denki ad agitarsi sul posto e a guardare storto il giocatore che lo fissa con un'espressione in viso da schiaffi.
-Denki lo vuoi per caso anche tu?-
Un leggero calore inizia ad espandersi irradiandosi per tutto il corpo ed il ragazzo si sforza di emettere respiri calcolati ed evitare di fare smorfie facilmente fraintendibili. Magari se beve qualcosa e si concentra su altro riesce seriamente a non pensarci fino a che non tornano in camera.
-Si grazie.- Dichiara.
-Allora lo faccio per tutti. A te pà non chiedo neppure, so già che lo adori.-
Ribatte girandosi di spalle.
-Beh, Kaminari non avevo capito che tu fossi il figlio della più nota terapista del sesso di tutta Tokyo. Devi proprio essere fiero di questa cosa.-
-Si signor Preside. Vivere con mia madre, e vedere di cosa si occupa normalmente è sempre molto .. interessante.- Risponde vago iniziando ad agitarsi sulla seggiola.
-E come vivete questa situazione in famiglia? Vostro marito...-
-Oh no, io non ho più un marito. Sono rimasta vedova quando Denki era ancora un bambino.-
-Ma dai! Anche io e Hitoshi siamo nella stessa situazione.-
Denki li scruta dubbioso per qualche secondo prima di fare un balzo sul posto nel sentire la vibrazione aumentare ancora d'intensità.
-Amore stai bene?- Domanda la madre esaminandolo seria in viso.
-Sii.. ahhhhh... sii.. mi fa un po' male...ahhhh... la pancia.
Hitoshi ti sbrighi a fare quel dannato tè per favore.- Ringhia quasi con stizza rivolto verso il giocatore che si volta porgendogli una tazza fumante.
-Tu sei sempre troppo precipitoso e veloce nelle tue cose. Dovresti cercare di prenderti più tempo... alcune bisogna godersele per bene.- Ribatte pacato ricevendo indietro un'occhiataccia furiosa.
I due adulti si guardano negli occhi confusi.
La vibrazione scende di nuovo e Denki emette un breve sospiro sereno iniziando a sorseggiare beatamente la bevanda calda.
-Posso chiederle come mai ha chiamato mia madre qui?-
-In realtà non le ho ancora detto nulla neppure a lei. Volevo sapere se poteva tenere qualche corso di educazione sessuale a scuola. Molti ragazzi non hanno un'idea precisa del sesso e lo praticano in maniera sbagliata e a volte anche senza le dovute precauzioni. Vi potrebbe piacere come idea?-
Denki emette un sospiro convinto.
-Si, e anche molto.Potrebbe indirizzare le persone verso una migliore consapevolezza di se stessi. Ed insegnare che esiste non il sesso ma anche e soprattutto l'amore. Non tutti hanno la fortuna nella loro vita di conoscere... HITOSHI!- Grida Denki alzandosi di botto dalla seggiola e guardando con gli occhi sgranati nella direzione di Shinso che al movimento improvviso del ragazzo quasi si strozza dal ridere con il tè.
Emette un ghigno consapevole lasciando la vibrazione ferma sull'intensità moderata.
-Sii? Hai bisogno?-
-Io.. io.. Se non la smetti subito io...-
-Ma se non sto facendo nulla. - Ribatte lui sorridendo.
Denki non riesce a rimettersi seduto. Sente l'erezione iniziare a formarsi del tutto e il solito formicolio che oramai conosce bene, iniziare a farsi strada da in mezzo alle viscere.
Si piega a metà emettendo un lungo gemito frustato.
-Amore ma ti senti bene? Forse hai la febbre! Sei tutto rosso e sudato. Vieni vicino che ti sento la fronte...-
-Non mi toccare mamma!- Prorompe Denki spaventato allontanandosi.
-Forse dovresti solamente lasciarti andare.- Dichiara atono il giocatore guardandolo con espressione sorniona dall'alto verso il basso.
-Io...Vado un attimo in bagno.- Annuncia serio guardando storto un'ultima volta Shinso che ha iniziato a ridere senza ritegno.
-Ma che...?- Domanda allibito il preside.
-Forse il tè era troppo caldo.. non lo so... Vado a vedere che cos'ha.-
Dice Shinso appoggiando la tazza sul tavolino e lasciando velocemente la stanza.
Bussa piano alla porta del bagno chiamandolo e venendo subito trascinato all'interno da un arrabbiatissimo Denki che si è già spogliato delle mutande.
-Che cavolo volevi fare? Eh?
Farmi venire davanti a mia madre?- Urla furioso.
-Beh. Potrebbe essere un'idea interessante da tenere in considerazione. Eddai, non fare così. Mi stavo solo divertendo.-
-Non dire nulla. Non voglio più ascoltarti. Sono seriamente arrabbiato con te...-
Con uno scatto Shinso si aggrappa alla sua maglietta e lo attira a se dandogli un focoso bacio con la lingua.
Lo tocca sulle natiche ancora esposte, avvicinandoselo al corpo e palpandolo tutto.
Una mano sale sulla guancia sfiorandola dolcemente.
-Dio... Mi piaci veramente tanto Denki.-
E quello che sul viso del ragazzo dai capelli biondi era fino ad un secondo prima un irritato broncio diventa in un attimo un enorme sorriso.
-Anche tu Hitoshi.-
——-
Questo capitolino mi ha divertito moltissimo!
Spero sia stato lo stesso anche a voi.
Vi anticipo che già so cosa vi aspettate nel prossimo... ma... ci sarà un piccolo contrattempo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro