Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

31 agosto 1888

3:45 a.m 

Al rimbombare dei tuoni si mescolò un altro suono: rumore di colpi sulla porta. Qualcuno desiderava impazientemente di essere ricevuto. Doveva trattarsi di qualcosa di davvero importante se l'ispettore Lestrade aveva deciso di scomodare proprio quella persona, in piena notte. Erano questi i pensieri del secondino che continuava a bussare senza arrendersi, mentre veniva assalito anche da alcuni timori. Era davvero così terribile come aveva sentito dire? Fino a quel momento lo aveva visto solo nelle fotografie sui giornali e i pareri riportati su questi ultimi erano spesso discordi. 

Il temporale copriva i suoi colpi sempre più frequenti, ma non era intenzionato a darsi per vinto. Aveva preso servizio presso il commissariato di Scotland Yard da appena quarantotto ore e non era intenzionato a cominciare la sua carriera in polizia con un fallimento.

- Aprite! - urlò - L'ispettore Lestrade urge la vostra presenza. -

- Non c'è più rispetto. - borbottò indignata l'anziana signora al suo fianco, avvolta in una camicia da notte che odorava di naftalina.

- Mi dispiace molto Signora Hudson. - cercò di scusarsi l'agente in modo piuttosto brusco. Nemmeno lui avrebbe desiderato trovarsi lì, dopo aver attraversato la città di Londra sotto la pioggia scrosciante, alle tre del mattino. Ma era il suo lavoro e stava cercando di svolgerlo senza lamentarsi troppo.

Finalmente dall'interno della stanza sembrò arrivare una voce impastata dal sonno. Rumore di un chiavistello.

Un paio di baffi si affacciarono dalla fessura tra la porta e lo stipite e vibrarono al suono delle parole:

- In nome del cielo! Si può sapere che diavolo sta succedendo? -

Quello doveva essere il dottor Watson. L'agente aveva sentito parlare di lui, assisteva l'investigatore privato nei suoi casi e si diceva che lo tenesse fuori dai guai, o che per lo meno ci provasse con tutte le sue forze.

- Agente Jacques Baudelaire, di Scotland Yard. - si presentò scattando sull'attenti. Il dottore non sembrò particolarmente colpito dalla sua disciplina, più che altro pareva scocciato e particolarmente indisposto, così si affrettò a continuare.

- Il commissario Lestrade richiede la presenza immediata del Signor Sherlock Holmes a Whitechapel. -

- Molto strano. - una voce limpida e perfettamente sveglia arrivò dall'interno, cogliendo l'agente impreparato. Pochi istanti dopo un uomo dalla carnagione pallida lo sovrastava. Era alto e slanciato, dal viso affilato, con gli occhi incavati. La capigliatura scura e disordinata accentuava il suo aspetto trasandato e le iridi color del ghiaccio spuntavano tra le palpebre socchiuse.

- Co-cosa le pare strano? - domandò Jacques in soggezione. L'investigatore aveva un'aria molto più minacciosa di persona e il fragore del temporale, intervallato dallo scintillare dei fulmini, non aiutava il giovane agente a rilassarsi.

- Mi domando come abbia fatto il dottor Watson a non notarlo. - puntualizzò l'investigatore prima di rispondere.

Intanto Jacques sentiva il freddo insinuarsi nel colletto della divisa.

- Whitechapel è sotto la giurisdizione della Divisione H, mentre Lestrade è assegnato alla Divisione G. Perchè mai dovrebbe occuparsene lui? -

- Non lo so signore. - rispose confuso il ragazzo. Ancora non aveva ben capito come funzionasse la suddivisione dei distretti a Londra e lo sconosciuto sembrava saperne molto più di lui.

- Francia? -

Jacques sbatté un paio di volte le palpebre, chiaramente confuso. 

- Come, scusi? -

- Noto dal suo fastidioso accento che lei non è di queste parti. Quindi mi chiedevo se non arrivasse dalla Francia, dal sud immagino, dato che il suo non è l'accento tipico dei Parigini. Così di prima mattina azzarderei Provenza, mi sbaglio? -

- N-no signore. È esatto. -

Il dottor Watson e la signora Hudson tacevano impotenti davanti a quello spettacolo, ormai divenuto normale routine ai loro occhi. L'anziana padrona di casa desiderava solo tornare a dormire, mentre il dottore bruciava di curiosità, chiedendosi cosa fosse accaduto per richiedere la presenza di Sherlock Holmes a Whitechapel a quell'ora del mattino. Fu ancora una volta il giovane agente a richiamare l'attenzione sul caso:

- Scusi se la interrompo, ma ribadisco che l'ispettore Lestrade la desidera immediatamente. -

Holmes parve compiaciuto da questa sua ultima affermazione e dopo aver profusamente criticato il metodo dell'ispettore esclamò:

- Watson, si metta l'impermeabile, andiamo a risolvere un caso. -

Solo in quel momento tutti notarono che Sherlock Holmes era già perfettamente vestito e, dopo aver indossato cappotto e cappello, uscì sul pianerottolo, squadrando l'agente che desiderava solo che quella notte finisse.

- Oh grazie al cielo. - sospirò la signora Hudson quando tutti ebbero finalmente lasciato il 221b di Baker Street. Da quando vi avevano preso alloggio quei due distinti, ma alquanto bizzarri, signori, era impossibile che regnasse la calma. 

Ma pensando ai soldi dell'affitto che sarebbero arrivati quella sera, si addormentò serena.

Nel frattempo i tre uomini avevano attraversato di corsa il marciapiede mentre venivano sferzati dal vento e dalla pioggia ed erano saliti sulla carrozza che li attendeva.

Il fattorino a cassetta tremava, fradicio di pioggia, ma ad un segno di Jacques partì senza lamentarsi. Seguì un viaggio in carrozza di circa una mezz'ora, lasso di tempo sufficiente all'investigatore per analizzare la vita dell'imbarazzato agente.

Ma nessuno dei tre avrebbe mai potuto immaginare quale fosse l'empio spettacolo che li stava attendendo in Buck's Row. Nessuno si curò di aiutare Jacques Baudelaire che cadde al suolo privo di sensi. Perfino il dottor Watson, abituato fin dai tempi della guerra a vedere corpi martoriati, dovette deglutire più volte prima di riprendere pieno possesso delle proprie facoltà.

L'unico a sembrare impassibile dinanzi al corpo della donna pareva essere Sherlock Holmes.

La vittima giaceva a terra, abbandonata nel fango, davanti ad uno dei mattatoi del quartiere. Il collo era stato inciso fin quasi alla decapitazione e John Watson sospettò che anche le vertebre fossero state intaccate. Il ventre era stato tagliato in profondità e l'intestino era stato estratto e riversato accanto al corpo. La pioggia contribuiva al danneggiamento del cadavere.

Altri segni di ferite erano visibili sugli organi genitali, colpiti più volte da una lama appuntita.

Il viso di Lestrade comparve da sotto la cerata:

- Questa volta siamo in un mare di merda. -


***

angolo autrice:

questa volta si tratta di un progetto davvero ambizioso. Ci ho messo davvero molto tempo a organizzare le idee. L'ispirazione mi era sopraggiunta la scorsa estate, ma non avevo mai trovato il coraggio di cominciare, così è rimasta a ronzarmi in testa fino ad ora (e mi piace aggiungere che è l'una e dieci di notte e io sono qui a descrivere omicidi...sogni tranquilli stanotte).

Non so cosa ne verrà fuori, ma intendo scoprirlo e se volete addentrarvi in questo nuovo mistero, io non potrei esserne solo lusingata.

A presto!



Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro