Heartbreak.
•Theo•
Inutile dire che la notte non riesco ad addormentarmi. Continuo a pensare a lei, ai suoi sorrisi, i suoi abbracci, la sua risata, tutto.
E mi chiedo come farò senza di lei. Non posso farcela.
Alle 4 sono già pronto, ma è decisamente troppo presto per partire. Non ho idea di dove andare. Zoë mi ha già aiutato anche troppo, non voglio disturbarla ancora, e Miles sicuramente starà dormendo con lei.
Mi viene in mente solo una persona che ha passato quello che sto passando io.
Veronica. La chiamo, senza nemmeno preoccuparmi di poterla svegliare e risponde al secondo squillo. Ha la voce squillante come al solito, come se stesse passando anche lei una notte insonne.
-Ehi Theo. Tutto bene?
Sospiro e una lacrima mi riga la guancia.
-Veramente no- ammetto, la voce che mi si spezza.
-Cosa succede? Ti è successo qualcosa?- adesso sembra agitata.
-Senti, puoi venire qui a casa mia? Il più velocemente possibile, per favore. Devo partire tra due ore. Ti prego.
Per un secondo non dice niente.
-Arrivo. Dammi due minuti.- chiude la conversazione senza aspettare una mia risposta, forse perchè sa che non ne avrebbe avuta una.
Mi butto sul divano e inizio a singhiozzare più forte e mi accorgo a malapena di quando Veronica suona il campanello.
È come se avessi la testa immersa nell'acqua: is suoni mi arrivano attutiti e faccio fatica a vedere, forse per via delle lacrime.
Vedendo che non apro entra. Non riesco nemmeno a vederla bene in faccia. Riesco solo a pensare a Shailene. Sento un peso nello stomaco. Ho realizzato solo ora cosa significherebbe per me perderla. E vorrei non averlo capito.
•Veronica•
Non ricordo di averlo mai visto così affranto.
Lo conosco da quando avevamo 3 anni, abbiamo fatto l'asilo e le elementari insieme e lui non era di certo il tipo che piangeva davanti a tutti gli altri bambini, ma neanche se c'ero solo io. Se eravamo al parco e lui cadeva diceva di dover andare in bagno e piangeva là, da solo, in silenzio.
Quando è cresciuto ha iniziato a parlarmi dei suoi problemi, ma soffriva sempre in silenzio. Penso che sia il suo orgoglio che glielo impedisce.
Ma non ora. Per quesgo sono preoccupata. Deve essere successo qualcosa di grave.
Mi siedo accanto a lui sul divano e lo lascio singhiozzare per un po', poi parlo.
Voglio capire cos'ha.
-Mi spieghi cosa succede?
Per un attimo non risponde, semplicemente rimane con la faccia nascosta tra le mani.
-Shailene.- sussura, quasi non lo sento.
Non può averlo lasciato. No, è impossibile, lo amava così tanto.
-Cos'è successo, Theo?- se non mi spiega non posso aiutarlo.
-Shai mi...mi ha mandato...messaggio...-è tutto quello che riesco a capire.
Mi passa il telefono e mi dice di guardare i messaggi.
Apro la conversazione con Shailene e rimango scioccata. Non è da lei.
-Hai provato a chiamarla?
Annuisce.
-E...?
-Non...risponde.- singhiozza tra una parola e l'altra.
Lo abbraccio, sapendo che non servirà a niente, ma lo faccio lo stesso.
-Ho il volo alle 8.-dice.
-Cosa?- non capisco.
-Alle 8 parto. Con l'aereo. Vado da lei.- sussurra con un filo di voce.
Adesso capisco perchè ha chiamato me. Sa che anche io ci sono passata, con mio marito.
-Sai che potresti rimanere deluso, vero?-è la cosa più vera ma stupida che potessi dire.
Sembra frustrato.
-Cazzo. Si! Devo rischiare. Non posso stare qui a disperarmi per sempre.
Lo capisco.
-Fai quello che ti sembra giusto, Theo. È una tua scelta.
•Shailene•
Negli ultimi due giorni Ansel sembra essersi trasformato in un altra persona. Non ha più tentato di rimanere solo con me, di abbracciarmi, niente di niente.
Quando dobbiamo baciarci per il film sembra che non provi nessuna emozione particolare. Lo preferisco così, assolutamente.
Una sera siamo andati a cena io, lui,John,Nat e la sua ragazza ed è stato divertente. Potremmo anche essere amici, se non si fosse comportato in quel modo.
Theo non mi ha più chiamato, e quando l'ho fatto io è scattata la segreteria telefonica.È molto strano da parte sua, ma posso capirlo.
Mi sono persa di nuovo nei miei pensieri e la ragazza di Nat, Julia mi pare si chiami,mi sta guardando.
-Tutto bene?- mi chiede.
Mi coglie alla sprovvista.
-Oh...si,è solo che mi manca il mio ragazzo.
Sorride.
-Anche a me mancava tantissimo Nat e fortunatamente sono riuscita a venire a trovarlo. Tieni duro, presto lo rivedrai.
E ha ragione.
Cinque giorni, o forse meno e sarò a casa di nuovo. Devo solo resistere e poi potrò riabbracciare Theo.
Manca poco.
•Ansel•
Stasera è la sera. Mi sono comportato normalmente con Shai e sembra averlo apprezzato.
Stasera le farò capire una volta per tutte che lei appartiene a me. Che io sono perfetto per lei. Sarà la volta buona, me lo sento.
Quando si alza per tornare nella sua stanza una volta finita la colazione la seguo con fare noncurante.
-Ehi, ti va di venire oggi pomeriggio con me e Nat a fare un giro per la città? Pensavamo di mangiare in un ristorante e poi magari prendere il traghetto. Che ne dici?
Sembra pensierosa per un attimo, poi scrolla le spalle.
-Certo, perché no? A che ora?- chiede.
Dentro di me sto esultando, ma non lo do a vedere.
-mmm...alle 18. Ci troviamo nella hall dell'hotel?
-Okay. A stasera.
Oggi non giriamo nessuna scena, è il nostro giorno libero. Non ho niente da fare se non fantasticare su ciò che accadrà. Sorrido.
L'unica cosa che non le ho detto è che saremo solo noi due. Nessun'altro.
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"VOLEREI DA TE DA MILANOO FINO AD HONG KONG. PASSANDO PER LONDRA, DA ROMA FINO A BANGKOK. CERCANDO TEEEE"
Momenti sclero post-capitolo, non fateci caso.
Ringraziatemi perchè l'hoscritto in tipo mezz'ora, sono una brava bimbaaa.
Il titolo l'ho messo in inglese perchè fa più figo. Perchè io può.
Per evitare di ridicolizzarmi di più me ne vado.
Addio mondoh.
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