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Chapter 22 - Prank

Cami si svegliò al mattino e vide Shawn che dormiva, girato con la schiena verso di lei.

Andò in bagno a farsi una doccia e sistemarsi.

Non appena aprì la porta per andare a prendere i vestiti, uno Shawn irritato e scocciato la sorpassò per andare in bagno.

Cami se ne accorse a malapena: Shawn non aveva la maglietta. Era difficile concentrarsi su altro.

Chiusa la porta, si rimproverò mentalmente per non essere riuscita nell'indifferenza in cui aveva ambito agire.

Prese velocemente un paio di jeans neri e un maglioncino morbido, il più comodo che avesse.

Inoltre, le stava bene.

Neanche quella mattina sarebbe andata a lezione. Sarebbe stato brutto nei confronti di Luke, che era venuto appositamente per lei.

Mentre metteva un sottile cerchietto tra i capelli, sentì la doccia azionarsi.

Quindi Shawn stava per fare la doccia.

Cami vide la chitarra appoggiata sulla poltroncina vicino al letto. Sul comodino c'era il lubrificante per corde.

- Cazzo. - imprecò sottovoce.

Aveva dimenticato di comprare l'alcol.

Non poteva chiedere a nessuno o si sarebbe messa nei guai.

I secondi passavano.

Dove avrebbe potuto trovare dell'alcol?

Sapeva che nei profumi c'era molto alcol, ma non le sembrava il caso di fare una cosa così azzardata. In primo luogo, era uno spreco di soldi, visto che i profumi costavano un sacco; e poi sarebbe stato inutile perché sarebbe stata scoperta subito.

Pensò anche all'acqua ossigenata, che disinfettava, ma non poteva semplicemente entrare in bagno e prenderne senza che il suo piano saltasse. Probabilmente avrebbe anche corso il rischio di un altro schiaffo.

Rabbrividì.

Si costrinse a rimandare.

Uscì dall'Accademia da sola, diretta all'hotel dove alloggiava Luke.

Prese subito un taxi, che si rivelò essere quello dove era salita al suo arrivo a New York.

- Ci si rivede, signorina. - sorrise il padre di Justin.

E lei che aveva pensato che fosse il padre di Austin, quel giorno. Che stupida, si rimproverò.

Gli sorrise ampiamente.

- Ha già conosciuto Justin? - le chiese.

- Dammi del tu!

- Va bene. - rise lui - Tu pero' chiamami Jerry.

- Ti chiami Jerry? - ridacchiò Cami.

- Il nome per intero è Jeremy, ma preferisco Jerry.

Il padre di Justin le risparmiò il pagamento anche quella volta.

Si salutarono allegramente, poi Cami entrò nella hall dell'hotel.

Luke stava uscendo dall'ascensore proprio in quel momento.

- Mi porti a colazione fuori? - chiese, sorridendo.

- Se vuoi. - rispose Cami, ricambiando il sorriso.

Uscirono con lo spirito di chi non ha nulla di meglio da fare se non godersi la vita.

C'era una spensieratezza, una limpidezza nei loro sguardi che tutti i passanti invidiavano.

Il fatto che ci fosse il sole, poi, era perfetto.

- Ti va di andare da Starbucks? - propose Cami.

- Certo! Quale luogo migliore per iniziare la giornata! - approvò il biondo, entusiasta.

Si avviarono, e non sembravano più grandi di due bambini in un negozio di caramelle.

***

- Giuro che vorrei che tu vivessi qui, a New York. Mi sono divertita troppo in questi giorni.

Cami rimase attaccata a Luke come una cozza mentre lo abbracciava. Le sue parole si confusero un po' contro il petto del biondo.

- Che fiorellino tenero. Ci vedremo presto, non preoccuparti.

- Verrai ancora a trovarmi? Vieni prima che puoi!

Schiacciò la faccia contro la sua felpa.

- Ehi, promettimi una cosa.

- Tutto quello che vuoi.

- Non farti mai più toccare un capello da quel bastardo. Non deve starti più vicino di dieci metri.

Cami sospirò.

- Non so se riuscirò a mantenere questa promessa. Chi sa cosa succederà domani? E il giorno dopo? E tra un mese?

- Ascoltami bene: se ti fa male, gli faccio rimpiangere l'esistenza. - ribadì Luke.

- D'accordo. - sorrise lei.

Si accomiatarono e Luke si mise in fila per il check-in.

Cami tornò all'Accademia con un'impronta di forza stampata dentro. Shawn avrebbe pagato il suo errore. Glielo avrebbe fatto pagare per lui, per Luke.

Con quel pensiero in mente, fece una piccola sosta per comprare l'alcol prima di arrivare in Accademia.

Fu felice di constatare che Shawn non c'era. Nemmeno la sua chitarra c'era.

Sicuramente era a lezione.

Cami prese il lubrificante per corde dal comodino di Shawn e l'alcol dalla borsa.

Si chiuse a chiave in bagno.

C'era lubrificante per poco più di metà bottiglietta. Cami versò un terzo di quella sostanza nel gabinetto e tirò l'acqua, poi raggiunse il livello iniziale con l'alcol.

Agitò un po' per rendere omogeneo il composto e rigirò la chiave per tornare in camera e rimettere tutto al suo posto.

Lasciò il lubrificante dove l'aveva trovato e mise l'alcol in borsa, per buttarlo da qualche parte.

Visto che aveva ancora tempo prima della fine delle lezioni, andò in giro nella zona dell'Accademia.

Osservò un ristorante a pochi metri da lei.

E se servisse loro dell'alcol?

Già reputandosi stupida a fare una cosa simile, decise comunque di entrare e tentare di disfarsi della bottiglia che aveva in borsa senza danneggiare l'ambiente.

Nel ristorante non c'era molta gente, per sua fortuna, e un cameriere la accolse quasi subito.

- Ehm...Buongiorno...

Il cameriere era in attesa.

- Volevo... Se possibile... Uhm... Potrei parlare con uno dei proprietari? - riuscì a dire.

- Er... Okay. - acconsentì lui, perplesso.

Le disse di aspettare mentre chiamava il suo capo.

Poco dopo un uomo dalla folta barba e un po' panciuto venne verso di lei.

- Desidera, signorina?

Cami tirò fuori la bottiglia dalla borsa e la tenne in mano, mostrandogliela.

- Ho questa bottiglia di alcol comprata meno di un'ora fa, che non mi serve più. Potrebbe tornarvi utile? - chiese, con tono più normale di quanto credesse.

Il proprietario prese in mano la bottiglia, la esaminò per qualche secondo, poi guardò Cami.

- Vuole qualcosa per questa bottiglia?

- No no, assolutamente. - si affrettò a rispondere Cami.

Voleva semplicemente disfarsene.

- D'accordo. Grazie, signorina. - disse l'uomo, sforzandosi di essere gentile.

- Ahm... Buona giornata. - mormorò Cami, uscendo.

Era stato imbarazzante, ma almeno era riuscita nel suo intento.

Mentre camminava per le strade affollate di New York, ricevette una chiamata.

Era Ally.

- Pronto? - disse, cauta.

- Ma che cazzo è successo in casa mia?! - urlò Ally.

Oh-oh.

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ME JUST THINKING OF THE TIME THAT I'M PASSING MAKES ME WANNA CRY!

Mi sono detta: al mattino faccio matematica e latino, al pomeriggio invece fisica, storia e biologia.

Ceeeeeerto.

Non ho ancora iniziato.

Forse è per questo che sto scrivendo così tanto in questi giorni: non voglio pensare ai compiti e alle verifiche!!

In più ieri sera ero disperata perché non ero a Roma. Uffi. Anch'io voglio vedere i 5sos dal vivo.

Che vita.

A presto ❤❤

P.S. Cosa pensate che succederà quando Shawn scoprirà del lubrificante? Se lo scoprirà!

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