Chapter 13 - Little crack
Shawn si irrigidì, Ashley rimase impassibile.
Guardava le due ragazze con il sopracciglio. Sembrava quasi che si aspettasse qualcosa.
Cami vide gli occhi di Shawn, freddi e luminosi. La sua pelle bianca risaltava al contrasto con la camicia blu scuro.
Era perfetta.
Ashley inclinò il capo di pochissimo verso la porta, ma fu sufficiente a far capire cosa volesse dire.
- Dobbiamo... ? - azzardò Cami.
- Sì... Dovreste... - disse Shawn, a voce bassa, calma, quasi tentennante. Era esattamente sullo stesso tono della voce di Cami.
Halsey tratteneva a malapena il disgusto.
Cami si alzò e costrinse anche Halsey a farlo.
Rivolsero un'occhiata fugace a Shawn, che si grattava la nuca, poi uscirono.
- Pensi che ci mettano tanto? - domandò piano Cami.
- Non vorrai stare qua fuori ad aspettare! - rise Halsey - Vieni, andiamo in camera mia.
Cami si sentiva terribilmente a disagio. Come ci si doveva comportare in una situazione come quella?
Era strano, maledettamente strano!
Mentre le sue gambe si muovevano verso la stanza di Halsey e Lauren, la sua mente viaggiava veloce sul treno guidato da Shawn Mendes.
I finestrini avevano le tendine chiuse, il treno era vuoto. C'erano solo Shawn e Ashley. Non voleva pensare a come avrebbero trascorso la serata.
- Terra chiama Cami! - Halsey sventolò una mano davanti agli occhi dell'amica.
Cami scosse la testa e sbatté le palpebre.
- Ci sono. - rispose prontamente.
- Bene, pensavo di averti persa. Già Lauren è partita con il cervello, almeno tu resta sana!
- Lauren? Perché?
- Non hai saputo che è uscita con Justin? Non è neanche certo che sia tornata in camera.
- Ah... - mormorò Cami.
Accelerarono il passo e raggiunsero finalmente la stanza.
Mentre Halsey appoggiava le chiavi sul comodino, vicino al telefono, Cami chiese di Shawn.
- Tu sei di New York e tua sorella è la sua fidanzata... Dovresti sapere più di molti altri di lui. - iniziò.
Halsey increspò le labbra, cercando di capire esattamente che risposta volesse.
- Beh... Se intendi che tipo di ragazzo è, ti assicuro che non è così male. Può sembrare arrogante e viziato, ma è normale per uno che ha ottenuto quasi sempre ciò che voleva. C'è da dire che ha talento per la musica e quando lo sentirai cantare non potrai negarlo. A volte veniva a casa nostra per stare con Ashley e le cantava qualcosa... Io sentivo e devo dire che è molto promettente. - disse.
- È bravo a cantare?
- Molto. L'anno scorso allo spettacolo finale, che io ho dovuto vedere perché c'era anche mio padre, è stato bravissimo ed erano tutti estasiati.
Cami sorrise ascoltando quelle parole. Non vedeva l'ora di sentirlo cantare, per vedere se era tutto vero.
- E come ha fatto ad innamorarsi di Ashley?
Halsey rise.
- Questo non lo so! Devi chiederlo ai diretti interessati! - scherzò.
Cami fece una smorfia.
- Perché ti interessa? Non è che lui ti piace, per caso?
- Ma no! Cosa vai a pensare! Semplicemente volevo saperne di più sul mio compagno di stanza, che sta attento a ogni minimo spostamento d'aria per causa mia. Ha paura che gli rovini le vie respiratorie?
Halsey scoppiò a ridere.
- Ehi, non ci sarebbe niente di male se ti piacesse... Insomma, è un bel ragazzo, sveglio e bravo a cantare. Ha tutte le carte in regola, no?
- Non è quello il punto. Semplicemente non provo attrazione in quel senso per lui. Mi piacerebbe molto sapere di più sul suo approccio alla musica, ma il mio interesse non va oltre quel punto. Capisci?
Halsey alzò le sopracciglia.
- Ma chi vuoi prendere in giro? Trecentosessantacinque giorni e mi stai dicendo che non succederà nulla tra di voi? Lo senti che suono ha?
- Che suono ha? - domandò Cami, confusa.
- Ha il suono delle cazzate. - ridacchiò Halsey.
Cami alzò gli occhi al cielo.
- Cerca di essere seria e guardare le cose dal mio punto di vista: sono nuova qui, voglio studiare musica e già due ragazze mi hanno messa nella loro lista mentale delle persone antipatiche. Secondo te vado spontaneamente a cercare altre grane? - spiegò Cami.
Halsey si morse un labbro, in fretta.
- Io resto convinta che ti prenderai una cotta gigantesca per lui. - insinuò.
- Zitta, che non è vero! - sorrise Cami.
Halsey roteò gli occhi, sorridendo.
Sarebbe certamente successo: doveva succedere.
***
Shawn ed Ashley, rimasti soli, iniziarono a baciarsi e avvinghiarsi.
- Però... Fa freddo, chiudiamo la finestra? - sussurrò Shawn, il suo respiro sul collo della bionda.
Ashley sospirò.
Andò a chiudere la finestra, strascicando i piedi.
- Grazie, amore.
Ashley tornò alle sue labbra, senza rispondere.
- Però... C'è troppa luce. Spegniamo la luce e accendiamo le lampade? - interruppe ancora Shawn.
Ashley, sempre più seccata, si tolse dalla sua posizione a cavalcioni su di lui e spense la luce.
- Adesso è tutto a posto o c'è ancora qualche microgrammo di materia che vuoi spostare? - sbuffò.
- Quella borsa sulla cassettiera effettivamente mi dà un po' fastidio, ma non vorrei farti rialzare, tesoro. - rispose, con un tono di voce che Ashley conosceva bene: in un modo o nell'altro sarebbe tornato su quella borsa finché non venisse spostata.
Lei emise un gemito di fastidio, grezzo e scocciato.
Prese la borsa di quella ragazza che viveva con il suo fidanzato, cosa che non le andava a genio per niente, e indicò il suo letto.
- Lì va bene?
- Meglio nell'armadio.
Ashley si trattenne dal lasciargli in testa la borsa che aveva in mano.
Quella sera era insopportabile.
Decisa a provare un ultimo tentativo della serata perfetta, tornò da Shawn con un sorriso malizioso e tanta buona volontà.
Si rimise a cavalcioni su di lui, prese il suo viso tra le mani e posò le labbra sulle sue, inizialmente dolci e mano mano sempre più freneticamente. Shawn accarezzò la sua schiena e guidò i movimenti del suo bacino.
I vestiti producevano un lieve rumore di fruscìo mentre i corpi si strusciavano tra di loro.
Sembrava stesse andando tutto bene, sembrava stesse per andare come al solito, sembrava...
Shawn sentì che c'era qualcosa di storto. Era come se l'occhio costante di Cami li stesse osservando e si sentiva terribilmente strano.
Guardò Ashley, che lo fissava incazzata.
- Si può sapere che cosa ti prende? È da quando siamo rientrati che non fai che fermarti, interrompere, essere irritante... Smettila. Mi stai facendo innervosire parecchio.
- Lo vedo.
- E allora fai in modo di farmi passare il nervoso...
Ashley si levò la maglietta con un gesto rapido. Affondò le labbra su di lui in un colpo che non poteva essere respinto.
Shawn cedette alla sua furia passionale e cercò di sincronizzarsi.
Perché pensare? Era il momento di godere.
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SEVEN YEARS!
Quanto la sto ascoltando!
Allora... Questo è il tredicesimo capitolo. Ha qualcosa che non mi convince. Non sono pienamente soddisfatta.
Anyway, spero che voi non lo troviate troppo schifoso e... Nulla, ciao ciao ❤
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