[Da collocare in parallelo al capitolo 60]

CAMI/LUKE

Luke si mosse sullo sgabello del bancone del bar, in imbarazzo.

Il locale aveva un aspetto raffinato, a partire dal bancone laccato di bianco ai tavoli lucidi di colori pastello come pesca, azzurro, rosa confetto o viola chiaro alle pareti chiare e le candele eleganti.

- Perché diavolo siamo entrati qui? Sembra un bar dove le vecchiette prendono il té delle cinque. - si lamentò il biondo.

- Perché è carino e ci saranno sicuramente tutti i cocktail che voglio io. - sorrise Cami.

Luke scosse la testa.

- E così ieri... - iniziò Cami.

- Salve ragazzi, cosa volete bere? - la interruppe il barista dalla voce decisamente effemminata.

L'inquietudine di Luke crebbe a dismisura.

- Un Cosmopolitan. - ordinò Cami.

- Ahm... - Luke si grattò la nuca - Una birra?

- Subito. - gli sorrise il barista, andando a prendere il necessario.

- È carino. - commentò Cami, osservando i suoi capelli scuri e l'orecchino nero mentre versava la birra in un boccale.

- È gay. - sputò Luke con disgusto.

- Credo che voglia provarci con te. - sorrise Cami.

Luke la fissò sbalordito. - Scherzi?

La maglietta nera dei Nirvana e gli skinny strappati che indossava non avevano nulla di gay. Perché mai quello avrebbe dovuto provarci con lui?

- E sì, ieri le ho chiesto di essere la mia ragazza. - continuò Luke.

Cami fece un urletto e lo abbracciò, entusiasta.

- Oh, sono così felice per voi! Non l'ho più vista da quando vi ho lasciati soli e morivo dalla voglia di saperlo. Posso giurare che non aspettava altro.

- Beh, sono contento anch'io. - rispose il biondo.

Il barista si avvicinò e porse loro le bevande.

- Ecco a voi, ragazzi. - sorrise.

- Grazie, il mio amico ha proprio bisogno di tirarsi su... Sa, ha rotto con il fidanzato. - aggiunse Cami in un sussurro, lanciando un occhiolino a Luke.

- Oh, davvero? Ci pensiamo noi a tirarlo su di morale! - ammiccò il barista.

Cami riuscì a trattenere una risata a fatica.

Luke non riuscì a sentire proprio tutto, ma capì che lo stavano prendendo in giro.

- Cosa confabulate voi due? - domandò, sospettoso.

- Ciao, caro. Io sono Tim e sappi che il tuo ex è stato veramente un coglione a lasciarti andare. Guarda che bei capelli! E poi questo bellissimo piercing, oh! - esultò il barista, toccandogli i capelli.

Luke cercò di distanziarsi, spaventato.

- Che cazzo gli hai detto?! - chiese a Cami.

- È nella fase indignazione, pre-depressione. - spiegò lei al barista, facendo fatica a non ridere.

Tim annuì e prese a confortare Luke, promettendogli una serata hot se si fosse lasciato andare.

Il biondo inorridì.

- Ho una ragazza, per l'amor del cielo!

- Ma cosa stai dicendo, sei ancora cotto di Austin! - inventò la mora.

Il barista intercettò l'occhiata esasperata di Cami e la interpretò come una pazzia da parte di Luke, dettata dalla rottura con l'ex.

- Non ti abbandoneremo anche noi, stai tranquillo tesoro. - gli disse, dandogli una pacca affettuosa sulla spalla.

- Smettetela con questa pagliacciata!

- Poverino, non si rende nemmeno conto... - sospirò Cami.

- Ti diverti? - le si rivolse un Luke furioso, con le mani di Tim sulla faccia a toccare la guancia in cerca della fossetta.

- Non sai quanto. - rise la ragazza.

La coppia vicino a loro non faceva che ridere.

Era una scenetta tutta comica e il povero Luke non sapeva cosa fare per liberarsene.

- Ma non devi lavorare? - disse al barista appiccicoso.

- Oh, c'è Troye che fa per due! Non ti devi assolutamente preoccupare! - esclamò Tim.

Cami si girò a cercare quel Troye e lo vide cantare davanti a un gruppetto di ragazze.

My youth
My youth is yours
Trippin' on skies, sippin' waterfalls
My youth
My youth is yours
Run away now and forevermore

Niente da dire, il ricciolo era bravo.

Dei nuovi clienti reclamavano di essere serviti e Tim fu costretto ad allontanarsi per non interrompere Troye e scontentare così le ragazze.

- Andiamo. Via. Ora. - tuonò Luke, afferrando il polso di Cami.

Il biondo lasciò una banconota sul bancone e corse via trascinando l'amica e maledicendola. Per sua fortuna non vide Tim seguirlo. Probabilmente li aveva persi di vista.

Uscirono nella fredda New York notturna e rabbrividirono. Non era ancora piena estate e non faceva così caldo.

- Me la pagherai per quel frocio del cazzo. - disse Luke.

- Come la fai tragica. Era solo un ragazzo carino e gentile che stava provando a farti sentire amato.

- No, era un frocio rompipalle, appiccicoso e smielato che stava provando a portarmi a casa sua stanotte! Hai idea di quanto sia ridicolo?!

- Halsey riderà tantissimo. - ridacchiò Cami, immaginando già la sua faccia.

Camminarono un po' sul marciapiede mentre le strade erano trafficatissime. Udirono dei clacson suonare e qualche grida da lontano.

I soliti autisti maleducati.

- Non credo che Shawn riderà invece. Quanto sarà contento di sapere che un barista attraente e mascolino ci ha provato pesantemente con te?

- Ma queste sono bugie!

- Shawn non era lì e non può sapere se fosse vero o falso. È la mia parola contro la tua, fiorellino. - rimbeccò Luke.

- Più diventi alto, più diventi cretino. Possibile? - sbuffò lei.

Una folata di vento fece rabbrividire Cami.

- Hai freddo? - le chiese Luke, prendendole la mano e stringendola tra le sue.

La mora si avvicinò e si strinse contro il suo petto.

Un'ondata di nostalgia la pervase all'istante.

L'abbraccio di Luke era sinonimo di "casa" per lei. Per tanti anni era andata avanti solo grazie alle sue braccia e sentirsi fra loro risvegliava in lei la tenerezza della prima adolescenza.

- Ti ricordi... Quando hai picchiato quel ragazzo in prima liceo? Credo di aver corso il rischio di innamorarmi di te. - ammise.

Sentì il petto di Luke vibrare per la risata.

- Perché, non sei mai stata innamorata di me? Così mi spezzi il cuore! - ridacchiò lui.

- Non so... Sei sempre stato tra le mie persone preferite in assoluto, ma non penso di essermi mai innamorata di te. Shawn è convinto dell'opposto.

- Cioè che io sia innamorato di te? E non pensa che te l'avrei detto? O che non ti avrei lasciata andare per nessun motivo se lo fossi? Ammetto di avere un debole da sempre per la tua sensibilità, ma non lo chiamerei amore.

Cami annuì. Non aveva mai dubitato dell'amicizia sincera fra loro.

- Vedi, abbracciarti lo trovo perfettamente naturale, baciarti no ad esempio. Non che tu non sia carina abbastanza, ma se capisci quello che voglio dire...

- Sì, sì. Anche per me sarebbe strano. - concordò.

Pensò che fosse rara un'amicizia come la loro, forte sulla base di affinità come dolcezza e sensibilità, ma anche di passioni come la musica, sopravvissuta ai pericoli dell'amore.

Cami non aveva mai dubitato che la loro fosse solo amicizia.

Se fosse stato amore, non sarebbero bastati pochi mesi a guarirla e renderla pronta per innamorarsi di nuovo. Non sarebbe bastato il prestigio della Juilliard per staccarla da Phoenix. Non sarebbe bastato niente.

Luke aveva pensato al suo futuro raggiungendola a New York e questo glielo aveva spiegato, non era di certo per lei che aveva chiesto di essere inserito nei corsi disponibili all'Accademia.

Con divertita sorpresa, pensò che se non fosse stato proprio per Halsey, Luke non sarebbe potuto venire a New York. La faccenda della camera bruciata la faceva ancora ridere e al tempo stesso rabbrividire.

- Shawn è davvero una persona strana. - osservò Luke, spezzando il silenzio.

- In che senso?

- Trovo davvero ridicola la facciata dello stronzo viziato, se poi è più dolce del miele, come dici tu. Come hai fatto a non mandarlo a fanculo subito, una volta per tutte?

Cami rise.

- La musica. Quando ho iniziato ad entrare nel suo mondo, ho visto subito che attraverso la musica esprimeva una dolcezza infinita, nascosta in fondo in fondo. Nessun vero stronzo avrebbe potuto scrivere Stitches.

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BABY I DON'T NEED DOLLAR BILLS TO HAVE FUN TONIGHT!

Prestissimo pubblicherò l'ultimo missing moment e i ringraziamenti, così la storia sarà completata.

Questo è forse il mio missing moment preferito... 🙈

Uh, crediti per l'idea del capitolo a Crazy_About_Love! Grazie mille tesoro 😘

LEGGETE INTO YOU!

Baci e a presto!! ❤❤❤