I segreti per raggiungere il successo

Sono sempre stata un po' invidiosa di Laura. Fin dalle elementari, lei aveva un papà e una mamma che le volevano bene. Anche io ho avuto Gioia, ma mi è sempre sembrato un bene un po' freddo. Invece Laura, con i suoi occhiali dalla montatura spessa, era la creatura fragile da compatire e coccolare. Io ero quella che finiva prima i temi e le verifiche e poi poteva aiutare i compagni rimasti indietro.

Laura mi ha sempre fissato come se vedesse in me una dea, o qualcuno di davvero forte.

Così, quando l'anno scorso mi sono fatta male, all'inizio sono rimasta infastidita dalla sua presenza. Non volevo che smettesse di vedermi come la ragazza perfetta. Ben presto però mi sono accorta di quanto fosse bello avere un'amica a cui confidare le cose, e con cui condividerne altre. Se ripenso alle pazzie dello scorso anno, mi viene ancora da ridere. Con lei ho fatto davvero un sacco di cose divertenti.

Forse anche questo mi ha spinto a scriverle quella lettera, nonostante la totale disapprovazione di Ross, Gioia e Monia.

Sembra che siano tutte contro di noi.

Lei ha accettato la busta, ma mi ha guardato con aria strana. Non se lo aspettava. Credo non abbia assolutamente capito il motivo per cui mi sono allontanata. E sono ancora più contenta di aver trovato il coraggio di scriverle.

Non ho mai avuto delle amiche. Anche quando andavo in vacanza con la mamma e la nonna, passavo ore sul lettino a leggere libri o fare parole crociate.

«Perché non vai al miniclub?», chiedeva mia madre.

Io arricciavo il naso. Fingevo che la cosa non mi interessasse. La realtà è che ci avevo provato, ad andarci, ma le altre ragazzine mi guardavano con sospetto. Avevo la pelle troppo liscia, gli occhi troppo azzurri. In una parola, ero troppo bella.

Essere belli non vuol dire per forza essere felici. Tante volte significa essere ancora più soli. Le altre ragazze mi hanno sempre guardato con diffidenza.

Non mi andava tanto meglio con i ragazzi. Quelli della mia età pensavano che fossi irraggiungibile e io non facevo niente per fargli cambiare idea. Quelli più grandi mi vedevano come una mocciosa.

Così passavo le mie vacanze a leggere e fare lunghe camminate sulla spiaggia.

Raccoglievo conchiglie. Una marea di conchiglie. Secchielli interi di conchiglie. La nonna mi aiutava a lavarle e le lasciavamo asciugare sul terrazzino del nostro appartamento vista mare.

«Ogni conchiglia è un tuo pregio», diceva la nonna «impara ad accettarli»

«Non capisco, nonna», rispondevo.

«Fai finta che queste conchiglie siano parti di te. Ecco, per esempio questa rappresenta i tuoi bellissimi occhi»

Io rimanevo incantata ad ascoltarla. La nonna era la persona con più fantasia tra tutte le persone che avevo conosciuto.

«Questa, invece, rappresenta la tua bravura nel pattinare. Questa la tua bontà d'animo»

Mettevamo in fila le mie qualità e le lasciavamo asciugare al sole.

«Ricordati sempre di farti i complimenti», diceva la nonna «perché la gente è cattiva e invidiosa. Se non può trarre vantaggio da te, cercherà di sotterrarti. O di usarti in qualche modo. Conta sempre le tue conchiglie»

Laura è stata l'unica persona in grado di guardare al di là della mia faccia perfetta e di vedere tutte le imperfezioni della mia anima. Laura è stata l'unica amica che io abbia mai avuto.

Lei e mia nonna mi hanno fatto capire un'altra fondamentale regola per il successo:

Raccogli le tue conchiglie

Tutti hanno delle qualità speciali. Immagina che le tue siano delle piccole conchiglie, da raccogliere e conservare con amore. Scrivile e descrivile e nei momenti in cui non sei molto sicura di te stessa, cerca queste conchiglie. Cercane di nuove, o elenca quelle che già conosci. Nessuno ti ripeterà mai abbastanza quanto sei forte, bella o brava. Devi essere tu a farlo. Non aver paura di vantarti troppo: l'autostima non fa mai male alle persone sensibili..

Raccogli le tue conchiglie. E conservale come iltesoro più prezioso.