Dal diario di Prisca
I segreti per raggiungere il successo
Ho imparato presto a fare affidamento solo sulle mie capacità. Mio padre ha lasciato mio madre che ero ancora molto piccola. E' stata dura spiegare ai miei compagni che io non avevo più un papà e quindi non potevo più stare sulle sue ginocchia, né farmi aprire il barattolo della Nutella, né fissarlo mentre guidava. Mio papà ha lasciato mia mamma perché lei non lo amava più. Almeno, questo è quello che mi è stato detto.
Non è successo un giorno come un altro. Il papà ha deciso di farlo il mio primo giorno di scuola.
Sono tornata a casa con mille cose da raccontare a entrambi. Al posto di Gioia, quel giorno mi ha portato a casa la nonna. A casa c'era solo lui. Ero affamata, ma la tavola non era nemmeno apparecchiata.
«Ciao Prisca», mi ha detto.
Vagava per la casa e metteva le sue poche cose dentro a una valigia blu.
«Dov'è la mamma?», ho chiesto.
«E' uscita a fare due passi»
«Ma io ho fame»
«Mangerai appena torna, tesoro. Sai che la mamma cucina meglio di me»
«Potremmo fare un panino insieme»
Mio padre si è messo una mano sul viso e io ho pensato che fosse molto triste.
«Prisca, ti devo dire una cosa. Te la dico io, perché la mamma ti riempirà di bugie»
Ho annuito e mi sono sentita grande.
«Devo andare via da qui»
«E dove vai?»
«Non lontano. Ma non posso più stare con voi. Però io e te ci vedremo lo stesso, okay?»
«Ma perché devi andare via, papà?», ho chiesto e mi stava già venendo da piangere. Poi ho visto che anche lui stava per farlo, allora mi sono trattenuta.
«La mamma non mi vuole più bene», mi ha detto «ma questo lei non lo ammetterà mai»
«E' per quell'uomo che arriva ogni tanto a casa nostra?»
Il papà ha aggrottato la fronte.
«Anche. Ma non solo. Ci sarei passato sopra, a quell'uomo. Ma non alla mancanza di amore»
Mio padre ha smesso di parlare. Forse si è reso conto solo in quel momento che si stava confidando con una bambina di sei anni.
«Ma la mamma non ti può amare e basta?»
Lui ha scosso la testa.
«Non funziona così. Ma lo capirai quando sarai più grande. Anche se mi auguro che per te sarà più semplice»
«L'amore non è una cosa semplice, papà?», ho chiesto, preoccupata.
«No, tesoro. L'amore è una cosa molto complicata. Un po' come passare dall'asilo alla scuola elementare. Capisci cosa voglio dire?»
Ho annuito. Quell'esempio mi calzava a pennello. Tanto più che non avevo ancora raccontato come era andata. Ma c'erano molte cose che mi avevano stupita.
«L'amore deve essere una scuola piena di sorprese», gli ho detto.
Lui ha sorriso, ma era un sorriso triste.
«Ti voglio bene, Prisca», mi ha detto. Poi mi ha abbracciato.
«E non credere a tutto quello che ti dirà la mamma, okay? Lei non ha sempre ragione, anche se tu pensi di sì»
Mi sono trattenuta fino a che lui ha richiuso la porta, poi sono scoppiata a piangere.
Era già l'una e la mamma non arrivava. Avevo visto più volte la nonna preparare il pranzo. Così mi sono aiutata con una sedia e ho acceso il gas. Ben presto l'acqua che avevo messo a scaldare ha iniziato a bollire, così ho buttato una manciata di maccheroni. Non sapendo come fare il condimento, ci ho messo solo un po' di burro.
La mamma mi ha trovato così, che mangiavo pasta al burro senza sale.
«Ce n'è anche per te se ne vuoi», le ho detto.
I suoi capelli, di solito ben pettinati, erano scomposti e il trucco colato.
«La mia bambina», ha mormorato Gioia «il papà ti ha lasciato da sola, vero?»
«Ha detto che tu non lo ami più»
«Guarda sempre i fatti, Prisca. Mai le parole. Io sono qui con te. Il papà se n'è andato. Chi ha ragione secondo te?»
Ho alzato le spalle. Sono andata in camera a giocare. Ricordo di aver raccontato il mio primo giorno di scuola al mio pupazzo Kevin, un gatto di pezza senza un occhio che ho da quando sono nata.
Conta solo su te stessa
Quando sei brava in qualcosa, molte persone ti faranno i complimenti e ti diranno che possono portarti molto in alto. Ringrazia per i complimenti, sorridi sempre a tutti. Ma non cedere alle loro lusinghe. Se qualcuno vuole portarti in alto, è perché ha un certo tipo di interesse nei tuoi confronti.
Non crederci: l'unica persona su cui puoi contare per tutta la vita sei tu. Se puoi volare, sei in grado di farlo anche senza qualcun altro che faccia finta di spingerti. Conta solo su te stessa. Perché quando starai cadendo, quelle stesse persone non ci saranno più.
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