Cap 21
Ho fatto una corsa per allenarmi, oggi. Mi sono svegliata talmente presto, che il sole non era ancora sorto. Il cielo prometteva pioggia e il mio cuore in bianco e nero gliene era grato. Ma adesso sta uscendo il sole e inizia a fare troppo caldo.
Forse la corsa non mi serve solo per allenarmi. A volte il pensiero di Paolo unito a quello di Geo mi fa impazzire. Me la prendo soprattutto con me stessa: possibile che io davvero non sappia cosa voglio? Possibile che basti un'entrata in scena di Geo per mettere in dubbio tutto ciò che provo per Paolo? Io non voglio essere così. Vorrei avere chiara la situazione, altrimenti finiremo per soffrire tutti e tre. Ma la realtà è che appena sento di perdere Paolo, qualcosa mi dice che devo riavvicinarmi a lui. Quando invece vedo Geo, il mio istinto è quello di scivolare tra le sue braccia. Non ci capisco niente. Sono come una barca impazzita, guidata da un timoniere ubriaco. Forse li amo entrambi. E' possibile amare due persone contemporaneamente?
Sono ancora tutta sudata quando entro alla Tana dell'Orso. Geo sta guardando il telefono.
«Laura», esclama, appena mi vede. Il suo volto si apre in un bellissimo sorriso.
«Finalmente ti fai vedere», continua e mi abbraccia.
«Non ti conviene starmi vicino», lo avverto «ho appena finito una corsa lunghissima»
«Allora ti offro solo dell'acqua», risponde. Poi si fa serio: «E Paolo come sta?»
Alzo le spalle.
«Non molto bene, purtroppo», dico. «La faccenda dei suoi genitori lo sta assorbendo completamente. La convivenza con il padre è un disastro. Diciamo che passa i suoi giorni nella casa sull'albero»
«Capisco», dice Geo, quasi deluso dal mio resoconto. Mi porge un bicchiere d'acqua.
«Grazie», dico «era proprio quello che ci voleva»
Mi siedo al bancone e mi immergo nei suoi occhi.
«Come vanno le cose qui?», chiedo.
Lui tenta di sorridere ancora, ma la domanda lo infastidisce.
«Vanno, diciamo. Non vedevo l'ora di rivederti»
Mi dà un bacio appassionato. Non mi ritraggo subito, ma dopo un po' mi pare di vedere il viso di Paolo.
«Non possiamo», gli dico «devo dirlo a Paolo»
«Lo distruggeresti», ribatte Geo.
«Non posso continuare a mentirgli. Se provo ancora qualcosa per te, è giusto che lui lo sappia»
Geo si passa una mano tra i capelli. Sembra parecchio nervoso.
«Qualcosa non va?»
«Non voglio metterti in difficoltà con lui, né in generale»
«Io sto bene se ci sei tu, Geo», gli dico, convinta «non posso stare senza di te»
Ci baciamo di nuovo. Questa volta sono io che mi lascio andare di più. Lui mi scosta i capelli e mi prende il mento tra le mani.
«Laura», mormora «non sono capace di starti distante. Non sono capace di stare con te. Finirò per rovinarti la vita»
«Se solo tu potessi dirmi perché non puoi stare con me...», rispondo.
Entra qualcuno.
Mi giro e vedo un ragazzo spettinato e vestito con una tuta da lavoro.
«Fai anche piadine?», chiede a Geo.
«Certo», risponde lui.
Mi siedo paziente e aspetto che il tizio se ne vada. Tra poco dovrei tornare a casa a mangiare, ma non ne ho voglia. Vorrei rimanere con Geo tutto il giorno.
Guardo le sue mani mentre lavora e mi chiedo cos'abbia di così speciale da lasciarmi sempre senza parole.
Arriva altra gente.
«Vuoi una mano?», gli chiedo e mi metto dietro al bancone. Lui però sembra infastidito.
«Laura, cosa fai, non dovresti...»
«Mi fa piacere»
Spillo una birra. E' una cosa che non ho mai fatto. Geo mi guarda terrorizzato, mentre la schiuma trabocca dal bicchiere.
«Hai intenzione di farmi scappare tutti i clienti?», sussurra divertito, passandomi dietro alle spalle per prendere una bottiglia.
«Lasciami fare», replico «non hai idea delle mie doti nascoste»
«Invece qualche idea me la sono fatta», ribatte lui.
Mi passa ancora dietro e mi sfiora il sedere con una mano.
Sento di essere arrossita.
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