Chapter One ~.•.~ Hello, Goodbye
Sopra la canzone che ascolta la protagonista.
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Le gocce di pioggia che picchiavano contro il finestrino dell'auto, le cuffie nelle orecchie, sempre con la solita canzone che risuonava all'infinito, che non mi avrebbe stancata mai.
I paesaggi si susseguivano oltre il vetro, che rifletteva il mio volto annoiato.
L'atmosfera sembra perfetta per uno di quei film strappalacrime in cui la protagonista è disperata per il suo trasferimento, ma poi diventa felice perché si fidanza con il bad boy della scuola e vivono felici e contenti.
Purtroppo la vita non è un film e io non sono di certo una piagnucolona che si fa mettere i piedi in testa dal primo che passa.
Oh no.
La gente non capisce mai che io faccio quello che voglio, non importa l'etichetta o il fatto che io sia una ragazza. Sarà così sempre.
Sono felice di essermi trasferita, troppi ricordi nella mia vecchia città.
Soprattutto da quando è successo quello.
Sospiro, scostandomi una ciocca chiarissima e liscissima dal viso e rigirandomela tra le mani.
Amo i miei capelli biondi, sono una caratteristica di famiglia, tutti i miei parenti hanno la chioma chiara. Io non faccio eccezione.
Wake up
And face me
Don't play dead
'cause maybe
Someday I'll walk away and say
You disappoint me
Maybe you're better off this way
Passive continua ad andare nelle cuffie e credo non ci sia canzone più azzeccata di questa per descrivermi.
All'improvviso sento un auricolare venire tolto dal mio orecchio.
Mi giro e vedo mia sorella Hailee fissarmi con i suoi occhi color piombo.
Io e lei siamo gemelle, ma non ci assomigliamo quasi per niente.
- Siamo quasi arrivati, preparati.- dice lei spostando i corti ricci color grano da una spalla all'altra.
Mi tolgo le cuffie e metto via l'Ipod nero.
- Andremo a vivere ad Arcadia, vero?- chiedo a mio padre, Chase, completamente concentrato sulla guida.
- Sì, andiamo a casa di tua nonna Carrie, insieme ai vostri cugini.- Risponde lui, tenendo gli occhi fissi sulla strada, dandomi solo un'occhiata di sfuggita dallo specchietto.
Passiamo su un ponte completamente fatto di metallo, che risplende come se fosse d'argento.
I giganteschi palazzi di Arcadia iniziano a circondarci, sommergendoci e facendomi quasi mancare l'aria.
La gente cammina tranquilla sui marciapiedi, chi con l'ombrello chi con l'impermeabile, completamente a proprio agio, come se non conoscessero il significato della parola "paura" o "problemi".
A quello ci pensano i "Guardians of Security", o semplicemente G.O.S.
Essi sono delle ombre giganti, dalle fattezze di robot, in grado di compiere qualsiasi azione senza rompersi mai.
I G.O.S. non agiscono da soli, infatti sono comandati dai membri della "Shadows of Security", S.O.S., detti "Shadows".
Quest'ultimi sono esseri umani nati con delle capacità mentali elevate, in grado di controllare le ombre. Questo potere è chiamato "Shade".
I possessori di Shade non sono molti, ma tanti quanto basta per proteggere Firefield, il mondo da cui vengo.
Finalmente sento l'auto rallentare, per poi fermarsi.
Sento mio padre spalancare la portiera ed uscire, cosa che poi facciamo anche io e mia sorella.
Una villa, grande è dir poco, è piazzata di fronte a noi, facendoci sembrare delle piccole formiche.
È pitturata di un bianco splendente, tanto da accecarmi.
Attraversiamo un grande cancello in ferro battuto, dovrei una grande H intarsiata fa la sua entrata.
Papà suona il campanello della porta in legno scuro, attendendo.
Dopo quasi un minuto d'attesa la figura di nonna Carrie compare sull'uscio della casa, smagliante. Ha i soliti capelli biondi raccolti in uno chignon, mentre gli occhi color cioccolato brillano felici.
- Hailee! Even! Come siete cresciute!- Esclama abbracciandoci dal basso del suo metro e cinquantacinque. Io sono alta quasi un metro e novanta, mentre Hailee un metro e settanta. A volte preferirei essere bassa, mi sento sempre sola a guardare tutti dall'alto, come se fossi superiore. Anche se non lo sono per niente.
- Come state?- Chiede la nonna.
- Bene nonna, tu? Dove sono i nostri cugini?- chiedo guardandomi intorno.
- Stanno arrivando, sono andati a fare la spesa.- Risponde Carrie abbracciando poi suo figlio, mio padre.
Come se richiamati, i miei parenti entrano dal cancello di prima, facendomi sorridere. Undici teste tutte bionde.
- Cugine! Quanto tempo!- Esclama Noah, mio cugino più grande, tenendo in braccio la sua sorellina Jennifer.
- Ehi Noah, tutto bene? Che fine ha fatto Azure?- chiede Hailee, abbracciando lui e la piccola.
- Sono qui!- Esclama la mia cuginetta Azure di quasi quindici anni spuntando dal nulla.
- Az! Mi hai fatto venire un colpo!- esclamo mettendomi una mano sul cuore.
Lei ridacchia.
Non faccio in tempo a dire altro che io e la mia gemella veniamo sommerse da un vortice di capelli e ragazze.
Le altre nostre quattro cugine, Gwendoline, Angelique, Charlene e Dalilah, ci stanno stringendo in un abbraccio mortale.
- Ci siete mancate un sacco!- Esclama Charlene avvolgendoci ancora di più.
- Char non respiro...- Dico trattenendo il fiato.
Le sorelle ci lasciano andare, ridacchiando.
- Non vedo l'ora di rifarvi il guardaroba!- Afferma saltellando Gwendoline, quella più pazza, l'unica in famiglia con gli occhi verdi.
- Ehm... Grazie Gwen...- Dice Hailee imbarazzata grattandosi la testa.
- Andiamo dentro, fuori fa freddo!- Mia zia Aghata spunta dal nulla insieme a zio Peter, mettendomi un braccio sulle spalle.
- Zii!- Dico contenta.
- Ciao ragazze, vi troverete benissimo qui ad Arcadia!- Esclama zia Cheryl, con in braccio mio cugino Jeremy, sbattendo gli occhioni blu.
Mentre ci accomodiamo nel salotto arredato sui toni del grigio, mi guardo un po' intorno, notando che qui tutto trasuda ricchezza, dai lampadari in cristallo fino al divano soffice.
Il pavimento in marmo è perfettamente lucido e poggiando lo sguardo su di esso posso notare la mia figura magra e longilinea, con i capelli lunghi fino a metà coscia e gli occhi grandi di un grigio chiaro con molte sfumature scure. Quando ero più piccola ho provato anche a posare per qualche rivista, ma il lavoro da modella non faceva per me. Decisamente no. Troppa falsità in quell'ambiente pieno di vipere velenose pronte a morderti e iniettarti il loro veleno.
Mentre mi siedo tra Noah e Angelique, sprofondo nel tessuto comodissimo del divano, facendomi venire voglia di dormire. Mh, non credo sia il momento adatto.
- Allora, quanti anni avete ragazze?- Chiede mia nonna.
- Diciannove- Risponde Hailee, io ormai sono partita per il mondo degli unicorni.
- Oh, ormai siete nell'età adatta, presto scopriremo se siete anche voi delle Shadows.- Dice la nonnina alternando lo sguardo tra me e la mia gemella.
Mi metto dritta in un secondo.
Gli Shadows possono provenire solamente da tre famiglie: Hunt, Wood e Knight. Io faccio parte della prima, sono Even Abigail Hunt.
Non tutti i discendenti di queste tre casate fanno parte della S.O.S., solo quelli con gli occhi grigi. Già, in base al colore degli occhi puoi essere un possessore di Shade o no. Anche se può capitare che qualche discendente con le iridi di quel colore non abbia il potere, ma sono casi rari.
Io potrei averlo, ma spero proprio di no.
Non voglio passare tutta la mia vita a servire gli altri.
- Hai ragione nonnina cara, ma ora sarei stanca e vorrei andare a letto, sai, è stata una giornata stancante. Dov'è la mia camera da letto?- Chiedo alzandomi in piedi, cercando di sviare l'argomento.
- Oh... Certo...- borbotta lei – Accompagnala, Dalilah.-
Mia cugina si alza e insieme iniziamo a salire le scale di cristallo.
Dopo vari corridoi ci fermiamo davanti ad una porta di metallo tutta decorata con dei cristalli che riflettono la luce, stupenda.
- Buonanotte.- Dico alla ragazza, in attesa che se ne vada per poter lasciarmi dormire.
Ma lei mi fissa negli occhi, cielo plumbeo contro cioccolato fondente, e si avvicina, per poi sussurrarmi all'orecchio.
- La peggior paura è quella verso se stessi, ricordalo. Sei sempre vissuta nella luce, ora devi imparare a muoverti nell'ombra.- Dice questo e poi gira i tacchi andandosene.
Io rimango impalata davanti alla porta, chiedendomi cosa possa significare tutto questo.
Ho davvero paura di me stessa?
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