15. LA CENA.
Sir Kita uscì dal cortile della scuola ed entrò in auto, dirigendosi verso la casa di Joka. In seguito, si immerse nella guida, lasciando che la strada si svolgesse davanti a lui mentre rifletteva sulle emozioni che lo travolgevano.
Mentre percorreva le strade familiari, i suoi pensieri vagavano verso Joka e verso tutto ciò che rappresentasse per lui. Era desiderio, curiosità e una punta di paura per l'ignoto. Ma al di là di tutto, c'era una profonda connessione che lo spingeva sempre più vicino a Joka.
Arrivato davanti alla sua casa, Sir Kita si fermò per un istante, prendendo fiato e cercando di calmare il battito accelerato del cuore. Subito dopo, uscì dall'auto e si avvicinò alla porta della casa di Joka e suonò il campanello.
Una volta che la porta si aprì, Sir Kita fu accolto dal viso luminoso e sorridente di Joka.
«Benvenuto, Kita», disse, con una voce morbida e accogliente.
Sir Kita sorrise, sentendosi subito più rilassato e confortato dalla sua presenza, «Grazie», rispose con un sorriso, lasciando che il calore di Joka lo avvolgesse.
Fece qualche passo avanti, e quando entrò nella casa di Joka, osservò l'ambiente intorno a lui con un senso di meraviglia. La casa emanava un'atmosfera accogliente e invitante, piena di dettagli che riflettevano la personalità di Joka.
Le pareti erano decorate con quadri e fotografie, ognuno con una storia da raccontare. C'erano colori vivaci e caldi che conferivano alla casa un'aria allegra e vivace. Tappeti morbidi e colorati adornavano il pavimento, invitando a camminare scalzi e rilassarsi.
Mobili confortevoli e dai colori vivaci erano disposti strategicamente per creare spazi accoglienti per il relax e la conversazione. Divani e poltrone invitavano a sedersi e a godersi la serenità dell'ambiente.
Piantine verdi e fiori colorati punteggiavano la casa, portando un tocco di natura all'interno e aggiungendo freschezza e vitalità all'atmosfera.
Ogni stanza sembrava raccontare una storia diversa, con oggetti d'arte e pezzi d'arredamento unici che riflettevano il gusto eclettico di Joka. Non c'era un angolo della casa che non trasudasse calore e personalità.
Joka guidò Kita attraverso il corridoio fino al soggiorno, dove una tavola imbandita lo attendeva.
«Ho preparato qualcosa di speciale per noi stasera», disse, indicando i piatti sul tavolo.
«Spero che ti piaccia. E oh! Prima di mangiare, via i vestiti», ordinò.
Sir Kita ghignò, lasciandosi trasportare dall'atmosfera calorosa e accogliente della casa di Joka.
Poi, con un gesto leggero, iniziò a sbottonare la camicia, lasciando che il tessuto scivolasse via dalle spalle mentre si dirigeva verso il tavolo imbandito.
«Mi sembra un ottimo inizio», disse, con un tono giocoso, mentre si liberava del resto dei vestiti.
Joka sorrise in ricambio e si tolse il cappotto, mostrando la sua invitante pelle.
«Per oggi si va così, vero?», stuzzicò.
Sir Kita rise leggermente, sentendosi a suo agio nell'ambiente giocoso creato da Joka.
«Per oggi va benissimo», rispose, lasciando che un sorriso giocoso si diffondesse sul suo volto.
Con un'aria di complicità, entrambi si sedettero al tavolo imbandito, pronti a gustare la cena preparata da Joka. L'atmosfera intima e rilassata li avvolse mentre si scambiavano sguardi e sorrisi, immergendosi completamente nel momento presente.
«Allora, com'è andata a scuola?», domandò Joka, cominciando un discorso.
Sir Kita sospirò, «Bene, ma Le Prof sembra ingelosirsi ogni giorno di più. Secondo me dovremmo dirgli la verità, almeno, così la smette di... provocarmi...», replicò Kita, arrossendo sulle gote.
Joka spalancò gli occhi con sorpresa, «Sembra che lui sia una tua debolezza, eh?».
Sir Kita si sentì imbarazzato per l'insinuazione di Joka, ma allo stesso tempo si sentì libero di ridere di sé stesso, «Forse lo è, ma non in modo positivo», ammise.
«Forse è colpa mia, ci ho provato con te fin da quando sono venuto a scuola...», balbettò Joka.
Sir Kita si avvicinò a lui e posò il dito indice sulla bocca, «Sssh! Non pensarlo nemmeno! Non è colpa tua, Joka. Non hai fatto nulla di sbagliato. È solo una situazione complicata. Tra me e Le Prof non c'è mai stata una vera e propria relazione, e ricorda che certe azioni sono nostre anche a causa del comportamento dei nostri rispettivi umani oltre il Metaverso».
«Akira...», sibilò Joka, arrossendo anche lui sul volto e coprendolo con le mani.
Sir Kita si alzò dal suo posto e camminò verso Joka, fermandosi dietro la sua schiena, poggiando le mani sulle spalle e avvicinando le labbra accanto all'orecchio, «Non fingere, tutto ciò ti attrae, ti eccita, ti porta a un livello superiore, e scommetto che per Akira hai anche provato di più...».
Joka sussultò, percependo le mani gelide di Kita sulla pelle nuda.
«Amore? Per la mia versione umana?», rise, «Amore? Per Le Prof?».
Si alzò di scatto e avvicinò a sé Kita con violenza fino a quando provò eccitazione nel momento in cui i loro corpi nudi si unirono insieme, poi gli alzò il mento, «Ti direi che anch'io 'l'amavo', Le Prof, ma forse cerco solo il brivido di divertirmi con Ombre come te», sibilò.
Sir Kita si sentì risucchiato nell'abbraccio di Joka, i loro corpi che si univano in un contatto ardente e avvolgente. Il calore della pelle nuda di Joka contro la sua lo fece fremere di piacere, mentre i loro sensi si accendevano di una passione incontenibile.
«Facciamo così: godiamoci il mio delizioso sushi nella completa nudità, poi concludiamo la serata e domani mattina verrò a scuola e parlerò io da solo con Le Prof. Dopotutto la cosa è nostra, è il nostro passato e dobbiamo risolverla da soli senza metterti in mezzo», disse Joka.
Sir Kita annuì, lasciandosi trasportare dal desiderio e dall'intesa con Joka.
«Mi sembra un piano perfetto», rispose, con un sorriso complice.
Con quel pensiero in mente, i due si sedettero al tavolo e iniziarono a gustare il delizioso sushi preparato da Joka, lasciandosi avvolgere dall'atmosfera intima e dalla sensazione di libertà che la loro nudità portava.
Ogni boccone era una delizia per i sensi, e ogni sguardo scambiato tra di loro era carico di significato e promesse silenziose. In quel momento, non c'era bisogno di parole per comprendere quanto fossero vicini e quanto fosse forte il legame che li univa.
Dopo aver terminato il pasto, Sir Kita e Joka si lasciarono trasportare dall'impeto del momento, lasciandosi andare alla passione e all'intimità che avevano costruito insieme. I loro corpi si fusero in un abbraccio appassionato, mentre le loro anime si univano in un'armonia perfetta.
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