Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

"Sanguinem Bibitis"

Si dice che il sangue sia più denso dell'acqua. Ci definisce, ci lega, ci maledice.

(Dal film Dark Shadows)

Il dilemma di tutte ragazze è cosa mettere il primo giorno di scuola, non per me che infilo il primo leggins nero che trovo e una maglia grigia che arriva alle ginocchia.

Dimentico nulla?  Guardo freneticamente la mia camera, no, ho tutto, afferro la tracolla nera in pelle e corro al piano di sotto.

In cucina trovo la governante, la colazione è servita "Dora non devi disturbarti, non riuscirò più a fare colazione, sarò sempre di corsa! Davvero basta una mela" e proprio in quel momento ne afferro una dal cesto, mi guarda roteando gli occhi e portandosi entrambe le mani ai fianchi "Fare colazione è importante! Ma capisco che è un vizio di famiglia saltare i pasti, prima o poi riuscirò a mettervi in riga a voi due" spiega puntando un dito paffutello incriminatorio verso di me "Sei fantastica! Sono sicura che ci riuscirai" mi avvicino e le do un bacio sulla guancia, cede, addolcendosi in viso. 

Alzo la mano per salutare e a passi veloci esco dalla cucina.

"Signorina aspetti!" mi volto e lei è davanti a me, beh non proprio davanti, per vederla devo guardare in direzione del pavimento visto che mi arriva al petto.
"Suo zio mi ha chiesto di farle avere questo prima di farla andare a scuola e di dirle.." prende fiato ed esce un bigliettino che mi sventola davanti "Di andare in garage" cerca di ricomporsi un po' "Mm grazie mille"  annuisce e m'incammino verso il giardino.

'Un regalo super meritato, per il tuo ultimo primo giorno di scuola, sii prudente'  

Arrivo al garage, alzo gli occhi e una scintillante Audi A1  grigia infiamma il mio cuore.

Sento angeli serafini cantare mentre mi avvicino con la mandibola a terra, cominciando a sfiorare la meraviglia, non un graffio o una macchia, è perfetta e brilla, Dio come brilla.

Monto subito sul bolide, le chiavi sono già inserite, prima di partire osservo ogni minimo particolare, il profumo, gli interni in pelle e il volante possente. 

Dopo una manciata di minuti sono pronta a partire ma non prima di aver mandato un sms a zio Cedric.

<<Allo zio migliore del mondo, sono senza parole davvero, non so come ringraziarti sono la ragazza più felice dell'universo! Appena sarai disponibile ti porterò a fare un giro che ti scompiglierà i capelli..ti voglio bene ps: La prossima volta puoi usare anche tu il cellulare >>
Metto in moto e il rombo del motore rischia di farmi andare in estasi il cervello, mondo sono pronta per affrontarti! 

Okay, torna seria Katherine e allacciati la cintura.

Nel posteggio della scuola c'è Liz impalata che mi aspetta sbattendo un piede nervoso sull'asfalto, indossa uno skinny jeans bianco ed un lupetto rosa impossibile da non notare, appena scorge la mia figura all'interno del parabrezza spalanca la bocca, parcheggio e scendo con fare da star "Ecco la mia macchina!!"   dopo averle raccontato di mio zio e del suo regalo sgattaioliamo in classe, pronte, per il nostro ultimo anno.

È arrivata la ricreazione, sono davanti la macchinetta del caffè con la bionda al mio seguito che smanetta con il telefono, una figura si avvicina, è Davis con fare impacciato "Ciao! Hai letto il mio messaggio l'altro giorno?cavolo, mi sono scordata di rispondergli "Oh certo il messaggio, scusa ma ero impegnata e mi è sfuggito di mente, comunque oggi pomeriggio se vuoi andiamo in biblioteca  così puoi parlarmi di ehm.. erano le origini dei lupi mannari giusto?"  chiedo, lui annuisce emozionato, delle barbie dietro di noi, ridacchiano. 

"Questi Stone sono matti da legare" sento vociferare sotto sguardi poco piacevoli, alzo gli occhi al cielo, povere dementi

La lanterna da tavolo della biblioteca  illumina il viso emozionato di Davis, che si passa ansioso una mano fra i capelli ramati, in attesa di una mia risposta.

"Sono davvero interessanti,  quest'uomo insinua e con prove valide che i licantropi non siano stati individuati nell'età del bronzo, quindi dal 3500 a.C. al 1200 a.C. ma alla fine dell'età di ferro, c'è un enorme differenza! Cioè questo cambierebbe un bel po' di cose " rifletto ad alta voce  "Esatto!" Continua lui con fierezza "Non è l'unica notizia che ho per oggi e so che questa ti piacerà da matti!" risponde con un sorriso luminoso.

Prende il suo zaino e tira fuori vari fogli e raccoglitori, ficca nuovamente la mano nei meandri della cartella veloce, quando trova quello che cerca, una cartelletta in plastica.

Dispone sul tavolo scuro foto recenti e antiche di un locale malandato.

"Cos'è?" Chiedo confusa "È il Sanguinem Bibitis in latino sarebbe.." mi sovrappongo alla sua voce "Bevitori di sangue".

"È un locale frequentato da gente poco raccomandabile e da quel che ho sentito dire, pericolosa, si trova in periferia nel quartiere di Downfall, per quanto ne risale storicamente c'è dal 1745 

Ma da settant'anni ormai si chiama Hangout, so che non mi crederai ma questo posto è un ritrovo di vampiri " continua lui  "Non vedo prove di questo " ribatto.

Subito mi ferma e dalla cartelletta estrae altri fogli, alcuni di un quotidiano della zona "Guarda qui, sono i più recenti" mi indica un articolo.

  <<Cadavere trovato fuori dal Sanguinem Bibitis>>  sto per dirgli che cose di questo tipo purtroppo succedono, soprattutto nei quartieri di periferia,  quasi leggendomi nel pensiero prende un altro foglio di giornale e me lo piazza davanti.

 <<Donna trovata dissanguata a Downfall, si trovava al Sanguinem Bibitis>>  e un altro ancora  <<Denunciato il proprietario del Sanguinem Bibitis dai vicini residenti per odori molesti>> 

Quasi rido per la denuncia ma di seguito nell'inserzione spunta l'intervista di una residente del quartiere <<Sentiamo sempre un gran baccano, ma non ci siamo mai lamentati,  spesso e volentieri si sente un odore orribile, davvero e non si tratta di cibo andato a male, ci sono voci strane che girano, c'è qualcosa di losco, abbiamo più volte avvertito l'autorità >> .

"Sono loro Kat, è.." leggo nei suoi occhi castani l'emozione.

Ecco, Davis si lascia trasportare sempre un po' troppo, ogni volta che facciamo indagini sul mondo del paranormale, è sempre convinto di aver fatto la scoperta del secolo, c'è un po' di immaturità nel suo modo di affrontare la questione ma sono sicura che con il tempo metterà da parte la fantasia.

"Interessante ma, addirittura affermare l'esistenza dei vampiri? Per odori molesti? Lo trovo troppo azzardato"  ironizzo, s'incupisce in viso e mi sento in colpa così torno a parlare più dolcemente"Quanti posti nella storia sono stati associati ai vampiri?  Siamo pieni di queste tipologie di documentazioni, ci sono covi in tutto il mondo ma confermati da più documenti storici" dico guardando i suoi occhi che vacillano di insicurezza davanti le mie parole. 

"Tu ci credi quanto me nella loro esistenza! Sono le creature più documentate del mondo, devi credermi questo era un ritrovo di vampiri" la sua voce è più accesa e punta gli occhi su di me.

"Non mettermi in bocca parole non mie, non credo che esistano! Ho solo ipotizzato che se mai  fossero realmente esistiti sarà stato molto tempo fa, nel medioevo magari o addirittura già non c'erano più.

Per il semplice fatto che, non credo che l'uomo possa un giorno alzarsi e inventarsi così d'impulso un mostro come il vampiro, come non si può inventare un mostro marino gigante, che marinai e pescatori temettero per secoli.

 Poi si scoprì, grazie a studiosi come tuo padre e mio zio che...era vero! Grazie al ritrovamento di ossa e ad oggi questi mostri che i marinai temevano, esistono! E si chiamano balene, si è confermato che all'epoca erano molto più grandi.

Gli uomini devono per forza essere spinti da qualcosa di vero, poi che loro esagerino con la fantasia è normale, devi sempre tenere in conto altri tempi, poca e cattiva informazione, ignoranza, noi stiamo parlando di qualcosa che non è reale" ti prego David non farmi gli occhioni delusi.

"Io non la penso così, ci sono articoli recenti, la gente continua a lamentarsi" e sprofonda nella sedia quasi in cerca di conforto. 

"Comunque voglio informarmi meglio, mi sarebbe d'aiuto se anche tu facessi qualche ricerca o se non è troppo consultassi tuo zio però in maniera vaga" risponde stanco "Certo, lo farò ma nel frattempo non osare troppo con la mente"

Arriva ora di cena e rientro a casa, la villa è come inghiottita dalla nebbia che viene sprigionata dal fitto bosco adiacente alla struttura.

Il grande cancello in ferro battuto impiega qualche secondo per aprirsi, il nostro emblema di famiglia circolare è inciso bene.

Un Ankh al centro con due falci di luna capovolte, una sopra ed una sotto il simbolo egizio.

Sigillate circolarmente da due frasi, Custodes lucem Decemuiri nocte.

Custodi della luce, custodi della notte.


Raggiungo il soggiorno, usato sporadicamente, per consumare i pasti sfruttiamo sempre la cucina.

Dora ha appena finito di fare accomodare mio zio, che strano vederlo cenare con me.

"Katherine!" dice con l'aria stremata "Oddio grazie grazie grazie! È fantastica" Vado come un treno, lui sorride "Hai l'aria molto stanca" mi affretto a dire "Oggi ho avuto molto da fare all'università, tutto nella norma non preoccuparti, com'è andato il primo giorno di scuola?" "Benissimo! "  comincia la tipica discussione sulla scuola, mentre gustiamo una buonissima zuppa di pesce. 

In camera trovo il gatto giocare con le tende del letto a baldacchino, lo fermo immediatamente evitando così una catastrofe, lo rimprovero e lui si raggomitola mortificato.

Tutto il giorno non fa altro che mangiare, sparire qualche ora chissà a fare cosa e il suo passatempo è oziare e distruggere quante più cose possibili, beh è un Principe.

Faccio una breve ricerca sul Sanguinem Bibitis, non c'è traccia degli articoli che mi ha mostrato Davis, non risulta niente di niente, erano finti? No, li ho guardati bene, così riprovo con il nuovo nome del pub, altro buco nell'acqua, nulla, se non la posizione e qualche sito di band che suona lì periodicamente.

Dopo un'ora di ricerca sono esausta, perché non riesco a risalire agli articoli? Ho cercato anche i giornalisti che si occuparono delle vicende ma nulla, è ambiguo.

Articoli pubblici devono essere pur archiviati da qualche parte, raggiungo la biblioteca al piano di sotto, conosco ogni millimetro di ogni libro ma tento comunque, cerco fra svariati volumi ma nulla, ho bisogno di una camomilla.

Mi appoggio al piano cottura della cucina, sorseggiando dalla tazza fumante, quando ripenso alla richiesta di Davis, consultare mio zio riguardo quello strano locale, potrà sicuramente aiutarmi con gli strumenti che possiede.

Raggiungo lo studio situato al secondo piano, nessuno entra qui, fin dal mio arrivo è stato chiaro, vietato entrare.

Sta sempre rinchiuso fra queste mura, da bravo studioso.
Sono le undici, non è sua abitudine andare a letto tardi, al diavolo!  Busso, per mia fortuna la porta si apre, è la prima volta che varco questa soglia.

Si tratta di una piccola stanza, dalle pareti marroni, l'ambiente è ricco di vetrinette che espongono dei cimeli.

Scaffalature in legno in noce, arrivano a sfiorare l'alto soffitto, rendendo l'aria angusta.  

Non c'è un millimetro libero nelle mensole zeppe di grandi tomi, nella parete frontale una finestra in cui s'intravede il tetro bosco.

La scrivania è la particolarità della stanza, se non fosse per il piano in legno, ricoperto di scartoffie altissime, ci sono fogli pure sul pavimento,  è un casino.

Povera Dora, se solo sapesse le verrebbe un infarto.

Mi fa accomodare e noto compiaciuta che anche lui ha una tazza di camomilla fra le mani. 

"Non riesci a dormire? Stai male?" chiede cercando di capire il motivo della visita notturna "Niente di tutto ciò, ho solo delle domande a cui non trovo risposta " rispondo rassicurandolo "Dimmi tutto" toglie gli occhiali e li posa sulla tastiera del computer che illumina pallidamente il suo viso stanco, stropiccia gli occhi e si mette comodo sorseggiando dalla tazza.

"Oggi sono stata in biblioteca con Davis, il figlio di Caleb ricordi?" chiedo "Oh cielo! Come poterne fare a meno, ricordo ancora quando ha interrotto un meeting strillando di aver trovato la pietra filosofale, avresti dovuto vedere la faccia di suo padre" ricorda assorto non riuscendo a nascondere appena un accennato sorriso divertito.

" Si proprio lui, mi ha parlato di una sua ricerca su uno strano locale, si trova in periferia, a Downfall prima si chiamava Sanguinem Bibitis.." mi fermo un attimo perché noto qualcosa, un lampo impercettibile passa dai suoi occhi mettendo in secondo piano la stanchezza  "Sembra essere associabile ad un ritrovo di vampiri, un covo, ma li conosco tutti quelli documentati,  non l'ho mai sentito, magari puoi cercare nei vostri archivi ? Oppure cer..." non riesco a finire la frase che l'uomo sgrana gli occhi e mi guarda con fare severo.

"Katherine, frena, non so cosa stia farneticando quel ragazzino ma quello che so è che qualsiasi posto a Downfall è un ritrovo di canaglie, qualsiasi cosa ti abbia detto è pura fantasia, sai com'è lui"  

"Qualcosa non torna, mi ha fatto vedere articoli risalenti ad anni fa, molti anni fa, morti misteriose e strane lamentele, interviste e articoli più recenti confermano tutto, non ho trovato niente su internet ma quei giornali erano veri, potresti informarti? Oppure mi porti qualche dispensa dall'università, ho già cercato in biblioteca e non viene mai citato"

Mi ammonisce subito con un gesto della mano come per farmi tacere poi l'abbassa pensieroso "Articoli di giornali? Dove li ha presi?" sembra quasi incuriosito "Non so non me l'ha det..." mi interrompe alzandosi dalla sedia.

"Ascoltami, l'hangout è famoso per la cattiva gente che lo frequenta, come spacciatori, prostitute, maniaci e ladri, quindi dì a Davis di smetterla con questa ricerca perché non c'è proprio niente da ricercare,  non farti influenzare da queste ragazzate!" La sua voce è ferma e non accetta obiezioni "Non intende fare niente è solo curioso e in effetti anch'io" lo leggo nei suoi occhi, nessuna obiezione.

"Ti ho già detto le cose come stanno, adesso basta parlare di queste baggianate sto lavorando domani ho una conferenza, siete grandi ormai, non farti trascinare in situazioni imbarazzanti, sei una Stone, è tardi è meglio se entrambi andiamo a dormire, buonanotte tesoro" dice con voce ferma guardandomi con raccomandazione, poi mi accompagna fuori dalla studio chiudendo la porta alle mie spalle.

Qualcosa non mi torna, non ho mai detto che il locale ad oggi è stato rinominato Hangout quindi come faceva a saperlo? Lo conosce? La Talamaska l'ha già documentato? No, è impossibile non mi mentirebbe mai, pensando ancora a tutto questo groviglio confuso torno in camera, stavolta abbandonando le speranze e mettendomi sotto le calde coperte.

Sto per entrare all'accademia di musica situata vicino il parco pubblico di Covington, sono in fibrillazione, non vedo l'ora di ricominciare con le lezioni di pianoforte.


Tutto ciò che riguarda la musica, in generale l'arte, per me è sempre energia pura, la musica credo sia la droga più potente, non è per dire, non è moralismo, se anche una sola volta una nota, una canzone, ti entra dentro in un posto che non c'è per nessuno se non per lei, che è la stessa a scoprirlo e fartelo scoprire per la prima volta, sei condannato.


A sentire tutto il doppio, è come se una nuova sensibilità ti desse modo di percepire nuovi colori ed emozioni che prima non catturavi e adesso ti schiavizzano davanti fuori controllo, non puoi più scegliere di non sentirle.
Basta una volta, proprio come l'eroina ed è finita, la tua vita sarà diversa per sempre.
Trova il modo di dar voce a quello che non riesci nemmeno tu a descrivere, a queste grandi sfumature di dolore e malinconia.
Nel mio caso da voce a tutto ciò che sono e che sento, in tutta la mia confusione.
Certa gente per sfogarsi beve, fuma, fa a botte, si droga, Io invece suono e mi sfogo così.
E non c'è niente di più bello e appagante, purtroppo per far parte ufficialmente dell'accademia devo aspettare i diciott'anni ed essere diplomata, ma nel frattempo prendo lezioni private.

Un tuono mi fa tornare alla realtà strappandomi bruscamente dai pensieri, devo smetterla di farmi i monologhi da sola, il cielo sta per crollare.

È venerdì pomeriggio, sono a casa di Liz "Stasera sono tutti al Jayson" dice mentre si toglie qualche punto nero dal naso a due centimetri dalla specchiera della scrivania, il pub in questione è frequentato praticamente da tutti gli studenti della mia scuola, per il semplice fatto che al bancone non chiedono documenti.

Mi rigiro il peluche di Stitch fra le mani "Non provare a dirmi che devi fare qualche ricerca su chissà quale rito di magia nera" mi minaccia "A meno che trovi qualche incantesimo in grado di fare crescere le tette, in quel caso farei volentieri un'eccezione " alzo gli occhi al cielo e lancio il pupazzo, colpendo la testa della bionda mentre esce vincente dal duello con il punto nero.

"Stasera sono tua e comunque sia ti informerò quando troverò un incantesimo per il cervello" "Ah-ah simpaticona! Mi stupisci Katherine Stone! Comunque perché non provi a vestirti da donna!" dice scrutando il mio outfit "Non esageriamo adesso" facciamo strada verso la porta "Ti vengo a prendere io?" domanda  "No ho il ferro arrugginito, ci vediamo lì".

Scendiamo le scale e veniamo travolte dalla piccola e frivola Daisy, la minore delle Widmore, corre scuotendo dei pompon viola "Trottola attenta! Romperti l'altro piede non sembra il massimo è bastata una volta no?" spiega Liz "Si, prudeva troppo il  gesso, però mamma mi ha lasciato mangiare il budino tutti i giorni e papà mi ha comprato questi!" dice agitando i pompon.

La piccola viene intimidita dallo sguardo serio della bionda "Prometto che andrò a fare i compiti in camera, senza trotterellare!" dice con gli occhietti celesti divertiti, Liz si sposta facendola passare, lasciando una carezza sulla testa della bambina.

"Ciao Kat! Settimana prossima ti andrebbe di venire a vedermi? Partecipo alle audizioni per entrare nelle Cheerleader della scuola!" parla velocemente, emozionata "Non mancherò piccola peste"  mi regala un sorriso dolce e lentamente, sale le scale.

Raggiungiamo l'ingresso dalle tonalità color tortora, Jenna, la mamma di Liz tiene una mano sul fianco, l'altra, aperta sopra la porta impedendo al marito, Matt, di uscire.

È un uomo affascinante, con i capelli scuri brizzolati e gli occhi celesti tramandati alle figlie, fra tutte, destino vuole, che quella a ritrovarseli spiccicati quasi fossero stati clonati, sia Liz.

Jenna è furiosa,  i capelli biondi a caschetto sono scombinati, somiglia molto alla mia amica, ed è bellissima, anche se con gli anni sembra essere sempre meno radiosa. 

 I suoi occhi scuri sono velati da uno strato di lacrime  "Davvero? Per lavoro Matt? Un'altra volta? Fammi indovinare! Per tutto il weekend!?" La sua voce è spezzata, il marito si porta una mano fra i capelli nervoso "Apri questa cazzo di porta Jenna!"  sbraita ad un centimetro dal volto della donna.

Oh cazzo, Liz tossisce sbattendo un piede per terra che rischia di rompere il parquet già rovinato, attirando l'attenzione dei suoi genitori che si voltano, perdono colore in viso quando si accorgono di me e immediatamente cercano di ricomporsi.

"Oh Kat! Ciao, scusa io e mio marito pensavamo non ci fosse nessuno, sai stavamo discutendo di lavoro, un periodo un po' stressante" prende il braccio del marito e gli rivolge uno sguardo, quasi minaccioso, lo stringe più forte e lui annuisce silenzioso "Vero amore?" Continua lei "Si, scusaci tanto è prop..." farfuglia l'uomo ma decido di interromperlo"No scusatemi voi, non dovete darmi alcuna spiegazione, non preoccupatevi di nulla è norm.." vengo interrotta dalla voce stridula della bionda al mio fianco.

"No Kat, non è normale e sopratutto non devi scusarti, ci vediamo stasera, okay? Mamma vieni in cucina con me" raggiunge sua madre e stacca la presa di quest'ultima intenta a stringere il braccio dell'uomo imbalsamato. 

Non degna suo padre di uno sguardo, come se fosse invisibile e si dirige in cucina "A più tardi " mi lascia un dolce sorriso che si spezza quando il padre decide di aprire bocca.

"Allora, io vado eh! Ciao Liz"  la bionda non si gira nemmeno per guardalo o fare un cenno, già è di spalle conducendo sua madre, si limita ad alzare la mano e fare il dito medio, il viso di suo padre s'incupisce, apre la porta imbarazzato e insieme usciamo.

Prende una sigaretta da un pacchetto ammaccato e comincia a fumare nevrotico, poi mi lancia un occhiata sputando del fumo mentre sale in macchina.
Povera Liz, in mezzo ad una guerra che non è la sua.

Prendo il cellulare e le mando un sms 
-Tutto okay? Hai bisogno di una mano? Mi dispiace
Quasi immediatamente risponde
-Non preoccuparti bruna, tutto sotto controllo! Quel coglione, non lo sopporto, ho solo bisogno di una bevuta mi raccomando stasera eh da DONNA!"

È così da una vita la sua famiglia, ed ormai semplicemente ci avevamo fatto l'abitudine.

Torno a casa per cena, avviso Dora che sarei uscita, che automaticamente avviserà mio zio, non l'ho visto girare per casa e non mi va di disturbarlo, di nuovo.

Okay veloce e indolore Katherine Stone, mmh, opto per un jeans nero a vita alta, una maglia bianca e le converse nere, faccio la coda alta. 

Indosso un giubbotto scuro e una piccola borsa a tracolla grigia, schiaccio l'occhiolino al mio riflesso, pronta e donna! 


Ninfomane!  sono qui fuori dove sei? -
dopo alcuni istanti risponde al messaggio –Sono dentro sulla sinistra, solito tavolo ps: C'è una notizia fresca fresca muoviti!

Incuriosita entro subito, il locale è illuminato dalla luce fioca calda, c'è un gran chiasso fra musica di sottofondo e gente che ride e parla ad alta voce, ci sono visi famigliari ovunque, come al solito tutta la scuola.
Ed ecco Liz seduta che mi fa cenno da lontano sulla sedia vuota  accanto.

È avvolta in una minigonna jeans e una canottiera rossa, ha degli stivali con un tacco basso, ed è super truccata con una linea di eyeliner tipo Cleopatra, guance tipo Heidi e labbra rosso fuoco.

"Ti avevo detto di vestirti da femmina!"  guarda schifata il mio outfit "Dobbiamo davvero continuare con questa cosa? Come stai? Tua mamma?" chiedo mentre mi accomodo, lei fa spallucce "Io sto bene, la solita storia di sempre, sinceramente non capisco come faccia, beh comunque, vaffanculo non voglio pensarci"  dice alzando al cielo la bottiglia di birra, annuisco.

"Allora qual è la novità?" chiedo incuriosita "Sta passando Jared! " com'è eccitata! "Oddio! Ecco perché sei conciata così.." rido senza alcun ritegno  "Non che ti conci diversamente di solito, ma la minigonna la usi solo per andare a ballare!" continuo "Smettila!" Risponde severamente.

Ad un tratto un ragazzo alto e muscoloso con capelli laccati castani e labbra carnose, si avvicina "Ciao Liz!" Saluta con un sorriso da imbecille, il sorriso di chi ha appena visto quelle gambe da bambolina avvolte in un pezzo di stoffa troppo, troppo corto.

La bionda si alza in piedi e si getta sopra Jared stringendolo in un abbraccio "Ei !"  oddio mitico! Stasera farai il palo Stone!

"Lei è la mia migliore amica Katherine, puoi chiamarla Kat!" Mi alzo scacciando l'umorismo dei miei pensieri e mi presento, cercando di omettere il fatto che fra una settimana ci sarà una scena simile con un altro ragazzo e già mi sarò scordata il suo nome "Piacere !"

Dopo essersi accomodato cominciamo a parlare del più e del meno, non è un tipo male è abbastanza simpatico, dopo un po' di tempo passato a parlare mi allontano e vado al  bancone "Una birra grazie!" Grido alla bar-lady con l'aria di chi è sul punto di un esaurimento "Ecco a te " pago in fretta e vado per girarmi quando una figura si piazza davanti e mi impedisce di passare.

Oh Cristo vi prego no! Posso nascondermi ? Potrei fingermi morta come gli opossum.

È Jace, i capelli biondi e gli occhi grandi verde chiaro, il viso squadrato abbronzato con un sorriso enorme e luminoso, si è proprio quel tipo di ragazzo, ha una maglietta rossa e un jeans classico.

"Stone! Come stai?" Vorrei essere invisibile, non mi da fastidio vederlo ma non ci siamo lasciati molto bene inizio estate, mi evitava sempre e poi era partito per l'italia,  non c'eravamo più sentiti, mi avrà perdonato per avergli frantumato il cuore?
Non l'ho visto in settimana a scuola probabilmente è rientrato da poco dalla vacanza.

"Ciao! Bene tu?" mi affretto a dire, ci salutiamo con un bacio sulla guancia "Benissimo grazie! Sei qui con Liz vero?" Chiede sorridente "Sisi!" rispondo "Beh che mi racconti? Come hai passato l'estate?" continua, mi guarda fisso negli occhi e un po' mi sento a disagio. 

"Ma niente di particolare, ho preso la patente tu ? Ho saputo che sei stato in Italia!" rispondo sorridendo "Sisi, sono stato da mia zia in Toscana, abbiamo girato molti posti! Uh comunque auguri per la patente!" Sembra tranquillo, non mi odia e questo mi basta per prendere fiato e darmi una calmata  "Wow, che invidia! Grazie mille!"  nel frattempo prende anche lui una birra e mi chiede di fare un brindisi per la mia patente.

 L'imbarazzo piano piano si placa, ma di certo non sono tranquilla "Mi ha fatto piacere vederti ma adesso torno da Liz oppure sai come comincia a fare! Ci si vede!" Alzo la mano a modi saluto e subito mi risponde "Mi ha fatto piacere vederti Katty! Ci vediamo a scuola!" con questo mi da un bacio sulla guancia e sparisce fra la folla.

Mi chiamava katty solo lui, marcando le doppie t, perché diceva che sembravo un gatto, è strano sentirsi chiamare con quel nomignolo, bevo un lungo sorso di birra e mi rendo conto che è già finita, solo dopo aver preso la seconda torno al tavolo da Liz e Jared, che trovo avvinghiati in un bacio troppo passionale per un luogo pubblico.

Liz mi vede e sgrana gli occhi "Ei, ma questa birra l'hai presa in Cina?" Chiede asciugandosi la bocca ridendo evidentemente imbarazzata e paonazza.

Se l'avessi presa in Cina tornavo che eri gravida! Penso, ma non dico e solo per la presenza del povero malcapitato che sembra come ubriaco di passione in viso.

Soffoco una risata"Scusa ma ho incontrato Jace e ci siamo fermati a parlare"  sorseggio la mia birra "Jace?!" urla "Oddio! Cosa ti ha detto?" continua "Shhh, mio Dio Widmore piano! Niente mi ha chiesto di quest'estate, come stavo e cose così" spiego "Mmh e tu, come l'hai trovato?" Domanda scrutandomi "Al solito, Jace...un po' più abbronzato e sereno, si è ripreso dalla rottura"



Ciao Wattpadiani, qui parla Akasca! Grazie mille per aver letto il secondo capitolo!

Ci tengo a specificare nuovamente che i primi capitoli dell'opera si concentreranno sulla vita di Katherine, per farvi conoscere meglio la protagonista stessa ed i personaggi principali e sopratutto, per lasciarvi cogliere le varie sfumature generali delle ambientazioni. 


Qualsiasi commento è gradito! Un abbraccio virtuale.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro