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"Benvenuta all'inferno"

"Colui che non ha visto il calar della notte, non giuri di inoltrarsi nelle tenebre."

J.R.R. Tolkien


"HANGOUT" che cavolo faccio qui?

Il locale è isolato da una parcheggio circolare, i lampioni sono fulminati soltanto uno è sopravvissuto e funziona a singhiozzi, sullo sfondo destro, dei palazzi, scovo facilmente quello della signora Grey, su quello sinistro un bosco tetro.

Raggiungo l'entrata, poggiati di schiena contro il muro due ragazzi con creste enormi verdi, fumano, e dall'odore capisco che si tratta di marijuana. 

Mi guardano minacciosi mentre avanzo, non incrociare i loro sguardi e va avanti! Spingo la porta vetrata ricoperta di adesivi.
Il locale è praticamente al buio, dei neon blu emanano quel poco di luce che basta per non schiantarsi contro qualcuno, la musica heavy metal sparata al massimo fa vibrare le pareti.
L'odore è forte, sigarette, sudore, sporco, un essenza spiacevole, il pavimento un tempo parquet nero è tutto rovinato.

Le pareti sono ricoperte di poster, la maggior parte delle persone sono ubriache e tutti seguono un rigoroso stile punk, fasciati in pelle e borchie, chi fuma, chi urla, chi si spintona, chi si sente Ozzy Osbourne. 

'Nobody wants him they just turn their heads
nobody helps him now, he has his revenge'

Parte un assolo di chitarra e cominciano ad impazzire come una mandria di tori in calore.

Alcuni ragazzi saltano poco agilmente su un tavolo scuotendo la testa, una ragazza barcollante prova a fare altrettanto ma l'equilibrio non è dalla sua, cade contro delle sedie cominciando a vomitare, che schifo! Do un'occhiata furtiva, sfruttando quel momento di puro casino a mio vantaggio, non credo siano vampiri.
Oh guarda è delusa, credeva di trovare Dracula sorseggiare un bloody mary.

Mi avvicino al bancone, tutti cominciano a fissarmi, mi rendo conto che in mezzo questa gente non c'entro proprio niente, canticchio anch'io sotto voce i Black Sabbath in segno di pace. 

Salto sullo sgabello difronte il bancone "Una coca per favore" grido al barman, è alto e massiccio con i rasta verdi, piercing al naso, al labbro, al sopracciglio, sulle guance, è pieno di  piercing! Ha le braccia coperte di tatuaggi colorati.

Mi guarda torvo con una sigaretta in bocca "Abbiamo solo birra alla spina qui, bambola" risponde sorridendo, ha i denti marci. Non fissarli!
"Certo, va benissimo una birra alla spina, grazie" annuisce ridendo sfacciatamente.

"Documento per favore" dice mentre riempie il boccale, merda!  

Questo posto chiede il documento? Cioè vuole farmi ridere? Diamine se scoprono la mia età va tutto in fumo!

Il barman ghigna sotto i baffi e lascia scivolare la birra verso di me "Avresti dovuto vedere la tua faccia!" dice sputacchiando dentro un cestino.

Sorseggio dal boccale, è fortissima!
Sopprimo la tosse, il barman mi osserva tirando la sua sigaretta e ghigna.

Noto che infondo alla stanza c'è una scala che porta ad un piano inferiore, vigila lì davanti un ragazzo grande e grosso. 

Sta facendo entrare in scena dalle sue spalle un ragazzo con i capelli biondo platino, il viso sciupato con gli occhi di chi sta per addormentarsi in piedi, si tiene saldamente il polso, viene al bancone e prende posto, sii disinvolta.

È preoccupantemente scavato in viso, ma mangia? Ordina un bicchiere di vodka liscia che ingurgita tutta d'un fiato, ha il polso fasciato e la benda è zuppa di sangue, controllo meglio e scopro che il collo è pieno di cicatrici, potrebbe es...mi sta fissando, merda!

"Cosa hai da guardare scolaretta?" chiede attaccandomi, sento il cuore accelerare "S-tai sanguinando" rispondo con tutta la fermezza che posso indicando il suo polso.

Mi fissa ancora un po' poi punta lo sguardo sul barman che scoppia a ridere alzando gli occhi al cielo. Ma che si ridono?

"Vorresti essere al posto mio eh?" chiede ridendo, il barista si piazza davanti a me appoggiandosi al bancone con i gomiti e scruta meglio il mio viso "Mi sa che sei lontana da casa piccola"  dice con un sorriso da verme sbuffando del fumo dritto sul mio viso, che puzza.

"Ti sei persa?" Oh cazzo! Le gambe tremano, forse non ha torto. Fifona, hai visto? Che ti avevo detto?

"Non mi sono persa, volevo una birra tutto qua" rispondo secca reggendo il suo sguardo "Una birra eh?" provo a rispondere ma vengo interrotta dal ragazzo biondo ossigenato "Sei nuova vero?" ordina un'altra vodka liscia, sii furba.

"Si sono nuova" controlla il mio collo con sguardo attento "Si vedeBingo! Mantengo la calma, sono qui, non so bene per quale scopo ma voglio andare fino in fondo, secondo me, invece, ti conviene tornare in superficie! 

"Tu invece sei qui da un po'?" domando cercando di sembrare disinteressata "Un anno " continua a fissarmi "E com'è?" continuo "Beh qui sono molto, come dire, vivaci, ma...è fantastico" sento una sfumatura eccitata nella sua voce, quasi di passione.

Due ragazzi dietro di noi cominciano ad azzuffarsi, il barman sbuffa e spegne la sigaretta sul bancone, raggiunge i due che ci vanno giù pesante, riesce con l'aiuto di qualcuno a trascinarli fuori, dove lo scontro continua indisturbato.

"Ci credo, ma loro dove stanno?" chiedo avvicinandomi un po' "Di sotto" risponde indicandomi le scale con il bodyguard.

"E per entrare..?" chiedo incuriosita "Beh, prima devi fare varie richieste poi c'è tutta la prassi per il contratto, di solito passa una o due settimane"  "Devo aspettare così tanto?" rispondo quasi dispiaciuta, reggi il gioco Stone "Mhh sei impaziente, ormai sono di casa, posso vedere se.." si guarda in giro e continua assorto " Ti fanno entrare adesso, ti va o hai paura?" chiede con il sorriso di chi non se la beve, qualcosa non quadra e lo sa. 

Sono arrivata fin qui per un motivo "Andiamo"  mi guarda incredulo "Andiamo!" ribatte sorridente.

Finisce in un solo sorso la sua vodka e mi afferra il braccio portandomi davanti le scale, sussurra qualcosa al bodyguard che mi guarda dall'alto al basso incerto "Sei sicuro?" il biondo annuisce e l'armadio vivente ci lascia passare.

"Ah comunque piacere, Raphael" mi porge la mano "Piacere Katherine" ricambio la stretta, scendiamo le scale poco illuminate, più scendiamo più il buio inghiotte l'ambiente, mi tremano le gambe.

"Oh stai tranquilla scolaretta, ci divertiamo"  finalmente finiscono, passiamo da un corridoio claustrofobico, illuminato da neon verdi e azzurri, lo superiamo e si presenta una porta  di metallo simile a quella dei bunker, il ragazzo bussa con i pugni e presto questa si apre permettendoci di entrare, c'è un chiasso assurdo.

Una ragazza con capelli blu a caschetto indossa un tubino in pelle rosa aderente, troppo, troppo magra "E lei..? chi è?" domanda senza neanche guardarmi "Una mia amica" risponde Raphael guardandomi con occhi di chi dovresti farti nemico e non amico.

 nuova, fidati ci penso io" la ragazza adesso mi degna di uno sguardo "Garantisci tu per lei, chiaro?" dice al ragazzo per poi lasciarci passare, dietro di lei una cascata di perline argentate, il ragazzo le sposta con la mano ed entro subito dopo di lui.

È una ambiente enorme con le pareti specchiate, l'unica fonte di luce viene da laser rossi che illuminano ad intermittenza, è una discoteca.

Sbatto più volte le palpebre per abituarmi a questa penombra, divanetti neri in pelle distribuiti lungo le parenti, gente che balla sensualmente, più nuda che vestita.

Un divano con più ragazze sopra un uomo, lo baciano, oddio! Bleah altri bevono da grossi calici ridendo sommessamente, dalle casse parte a tutto volume la canzone Slept so long dei Korn.

L'atmosfera qui dentro è definitivamente erotica e psichedelica.

"Benvenuta all'inferno scolaretta" esclama Raphael ridendo della mia espressione. 

Si muore dal caldo, tolgo il trench e lo ficco sul fondo della tracolla, un brivido parte dalle dita dei piedi salendo veloce fino alla nuca, congelandomi per qualche secondo.

"Tutto qui?" chiedo mentre ci facciamo spazio tra la folla, raggiungiamo il centro del sotterraneo, c'è un gazebo a cupola in marmo, la struttura rialzata è rotonda, contornata da colonne romane, all'interno un piano bar circolare argentato.

Alzo gli occhi e osservo meglio la cupola in marmo, sulla facciata frontale un'incisione Sanguinem Bibitis. 

Eccoti, finalmente! Sento la soddisfazione farmi vibrare il cuore.

"Tutto qui?" ride tenendosi lo stomaco "Guardati meglio attorno" dice andando verso il bancone.

Sono sola in mezzo alla pista, ho una strana sensazione, tornano brividi freddi scalandomi la colonna vertebrale, cosa diamine mi prende? Guardo in giro, mi sento osservata.

Una ragazza mi strattona facendomi quasi cadere, è pelata e indossa un vestito in vernice nero aderentissimo, molto fetish, è pallida, non si ferma nemmeno per guardarmi è concentrata.

Continua ad andare avanti, raggiungendo un ragazzo castano poco distante da me, comincia a ballare con lui, lo guarda in maniera passionale, troppo.

In un instante si avvicina al suo collo, comincia a baciarlo e leccarlo, Liz adorerebbe questo posto.

Poi non capisco più niente, le luci fanno vedere tutto a scatti rallentando ogni secondo, sbatto le palpebre infastidite per mettere meglio a fuoco, del sangue scorre lungo il collo del castano, la ragazza lo sta mordendo, ha gli occhi ornati da vene nere, lui tiene la testa chinata all'indietro e sembra in estasi.

Un conato di vomito mi fa sussultare e portare la mano alla bocca. No! Piuttosto manda giù!
Indietreggio colpendo più persone dietro di me.

Una vampira, eccola! L'ho qui davanti, tutte le leggende, tutto quello che ho sempre studiato, davanti a me, è una scena orribile e non sento più le gambe, ecco sono dentro la tana del leone, faccia a faccia con lui.

Mi volto, non posso più guardare, un signore sulla trentina con capelli castani e occhi verdi chiari mi sorride, le labbra sono sporche di..sangue.
Lo stomaco si chiude, voglio tornare a casa.

L'uomo si avvicina danzando lentamente "Ei bambolina, vuoi ballare?"  il suono della sua voce è basso ma riesco a sentire tutto, fin dentro le ossa.

Dalla bocca scendono i canini, è terrificante, il contorno occhi lentamente si riempie di vene violacee, voglio gridare ma sono bloccata dalla paura, non riesco a muovere un muscolo.

In un baleno mi prende per il fianco e sussulto, ha la mano freddissima con una stretta esageratamente forte.

Comincia a ballare strofinandosi troppo al mio corpo, allontano quanto più posso il viso, merda! Mi fissa il collo, devo andarmene, devo scappare!

"Ei Simon...aspetta l'aveva già prenotata Krum, dovrai aspettare, sai lui com'è no?" è la voce di Raphael che mi afferra e libera dalla presa del vampiro che mi guarda con aria delusa, i canini si ritirano.

"Sarà per la prossima volta bambolina" stringo il braccio di Raphael, che mi trascina al bancone  "Acqua e zucchero per favore" la barista ci serve subito "Bevi scolaretta stai per svenire"  sono come congelata dalla paura, prendo il bicchiere con un po' di fatica, tremo ancora.

"Come immaginavo sei una scolaretta, come sapevi di questo posto? "  chiede con sguardo divertito, ma non riesco a parlare subito "Sai che se lo scoprono ti ammazzano vero ? Come cazzo ci sei finita qua ?" continua "Io so molte cose"  rispondo "Aahaah! Sai molte cose? Va bene, allora rendiamo tutto molto più divertente" si allontana e scompare confondendosi nel caos.

Oddio, sono circondata da vampiri e pazzi che donano il sangue e non so minimamente cosa fare, bevo tutto d'un sorso il liquido, bleah.

Molteplici brividi mi pizzicano la pelle, rabbrividisco.

Qualcosa cattura la mia attenzione.

Noto una figura sfocata dietro una colonna romana, guarda me? È un maschio, credo,  stringo gli occhi per focalizzare meglio ma non riesco a vedere, è troppo buio e queste maledette luci!

Prendo coraggio e mi alzo, devo uscire da questo inferno, scappa!

Avanzo per la pista da ballo, noto il ragazzo che avevo visto appena arrivata, disteso sul divano scuro, adesso è solo, nessuna traccia delle ragazze che lo assalivano di baci.

È ricoperto di sangue e morsi, ma la cosa più inquietante è l'espressione sul suo volto, sembra fatto, chiudo gli occhi e mi impongo di guardare solo dritto, mando giù un altro conato.

Mi volto per controllare alle mie spalle, ho ancora l'impressione di essere seguita, ancora quella figura, è un'ombra distante e continuo a non capire niente, è Raphael? È una donna? Sono pazza?
I lampi di luce rossa continuano ad impedirmi di vedere di chi si tratta, sento di nuovo quel brivido accelero il passo indietreggiando, sbatto contro un muro, mi volto, Simon.
Porca troia!

"Bambolina vai via così presto?" viscido verme  "Sì, ho un impegno e l'avevo scordato...sono di fretta" la voce mi tradisce e tremola.

Vado verso l'uscita ma lui afferra il mio braccio sinistro, aia! Possiede una forza paranormale.

"Oh due minuti puoi spenderli per me" ribatte avvicinandosi da dietro, stringe più forte il mio povero braccio "Hai un profumo molto, molto intrigante sai...il tuo sangue sarà dolce..il più dolce qua dentro di sicuro" sento il cuore andare a tremila e adesso cosa cazzo faccio?

Porta il mio braccio vicino al viso e tira giù la manica per lasciare scoperto il polso, pensa Stone! "Non farà male bambolina, sono sicuro che ti piacerà" sussurra lentamente per poi leccarmi il polso.

I muscoli di tutto il corpo si contraggono, sento il labbro inferiore tremare, pensa! Mi da un breve bacio nel polso e poi escono i canini, pensa Katherine! 

Affondo la mano destra nella tracolla, dove sei cazzo, trovo la verbena e con uno scatto la lancio in faccia al vampiro che indietreggia lamentandosi mentre del fumo sale dal suo viso, scappa!  

Corro e arrivo davanti la cascata di perline argentate che sfondo senza pensarci due volte facendo cascare la ragazza con il caschetto blu, non fermarti! Raggiungo le scale, sento bruciare il petto ma soprattutto sento Simon dietro di me. Merda! Merda! Merda!

Arrivo al piano di sopra e corro verso l'uscita, più veloce che posso, in contemporanea prendo le chiavi della macchina, ci sono quasi!
Un braccio mi afferra scaraventandomi sull'asfalto, cado sbattendo sul fianco sinistro.

Una fitta di dolore mi pervade il corpo, oh mio dio, sono terrorizzata, sento i denti sbattere mentre gli occhi si bagnano "Cosa cazzo ti passa per la testa puttana?" Simon ringhia con i canini scoperti.

Comincio ad indietreggiare con i piedi e le mani, mi alzo, aia! Il fianco!  Mi manca il fiato per il dolore, non fermarti! Corro più veloce che posso verso la macchina ma il vampiro è davanti la portiera che sorride, mio dio, com'è possibile, indietreggio nuovamente  "Lasciami stare" quasi grido "Non avresti dovuto" parla con una voce disumana, demoniaca.

Corro verso il posteriore della macchina, ma lui è più veloce, mi solleva dalla nuca per sbattermi contro il fanale della macchina che si frantuma, lamento il dolore, ho sbattuto la fronte, brucia tanto, troppo.

Simon mi fa girare verso di lui dandomi un calcetto per poi afferrarmi e alzarmi, tremo come una foglia mi fissa gli occhi "Ti prego lasciami andare" supplico. 

Lui scuote la testa e risponde mostrando i canini "Oh, guarda, stai sanguinando" mi fa notare con fare teatrale, con il pollice preme sulla fronte e freneticamente lo porta alla bocca, è sporco di sangue...il mio, sento la testa girare. 

"Come immaginavo, è dolce" constata ridendo, i suoi occhi in un secondo si trasformano in rosso fuoco, le vene violacee si fanno strada sul suo volto mostruose, sto per morire, l'ho fatto incazzare, sono stata una stupida "Tieniti forte bambolina.." chiudo gli occhi di scatto soffocando un urlo, un verso che si avvicinava al soffio di una tigre mi fa balzare il cuore in gola, sta per succedere.

Un rumore brusco mi costringe a riaprire gli occhi, sono ancora viva. 

Sono caduta di schiena violentemente, Simon è scagliato a terra, un ragazzo sopra di lui sferra un colpo in pieno volto contro il demone, i due cominciano ad attaccarsi, sono troppo veloci, anche lui è un demone, catturo solo due ombre mischiarsi fra di loro, mi sento ubriaca, non riesco a mettere tutto a fuoco.

Il ragazzo che attacca Simon è alto almeno un metro e ottantacinque indossa un lungo trench nero in pelle, Simon prova ad attaccarlo scagliandosi contro ma l'altro lo solleva praticamente con un braccio e lo lancia contro una macchina, frantumando il parabrezza. 

Ha i capelli biondo cenere, no! Castani chiaro, con dei riflessi mielati, leggermente ondulati che arrivano appena alle spalle.

È l'ombra che mi seguiva dentro il locale.

Simon torna ad attaccare ma viene di nuovo scaraventato a terra in maniera violenta, tanto da sentire l'asfalto tremare.

Si rialza con fatica e scappa velocemente, smaterializzandosi nella notte, lasciando una crepa dove era stato spinto, verme, respiro affannosamente.

Sto per morire, lo sento.

La misteriosa ombra che mi ha seguita per tutto questo tempo, si gira e finalmente scopro il suo viso.

Il suo volto ben definito sembra quasi disegnato, è un volto umano, ha due occhi neri, come il buio pesto della notte.

Sento la pelle pizzicare di brividi.

 Un naso esile con una gobbetta appena accennata, labbra piene ma sottili, il labbro inferiore è appena più carnoso di quello superiore, gli zigomi alti sono ben scolpiti, sembra un angelo.

Mi fissa a lungo "Non ci siamo bambolina!" dice scuotendo la testa con un sorriso stampato sulle labbra "Mi sa che hai commesso un errore allontanandoti da casa" esordisce ridendo compiaciuto. 

La sua voce è proprio quella di un predatore, calda, leggermene roca, non ho mai sentito una voce come la sua, anche questa ha una sfumatura magnetica.

Cammina svelto lasciando aleggiare l'estremità del trench in pelle aperto e mi porge la mano "Respira pure, se avessi voluto ucciderti l'avrei già fatto" dice con il sorriso di chi non ispira completamente fiducia.

Allungo la mano indugiando qualche istante poi incontro decisa la sua, è congelata, tanto da farmi sussultare, ride pacatamente. 

Dolore! Tutto il fianco sinistro è in fiamme, la fronte pulsa bruciando incessantemente, il vampiro mi tira su, il dolore si fa ancora più forte "Ah..."  porto la mano alla fronte, mentre tento di reprimere le lacrime, sono piena di sangue e questo causa al demone l'arrivo delle vene nere.

Gli occhi diventano rosso scarlatto, così vicini sembrano due rubini, pericolo, un rosso assurdamente intenso.

Mi sorride, risultando ancora più inquietante, grido e cerco di scappare ma riesce, senza alcuno sforzo a fermarmi afferrandomi la mano  "Oh! tranquilla, non ho fame" i suoi occhi percorrono ogni centimetro della mano, mi sta controllando.

Guarda il sangue e poi si concentra meglio sulla fronte "Ti sei conciata male, avanti seguimi " ordina continuando a ridere, non promette bene quel sorriso.

"Chiunque tu sia, pensi che ti segua?" chiedo con tono sarcastico "Giusto, è immorale fidarti di uno sconosciuto che ti ha salvato la vita da una morte certa, piacere, Lestat"

Beh ti ha comunque salvato il culo e non ho nessuna intenzione di provocarlo, meglio tenerlo buono.

"Piacere, ehm g-grazie per avermi salvato la vita, m-a-a adesso pre-e-ferirei andare"  la voce vacilla insicura. 

"È quello che vogliamo entrambi, non sei al sicuro in questo posto e di certo non puoi guidare in queste condizioni" quanta gentilezza "Come fai a sapere che sono in macchina?" chiedo con tono minaccioso. 

Lui per tutta risposta sfodera un sorriso tagliente "Da come sei entrata hai attirato la mia attenzione, beh quella di tutti, eri completamente fuori luogo, come un topo in trappola, è evidente che non volevi finire lì, ti ho seguita, mi hai fatto tenerezza, mi sarebbe dispiaciuto vedere una bambolina così giovane morire" sorride ma i suoi occhi fanno tutt'altro e dalla voce sembra, spazientito, qualcosa non torna.


Comincia a darmi sui nervi "Non volevo la compassione di nessuno tanto meno la tua e n-non sono finita lì per sbaglio, volevo esse-e-re lì, tu v-v-ai in giro ad aiutare p-o-overe donzelle?"  

"Bene allora sei davvero stupida se volevi essere lì e comunque a dire la verità per me potevi pure morire, sei fortunata, mi stavo annoiando" mi scruta dalla testa ai piedi.
Stupida, pure volendo non posso ucciderlo, manda giù il rospo.
Sono scioccata è di un arroganza vergognosa.

 
"Quindi l'hai fatto per noia, oh che gentile e poi la stupida sono io" rispondo accennando una risata e mi ricompongo come posso tornando in direzione della macchina "Addio e buona serata" sento soffocare ancora un'altra fastidiosa risata, fulmino il cielo scocciata e poi il silenzio, mi volto, non c'è più.

Sto per aprire lo sportello quando in un frammento di secondo Lestat mi è addosso sollevandomi, letteralmente, poggiandomi sul posto accanto al guidatore "Cosa stai facendo? Fermati subito!" strillo mentre prende posto al volante.

"Voglio finire il mio lavoro per bene, che ti piaccia o no, ringrazia che mi vada di salvarti invece che di ucciderti" sentenzia freddamente, lasciando il mio corpo in prenda alla paura.

Mette in moto cominciando a guidare, con un espressione soddisfatta "Comunque non mi hai detto come ti chiami 'bambolina'" un passo falso e finisce male "Katherine" rispondo con un filo di voce strozzata sperando di poter sparire, la paura pulsa nelle vene mentre il cuore accelera.

Per tutto il tragitto regna un silenzio tombale, che viene interrotto brevemente quando chiede la destinazione, continuo a deglutire nervosamente all'idea che il vampiro è proprio accanto  a me, mantieni il controllo.

La macchina rallenta appena arrivata alle porte della città, fino a fermarsi davanti una tavola calda aperta, Crystal Café.

Il vampiro scende dalla macchina, tolgo freneticamente la cintura e in un batter d'occhio lui mi  ha già aperto la portiera "Perché ci siamo fermati?" domando perplessa "Devi bere qualcosa di caldo e soprattutto dobbiamo curarti quella ferita"  È uno scherzo? Sono un ostaggio?

Se avesse voluto uccidermi non avrebbe optato per un luogo pubblico, questo riesce a farmi calmare.

La tavola calda è ben illuminata e profuma di lavanda, siamo gli unici clienti. 

C'è un sottofondo di musica, mi accomodo al tavolo più vicino, sento le prime timide note di una canzone Promise di Ben Howard.

Lestat prende posto difronte a me, con questa luce posso studiarlo meglio. 

Si muove in modo così felino, aggraziato, ha ovviamente una carnagione molto chiara, candida come la neve.

La pelle è perfetta, non un graffio o un segno del tempo, sembra porcellana, quasi fosse stato per una vita intera, ibernato.

Gli occhi selvaggi, neri come il carbone e misteriosi, creano un contrasto con la sua carnagione non da poco, più nero di quello non esiste, non ho mai visto occhi così.

I capelli ondulati arrivano appena al collo sfiorando le spalle, alcune ciocche lucenti tendenti al  dorato, cadono morbide ornandogli viso.

Sembra una statua, una scultura perfetta di Michelangelo, credo che questo vampiro superi anche quel limite di bellezza, è un capolavoro.

Le pallide labbra sono ben definite sottili ma piene, sembrano disegnate, ha una bocca grande, per mangiarti meglio, è davvero, obiettivamente, bellissimo.

Posa il suo sguardo sul mio e mi accenna un sorriso macabro, sussulto sulla sedia, colta sul fatto! 

"Vuoi stare lì a fissarmi oppure prendi qualcosa?"  uno schiaffo in pieno volto  "Una camomilla " ordino secca. 

La cameriera raggiunge il tavolo, prima di notare me sanguinante rimane immobile circa un minuto a fissare Lestat con le labbra schiuse, poi finalmente si rende conto delle mie condizioni e sgrana gli occhi. 

"Una camomilla e un caffè, grazie" ordina Lestat, lei scrive velocemente senza nemmeno guardare il foglio, concentrata ancora sul vampiro, che le chiede gentilmente qualcosa per medicarmi. 

La ragazza, torna fulminata alla realtà e corre avanti e indietro portando uno straccio bagnato, del disinfettante ed una scatola di cerotti, per poi sparire paonazza dietro le quinte della cucina.

Il vampiro si mette in piedi difronte a me, troppo vicino, prendendomi il mento, il tocco delle sue dita fredde scatena molteplici brividi lungo la mia schiena. 

Mi solleva il viso, costringendomi a scontrarmi, faccia a faccia, con quei suoi occhi, con quel suo sguardo.

Tampona il panno bagnato sulla fronte, brucia "Allora perché mi fissi tanto? Sembra tu abbia visto un fantasma" domanda con un sorriso appena appena accennato, senza scollare gli occhi dai miei, continuando a tamponare lievemente la ferita "Sai com'è n-n-non sono abituata a stare in compagnia di u-un vampiro" oh fantastico, balbetto!

Continua a non distogliere lo sguardo dal mio, la cosa mi irrita.

"Non avevi mai visto i vampiri prima? Strano non sembri sotto shock" 

"Sapevo della loro.." mi correggo subito "Vostra esistenza, ma non avevo mai visto un vampiro"  lui rigira la pezza intinta di sangue, bleah, fra la mano, preparando l'ultimo  pezzo ancora pulito e versa del disinfettante.

"Questo brucerà un poco" preme il panno delicatamente sulla mia fronte ferita e tampona forte  "Ahh....brucia!" quasi sbraito gemendo e torturando il mio labbro inferiore "Resisti un altro po' " stringo i denti. 

Finalmente molla il panno per scartare dei cerotti  "Ecco fatto" dice concentrato attaccandomene uno in fronte, una tortura! 

"Potevo farlo anche da sola"  ribatto "Figurati, di niente" risponde guardandomi con quel sorrisetto.

La cameriera arriva portando il caffè per il vampiro e la mia camomilla, pulisce il casino fatto  "Come va cara?" chiede con tono preoccupato ma palesemente con l'intento di poter anche solo per un secondo catturare l'attenzione di Lestat. 

"Oh molto meglio grazie mille" rispondo con fare di gratitudine "Si diverte a giocare col fuoco e perennemente si brucia" è il vampiro che parla mentre manda giù un sorso di caffè. 

Lo fulmino con gli occhi, la cameriera fa una faccia stranita e si allontana "Sei molto divertente" rispondo sotto voce bevendo la camomilla.

Il liquido caldo mi fa sospirare , sono un fascio di nervi, sono andata in un covo di vampiri, ho visto gente che donava il proprio sangue, sono stata quasi morsa da un vampiro, sono stata attaccata da un vampiro, sono stata salvata e scortata da un vampiro, sono stata medicata da un vampiro e adesso sorseggio una camomilla calda con un vampiro. È tutto surreale dannazione!

"Quindi non avevi mai visto vampiri, curioso, come fai a sapere della nostra esistenza? È una domanda lecita"  "Pensi davvero lo sia?" ribatto "Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda" se la ride sempre, ma i suoi occhi non fanno altrettanto, sono fermi, sembrano minacciarmi costantemente. 

"Io rispondo come ritengo più opportuno" mi accorgo di essere troppo dura, antipatico quanto vuole mi ha sempre salvato la vita e si sta assicurando che torni sana e salva a casa e non dovevo tenerlo buono? è pur sempre un vampiro. 

"Scusami, ma non è stata una serata facile..." sussurro mettendo da parte per un attimo il nervosismo "Non preoccuparti, è quasi divertente vederti impazzire, comunque che facevi al Sanguinem Bibitis ?" adesso gli tiro un pugno. 

"Sei odioso! Senti grazie per avermi aiutato ma adesso puoi tornare alla tua inutile serata da vampiro" mi alzo lasciando i soldi sul tavolo ed esco dalla tavola calda.

Aria fresca.

"Non osare mai più offendermi" è dietro di me, parla con voce minacciosa, mi giro sconvolta per il suo tono, i suoi occhi carbone sono davvero intimidatori.

"Tu lo fai da quando mi hai salvato! Non mi fai paura" parlo decisa avvicinandomi al suo viso, tranquilla Katherine, sfidalo pure, al massimo rischi la vita per la terza volta "Sei proprio un'umana con uno strano desiderio di morte" continua fissandomi il viso lentamente. 

Un lampo allarma i miei sensi, alzo il viso contro il cielo mentre Lestat continua a fissarmi senza muovere un ciglio.

Piccole gocce d'acqua mi accarezzano il viso, i fulmini decorano il cielo, è cominciato un diluvio.
Abbasso di nuovo lo sguardo verso il vampiro, è ancora concentrato sul mio viso, intento ad ispezionarmi l'iride, improvvisamente mi sento stanca.

Ho rischiato la morte, ho visto i vampiri, questo richiederà altri anni di terapia, il giorno prima ho scoperto la verità sui miei genitori, la mia mente ha subito troppo in troppo poco tempo.

Comincio a sentirmi spossata, Lestat si leva il trench in pelle e copre le mie spalle "Tieni starai congelando, avanti andiamo" ordina, ma stavolta, in un tono più pacifico. 

"Ma tu morirai di fred...ah già" drin drin sveglia! Ricordi? Non sentono freddo, rido di me stessa, lui fa altrettanto e s'incammina verso l'automobile, indossa dei levi's neri e una maglietta nera, total black, ha un fisico slanciato, scolpito ma asciutto.

Monto in macchina e tiro un sospiro "Scusa ma tu puoi bere caffè?" domando non riuscendo a frenare la curiosità "Si, mangiare viene più difficile ma tutto sta nell'abituare il corpo..io ho una certa esperienza" e mi lancia un occhiolino, egocentrico. 

"Quanti anni hai..? Se posso..." chiedi "Sicuramente più di quanto tu creda" il suo aspetto è giovane, ventitré anni al massimo eppure ha quell'aria di saggezza, diciamo, accendo lo stereo ed automaticamente parte A beautiful lie dei thirty Seconds To Mars.

Guardo fuori dal finestrino, la mia vita è diventata irrimediabilmente diversa, in soli due giorni.

"Sei giù di morale vedo" constata il vampiro  indicando lo stereo "Sta zitto e portami a casa"

Non sono sicura con lui così vicino, non sono sicura di niente è un bevitore di sangue, ma in questo momento non posso fare niente e forse non voglio neanche.

Entriamo nel vialetto di casa, è mezzanotte spaccata, ancora diluvia, raggiungiamo il garage, la struttura è avvolta dal buio, per fortuna!

Lestat spegne la macchina "Non mi hai ucciso" constato sarcastica "Ammetto che l'idea mi ha corteggiato" risponde accennando un sorrisetto, uno dei suoi "Questa è la tua casa?" chiede stupito, mi limito ad annuire.

Scendo insieme al vampiro dalla macchina e mi incammino raggiungendo il patio "Grazie per..." coraggio "L'aiuto e per il passaggio" dico d'un fiato. 

"Oh ti viene difficile ringraziarmi vedo" scruta il mio viso girando la testa a sinistra, sembra Principe Fuffy.

"Io lo vedo, dai tuoi muscoli che si contraggono, la vena del collo pulsa, il sangue pompa più forte per la tensione" rabbrividisco "Tranquilla, non sono così disperato da uccidere una ragazzina in cerca di suicido per chissà quale sciocchezza adolescenziale, il ragazzo non ti porta al ballo? Oppure ti ha lasciato per una più carina?" Che persona orribile! Come si permette, suicida?  Sento il petto gonfiarsi furente. 

"Vaffanculo" mi giro e mi incammino verso l'entrata, sento la sua, ormai frequente, risata sommessa, lo odio!

Raggiungo la porta d'ingresso della villa in ferro battuto, mi giro, di Lestat non c'è traccia.





Ciao Wattpadiani! Grazie di cuore per aver concluso questo capitolo.

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